
Auto a metano 2026: i modelli da comprare (usati), i pro e i contro
Le prime sperimentazioni di auto a metano risalgono già agli anni ’30 del Novecento, una scelta motivata principalmente dal fatto delle politiche di autarchia che spinsero verso l’alto il prezzo del petrolio. Successivamente, fino agli anni ’50, il metano era il principale combustibile utilizzato per il trasporto su gomma anche se occorre considerare la tecnologia antiquata dell’epoca che non prevedeva un semplice rifornimento ma necessitava della sostituzione delle bombole vuote con altre piene solitamente posizionate sul tetto dell’auto.
Le vendite delle auto a metano sono sempre state condizionate dall’andamento del prezzo della benzina: in contemporanea con la crisi petrolifera del 1973 il gas riaccese l’interesse tra i consumatori che in pochi anni raddoppiò le proprie vendite divenendo a tutti gli effetti un’importante alternativa a benzina e gasolio.
In tempi più recenti il mercato italiano grazie all’impegno di FIAT e di altre case automobilistiche è divenuto una delle scelte preferite da parte della clientela tanto vero che fino al 2020 era di uso comune l’installazione di impianti aftermarket.
In ogni caso oggi chi desidera mettersi in garage una vettura a metano sfidando l’assenza cronica di distributori sul territorio nel 2026 deve per forza orientarsi sul mercato dell’usato. Nei prossimi paragrafi andremo a scoprire insieme quali sono i migliori modelli di auto a metano presenti sul mercato dell’usato.
Sommario
Auto a metano 2026: i modelli usati da comprare
Le offerte di auto a metano sul mercato dell’usato non mancano: tra il 2005 e il 2020, infatti, diversi costruttori si erano specializzati nella produzione di auto alimentate a metano o più semplicemente CNG, a partire dall’italiana FIAT. Nel 1997 la casa torinese fu una delle prime a puntare sull’alimentazione alternativa a metano con la creazione di una vera e propria gamma denominata “Bi-Power” grazie all’arrivo sul mercato della Marea 1.6 Bi-Power che fu poi seguita dalla Multipla Bi-Power e dalla Multipla Blu-Power.
Il “percorso a gas” di FIAT continuò poi con l’arrivo della famiglia Natural Power che dal 2003 ha caratterizzato i listini delle auto a metano fino all’uscita di scena di queste motorizzazioni avvenuta qualche anno fa. Ecco spiegato perché non risulta difficile trovare sul mercato dell’usato Panda, Punto, Doblò e Multipla Natural Power che possono risultare molto interessanti oggi come oggi per chi desidera spendere poco e accaparrarsi dei buoni affari. Discorso simile vale anche per l’amatissima Lancia Ypsilon che nella versione a metano Ecochic rappresenta una valida alternativa anche per il pubblico femminile.
Nonostante si pensi che sia stata FIAT a dare il via alle auto a metano, in realtà le prime vetture alimentate a CNG sono state presentate sul mercato da BMW e Volvo. Ricercando sul mercato delle auto di seconda mano, infatti, si possono trovare la rarissima BMW 316g Compact, una versione a metano della piccola Serie 3 Compact, e la Volvo V70 2.4 20v Bifuel.
Altri modelli interessanti alimentati a metano vedono poi Opel Zafira e poi Citroen, che nel 2006 ha introdotto una serie di modelli denominati GNV, con doppia alimentazione benzina-metano. Anche Mercedes-Benz, da sempre attenta alle alimentazioni alternative, ha proposto diversi modelli a metano, dalla piccola monovolume Classe B, spinta da motori aspirati e turbo con denominazione NGT, alla più grande e lussuosa Classe E, arrivata nelle generazioni W211 e W212 ad avere in gamma almeno una variante a metano.
Anche il colosso tedesco Volkswagen ha lasciato il proprio segno nell’offerta a metano: il modello dell’esordio di questa tecnologia è stato il Volkswagen Touran Ecofuel con un motore da 107 cavalli mentre in tempi più recenti la gamma ha visto la Touran e la Passat con motore 1.4 TSI EcoFuel da 150 CV.
Infine, attorno al 2012 Volkswagen ha presentato la Volkswagen eco up! e la Golf TGI mentre all’interno dello stesso gruppo sono nate le Skoda Citigo e SEAT Mii a metano, campionesse di risparmio e consumi, mentre sulla base del 1.4 TGI sono arrivati modelli a metano a marchio Volkswagen (Golf TGI), SEAT (Leon TGI), Skoda (Octavia G-TEC) e persino Audi (A3 g-tron). La gamma a metano si è poi ampliata con il lancio di modelli più piccoli a metano, come la VW Polo o la Skoda Kamiq, e l’arrivo delle Audi A4 e A5 g-tron, con motore 2.0 da 170 CV e un posizionamento decisamente più alto.
Di seguito, quindi, le auto a metano più richieste del 2026:
FIAT Panda 0.9 TwinAir Natural Power
L’auto a metano più popolare in Italia è senza alcun dubbio FIAT Panda Natural Power. Regina delle vendite sul mercato italiano con la terza denominata “Panda 319”, lanciata a fine 2011 ha adottato una nuova motorizzazione a metano più moderna e tecnologica, la TwinAir Natural Power. Questo modello al posto del mitico Fire 1.2 69 cavalli vede l’adozione di un moderno 900 a due cilindri abbinato appunto all’alimentazione CNG. Buona la potenza erogata che nonostante la piccola cilindrata è capace di 85 CV a benzina e 80 CV nell’uso a metano con un serbatoio da 35 litri ha un’autonomia totale di oltre 900 km. Vivace e pronto grazie al turbo, a causa dell’assetto rialzato è meno precisa e più morbida rispetto alla TwinAir “normale”, ma capace di offrire un migliore assorbimento sulle buche.
Trovare questa vettura sul mercato dell’usato è molto semplice con modelli più recenti attorno ai 12.000 euro nelle varianti Cross e vetture più abbordabili con qualche chilometro in più sulle spalle offerte anche sotto i 7.000 euro.
SEAT Leon 1.5 TGI
Altra bestseller delle auto a metano è la SEAT Leon 1.5 TGI che nelle ultime generazioni ha adottato la variante alimentata a gas. Sotto il cofano si trova un 1.5 TGI in grado di sviluppare 130 cavalli che ha visto un largo impiego sulle vetture realizzate sulla piattaforma MQB su cui sorgono altri modelli importanti e sicuramente validi oltre alla Leon, come Volkswagen Golf, Skoda Octavia e Audi A3.
La Leon più apprezzata è quella della quarta serie della compatta di Martorell che si distingue per uno stile personale e sportivo con un lungo cofano affusolato e un posteriore sportivo e raccolto, che le dona una grande presenza su strada.
Buona la potenza e soprattutto la dinamica di guida grazie al sistema bifuel benzina-metano che si trova sotto il cofano e alla presenza come optional del cambio automatico doppia frizione DSG a 7 marce. I consumi sono ottimi (oltre 26 km/kg secondo l’omologazione WLTP), così come l’autonomia con i 17,3 kg delle bombole di metano posizionate sotto il pianale di carico, che riducono di circa 80 litri la capacità del bagagliaio (300 litri). Piccolo il serbatoio della benzina in grado di contenere solo 9 litri di “verde”.
Un po’ più alti i prezzi che però giustificano un’auto di ottimo livello: per le Leon più recenti con cambio automatico si possono anche superare i 25.000 euro mentre si vuole risparmiare occorre optare per vetture con qualche anno alle spalle e chilometraggi superiori: in quel caso si riesce a non eccedere i 13-14.000 euro.
Volkswagen eco up!
Altra vettura molto apprezzata e diffusa sul mercato italiano è la Volkswagen Eco Up che sulla stessa base ha dato origine alle “cugine” Skoda Citigo e SEAT Mii. Seppure molto semplice, la piccola tedesca si distingue per un look originale e la buona ergonomia con un abitacolo robusto e ben fatto che presenta materiali rigidi.
A livello meccanico la Up è spinta da un motore 1.0 tre cilindri aspirato che esprime 68 cavalli e 92 Nm di coppia che non fa delle prestazioni il suo punto di forza visto che lo 0-100 km/h supera i 16 secondi ma che si rifà con i consumi che risultano sempre molto ridotti con una media di 34,5 km al kg di metano.
Interessanti i prezzi con a prezzi delle vetture usate che partono da circa 7.500 euro per gli allestimenti d’accesso più chilometrati per arrivare ai 12.000 euro delle ultime eco up! prodotte nel 2022 in ottime condizioni generali e meno di 40.000 km.
Lancia Ypsilon Ecochic
Sulla stessa base della Panda nasceva un’altra campionessa nelle vendite, ovvero la Lancia Ypsilon. Ribattezzata EcoChic, sotto il cofano trovava posto sempre il 900 TwinAir TurboBi-fuel da 80 CV, motore turbocompresso, alimentato a metano/benzina, con un’elevata potenza specifica e coppia, che concilia in maniera perfetta la riduzione dei consumi e il divertimento di guida.
Come sulla sorella di casa FIAT, i due impianti di alimentazione (metano e benzina) sono fra loro indipendenti: di norma, infatti, la vettura funziona a metano e solo l’avviamento si effettua sempre a benzina, passando subito dopo e automaticamente all’altro sistema. L’intervento a benzina è richiesto solo quando il gas è prossimo all’esaurimento, e comunque è sempre possibile passare da metano a benzina e viceversa volontariamente, premendo un pulsante posto sulla plancia. Invariato, infine, il bagagliaio grazie all’ingombro ridotto della bombola. Sono numerose le offerte presenti sul mercato dell’usato: essendo molto richiesta sono ancora presenti alcuni esemplari km 0 che arrivano a costare quasi 18.000 euro ma se si vuole risparmiare l’offerta non manca con vetture del 2015 e molti chilometri all’attivo a poco più di 4.000 euro.
Audi A4 Avant 2.0 g-tron/40 g-tron
Seppure non totalizzi i numeri di vendita delle più piccole Panda e Ypsilon di cui abbiamo parlato prima, un modello molto interessante è l’Audi A4 Avant, che con la sua quinta generazione, la B9, ha introdotto il suo primo modello della sua storia alimentato anche a metano, la A4 Avant g-tron.
Prodotta tra il 2017 e il 2023, a livello estetico l’unica cosa che la distingue dalle altre versioni della familiare dei Quattro Anelli per il solo logo g-tron sul portellone posteriore. Per il resto, infatti, è sostanzialmente identica alle altre A4 B9, con uno stile elegante, pulito ma anche dinamico e piuttosto sportivo. L’Audi A4 Avant g-tron è spinta da un motore 2.0 quattro cilindri turbo da 170 CV e 270 Nm, ed è alimentata da un serbatoio di benzina da 25 litri affiancato a delle bombole realizzate con materiali platici rinforzati con kevlar e fibra di carbonio, trazione anteriore e cambio automatico S tronic a doppia frizione e 7 marce. Sono diversi i modelli con oltre 180-200.000 km che si trovano a meno di 16.000 euro, ma se concentriamo la nostra attenzione su vetture ancora “fresche” troviamo le ultime g-tron che partono almeno da 20.000 euro per salire di molto nel caso di vetture praticamente nuove.
Auto metano 2026: i pro di questi modelli
Come detto precedentemente, il metano ha goduto dei suoi tempi migliori quando per un motivo o per l’altro la benzina ha aumentato il suo costo. Infatti, uno dei suoi vantaggi è quello dell’economicità che permette di percorrere molti chilometri risparmiando. Le auto a metano rappresentano un’ottima scelta e godono della possibilità della doppia alimentazione potendo viaggiare solamente a benzina nel caso in cui la bombola del CNG si scarichi.
Il metano ha sempre rappresentato un carburante più economico della benzina e soprattutto più pulito in quanto gli agenti inquinanti rilasciati in atmosfera sono nettamente inferiori. Tra i vantaggi vi sono poi caratteristiche migliori rispetto al GPL che essendo un carburante “più sporco” alla lunga incide sull’affidabilità dei motori che lo utilizzano.
Sebbene sia stato sempre caratterizzato da un prezzo doppio rispetto al GPL, grazie al suo maggior potere calorifico e ad un maggior numero di ottani (oltre 120) rispetto al “povero” GPL e alla classica benzina a 95 ottani garantisce, su motori sviluppati specificatamente a metano, un ottimo compromesso tra consumi, emissioni e prestazioni.
Un’auto a metano, infatti, grazie all’ottimo rapporto energetico del gas naturale, permette di percorrere diversi km in più per un solo kg di metano (ricordiamo, infatti, che il metano è stoccato in forma gassosa, e quindi venduto in kg, e non in litri).
Auto a metano 2026: gli svantaggi di questi modelli
Analizzando gli svantaggi delle auto a metano, non si può non segnalare la progressiva sparizione dai listini dei modelli alimentati a CNG che ad oggi non sono più presenti sul mercato del nuovo.
I motivi della quasi improvvisa scomparsa dei modelli a metano sono molteplici: da un lato l’infrastruttura di ricarica non è mai stata capillare e soprattutto richiedeva l’intervento di un operatore (tralaltro occorre mettere in conto un tempo di rifornimento non immediato) mentre dall’altro l’introduzione di sedi valvole specifiche richiedono investimenti sulla progettazione particolarmente onerosi.
Occorre poi sottolineare che le bombole di metano sono molto voluminose e pesanti, andando a richiedere ulteriori modifiche al progetto per essere alloggiate in maniera meno impattante possibile per l’abitacolo dell’auto.
Infine, la normativa italiana stabiliva l’obbligo della revisione delle bombole di metano ogni cinque anni rendendo quindi “scomoda” questa tecnologia se paragonata alle tradizionali auto a benzina o a quelle a GPL che non necessitano di manutenzione per 10 anni.
Per questo, sviluppare un’ottima auto a metano è più difficile che fare lo stesso con un’auto a GPL, con queste ultime spesso adattate da aziende specializzate, è necessario più tempo e più sviluppo. Con l’ascesa delle auto ibride ed elettriche, tutte le Case hanno investito quanti più fondi possibili su queste vetture elettrificate, riducendo al minimo lo spazio per altri progetti, primo fra tutti il metano.
Per questo, quindi, tutti i brand che, fino all’inizio del 2020, avevano creduto nel metano hanno spostato il loro impegno su auto ibride ed elettriche, e oggi si è arrivati all’addio dal listino italiano di tutti i modelli a gas naturale, mettendo la parola fine ad una gamma di modelli piuttosto variegata.


