Auto americane 2026: 5 modelli da scegliere, dove comprarle e i costi

Se ti interessa comprare un’auto americana, la scelta è ampia ma è meglio specificare subito un importante dettaglio.

Prima di scendere nei dettagli, va detto che se l’automobile si è trasformata in un fenomeno di massa planetario, tanto da influenzare pesantemente tutte le dinamiche sociali del “secolo breve”, molto del merito da dato proprio agli americani. Sebbene ci furono primi esempi di auto già sul finire del 1800, come la Benz Patent-Motorwagen brevettata da Karl Benz in Germania nel 1886, è nel 1908 che un certo Henry Ford stravolge l’industria automobilistica con la Model T, la prima auto di massa.

Sempre dall’altro lato dell’Oceano Atlantico arrivano tante innovazioni come il cambio automatico e, rimanendo a ciò che di un’auto è più visibile, i tre pedali di freno, acceleratore e frizione. La lista potrebbe continuare con innovazioni come il servosterzo, l’aria condizionata e l’utile Cruise Control. Negli ultimi decenni, però, complice l’arrivo di altri player tra cui i marchi giapponesi e, più di recente, cinesi, la diffusione delle auto americane è andata via via rallentando. Sul suolo amico, le case americane hanno concentrato i loro sforzi su auto molto imponenti, tutti abbiamo nell’immaginario collettivo i grandi pick-up o l’enorme Tesla Cybertruck, così tanto grande (e pesante) da non poter essere omologata per la circolazione sulle strade del vecchio continente.

Proprio Tesla, d’altro canto, ha ridato slancio alle vendite di auto americane in tutto il mondo: nel 2023 il SUV Model Y è stata l’auto più venduta in assoluto in Europa, sebbene sia prodotta sia in America sia in Cina e anche a Berlino, nella nuova Gigafactory voluta da Elon Musk. Per questo motivo chi vuole comprare un’auto americana in Italia ha davanti a sé diverse strade. La scelta è varia e include modelli che rispettano i canoni tradizionali, come la Chevrolet Corvette con il suo tipico V8, alle già citate Tesla passando per modelli molto famosi di auto americane, come la Jeep Wrangler, vendute anche in Europa direttamente dal brand ma prodotta a Toledo, in Ohio. Ci sono poi casi ancora più specifici: rimanendo in territorio Jeep, la Compass che si è appena aggiornata con la terza generazione viene prodotta nello stabilimento italiano di Melfi per i mercati europei. A ben guardare, è l’esempio perfetto di auto americana venduta in Italia sebbene la sua produzione avvenga dentro i nostri confini, comunque quelli europei. Un altro caso è la BMW X3: nasce sotto l’effige del Marchio bavarese, ma parte della produzione nasce a Spartanburg, negli Stati Uniti.

Sì, ma perché scegliere un’auto americana? Tra i motivi le dimensioni maggiori del normale di alcuni modelli, l’immagine (basti pensare alle muscle car come la Ford Mustang o la Chevrolet Camaro) e il carattere: importatori specializzati che operano in Italia permettono di portare nel nostro paese modelli come la Cadillac Escalade, SUV lungo ben 5,38 metri e sinonimo di comfort e lusso. La Escalade è l’esempio perfetto, insieme alla Corvette, di auto di fabbricazione americana e di importazione, tramite rivenditori specializzati in questo campo, i quali si occupano di omologare e quindi targare la vettura per la circolazione sulle nostre strade.

Sommario

I 5 modelli da scegliere

Tesla Model Y

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Se cerchi un’auto elettrica funzionale a 360°, la Tesla Model Y potrebbe essere l’auto giusta per te visto che è l’esempio di come il concetto di mobilità elettrica possa avere successo. Nel 2023, lo hai letto nell’introduzione, è stata l’auto più venduta in Europa, e non tra le auto elettriche, in generale. Rivista nel 2024, è il vero punto di riferimento tra i SUV elettrici.

L’aggiornamento, molto mirato, non ha cambiato la formula del suo successo: dimensioni pensate per il comfort, prestazioni e autonomia di primo livello, design che non lascia indifferenti. Partiamo con le dimensioni: lunga 4,79 metri e alta 1,62 metri, è ottima per ospitare 5 persone e anche il bagagliaio è molto capiente, visto che parte da una capacità minima di 600 litri per arrivare a 2.138 litri abbattendo la seconda fila. L’assenza di tunnel di trasmissione e architettura nativa elettrica permettono di massimizzare lo spazio interno, senza considerare gli ulteriori 117 litri che si ricavano sotto il cofano anteriore dato il poco ingombro del motore elettrico nelle versioni a doppio motore.

La gamma motori è indovinata, ma lo sono ancora di più i prezzi. Due tagli di batteria (60 e 75 kWh), si parte da 40.970 euro per la Standard con batteria più piccola capace comunque di assicurare fino a 500 km di autonomia con un singolo rifornimento di elettroni. Quest’ultima è nata per contenere i costi, ma è anche peggio rifinita (ad esempio non ha i cerchi in lega) ed è meno insonorizzata. La Long Range a trazione posteriore, quindi con batteria da 75 kWh, è tutto un altro discorso. Parte da 50.970 euro, ma può superare i 600 km con una ricarica ed è molto meglio rifinita.

Da quest’ultima nascono due varianti, la Long Range Dual Motor, con maggiore spunto in accelerazione ma minore autonomia dato dal peso maggiore e dal maggior consumo dei due motori, e la Tesla Model Y Performance, che con 580 km di autonomia e uno 0-100 km/h coperto in 3,5 secondi già vede il gradino più alto del podio tra i SUV generalisti elettrici ad alte prestazioni. Il prezzo? 62.970 euro, che paragonato alle potenzialità di quest’auto fa ben capire il fenomeno Tesla. A bordo tanta tecnologia ma anche minimalismo: il grande touchscreen centrale da 15 pollici permette di gestire tutte le funzioni vitali della vettura. Infine, Tesla Model Y è un’auto che si aggiorna strada facendo, grazie agli aggiornamenti Over-the-Air.

Jeep Wrangler

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Presentata nel 2018, la Jeep Wrangler JL è considerata la regina dell’off-road, nonché simbolo della libertà su quattro ruote secondo la filosofia americana: Wrangler non teme nessun terreno. Con l’arrivo della variante ibrida 4xe, la storia di questo modello che affonda le sue radici nel 1986, quando sostituì l’altrettanto iconica CJ, ha assistito a una svolta epocale. Con l’arrivo della Wrangler ibrida, Jeep è riuscita ad affiancare l’anima avventuriera di questo veicolo all’anima green.

La Wrangler Unlimited, lunga 4,88 metri e con il parabrezza ribaltabile, oggi è offerta in due varianti. Sotto il cofano della sua carrozzeria, con le porte e il tetto rimovibili, si può scegliere tra il 2.0 turbo benzina da 272 CV e il 2.0 turbo benzina elettrificato (PHEV) da 380 CV. Due motori, due anime. La Sahara che ha un settaggio pensato per le strade asfaltate e con ottime capacità off-road, e la Rubicon. Più lunga di 6 centimetri, ha settaggi specifici per dare il massimo in fuoristrada, con ruote e differenziali specifici. La 4xe, frutto dell'abbinamento tra un motore 2.0 turbo benzina e due unità elettriche, riduce le emissioni allo scarico e migliora le capacità off-road grazie alla coppia istantanea dell’elettrico, permettendo di superare ostacoli con grande precisione. Affascinante la scelta di muoversi nel più completo silenzio in mezzo alla natura.

Va specificato, però, che l’autonomia elettrica non va oltre i 40 km. Se si pensa a un percorso da affrontare in off-road in montagna, si rischia di arrivare in altura con la batteria scarica, a meno di disporre di colonnine nelle vicinanze dove pazientare in attesa della ricarica. Gli interni della Wrangler hanno fatto un salto di qualità notevole rispetto alla JK pensionata nel 2018: il nuovo sistema di infotainment Uconnect 5 con schermo da 12,3 pollici è più veloce e connesso, e sono stati introdotti airbag a tendina laterali per migliorare la sicurezza, senza però rinunciare alla possibilità di smontare portiere e tetto per vivere l'avventura en plein air. Prezzi a partire da 71.500 euro per il 2.0 termico, da 85.500 euro la variante 4xe.

Cadillac Escalade

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La Cadillac Escalade non è semplicemente un SUV a stelle e strisce, è un'affermazione di potere e lusso in movimento. Pochi SUV come l’Escalade sono sinonimo di auto americana nel più ampio, e letterale, senso del termine. Con il recente restyling del 2020, Cadillac ha elevato ulteriormente lo standard di opulenza, rendendo l'Escalade un vero e proprio salotto viaggiante. Le dimensioni sono, come da tradizione, ciclopiche: la versione standard misura 5,38 metri di lunghezza, ma chi opta per la variante a passo lungo ESV tocca i 5,76 metri. È un veicolo che richiede tanto spazio per circolare ma che ripaga con :un'abitabilità interna sconosciuta a qualsiasi rivale europea, offrendo tre file di sedili veri dove anche gli adulti dell’ultima fila viaggiano in prima classe.

Il cuore pulsante di questo gigante rimane, per la gioia dei puristi, il possente motore V8 da 6.2 litri aspirato, capace di erogare 420 CV, cui si può associare l’impianto GPL pagando un extra. Nonostante la mole che sfiora le tre tonnellate, il V8 muove l'Escalade con grande autorevolezza. Per chi desidera l'eccesso, esiste la versione V-Series sovralimentata con compressore volumetrico per un totale 620 CV, ma è l'allestimento standard a rappresentare l'equilibrio tra comfort e prestazioni. Niente ibrido, né elettrico: ci sono marchi che possono orgogliosamente fare a meno dell’elettrificazione, ed essendo importata in Italia da un importatore Cadillac è uno di questi. Da non dimenticare il comfort garantito dalle sospensioni Magnetic Ride Control, mentre sono davvero alti i consumi, da cui l’opportunità di montare il GPL per migliorare i costi di gestione. L’abitacolo combina tre schermi in un display OLED curvo da 55 pollici, bene la qualità dei materiali, meno i prezzi: contando le tariffe d’importazione e di immatricolazione, si parte da non meno di 143.520 euro.

BMW X3

BMW X3 20d

La quarta generazione della BMW X3, identificata dalla sigla di progetto G45, rappresenta l'evoluzione matura del SUV di lusso di taglia media, un veicolo che deve saper fare tutto e bene, non è americana, ma lo è in parte perché alcune versioni vengono prodotte negli USA. Cresciuta nelle dimensioni fino a toccare i 4,76 metri di lunghezza, la quarta generazione del SUV tedesco prodotto in America sfoggia un design più pulito e monolitico rispetto al passato. La griglia a doppio rene, ora disponibile con illuminazione di contorno, e le superfici levigate le conferiscono un aspetto moderno e aerodinamico, migliorando l'efficienza complessiva.

Ampia la gamma motori: si parte con la Mild Hybrid xDrive20, che combina il 2.0 turbo benzina al sistema Mild Hybrid 48V per un totale di 208 CV. Anche la potente xDriveM50 con il sei cilindri in linea da 398 CV è Mild Hybrid, capace di toccare i 250 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi. Presenti in gamma anche le motorizzazioni Diesel (2.0 xDrive20d da 197 CV e xDrive40d da 303 CV) e l’ibrido ricaricabile xDrive30e. Quest’ultima, grazie a una batteria di nuova generazione più capiente, permette autonomie in elettrico vicine ai 90 km, peccato manchi la ricarica veloce.

All’interno, promosso il sistema d’infotainment OS9 e il BMW Curved Display, con la riduzione al minimo di tasti fisici (concentrati sul tunnel centrale). La nuova X3 G45 si conferma quindi la scelta razionale ed emotiva insieme: offre la praticità di un grande SUV, la tecnologia di un'ammiraglia e, nella versione PHEV, la capacità di viaggiare in elettrico per la maggior parte del tempo senza l'ansia della ricarica nei lunghi tragitti. Prezzi da 64.200 euro per le Mild Hybrid, 65.900 euro per le Diesel e 71.500 euro per la Plug-in Hybrid.

Chevrolet Corvette

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La Chevrolet Corvette C8 ha segnato una svolta epocale per questo modello, prodotto ininterrotamente sul suolo americano fin dal 1953. Diventata vettura sportiva statunitense per antonomasia, la C8 o ottava generazione ha decisamente cambiato la sua storia puntando sul posizionamento del suo V8 dietro le spalle del pilota, mentre prima era sempre stato montato in posizione anteriore. Da muscle car si è trasformata definitivamente in una vera supercar, con potenze che ora sfiorano i 650 CV. Una supercar con un V8 ad aste e bilancieri in un’epoca in cui tanti, Ferrari e Lamborghini in primis, hanno alzato considerevolmente le potenze dei loro modelli puntando sull’elettrificazione. Chevrolet non è stata a guardare, ibridizzando il suo V8.

Mantenendo i prezzi bassi, almeno rispetto alle rivali più blasonate, la Corvette può continuare a sfidarle guardandole dritto negli occhi. Le Z06 sono le più spinte, con il 5.5 a otto cilindri flat-plane e dalla grande voce che perde, però, nel confronto diretto nell’accelerazione con le e-Ray ibride, grazie alla coppia supplementare del motore elettrico da 161 CV montato davanti. Non essendo una plug-in, la batteria è piccola (1,9 kWh) e si ricarica rapidamente durante la guida e le frenate. Esiste una modalità "Stealth" che permette di muoversi in elettrico per brevi tratti (3-4 km) fino a 72 km/h, utile per uscire dal garage senza svegliare i vicini, ma il motore elettrico è lì principalmente per "tirare" l'auto fuori dalle curve con una ferocia inaudita.

La versione base della Corvette C8 può comunque contare sui 495 CV del V8 6,2 litri aspirato. Un motore “vecchia scuola”, con una propensione per gli alti regimi, e un suono viscerale che non può non far emozionare chi la guida e chi gli sta a fianco.

Dove comprare un’auto americana di importazione e i costi

Anche qui c’è da fare un distinguo. Le auto di marchi americani come Tesla, Ford e Jeep possono essere acquistate attraverso canali ufficiali che garantiscono la piena conformità europea (omologazione, garanzia, assistenza) e una rete di vendita diretta. In questo caso, i prezzi di listino sono fissati dalla Casa Madre e sono generalmente in linea con i listini dei concorrenti europei, anche se spesso offrono un maggiore contenuto tecnologico o dimensioni superiori a parità di prezzo (come nel caso dei SUV Jeep o dei veicoli Ford sviluppati per il mercato globale). Ad esempio, i modelli Tesla o la Ford Mustang (nelle versioni ufficialmente importate) seguono la tradizionale struttura di prezzo europea, con costi che riflettono l'IVA e le tasse locali. Per fare un esempio, una Mustang in Italia parte da 58.500 euro con il V8, mentre in America parte da 32.230 dollari con l’Ecoboost che Ford non porta in Italia e da 46.650 dollari con il V8 importato anche qui da noi.

2024 FORD MUSTANG DARK-HORSE 10

Tuttavia, il vero fascino americano, legato ai grandi motori V8 e ai pick-up "full-size" come il RAM, si trova principalmente tramite canali non ufficiali o d'importazione. L'acquisto di auto americane che non sono ufficialmente a listino in Europa, come la maggior parte dei grandi pick-up (RAM, F-150, etc.) o certi modelli Cadillac o Chevrolet ad alte prestazioni tra cui la Escalade che abbiamo inserito tra i 5 modelli di auto americane più rappresentativi, avviene tramite importatori specializzati. Questi intermediari si occupano di gestire l'intero processo di acquisto negli Stati Uniti, trasporto transoceanico, sdoganamento, e soprattutto, l'ardua e costosa omologazione per la circolazione sulle strade europee (conversione delle luci, modifiche elettroniche e burocratiche).

I costi totali per un veicolo d'importazione sono composti da:

  • Prezzo di acquisto in USA: il costo originale del veicolo.
  • Trasporto e Logistica: spedizione via mare, assicurazione e gestione portuale.
  • Dazi Doganali: Tasse sull'importazione (variabili in base al veicolo, ma rilevanti).
  • IVA: L'Imposta sul Valore Aggiunto (22% in Italia) calcolata sul prezzo del veicolo più i dazi e i costi di trasporto.
  • Omologazione e Conversione: questa è la voce più variabile e costosa. Può includere modifiche strutturali, test di sicurezza specifici e tutta la documentazione necessaria per ottenere la targa italiana.

Margine dell’importatore: Il guadagno dell'azienda specializzata.

In sintesi, un'auto acquistata tramite importazione non ufficiale può avere un prezzo finale in Italia notevolmente superiore (spesso dal 30% al 60% in più) rispetto al suo listino USA, giustificato dalla complessità delle procedure e dalla garanzia offerta dall'importatore stesso. Solo il trasporto via mare incide per una cifra variabile anche in base al peso del veicolo e in base al porto di partenza e di arrivo. L’IVA del 22% viene calcolata in base alla somma del valore della vettura, dei noli marittimi, dei dazi doganali e delle spese di trasporto. Da notare che il soggetto proprietario del veicolo dovrà accollarsi i costi di spedizione e i dazi doganali, nonché il valore dell’IVA.

Infine, le spese di immatricolazione, legate intrinsecamente alle caratteristiche fisiche della vettura, inteso come caratteristiche da rispettare per ottenere l’omologazione alla circolazione o eventuali modifiche necessarie al fine.

FAQ

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