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Focus: Auto elettriche e ibride
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Ricaricare l'auto elettrica con energia rinnovabile: come si fa e dove

“L’automobile elettrica è la più pulita ed ecologica”: ormai siamo abituati a pensare alle BEV in questo modo. È davvero così? Nì. O meglio: sì, ma bisogna fare molta attenzione alle emissioni in fase di produzione e alimentazione.

Ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile è infatti l’unico modo per riuscire a rendere completamente pulito almeno il suo utilizzo, soprattutto quando la produzione non è, per il momento, a impatto zero. Il problema della fonte dalla quale viene prodotta l’energia elettrica è un grande problema in tutti i settori, non solo in quello dei trasporti. Ci sono infatti Paesi molto virtuosi, come quelli scandinavi, dove l’energia rinnovabile è facilmente ottenibile, e altri come la Francia utilizzano la controversa energia nucleare per la produzione di energia pulita in grandi quantità (pur con gli enormi limiti di questa soluzione).

In altri Paesi, invece, ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile è molto più complesso. In Germania, ad esempio, gran parte dell’energia elettrica è realizzata con la combustione di gas o persino di carbone, una risorsa energetica dall’utilizzo sempre più comune visti i problemi socio-politici degli ultimi anni. In Italia, invece, l’energia pulita è ancora una nicchia di mercato, e gran parte dell’elettricità è realizzata a partire da centrali a gas naturale, e a seguire troviamo fonti fossili non rinnovabili come petrolio, biocombustibili e persino il carbone, presente nel 2019 con il 4,4%. L’energia solare, eolica e idroelettrica, invece, hanno un peso ancora ridotto, che non arriva in totale al 10%.

Come si fa allora a ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile e dove è possibile collegarsi ad una colonnina “pulita”? Scopriamolo insieme.

Sommario

Come ricaricare l'auto elettrica con energia rinnovabile

Cominciamo subito cercando di scoprire come si fa ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile, cercando di capire quali sono le modalità per riuscire a rifornire la propria automobile a batterie con energia pulita. In apertura, abbiamo citato i dati IEA del 2019 sul mix energetico italiano di quattro anni fa. Andando ad analizzare nel dettaglio questo interessante studio, scopriamo come il gas naturale sia la fonte primaria di energia del nostro Paese, con una percentuale che, nel 2019, si attestava al 41,8 %. Al secondo posto troviamo ancora il petrolio, che con i suoi derivati fornisce il 34,4% di energia elettrica italiana. Al terzo posto troviamo un'altra fonte non rinnovabile, il biocombustibile. Si tratta, in poche parole, della termovalorizzazione dei rifiuti, che con i grandi termovalorizzatori presenti in Italia ha un peso non indifferente, superiore al 10%. Solo in questo momento incontriamo la prima fonte di energia rinnovabile, il duo solare+eolico, contato come un'unica fonte e capace di avere un impatto pari al 6,5%. Prima dell’idroelettrico, ultima fonte di energia con il 2,7%, troviamo addirittura il carbone, ancora presente nel mix energetico con il 4,4%.

Solarpanele und Windräder

Questo significa che, caricando la propria automobile elettrica dalla rete in Italia, solo il 9,2% di tutta l’energia elettrica nazionale è rinnovabile secondo i dati del 2019, e sebbene ci siano stati importanti investimenti nella produzione di energia elettrica, il mix energetico continua a vedere un ruolo marginale, che non supera il 15% neanche nelle più rosee aspettative. La probabilità che all’interno di una ricarica di un’auto elettrica si utilizzi dell’energia rinnovabile è ancora meno probabile, in quanto la produzione di energia pulita non è sempre presente al 10% in ogni erogazione d’energia.

L’utilizzo dell’energia rinnovabile all’interno della “griglia” di energia elettrica non è sempre pari al 10%: la presenza di energia pulita dipende dalla posizione degli impianti eolici o fotovoltaici, e il mix può essere sempre differente. Per questo è molto interessante scoprire se è possibile e come si fa a ricaricare l’auto elettrica con l’energia rinnovabile. La risposta veloce è questa: si può, ma bisogna impegnarsi e volerlo davvero fare.

Ci sono due modi principali per capire come si fa ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile: utilizzare delle applicazioni specifiche per scoprire dove caricare l’auto elettrica in maniera sostenibile e installare un sistema di produzione di energia sostenibile a casa. Iniziamo dalla prima modalità, l’utilizzo di applicazioni che aiutino a capire come e quando caricare l’auto con energia rinnovabile. Sul mercato è stata appena lanciata la prima applicazione di questo genere, MyNextMove. Realizzata dal provider di energia sostenibile Sorgenia, è una app dedicata ai servizi di ricarica che prende in considerazione tutti gli operatori, non solo le colonnine Sorgenia. Sull’app sono presenti più del 94% degli operatori sul mercato, e permette di trovare su una mappa dedicata le colonnine disponibili più vicine. MyNextMove diversa dalle altre applicazioni è la possibilità di vedere sulla mappa solo colonnine alimentate al 100% da energia proveniente da fonti rinnovabili. A concludere i modi per capire come si fa a ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile, invece, c’è l’installazione di un sistema di produzione di energia domestico. Si tratta ovviamente di una soluzione piuttosto costosa, che richiede un importante investimento iniziale ma che, a lungo termine, è in grado di portare grandi vantaggi in termini di risparmio economico e, soprattutto, di sostenibilità.

Questa soluzione, poi, è adatta principalmente a chi vive in ville, villette o piccoli complessi dove è possibile realizzare l’installazione di una piccola pala eolica o di pannelli fotovoltaici. Per chi vive in un condominio, purtroppo, per il momento l’autoproduzione di energia elettrica è ancora una soluzione piuttosto complicata nella sua esecuzione. Per installare un sistema di produzione di energia eolica o solare è necessario installare un sistema elettrico ad hoc, collegato ad una batteria che immagazzini l’energia prodotta dai pannelli solari o dalle pale eoliche grazie ad un inverter installato ad hoc.

Non basta poi un semplice pannello fotovoltaico o la prima pala eolica in circolazione, ma è necessario scegliere delle componenti a seconda di diversi fattori, primo fra tutti la posizione della propria casa, la dimensione della batteria dell’auto che si vuole ricaricare e la potenza desiderata per la ricarica. Come sappiamo, infatti, le automobili elettriche hanno una potenza di ricarica minima di 2,3 kWh, ma è consigliabile raggiungere 3,6 o addirittura 7,4 kWh di potenza per una ricarica più rapida e funzionale. Come si fa a ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile a casa? Scegliere il tipo e il numero di pannelli fotovoltaici o la tipologia di pala eolica non è scontato, e bisogna tenere in conto la dimensione della batteria dell’auto, la sua autonomia e il chilometraggio annuo. In generale, comunque, il numero consigliato di pannelli fotovoltaici va dai quattro ai sei pannelli con potenza compresa tra i 350 e i 500 kWh di produzione annua di energia elettrica. Se, ad esempio, abbiamo un’auto con batteria da 52 kWh come una Jeep Avenger, e percorriamo 10.000 km all’anno con un’autonomia reale di 350 km, serviranno almeno quattro pannelli da circa 350/400 kWh annui per soddisfare il fabbisogno energetico di un anno di guida, pari a circa 1.500 kWh all’anno. La stessa cosa succede con le pale eoliche.

Jeep Avenger

Grazie alle turbine moderne in grado di produrre circa 7 kWh al giorno di energia, per una produzione annua di 2.550 kWh, è possibile installare una pala o una turbina e generare la corrente necessaria per un anno di guida a zero emissioni.

Leggi anche: Cavi di ricarica auto elettriche: tipologie, funzionamento, prezzi

Dove ricaricare l'auto elettrica con energia rinnovabile

Ora abbiamo capito come si fa a ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile: dove si va allora per attuare questa possibilità di rifornimento a zero emissioni. Partiamo inizialmente dalla produzione domestica di energia elettrica. Ci sono infatti ditte specializzate nell’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici per clienti privati, che una volta scelto il fornitore più adatto alle proprie esigenze (tra cui compare anche la Casa automobilistica Tesla, che con i suoi sistemi Powerwall e Solar Roof permette di installare un sistema fotovoltaico integrato alla propria casa e alla propria automobile. Per incentivare la diffusione di queste soluzioni sostenibili di produzione di energia, poi, ci sono dei fondi statali inseriti nel Bonus ristrutturazioni, che permettono di detrarre il 50% della spesa sostenuta per acquisto e messa in posa degli impianti fotovoltaici fino ad un massimo di spesa di 96.000 euro. L’installazione di un sistema da 6 kW di potenza con accumulo può costare, per indicazione, dai 15.000 ai 30.000 euro.

Per quanto riguarda l’installazione di impianti mini-eolici, invece, c’è la possibilità di richiedere fino a 5.000 euro di finanziamento a fondo perduto per l’installazione di impianti domestico. Più complicato, invece, è capire dove ricaricare l’auto elettrica con energia rinnovabile fuori casa. Non tutte le colonnine pubbliche sono alimentate da energia pulita, anche se questa tipologia di colonnine sono in costante aumento. Ad aiutare l’individuazione di queste colonnine ci pensa la già citata MyNextMove, o siti simili come colonnineelettriche.it, che permettono di filtrare la ricerca delle colonnine per presenza o meno di energia rinnovabile.

Tornando a My Next Move, accedendo all’applicazione si vede come sono già parecchie le colonnine alimentate esclusivamente con energia rinnovabile, anche di tipologia Ultra Fast Charge con potenza di almeno 150 kW. Sull’app, poi, è possibile pagare con PayPal o con carta di credito, prenotare le colonnine e navigare verso la colonnina alimentata da energia rinnovabile più vicina. Infine, per chi vuole caricare la propria automobile tramite la classica presa domestica da 2,3 kW, è possibile sottoscrivere dei contratti per la rete elettrica domestica che invia solamente energia prodotta da fonti rinnovabili alla propria casa, e che, quando questo non è possibile, si impegna a compensare le emissioni di CO2 derivanti dall’utilizzo di quell’energia non rinnovabile. Un esempio di questi contratti sono i provider come E.On energia, NeN o Dolomiti Energia.

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