
Auto di lusso economiche 2025: modelli migliori, prezzi e usato
La sfida che abbiamo davanti oggi è decisamente tosta: trovare delle auto di lusso economiche. Già nel nome, infatti, la parola “lusso” presuppone qualcosa che sia per pochi, di nicchia, che non scenda a compromessi sulla qualità, sulla dotazione e, quindi, sul prezzo. Fin dalla nascita delle prime Rolls-Royce e fin da quando l’auto stessa era considerata un bene di lusso, però, c’è stato il desiderio di avere un’automobile che, ad un prezzo inferiore, fosse in grado di fare e dare le stesse cose delle controparti molto più esose dal punto di vista economico.
Iniziamo col dire che, se vogliamo essere onesti, le auto di lusso economiche non esistono, in realtà. Proprio la definizione di lusso è quella di un bene “per pochi”, e per questo elitario, difficile da ottenere, da acquistare e, soprattutto, da mantenere. Le auto di lusso, infatti, hanno spesso grandi motori, carrozzerie generose, pesi massimi e, quindi, costano tanto in fase di acquisto quanto durante la vita utile dell’auto, dal costo della benzina e delle spese inevitabili come bollo e assicurazione fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Proprio per quest’ultimo fattore, quindi, le auto di lusso non sono economiche, almeno da nuove, ma lo diventano tutte (o quasi) quando cominciano ad invecchiare. Le grandi ammiraglie tedesche, ad esempio, arrivano a costare anche meno dell’80% del prezzo di listino, diventando parecchio appetibili per chi vuole fare bella figura e viaggiare nel lusso, senza spendere oltre 100.000 euro in fase di acquisto. Le auto di lusso economiche usate, però, sono un vero rischio finanziario: se va tutto bene, si può veramente andare in giro come un reale ad un ottavo del prezzo. Se, invece, l’auto comincia ad avere acciacchi meccanici, i costi di riparazione possono raddoppiare, triplicare o quadruplicare il valore dell’auto stessa.
Oltre a vedere quali possono essere delle auto di lusso economiche usate, vedremo quali sono le auto nuove in vendita ufficialmente su suolo italiano che, ad un prezzo relativamente contenuto, offrono materiali, tecnologia, stile e feeling da vetture di alto lignaggio.
Vediamo, quindi, quali sono 5 tra i migliori modelli di auto di lusso economiche sul mercato, i loro prezzi e alcuni esempi di auto di lusso economiche usate.
Sommario
Auto di lusso economiche, i 5 modelli migliori sul mercato
Come abbiamo detto in apertura, quindi, è impossibile acquistare una vera auto di lusso senza spendere tanti soldi, almeno in teoria. La pratica, invece, dice che se ci si accontenta su alcuni aspetti come potenza del motore, blasone del marchio o su qualche rivestimento in plastica qua e là, è possibile portarsi a casa delle automobili che per silenziosità, dotazione tecnologica, sensazione durante la guida e raffinatezza hanno ben poco da invidiare alle automobili di lusso tout-court.
Prima di capire quali possono essere 5 tra i migliori modelli di auto di lusso economiche sul mercato, va ricordato come ogni segmento di auto ha una sua percezione di “economico” e “costoso”. È ovvio, ad esempio, che una utilitaria da città da 50.000 euro sarà considerata un’auto di lusso, mentre una berlina da quasi 5 metri offerta allo stesso prezzo apparirà, al contrario, persino economica. Per questo, più che con il mero listino oggi ragioneremo sui diversi segmenti e sulle possibilità che il mercato offre nel rapporto tra dotazioni, sensazioni, raffinatezza tecnica e prezzo.
Un esempio di quello che può essere considerato come un’auto di lusso economica nel 2025 è la Hyundai Santa Fe, che a livello estetico, interno e di feeling alla guida si ispira pesantemente al mondo Land Rover e soprattutto Range Rover, ma lo fa con un prezzo decisamente più contenuto. La quarta generazione del SUV più grande proposto in Europa dalla Casa coreana è lunga 4,83 metri, e ha uno stile davvero personale e possente, con linee squadrate nel frontale, nella vista laterale e, soprattutto, nel posteriore che la fanno spiccare tra la folla. Per avere il maggior effetto wow e “lusso” possibile è necessario scegliere la versione top di gamma XClass e il pachetto Calligraphy.
Con questa configurazione, si aggiungono dettagli specifici come i cerchi in lega da 20 pollici, gli interni più curati e dettagli di pregio come le finiture in nero lucido e le maniglie sulla fiancata per salire comodamente sul tetto, in caso di utilizzo di un portapacchi (il più elegante possibile, ovviamente). Salendo a bordo, lo spazio è generosissimo per cinque persone, ci sono fino a 7 posti e il design è pulito ed elegante. Scegliendo il pacchetto Calligraphy sono di serie i sedili in pelle Nappa regolabili elettricamente, riscaldabili e ventilati, così come l’ottimo impianto Bose e il curioso cassetto nella plancia che igienizza gli oggetti utilizzando i raggi UV. Lo stile ricorda quello delle Range Rover a livello di volante, comandi del clima (misti analogico-digitale) e display, con un quadro strumenti digitale da 12,3 pollici e uno schermo affiancato sempre da 12,3 pollici per il sistema di infotainment. Due le motorizzazioni per l’Italia, entrambe ibride. La più abbordabile è la 1.6 T-GDI HEV, con sistema Full Hybrid da 215 CV complessivi e trazione anteriore o integrale, mentre per chi cerca più autonomia in elettrico c’è la 1.6 T-GDI PHEV, dotata di 253 CV, batteria da 13,8 kWh e autonomia WLTP di 54 km, sempre di serie con trazione integrale.
Differente è il ragionamento da fare per quanto riguarda, ad esempio, le sportive. Un’auto sportiva dura e pura, infatti, nonostante il prezzo non è veramente un’auto di lusso, in quanto sacrifica comfort e qualità costruttiva sull’altare delle prestazioni. Differente, invece, la ricetta di una Gran Turismo, che unisce la sportività di una vettura ad alte prestazioni con le “coccole” e la cura nei dettagli di un’auto più lussuosa. Questo tipo di auto sono, solitamente, piuttosto costose, ma ci sono modelli come la BMW Z4 che offrono un ottimo compromesso tra prestazioni, dotazioni e prezzo, soprattutto con le motorizzazioni più piccole.
Lunga 4,32 metri, la Z4 G29 è realizzata su una versione accorciata della piattaforma CLAR, che condivide con la cugina a tetto rigido, la Toyota Supra. Entrambe sono costruite da Magna-Steyr a Graz, in Austria, ma a livello estetico e qualitativo è una vera BMW. Lo stile è pulito e raffinato, senza perdere quella sportività tipica di tutte le BMW dotate della lettera Z (che rappresenta la parola tedesca “zukunft”, futuro). Al frontale aggressivo con il grande doppio rene e al posteriore largo e acquattato si aggiunge il ritorno della capote retrattile in tela, che sostituisce il tetto metallico della precedente E89.
All’interno, invece, la Z4 è assemblata con cura, ha materiali pregiati su pannelli porta e sedili e ha un’impostazione derivata dalla Serie 3 pre-restyling, molto più apprezzata a livello ergonomico. C’è, infatti, un quadro strumenti digitale separato, un display a sbalzo per l’infotainment da 10,3 pollici e una plancetta separata per il clima, che fa il paio con il rotore del sistema iDrive al centro. La posizione di guida è distesa e comoda anche per i più alti, mentre grazie all’abitacolo a due posti secchi dietro c’è spazio per un bagagliaio piuttosto grande, da 281 litri.
Stabile e molto piacevole da guidare, la terza generazione della Z4 riesce ad unire dinamismo e raffinatezza, con un ottimo comfort e uno stile di guida che può essere sia votato al turismo che alla ricerca delle prestazioni. A questo proposito, la Z4 G29 è proposta con tre motori, due quattro cilindri 2.0 litri turbobenzina, la sDrive20i da 197 CV e la sDrive30i da 258 CV, e l’appagante 3.0 sei cilindri in linea turbo della M40i, con 340 CV. La trazione è sempre posteriore, mentre sia la sDrive20i che la M40i possono essere dotate del cambio manuale a 6 marce, per il maggior coinvolgimento di guida possibile.
Dopo aver parlato di un SUV e di una Gran Turismo, non possono mancare le vere auto di lusso, le berline. Per via del loro stile classico, dell’insonorizzazione che sono in grado di regalare e per lo status che si portano dietro, le classiche berline a tre volumi sono ancora le auto di lusso di rappresentanza per eccellenza. Complice, poi, l’esplosione dei SUV, le berline hanno generalmente prezzi più concorrenziali degli Sport Utility, permettendoci di avere ben tre berline che entrano di diritto tra le auto di lusso economiche del 2025. La prima è una cinese, che unisce cura nei dettagli, potenza e uno stile elegante e non esagerato ad un prezzo relativamente contenuto: la BYD Han. Completamente elettrica, è stata lanciata sul mercato cinese nel 2020 e arrivata in Europa nel 2023, la Han già dal nome vuole essere di alto lignaggio, ispirandosi alla dinastia Han della prima età dell’oro della Cina imperiale.
Lunga 5,00 metri, la Han ha linee semplici e pulite, con un frontale basso e affusolato, una fiancata altrettanto minimale e una coda dove trova posto una firma luminosa 3D a tutta larghezza, oltre al nome per esteso del brand, Build Your Dreams. Salendo a bordo, la Han è meno originale e fuori dagli schemi delle sorelle minori, preferendo un layout classico con un quadro strumenti digitale con una palpebra di protezione, un display a sbalzo per l’infotainment da 15,6 pollici e una selezione di materiali di pregio per plancia, sedili e pannelli porta.
La qualità, va detto, non è ancora a livello delle ammiraglie dei marchi tedeschi, così come l’usabilità e l’estetica dei sistemi operativi dei display di bordo, ma considerando il prezzo il livello è davvero sorprendente Lo spazio, poi, è molto generoso per le gambe al posteriore, anche se il tetto spiovente ruba qualche centimetro, mentre il bagagliaio ha una capacità di 410 litri. Grazie ad un ottimo coefficiente aerodinamico (il Cx è di 0,23), la Han ha una buona efficienza: dotata di una batteria di 85,4 kWh, riesce a percorrere, secondo il ciclo misto WLTP, 522 km. Il tutto con una potenza da ammiraglia sportiva: i due motori, uno per asse, arrivano a 517 CV, per uno 0-100 km/h coperto in soli 3,9 secondi.
Un’altra berlina elettrica che vuole unire uno stile raffinato, interni di qualità e un prezzo molto interessante è la Mazda 6e. Nonostante nel nome e nel posizionamento sia erede della Mazda 6 e della precedente 626, in realtà questa nuova vettura della Casa di Hiroshima è anch’essa di produzione cinese: è infatti realizzata in collaborazione con Changan, che la produce insieme a modelli del suo brand che utilizzano la stessa piattaforma. Nonostante queste origini, però, lo stile della Mazda 6e riprende il noto Kodo Design della Casa giapponese, a partire dal frontale, affilato e dinamico, fino alla coda, tronca e con un comodo portellone posteriore, raccordata al tetto spiovente che la fanno apparire quasi come una slanciata berlina-coupé da 4,92 metri.
Salendo a bordo, la Mazda 6e colpisce per un utilizzo diffuso di materiali di qualità, che sulle versioni top di gamma propone di serie pelle Nappa e tessuto scamosciato su sedili, plancia e pannelli porta. Il design degli interni è molto minimale, con finiture cromate che spezzano la tecnologia quasi asettica dei due display digitali. Il cruscotto, posizionato dietro un volante a due due razze molto elegante, ha diverse funzioni (ma i caratteri sono piuttosto piccoli), mentre al centro della plancia c’è un enorme display touch che concentra tutte i comandi dell’auto, dal clima alla regolazione dei retrovisori e della frenata rigenerativa. La posizione di guida è distesa e molto comoda, anche dietro si sta comodi mentre il bagagliaio non è dei più spaziosi, con una capacità di 336 litri (più i 72 del vano bagagli sotto il cofano anteriore). A livello meccanico, la Mazda 6e è disponibile in due versioni, entrambe con motore singolo posteriore: la versione d’accesso ha 258 CV e una batteria LFP da 69 kWh (479 km di autonomia WLTP), mentre la versione più costosa ha una batteria NMC da 80 kWh e il motore posteriore ha 245 CV (552 km WLTP).
A concludere questa carrellata di 5 modelli di auto di lusso economiche nel 2025 non può mancare un nome storico di questa speciale nicchia di mercato, Lexus. Il brand di lusso del Gruppo Toyota è, infatti, da sempre il primo costruttore che viene in mente quando si pensa a vetture lussuose, ma non troppo costose. Fin dalla prima Lexus di sempre, la LS del 1989, la Casa giapponese si è fatta conoscere per un rapporto qualità-prezzo-durabilità eccezionale, e le Lexus di oggi non fanno eccezione. Tra i SUV della Casa e l’enorme ammiraglia LS, in Italia il modello che entra in questa classica è la Lexus ES, vero bestseller mondiale del brand.
Arrivata in Europa solo da un decennio, è dal 1992 che rappresenta la versione lussuosa della celebre Toyota Camry. Con quest’ultima, la ES condivide la piattaforma, con motore trasversale e trazione anteriore, e il powertrain ibrido da 218 CV. Per il resto, però, è tutta un’altra cosa, a partire dallo stile. In attesa dell’arrivo della nuova ES, dotata di uno stile completamente rinnovato, l’attuale modello presente sul mercato ha un look moderno ed elegante ma personale, con l’enorme calandra cromata a clessidra che domina il frontale, e linee pulite e tese nella vista laterale e posteriore.
Salendo, invece, a bordo, a colpire degli interni della Lexus ES è l’eccellente qualità di materiali, assemblaggi e accoppiamenti, superiori anche alle attuali ammiraglie tedesche che, rispetto alla pura qualità, ora pensano principalmente alla tecnologia e all’effetto wow. Dietro il volante a tre razze con grandi tasti fisici c’è un quadro strumenti digitale chiaro e ben leggibile, mentre la consolle centrale ospita diversi tasti fisici, una classica leva del cambio e il particolare trackpad per comandare il sistema di infotainment. Quest’ultimo ora è più grande, da 12,3 pollici, è anche touch ed è inclinato di 5 gradi verso il guidatore, adottando anche Apple CarPlay e Android Auto wireless. Lo spazio è generoso sia davanti che dietro, mentre il bagagliaio è buono (454 litri).
Pensata per garantire il massimo comfort, la Lexus ES non è velocissima: il powertrain per l’Europa è la Hybrid, caratterizzata da un motore 2.5 aspirato a benzina e da un motore elettrico, che insieme erogano 218 CV. Sebbene non sia lenta (0-100 km/h in 8,9 secondi), il meglio lo regala nella guida tranquilla, dove offre grande silenziosità di marcia, comfort e fluidità. A richiesta, poi, si possono avere gli specchietti digitali, sostituiti da due schermi nei pannelli porta e da telecamere ripiegabili, tanto sorprendenti quanto non sempre comodi da usare.
I prezzi delle auto di lusso economiche 2025
Abbiamo, quindi, visto da vicino quali sono 5 delle auto di lusso economiche del 2025, dalla Hyundai Santa Fe alla Lexus ES. Scopriamo, allora, cosa significa davvero “poco costose”, vedendo insieme i prezzi delle auto di lusso economiche del 2025, con listini che non superano mai i 100.000 euro, rimanendoci spesso sotto di diverse decine di migliaia di euro.
Listino ufficiale italiano alla mano, la più economica tra le auto di lusso economiche del 2025 è la Mazda 6e, che nonostante degli interni di qualità e una dotazione molto completa parte da 43.850 euro. A questo prezzo è offerta la Takumi con batteria LFP da 69 kWh e 258 CV, che offre di serie cerchi in lega, Cruise Control Adattivo con guida autonoma di Livello 2, tetto panoramico in cristallo, fari Full LED anteriori e posteriori, Head-Up Display, sedili anteriori regolabili elettricamente, riscaldabili e raffrescati, clima automatico bizona, sistema di telecamere a 360 gradi, sensori anteriori e posteriori e portellone motorizzato. Ancora più interessante la Takumi Plus, che a circa 1.650 euro in più offre i raffinati interni in pelle e scamosciato.
Segue la Hyundai Santa Fe, che in versione d’accesso Business e con motore Full Hybrid da 215 CV e trazione anteriore è offerta a 50.100 euro. Sebbene la dotazione di serie di questa variante sia già ottima (di serie guida autonoma di Livello 2, clima trizona, infotainment con navigatore e quadro strumenti digitale, retrocamera, portellone motorizzato, volante riscaldabile e fari full LED), la più lussuosa è la Hyundai Santa Fe XClass con pacchetto Calligraphy, che a 3.900 euro in più offre in più i dettagli nero lucido, la maniglia laterale, i sedili in pelle Nappa, i sedili riscaldabili e raffrescabili e il cassetto per disinfettare gli oggetti con i raggi UV. Il prezzo per una Santa Fe XClass con pacchetto Calligraphy parte da 58.850 euro con motore 1.6 HEV da 215 CV.
Se, invece, cercate una Gran Turismo ad un prezzo relativamente contenuto, tra le auto di lusso economiche del 2025 c’è la BMW Z4. La sDrive20i da 197 CV è il motore d’accesso, con di serie il cambio manuale a 6 marce, mentre l’allestimento Sport ha di serie il clima automatico bizona, i fari Full LED, il Cruise Control non adattivo, gli interni in pelle, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il frangivento e il tetto in tela elettrico, ad un prezzo di partenza di 55.900 euro. Per avere più potenza, però, serve salire parecchio: la sDrive30i parte da 68.400 euro, mentre la M40i arriva a 75.600 euro, che diventano poco meno di 82.000 per la versione Pure Impulse con cambio manuale.
Per una berlina ibrida dall’ottima qualità costruttiva come la Lexus ES, invece, servono almeno 63.500 euro per la Hybrid in allestimento base Executive. Questa versione d’accesso offre di serie la guida autonoma di Livello 2, il clima automatico bizona, i fari full LED anteriori e posteriori, gli interni in pelle, il sistema di infotainment da 12,3 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, la frenata automatica d’emergenza, sedili elettrici riscaldabili, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera e i cerchi in lega.
Infine, la più costosa tra le auto di lusso economiche del 2025 è la BYD Han, che è offerta nel suo unico allestimento Executive, che parte da poco meno di 71.000 euro. La dotazione di serie è composta del clima automatico trizona, la guida autonoma di Livello 2, gli interni in pelle, i fari Full LED anteriori e posteriori, il sistema di infotainment con schermo da 15,6 pollici, la frenata automatica d’emergenza, i sedili anteriori e posteriori riscaldabili e raffrescabili, il sistema di telecamere a 360° e il tetto apribile in vetro. Sono questi, quindi, i prezzi delle auto di lusso economiche 2025:
- Mazda 6e, da 43.850 euro
- Hyundai Santa Fe, da 50.100 euro
- BMW Z4, da 55.900 euro
- Lexus ES, da 63.500 euro
- BYD Han, da 70.940 euro
Le auto di lusso economiche usate
Sono queste, quindi, le auto di lusso economiche presenti sul mercato del nuovo nel 2025. Come si può vedere, però, servono almeno 45.000 euro per una Mazda 6e, un prezzo per molti non così basso (sebbene, nel mondo delle auto di lusso, possa essere considerato a buon mercato). Per questo, la prima cosa che si pensa quando si considera un’auto di lusso economica è il mercato dell’usato, con le auto di seconda mano che permettono di risparmiare decine e decine di migliaia di euro sul prezzo d’acquisto, e spesso anche di più. Proprio le automobili di lusso, infatti, sono quelle con il maggior deprezzamento. In circa 15-20 anni, le automobili con un prezzo di listino superiore ai 100.000 euro possono costare anche meno di un decimo del loro prezzo originale, per una svalutazione che può arrivare facilmente al 90%.
Perché succede? Semplice: l’affidabilità. Queste automobili, essendo il top di gamma del brand in questione, sono dotate di tutti gli accessori che la Casa poteva offrire, introducendo, ad esempio, Cruise Control Adattivo o sospensioni ad aria. Questi sistemi sono molto complessi e raffinati, e per questo costosi. Ogni aspetto dell’auto, dal motore ai rivestimenti interni, dalla carrozzeria alle dimensioni di gomme e freni, inoltre, sono commisurati alla stazza dell’auto, alla potenza del motore e alle velleità della vettura, costando ben di più di un’automobile normale. Per questo, se il prezzo d’acquisto può essere pari a quella di un’automobile compatta piccola, i costi di manutenzione sono sempre da automobile da 100.000 euro e oltre, senza contare gli interventi di manutenzione straordinaria, che possono superare facilmente il valore dell’auto.
Per questo, se decidete davvero di acquistare un’auto di lusso economica usata, è bene fare bene i conti: certo, le cose possono andare bene e l’auto può essere affidabile, ma in caso di problemi servono diverse migliaia di euro per risolvere i problemi. Essendo state economiche per diversi anni, poi, spesso queste auto hanno uno storico pieno di negligenze e di spese fatte al risparmio: attenzione quindi a comprare il miglior esemplare possibile, oppure a comprare consapevolmente un’automobile bisognosa di cure. Dopo queste premesse, allora, vediamo alcune delle auto di lusso economiche usate più interessanti e abbordabili nel 2025.
Mercedes-Benz Classe S (W220)
Dopo questa doverosa premessa, quali sono le migliori auto di lusso economiche usate trovabili sul mercato? Una delle prime a cui si pensa è, senza dubbio, la Mercedes-Benz Classe S. La regina delle ammiraglie è da sempre una delle prime scelte quando si cerca un’auto di lusso economica. Se, però, le prime generazioni erano anche parecchio affidabili, la Classe S W220 del 1998 è stata la prima ad aggiungere dotazioni tecnologiche come il Cruise Control Adattivo o le sospensioni ad aria, ma anche tanta complessità. In più, purtroppo, la W220 è stata colpita nei primi anni di produzione da problemi di ruggine, con diversi pannelli della carrozzeria e parti meccaniche colpiti fin dai primi anni di vita dalla corrosione. Questo, oggi, ha fatto abbassare ai minimi storici i prezzi di quelle che sono a tutti gli effetti delle vere ammiraglie moderne.
Lunga almeno 5,04 metri in versione “corta”, la Classe S W220 ha linee pulite ed eleganti, che non spiccano rispetto alle altre berline Mercedes, e all’interno la qualità è buona (ma non eccelsa), ma soprattutto ci sono dotazioni tecnologiche da auto di oggi come la tecnologia Keyless, il navigatore integrato, gli airbag anteriori e posteriori e il già citato Cruise Control Adattivo, il Distronic, al debutto mondiale sulla W220. Su strada, complice i circa 200 kg in meno rispetto alla precedente W140, tanto ben fatta e robusta quanto pesante, la Classe S W220 è un po’ più agile e usabile della precorritrice, complici anche i motori più potenti ed efficienti. Nonostante questo, è ancora un’auto da guidare principalmente con piglio tranquillo, per godersi il suo comfort e le sue dotazioni, senza cercare le prestazioni.
Diversi i motori, tutti molto affidabili (ad eccezione del raro 4.0 V8 turbodiesel della S400 CDI, un po’ delicato): la S 320 CDI, la S 320 termica e la S 500 con motore 5.0 V8 sono le più diffuse e le più affidabili, con il robusto cambio automatico NAG5 a 5 marce e la trazione posteriore. I prezzi? Le S 320 CDI o S 320 a benzina più chilometrate e bisognose di cure partono da meno di 4.000 euro, mentre una S 500 con pochi km può superare i 10.000 euro.
Maserati Quattroporte IV
Restando sulle berline di lusso, non possiamo dimenticare una delle più apprezzate ammiraglie degli anni ’00, la Maserati Quattroporte. Non esiste, infatti, un’automobile che faccia un maggior effetto wow con il minor esborso economico della Quattroporte di quarta generazione. Prodotta dal 2003 al 2012 è caratterizzata da un design inconfondibile, firmato dalla matita di Pininfarina, e dall’utilizzo di una ricetta tipicamente Maserati: unire il comfort e il lusso delle ammiraglie di lusso con la meccanica e la dinamica di guida di una vera Maserati. Per questo, infatti, la Quattroporte è realizzata su un telaio dedicato sviluppato appositamente per Maserati da Ferrari, all’epoca proprietaria del marchio del Tridente, con sospensioni indipendenti a quadrilateri alti, trazione posteriore e differenziale autobloccante meccanico.
Gli interni sono rifiniti con pelli, legni e materiali pregiati come la fibra di carbonio, anche se diversi componenti, come i tasti in plastica, i bottoni e l’infotainment sono di derivazione FIAT e subìscono il classico “spellamento” della finitura soft touch nota su tutti i modelli del Gruppo FIAT. Comoda ma soprattutto sportiva, la Quattroporte ha anche motori da vera GT. Sotto il cofano, infatti, trova posto un V8 realizzato da Ferrari, un 4.2 litri da 400 CV, affiancato nel 2008 da una versione da 4.7 litri e 430 CV. Se l’auto ha sofferto di qualche problema di gioventù a livello elettrico, il vero tallone d’Achille della Quattroporte è il cambio DuoSelect, un manuale automatizzato a 6 marce molto delicato e poco apprezzato dai clienti. Solo nel 2007 Maserati gli ha affiancato il più classico automatico ZF a 6 marce, che negli anni successivi ha sostituito completamente il vecchio DuoSelect. Il V8 Ferrari, poi, è piuttosto robusto, ma la sua manutenzione è molto costosa essendo “made in Maranello”.
La più desiderabile? La Quattroporte 4.7 GT Sport, con 439 CV e prestazioni da sportiva (0-100 km/h in 5,1 secondi e 285 km/h). I prezzi delle Quattroporte IV stanno salendo, sintomo di un apprezzamento sempre crescente per questa sportiva vestita da berlina di rappresentanza. Le 4.2 V8 partono da circa 13.000 euro con cambio DuoSelect, mentre per una Quattroporte con cambio ZF partono da circa 18-20.000 euro.
Lexus GS (S190)
Tra le auto di lusso economiche, però, non ci sono solamente modelli noti per la loro inaffidabiltà e per gli estremi costi di manutenzione. È infatti possibile portarsi a casa automobili che non hanno nulla da invidiare in fatto di funzionalità, comfort e raffinatezza, ma con una durabilità da auto normale. L’esempio principale è la Lexus LS, una vera ammiraglia di lusso prodotta in quattro generazioni che, su ognuna, offriva motori V8 e V6 a prova di bomba, dotazioni a livello (se non superiore) alle rivali tedesche e un prezzo spesso più contenuto. Purtroppo, però, la LS è un oggetto molto raro in Italia (al momento in cui scriviamo, ce ne sono solo sette in vendita in tutto il Paese). Per questo, per avere un po’ più di scelta si può scegliere la sorellina minore, la Lexus GS.
Nota anche tra gli appassionati per aver montato, nella sua prima generazione, il leggendario 3.0 sei cilindri 2JZ della Toyota Supra A80, la GS è stata importata in Europa in tre generazioni fino al 2020, ma la più interessante oggi è la seconda generazione “europea”, la GS S190, venduta tra il 2005 e il 2011. Nonostante fosse, sulla carta, una rivale della BMW Serie 5, per dotazione, qualità costruttiva e tecnologia rivaleggiava direttamente con le ammiraglie più grandi. Lunga 4,83 metri, la GS ha uno stile tondeggiante e pulito, con linee che sono sia dinamiche che eleganti, e tipicamente anni ’00. Al frontale con gli iconici fari sdoppiati (ripresi dalla generazione precedente) risponde un posteriore semplice ma filante, con una coda appena accennata e, sulle versioni a benzina, un doppio scarico a vista. Se convince già fuori, è salendo a bordo che la GS sembra un’auto di categoria superiore. Disponibile con finiture in legno e pelle, la GS è rivestita in ogni pannello con materiali morbidi e di qualità, assemblati molto bene e con una dotazione che faceva impallidire le rivali più grandi.
Già nel 2005, infatti, erano di serie i vetri anteriori e il parabrezza acustici, i sedili elettrici regolabili a 10 vie, riscaldabili e climatizzati, la colonna dello sterzo elettrica, un display dell’infotainment touch da 7 pollici e, su diverse versioni, l’impianto audio Mark Levinson da 14 altoparlanti. A livello di sicurezza, poi, erano disponibili il Cruise Control Adattivo, la frenata automatica d’emergenza e persino un sistema di gestione della dinamica del veicolo, il VDIM, che includeva il servosterzo ad assistenza variabile e le sospensioni attive. Comoda, facile e persino dinamica tra le curve, la GS è stata venduta in Italia principalmente con due motori.
La più comune è la GS 300, con motore 3.0 V6 aspirato a benzina da 249 CV e cambio automatico a 8 marce. La più intrigante? L’ottima GS 450h, la prima berlina di rappresentanza Full Hybrid, con motore 3.5 V6 da 296 CV e motore elettrico da 200 CV con cambio E-CVT, trazione posteriore e 345 CV complessivi, capace di scattare da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi ma anche di fare oltre 13 km/l omologati. Introvabile, invece, la GS 460, con motore 4.6 V8 da quasi 350 CV. I prezzi? Le GS 300 partono da circa 5.000 euro, mentre le 450h partono da 8.000 euro. Se scegliete una ibrida, meglio spendere di più e comprarne una con la batteria ad alta tensione nuova: la sostituzione costa circa 4.000 euro.
Land Rover Range Rover (L322)
Da un modello noto per la sua robustezza ad un altro che, invece, ha una nomea di inaffidabilità immutata da decenni: il Range Rover. Nonostante ormai sia noto che il prodotto più iconico di Land Rover sia afflitto, in ogni generazione, da problemi cronici, il suo appeal e le sue capacità fanno dimenticare tutti i problemi che può dare. L’importante è scegliere i motori e, soprattutto, le generazioni giuste. Sia il primo Range Rover, il Classic, che il successivo P38 del 1995 sono effettivamente piuttosto problematici, così come il vendutissimo Range Rover Sport, realizzato sul pianale del Discovery e afflitto da difetti cronici a sospensioni ad aria e non solo. Il Range Rover più affidabile, o meglio, il meno problematico è, secondo tutti gli esperti, il Land Rover Range Rover L322 “Full Size”, prodotto tra il 2002 e il 2012.
Realizzato durante l’era BMW dei brand Rover e Land Rover, il Range Rover “classico” è forse il più affascinante a livello estetico. Nonostante sia molto grosso (è lungo tra i 4,95 e i 4,98 metri a seconda dei restyling), lo stile iper-squadrato e l’altezza generosa (tra 1,86 e 1,90 metri) lo rende proporzionato, elegante e a suo agio tanto in fuoristrada quanto nel centro di Londra. Dotato di dettagli estetici ormai diventati standard per tutti i Range Rover (come i montanti scuri, i fari e le fiancate verticali), grazie a queste forme così semplici è anche facile da piazzare su strada, grazie anche alla posizione di guida dominante. Salendo a bordo fino al restyling del 2006 ci sono decine di comandi di origine BMW, da quelli del clima alla leva del cambio, passando per il navigatore. Con il passare del tempo, però, la componentistica è diventata di derivazione Ford, proprietaria del marchio fino al 2010.
Qualsiasi sia l’era o il restyling scelto, ogni L322 è assemblato bene, rivestito con pelle, legno e simil-alluminio un po’ dappertutto ed estremamente spazioso. Grazie ai grandi finestrini, poi, c’è tanta luce a bordo, e con rivestimenti chiari la sensazione di spazio è ancora più soddisfacente. Alla guida è solido e composto, nonostante non ami troppo correre, e si comporta molto bene anche in autostrada. Tra i suoi difetti, però, ci sono le sospensioni ad aria, tanto capaci di dargli una dinamica di guida eccellente sulle buche e in fuoristrada quanto molto delicate, e costose da riparare. I motori, invece, sono da scegliere con cura. Tra i benzina, è da evitare il 4.4 V8 prodotto tra il 2002 e il 2005 (è il BMW M62, noto per non essere proprio affidabilissimo), mentre sono da preferire i motori di origine Jaguar, il 4.2 V8 e il 5.0 V8, compreso il 4.4 V8 da 305 CV (raro in Italia).
Tra i Diesel, invece, il 3.0 Td6 è l’indistruttibile sei cilindri in linea BMW M57, da scegliere se non si vuole correre, mentre il 3.6 TDV8 da 272 CV è un motore estremamente affidabile e molto vigoroso. In ogni caso, preparatevi a problemi elettrici, alla trasmissione e alle sospensioni: purtroppo non sono auto affidabili, ma regalano soddisfazioni che ripagano queste rogne. I prezzi? Per un Range Rover Td6, ormai Euro 3, si può spendere anche meno di 5.000 euro, mentre un TDV8 in ottime condizioni può arrivare a 10.000 euro. Da qui partono i V8 Jaguar, che in versione Supercharged con compressore volumetrico possono arrivare a 20.000 euro.
Porsche Cayenne (955/957)
Concludiamo questo viaggio tra le auto di lusso economiche usate con un’auto che, negli ultimi 20 anni, è diventata una delle prime scelte per questa nicchia, la Porsche Cayenne. Che si tratti della prima generazione o delle versioni successive, “il Cayenne” è un’automobile che permette di fare un figurone senza spendere cifre folli. Il contrappasso, purtroppo, è avere a che fare con auto che possono essere affidabili, o con esemplari da curare attentamente. Sebbene stia diventando economica anche la seconda serie, prodotta dal 2010 al 2017, è la prima serie che offre il miglior rapporto prezzo-contenuti, a patto di saper comprare l’esemplare giusto. Prodotta dal 2002 al 2010, la prima generazione della Cayenne si divide in due famiglie ben distinte: la pre-restyling, nota anche come 955, e la post-restyling, la 957. Lo stile è ben diverso, più aggressivo e “cafone” sulla 955, più moderno e pulito sulla successiva 957.
In ogni caso, il pianale, i pannelli e le caratteristiche sono sostanzialmente le stesse: la lunghezza è di 4,78 metri, mentre in entrambe le versioni il look è di un SUV massiccio e curato, ma anche sportivo. Realizzato sul pianale usato anche dal coevo VW Tuareg, questa generazione di Cayenne ha un interno dallo stile ripreso dalle 911 dell’epoca, con tanti tasti fisici in plastica su volante e plancia. Più elegante e al passo coi tempi la successiva 957, ma rispetto alle successive generazione questa Cayenne appare più datata. La qualità costruttiva dei pannelli e dei materiali, però, è in piena tradizione Porsche.
A livello dinamico, tra i SUV di grandi dimensioni il Cayenne di prima generazione è agile, piacevole da guidare e disponibile con diversi motori anche con il cambio manuale, una vera rarità oggi. Anche in questo caso, le sospensioni ad aria sono efficaci, ma delicate: se non volete rogne, meglio scegliere le (poche) Cayenne con sospensioni a molla elicoidale, oppure prepararsi a spendere qualche migliaio di euro per ristabilire la dinamica di guida originale. A livello di motori, invece, bisogna stare attenti. Per la 955, infatti, non c’era un motore Diesel, ma solo V6 e V8 a benzina.
Il motore della Cayenne base, il 3.2 VR6 da 250 CV, è un motore estremamente affidabile, ma è poco potente per la stazza (oltre 2,1 tonnellate), con uno 0-100 km/h di 9,1 secondi. Ben più prestante è la Cayenne S, con il suo 4.5 V8 da 340 CV, ma tra sistema di raffreddamento e cilindri è un motore molto delicato. Più robusto, ma molto più costoso in caso di guasti, è il 4.5 da 450 CV della Cayenne Turbo. Sono più resistenti, invece, i motori della 957. Disponibile anche con il 3.0 V6 turbodiesel da 250 CV, la Cayenne con motore 3.6 VR6 da 290 CV è più vivace del vecchio 3.2 ma altrettanto robusta, mentre il 4.8 V8 con potenze tra i 385 CV della Cayenne S e i 550 CV della Turbo S è decisamente meno delicato.
La più interessante? La Cayenne GTS, dotata del 4.8 aspirato da 405 CV e proposta anche con cambio manuale. I prezzi, invece, partono da meno di 4.000 euro per le Cayenne 3.2 più vissute e con diversi problemi, mentre una Cayenne 3.6 parte da 10.000 euro. Le 4.8 Cayenne S, invece, partono da circa 15.000 euro, mentre le Turbo da 20.000 euro. Le Turbo precedenti con motore 4.5 sono vendute da 12.000 euro, mentre la rara GTS può arrivare a superare quota 20.000 euro.