Pick-up 2026: i modelli migliori e prezzi

Seppur poco diffusi nel nostro Paese ed in Europa, i pick-up rappresentano dei mezzi molto interessanti per via della loro grande versatilità d’uso soprattutto per fini lavorativi.

Nonostante non manchi la scelta di modelli sul mercato, rispetto ad altri continenti come quello Americano, l’Africa ed i Paesi del Sud-Est asiatico dove questa tipologia di vetture spopola, anche nel 2026 le pick-up in Europa si stanno ancora ritagliando uno spazio sul mercato.

A caratterizzare i pick-up è la presenza di un cassone aperto al posteriore che offre delle proporzioni tipiche della carrozzeria quasi da veicolo commerciale seppure negli anni gli interni di queste vetture si siano progressivamente impreziosite con delle finiture migliori e materiali più ricercati. Dalla particolare conformazione della carrozzeria e dalla presenza del cassone deriva il nome pick-up che in inglese significa “prendere” e si riferisce proprio alla possibilità di poter posizionare merci anche molto ingombranti in maniera molto pratica.

Come da tradizione i pick-up, essendo concepiti come veicoli da lavoro in condizioni difficili, spesso offrono anche la trazione integrale. Alla base delle tecnologie telaistiche vi sono delle soluzioni semplici ed al tempo stesso efficaci con delle capacità di guida in off-road superiori alla stragrande maggioranza dei SUV.

Sommario

I pick-up del 2026

Fino a non moltissimi anni fa l’offerta dei pick-up sul mercato italiano era piuttosto limitata. Dato che gli utenti italiani non sono dei grandi estimatori di questa tipologia di vetture, scelta principalmente per scopi lavorativi, i modelli proposti dai vari costruttori sul mercato non erano molti.

Negli ultimi anni, complice la “contaminazione”, lenta ma inesorabile, della moda dei veicoli con cassone al seguito, americani e non solo, i pick-up sono diventati sempre più appetibili anche grazie all’adozione di tecnologie interessanti che ben si sposano con un grande spazio a bordo e non temono il confronto con i classici SUV.

Certo per i ristretti spazi delle città europee i pick-up possono non risultare i veicoli più comodi per il parcheggio e le ZTL dato che anche i più compatti superano notevolmente i cinque metri di lunghezza ma il fascino di una vettura del genere è innegabile. Una volta saliti a bordo un pick-up si può tranquillamente “maltrattare” dato che l’impiego gravoso o le prestazioni in fuoristrada non sono mai un problema.

Specificando, infine, di utilizzare un veicolo commerciale alla stregua di un’automobile privata, sebbene si rinunci ai vantaggi fiscali proposti per le aziende sui veicoli N1, è possibile utilizzare privatamente un pick-up senza particolari limitazioni.

Analizzando con cura i listini, nel nostro Paese sono poco più di dieci i modelli proposti sul mercato. Nella vasta gamma di proposte molti modelli arrivano direttamente dagli Stati Uniti mentre altri sono prodotti da costruttori orientali ma sicuramente ad aver fatto la storia in questo settore sono marchi come Ford, Toyota, Volkswagen e Isuzu. Andiamo ora a parlare di queste tipologie di vetture particolarmente interessanti partendo da due storici cassonati americani: lo Chevrolet Silverado 1500 e il GMC Sierra.

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Importati in Italia da appositi rivenditori specializzati, entrambi i cassonati americani sono realizzati sulla medesima piattaforma, la GMT T1XX. I due modelli condividono dimensioni a stelle e strisce (sono lunghi 5,89 metri e larghi 2,06 metri) e l’enorme motore 6.2 V8 aspirato da oltre 425 CV. A differenziare i due modelli, oltre ad uno stile dedicato (più aggressivo e dinamico il Silverado, più ricercato e massiccio il Sierra), ci pensa la personalizzazione degli allestimenti: per l’Italia, il pick-up Chevy è proposto in versioni da fuoristrada duro, il Sierra invece nelle ricche e lussuose versioni AT4 e Denali.

Guardando, invece, ad oriente i costruttori cinesi propongono il DR PK8, l’EVO Cross 4 e i Foton Tunland G7 e V9. I primi due modelli, “vestiti” dai marchi italo-cinesi DR Automobiles e EVO, sono gemelli: condividono il modello d’origine (il JAC Shualing T8), la piattaforma con telaio a longheroni, la trazione integrale inseribile e uno stile interno ed esterno molto simile. La DR PK8 ha una caratterizzazione più elegante e ricercata, mentre il modello EVO è più robusto e pratico senza troppi fronzoli. Entrambi, poi, sono dotati di un motore 2.0 turbodiesel da 136 CV, con cambio manuale a 6 marce a cui si aggiungono anche le ridotte per le prestazioni in fuoristrada.

Il Foton Tunland G7, invece, è un modello inedito della Casa cinese che fa parte del Gruppo BAIC commercializzata in Italia da EMC, caratterizzato da uno stile curato con l’enorme calandra cromata con il logo Foton in bella vista che ricorda alcuni modelli dei costruttori USA e un abitacolo che abbonda di tecnologia e dotazioni. Il cassone è generoso (152x158 cm), mentre il 2.0 turbodiesel montato di serie ha 162 CV e 388 Nm di coppia, a cui si accoppia la trazione integrale inseribile all’occorrenza e la presenza delle marce ridotte.

Dalla fine del 2024 nella gamma di Foton si è aggiunta anche la Tunland V9, un pick-up da 5,61 metri con uno stile che ricorda da vicino alcuni modelli americani. Enorme e dall’abitacolo lussuoso, ha un motore 2.0 turbodiesel Mild Hybrid da 159 CV, sufficiente per spingere i 2.400 kg di peso.

A fare da “ponte” tra i cassonati cinesi, quelli americani e i prodotti più europei ci pensano due modelli fuori da queste classifiche, il KGM Rexton Sports XL e l’Ineos Grenadier Quartermaster. Entrambi, infatti, sono realizzati sulla base di un modello di grande serie, nello specifico il KGM Rexton e l’Ineos Grenadier. Il pick-up coreano adotta la cabina e il frontale del Rexton, dal quale riprende anche la meccanica con motore 2.2 turbodiesel da 202 CV, trazione integrale inseribile e cambio con marce ridotte. Il Quartermaster, invece, è la versione con cassone dell’apprezzato fuoristrada anglo-franco-tedesco Ineos Grenadier. Dotato di meccanica da vero fuoristrada, il Grenadier Quartermaster è l’erede spirituale delle versioni pick-up dei fuoristrada duri e puri come il Jeep Gladiator (non più importato) e il Land Rover Defender 130 Pick-Up.

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Infine, a chiudere la carrellata di modelli di pick-up 2026 sul mercato italiano ci pensano i quattro bestseller del mercato italiano. In assenza di un altro modello storico, il Mitsubishi L200, a fare la parte del leone in Italia ci pensano il Ford Ranger(vincitore dell’International Pick-up Award 2024), l’Isuzu D-Max, il Toyota Hilux e il Volkswagen Amarok. Il Ranger e l’Amarok sono realizzati sulla stessa piattaforma, e condividono dimensioni (sotto i 5,40 metri), proporzioni e meccanica, con motori turbodiesel a quattro e sei cilindri. Solo il Ranger, però, ha la versione sportiva Raptor da 292 CV.

L’Hilux, invece, è noto in tutto il mondo per la sua proverbiale robustezza, confermata per questa attuale generazione che offre due motori turbodiesel da 150 e 204 CV con l’ultimo aggiornamento disponibili anche in varianti mild-hybrid 48 Volt, trazione integrale di serie e una versatilità da record. L’Isuzu D-Max, infine, è l’ultimo modello proposto dalla Casa giapponese in Italia, ma si conferma uno dei pick-up più amati per robustezza, rapporto qualità-prezzo e la presenza sul mercato sia di versioni da lavoro che varianti più ricercate e raffinate.

Pick-Up 2026: i 5 migliori modelli sul mercato

Dopo aver capito perché sono sempre più popolari e come utilizzarli come auto di famiglia, quali sono i migliori modelli di Pick-Up 2026? Per il mercato italiano, il bestseller è il Ford Ranger, leader indiscusso del mercato dei Pick-Up in Italia. Ecco, quindi, cinque tra i migliori modelli di Pick-Up 2026 in Italia:

Ford Ranger

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Partiamo dal bestseller sul mercato italiano tra i pick-up. L’attuale generazione, lanciata nel 2022, ha uno stile più massiccio e ricercato, con un frontale molto riconoscibile e un cassone più personale e riconoscibile che in passato. L’abitacolo non ha nulla da invidiare a molte automobili tradizionali con un enorme display a sviluppo verticale di serie e una cura costruttiva superiore alla generazione precedente. Disponibile anche nella variante sportiva Raptor, con motore 2.0 biturbodiesel (209 CV) o 3.0 V6 biturbobenzina (292 CV), è con i motori 2.0 EcoBlue da 170 o 205 CV e con il 3.0 V6 turbodiesel EcoBlue da 241 CV che convince sul mercato italiano.

La gamma è molto articolata con la versione Raptor che attira gli sguardi per via del suo look poderoso, il V6 sotto al cofano e le caratterizzazioni sportive che ne accentuano il carattere. Anche la dotazione di serie è di tutto con sedili anteriori regolabili elettricamente e telecamere laterali ma in questo caso il prezzo è notevole con un listino che si attesta precisamente a 81.468 euro.

Se si vuole spendere meno, invece, meglio optare per le versioni di ingresso a gasolio. Il prezzo base per mettersi in garage questo pick-up è pari a 54.689 euro per la 2.0 EcoBlue Limited M6 che comunque presenta delle dotazioni di serie di tutto rispetto con avviso uscita involontaria di corsia, cerchi in lega, clima automatico bizona, controllo arretramento in salita e velocità in discesa, cruise control adattativo, differenziali anteriore e posteriore bloccabili, fendinebbia, frenata automatica d’emergenza, retrovisori ripiegabili elettricamente, riconoscimento segnali stradali, ruota di scorta, sensori parcheggio posteriori e retrocamera. Se si vogliono le barre sul tetto, invece, occorre optare per le più ricche Platinum e Wildtrak.

EVO Cross 4

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Proseguendo con i migliori pick-up 2026, dopo la regina delle vendite torniamo al classico ordine alfabetico con un modello molto importante di origine cinese, l’Evo Cross 4 che dalla sua ha un rapporto qualità-prezzo molto interessante.

Lo stile esterno è sostanzialmente classico e piuttosto massiccio, una meccanica pensata per offrire il massimo della versatilità e un cassone dalle dimensioni regolari (1,52x1,52 metri). Questa vettura è fortemente imparentata con la DR PK8 e le differenze maggiori si concentrano in alcuni dettagli della carrozzeria e negli interni più spartani nel modello marchiato Evo. In ogni caso su questa vettura c’è tutto ciò che serve (retrocamera, clima automatico e Cruise Control sono, infatti, di serie). Il 2.0 turbodiesel da 136 CV non è il più rapido, ma spinge bene con uno 0-100 km/h coperto in 11,5 secondi e ben si accoppia alla trazione integrale che vede uno schema interessante delle sospensioni a balestra posteriori, rendendo il pick-up molto efficace al di fuori dell’asfalto.

Ma quanto costa Evo Cross 4? Il prezzo di questa pick-up cinese è davvero interessante e parte da poco meno di 30.000 euro, esattamente 29.900 euro. Diversamente da altre competitor, però, Evo Cross non dispone di molteplici allestimenti ed anche gli optional sono davvero ridotti all’osso dato che l’unica possibilità di personalizzazione è la scelta del colore della carrozzeria. Non un grande problema dato che la dotazione è molto completa con antifurto, cerchi in lega, clima automatico, cruise control, fendinebbia e telecamera posteriore.

Isuzu D-Max

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Robusto, versatile e affidabile, l’Isuzu D-Max è uno dei modelli più apprezzati da chi sceglie uno dei modelli di pick-up 2026 per lavoro. Lungo 5,27 metri, ha un cassone molto grande scegliendo la versione Space Cab con cabina singola e 4 posti (1,80x1,53 metri), (1,50x1,53 metri la Crew Cab da quattro porte e cinque posti).

Caratterizzato da uno stile grintoso e aggressivo, l’Isuzu D-Max ha un abitacolo robusto e assemblato con cura già dalle versioni da lavoro, mentre le varianti più ricche hanno finiture di pregio e una dotazione più ricca. Dotato del classico telaio a longheroni, della trazione integrale inseribile e di capacità fuoristradistiche di rilievo (la profondità di guado, ad esempio, è di ben 80 cm), ha un solo motore in Italia, il 1.9 turbodiesel da 163 CV con cambio manuale o automatico.

Il prezzo del pick-up dell’azienda giapponese parte in Italia da 43.554 euro per la versione base N60B e può arrivare fino a 53.436 euro della top di gamma Nitro Sport. Sotto il cofano vi è sempre lo stesso 1.9 ma a determinare la differenza di prezzo sono le dotazioni: la base non dispone dei cerchi in lega, del differenziale posteriore bloccabile, dei sedili anteriori riscaldabili e dei sensori di parcheggio posteriori. Diverso, invece, il discorso per la top di gamma Nitro Sport che dispone di chiave elettronica, clima automatico bizona, fari full LED, monitoraggio dell’angolo cieco e sensori di parcheggio anteriori. Notevole, infine, il prezzo per l’optional del copricassone che arriva a 3.294 euro.

Toyota Hilux

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Una vera icona del mondo dei pick-up è il Toyota Hilux, famoso per essere uno dei veicoli più robusti e affidabili sul mercato. L’ultima generazione è stata fortemente aggiornata con un frontale completamente ridisegnato che ora sfoggia un’ampia griglia tridimensionale unita alla nuova linea del paraurti anteriore, andando ad aumentare significativamente la presenza su strada del pick-up nonché la sua forte stazza e robustezza. I gruppi ottici a LED anteriori e posteriori di nuova concezione e la nuova finitura dei cerchi in lega neri da 18” completano il tutto.

Anche l’abitacolo presenta un design rinnovato con il nuovo quadro strumenti e il nuovo schermo di infotainment da 8” posizionato sulla console centrale. Quest’ultima adotta pulsanti e manopole per una migliore operatività in tutte le condizioni di guida.

Lo stile massiccio e riconoscibile all’esterno fa il paio con un abitacolo completo di ciò che serve, robusto ma non troppo raffinato. Ottime le capacità lontano dall’asfalto, mentre sono due i motori disponibili, entrambi Diesel che in alcuni casi vedono l’adozione di un modulo hybrid (vera novità introdotta con l’ultimo aggiornamento di questa vettura): il 2.4 D-4D da 150 CV e il più potente 2.8 D-4D da 204 CV, derivato dal fuoristrada Land Cruiser.

I prezzi? La versione base di Hilux accoppiata al 2.4 Diesel parte da 42.946 euro mentre le più costose GR Sport con il cambio automatico partono da 64.296 euro. Molto completa la dotazione di serie con dotazioni da vettura tradizionale come clima, cruise control adattivo, differenziale anteriore a disconnessione automatica, posteriore bloccabile, sedili anteriori riscaldabili, riconoscimento segnali stradali e sistema di mantenimento in corsia. Solo gli allestimenti meno completi come il comfort non offrono la chiave elettronica, i fari LED ed il navigatore. A livello di optional si trova la vernice metallizzata ad 850 euro e quella perlata a 1.251 euro.

Volkswagen Amarok

Volkswagen Amarok (2022) banner

A concludere l’offerta dei migliori modelli di pick-up 2026 troviamo Volkswagen Amarok. Dopo la prima generazione, realizzata “in casa” dal brand di Wolfsburg, per la seconda serie la Casa tedesca ha scelto di collaborare con Ford, utilizzando il pianale e la meccanica del Ranger. Rispetto al “cugino” dell’Ovale ha uno stile più massiccio e muscoloso all’esterno, mentre dentro coabitano comandi di origine VW (come il volante) e Ford (i display e alcuni comandi). Molto simile, infine, la meccanica: telaio a longheroni, trazione integrale inseribile, motori 2.0 e 3.0 V6 turbodiesel con potenze tra i 170 e i 241 CV. La diversa messa a punto offre una guida più precisa rispetto al Ranger, pur essendo sempre un 4x4 con le marce ridotte che guada fino a 80 cm.

Gli elementi per fare al meglio il fuoristrada vi sono tutti ma non manca neppure una certa cura in abitacolo che la rendono una vera e propria Volkswagen. Certo la qualità si paga e, infatti, Amarok parte da 50.341 euro mentre il top della gamma ha un prezzo quasi da fuoriserie: occorrono ben 74.546 euro per la 3.0 TDI Aventura. Completa la dotazione di serie con fari LED per alcuni allestimenti, riconoscimento dei segnali stradali, sistema di mantenimento in corsia e telecamera posteriore.

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