Nata nel 1974 e fresca dei suoi (primi) 50 anni, il restyling della Golf, la 8.5, si aggiorna e lo fa non solo portando in abitacolo un nuovo schermo più grande e sistemando alcuni difetti come i tasti aptici sul volante che sono stati ampiamente criticati dagli utenti, tanto da convincere Volkswagen a tornare ai fidati tasti fisici; la Casa tedesca va ben oltre, mantenendo sì il Diesel ma portando al debutto il nuovo motore eHybrid, già presente in gamma ma completamente rinnovato sotto diversi punti di vista: cilindrata rivista, batteria maggiorata e molta più autonomia in elettrico, ben oltre i 100 km.
Altra rivoluzione riguarda la ricarica, strategica per tutto ciò che è ricaricabile ibride plug-in comprese: ora la Golf, e gli altri modelli del gruppo Volkswagen che montano questa power unit, può caricare in corrente continua fino a 50 kW, riducendo notevolmente i tempi di approvvigionamento che possono fare la differenza anche in ottica flotte o per il privato che ora può trovare un’alternativa al Diesel anche se percorre molti chilometri ma può sfruttare il sistema caricando in tempi brevi durante una sosta.
Meglio se si dispone di una wallbox domestica per ottimizzare il sistema, ma anche da scarica la Golf ibrida di nuova generazione si comporta bene. Si tratta della Golf da scegliere tra le diverse motorizzazioni disponibili? L’abbiamo guidata per capirlo.
Volkswagen Golf in 5 punti
Design, si mantengono le linee morbide: La Volkswagen Golf 2025, o 8.5, si rinnova senza stravolgersi, rimanendo fedele a una formula che funziona da oltre quarant’anni. Le linee sono state migliorate per renderla più moderna, soprattutto nel frontale dove spiccano i nuovi gruppi ottici LED Matrix di serie su Golf Style e R-Line. Con una lunghezza di 4,28 metri che la rende ancora ideale per muoversi agevolmente anche in città.
Motorizzazioni, a benzina, ibrida e resiste il Diesel: Il cuore della gamma Golf 2025 è rappresentato dalle motorizzazioni ibride, con due varianti plug-in (eHybrid) che alzano l’asticella rispetto al passato. Entrambe sono basate su un 1.5 TSI benzina a ciclo Miller abbinato a un motore elettrico più potente e una batteria da 19,7 kWh. In alternativa i motori 1.5 benzina TSI (manuale 116 CV/150 CV, automatica DSG 150 CV), le prestanti GTI da 265 CV e la R con i suoi 333 CV. L’ibrido 48V è la eTSI da 116 e 150 CV, sempre con cambio automatico DSG. Infine la Diesel con il 2.0 TDI sempre da 116 e 150 CV, manuale la prima e automatica la seconda.
ADAS: Sul fronte sicurezza e assistenza alla guida, la Volkswagen Golf 2025 fa un deciso salto in avanti. Il pacchetto IQ.Drive di serie o opzionale a seconda degli allestimenti comprende il Travel Assist, un sistema di guida assistita di livello 2 che combina il cruise control adattivo con il mantenimento di corsia.
Interni, spiccata digitalizzazione: Dentro la Golf 2025 cambia soprattutto nel comparto tecnologico. Il sistema di infotainment MIB4 porta schermi più grandi e una grafica rivista: il display centrale arriva fino a 12,9 pollici, mentre la strumentazione digitale è di 10,4 pollici. Volkswagen ha risposto alle critiche sui comandi touch migliorando la reattività e introducendo nuovi comandi fisici o a sfioramento per il clima.
Gamma versatile, ecco i prezzi: La nuova Golf parte da circa 31.350 euro per le versioni a benzina, mentre le Mild Hybrid costano circa 2.500 euro, mentre per accedere all’eHybrid servono almeno 42.250 euro. La Diesel parte da 33.850 euro.
Com’è fatta fuori
La Volkswagen Golf 2025 mantiene quella pulizia delle linee che l’ha sempre contraddistinta. Poco cambia rispetto alla Golf 8 lanciata a fine 2019, ma a ben guardare ora la firma luminosa a LED che attraversa la calandra e il logo illuminato contribuiscono a dare alla vettura un look sofisticato e al passo coi tempi. I fari LED Matrix non solo hanno una funzione estetica ma migliorano la visibilità notturna in modo intelligente, regolando automaticamente il fascio di luce per non abbagliare gli altri automobilisti. Le fiancate rimangono pulite, ma spiccano i nuovi cerchi in lega in lega fino a 18 pollici, partendo da una base da 16 pollici sull’allestimento entry level Life.
Il lato B della Golf ospita la fanaleria leggermente ridisegnata. Disponibile in nuovi colori come il Crystal Ice Blue metallizzato, la Golf si mantiene più sobria rispetto a rivali di segmento come l’Audi A3 o la BMW Serie 1, così come la francese 308 e la tedesca Opel Astra.
Com’è dentro
Salendo a bordo della Golf 2025 si percepisce subito l’intento di Volkswagen di alzare l’asticella della qualità percepita. Certo, le plastiche sono presenti specie nella parte bassa ma con questo restyling gli uomini di Wolfsburg hanno fatto un mezzo passo indietro specialmente nella zona dei comandi al volante: capito che gli “aptici”, o tasti a sfioramento, non hanno avuto il successo sperato, hanno installato su nuova Golf tasti regolarmente fisici, facili da azionare. Da fare da contraltare a questo passo da gambero si è puntato forte sull’interazione con gli schermi: ora il centrale è più grande e il quadro strumenti, già digitale in origine, ora è meglio leggibile anche sotto la luce diretta del sole.
Rimane virtuale la regolazione del clima, anche se alla base del touchscreen ci sono comandi a sfioramento, questi mantenuti, utili a impostare velocemente la temperatura pur lasciando antiestetiche ditate a ogni utilizzo. Lo spazio per i passeggeri anteriori e posteriori è generoso per la categoria, anche se la versione plug-in sacrifica un po’ di bagagliaio per ospitare la batteria: dai 381 litri estendibili fino a 1.237 litri si passa, sulla eHybrid oggetto di questa prova su strada, a 273-1.129 litri a causa dell’ingombro dato dalla batteria installata sotto il vano.
Alla guida della Volkswagen Golf: la nuova eHybrid fa tanta strada in elettrico
La nuova Golf eHybrid sorprende, soprattutto e prima di tutto, per l’autonomia elettrica: oltre 100 km reali, che nella guida urbana possono anche superare i 110 km con una guida accorta. Chi guida prevalentemente in città inizierà a frequentare molto meno la stazione di servizio tradizionale, selezionando la modalità elettrica e tenendo sempre spento, o quasi, il motore termico.
In base alle percorrenze di ognuno, i costi di utilizzo si possono ulteriormente abbattere caricando di notte la vettura, ovviamente disponendo di un box con presa Schuko che, sempre a seconda del fornitore di energia, ha un costo irrisorio rispetto alla benzina. Anche in modalità ibrida, i passaggi di marcia sono davvero molto fluidi, segno che l’interazione tra cambio, motore elettrico e motore termico è stata studiata a puntino. Le prestazioni parlano di uno 0-100 km/h in 7,2 secondi per la versione da 204 CV che diventano 6,6 per la GTE con il suo motore da 272 CV. Certo, se si parla solo di prestazioni sia la 2.0 TSI da 265 CV sia la potente Golf R da 333 CV fanno meglio, ma è praticamente impossibile che possano fare meglio dal punto di vista dei consumi.
Per l’eHybrid Volkswagen dichiara un consumo pari a 0,3 l/100 km. Assumendo di caricare sempre e costantemente, capiterà di dover fare un viaggio e non avere disponibilità di una colonnina fast sul percorso o, per motivi di tempo, non avere neanche quella ventina di minuti che grazie alla ricarica in corrente continua permette di sbrigare molto più velocemente di altre plug-in la ricarica. In Volkswagen non si sono fatti sfuggire niente: anche da scarica, i consumi rimangono contenuti entro i 5 l/100 km con percorrenze e velocità sotto i 100 km/h, alzandosi a 6 l/100 km in autostrada. Infine, il peso maggiore delle Golf eHybrid rispetto alle altre Golf è comunque ben gestito da un telaio bilanciato con il Dynamic Chassis Control e da uno sterzo preciso.
Gli ADAS e la sicurezza
La Golf 2025 conferma il suo ruolo di riferimento in termini di sicurezza. La dotazione di serie è ricca fin dal primo allestimento e include i principali ADAS di ultima generazione tra cui l’Adaptive Cruise Control predittivo, il Front Assist con riconoscimento pedoni e ciclisti, il Lane Assist, il Park Pilot con sensori parcheggio anteriori e posteriori, il Side Assist (assistente all’angolo cieco e superamento corsia) provvisto anche di avviso in uscita dal parcheggio e avviso apertura portiere. C’è anche il sistema che riconosce la segnaletica stradale bippando al superamento dei limiti, ma si può disattivare a ogni riavvio del motore. Salendo con gli allestimenti si trovano l’assistente al parcheggio (sia per cambio manuale sia per l’automatico DSG nella versione Pro) e la telecamera posteriore.
L’IQ.DRIVE Pack ha un costo non così alto nel listino degli optional e porta in dote l’utile Travel Assist. Sulle versioni dotate di cambio automatico si tratta di un vero e proprio sistema di guida semi-autonoma, capace di mantenere la vettura in corsia e, inoltre, regolare la velocità in base al traffico o anticipare curve e rallentamenti diminuendo automaticamente la velocità di crociera. Parlando di sicurezza passiva, la scocca è ovviamente progettata per massimizzarla in caso di urti pesanti, progressi confermati dai risultati dei test Euro NCAP, con le 5 stelle ottenute nel 2022.
Perché scegliere la Volkswagen Golf ibrida e perché no
Scegliere la Golf eHybrid rispetto ad altre motorizzazioni, consapevoli che il costo è parecchio più alto rispetto alle motorizzazioni Diesel e benzina paragonabili, significa puntare in prima istanza su una vettura ibrida finalmente capace di offrire efficienza in tutte le situazioni, anche a batteria scarica. Soprattutto, significa poter contare su un’autonomia reale superiore ai 100 km inavvicinabili, al momento, da altre concorrenti. Questa è la Golf che più si avvicina al cliente che può ricaricare a casa riducendo i consumi della più cara benzina (rispetto all’energia elettrica da una comune presa domestica) senza, però, rinunciare ai vantaggi di un motore termico sui lunghi viaggi. Anche in questo caso, però, poter contare sulla ricarica rapida risolve il problema, certo è che caricare alle colonnine ha un costo decisamente più alto rispetto all’ambiente domestico.
Tuttavia, la Golf 8.5 ibrida o meno può non piacere per la massiccia digitalizzazione degli interni e per la qualità costruttiva di alcuni rivestimenti per cui è stata adottata la classica plastica nera dura al tatto. Inoltre, chi non vuole tempo perdere in cariche e soprattutto non ha un garage può decisamente scegliere una Golf termica, Mild Hybrid o Diesel TDI. Specialmente con quest’ultima, si risparmia sull’acquisto/finanziamento e i consumi sono paragonabili nel ciclo misto e sicuramente in autostrada. In sintesi, la Golf eHybrid è una scelta eccellente per chi cerca un’ibrida plug-in completa, ma va valutata in base alle proprie reali abitudini di guida e alle possibilità economiche.