Auto ibride economiche 2026: i 10 modelli che costano meno

Non è per forza necessario spendere una fortuna per mettersi in garage un’automobile ibrida. Nel 2026 ci sono auto ibride economiche che offrono grandi risparmi sia dal punto di vista dei consumi che da quello dei costi di gestione: ecco le 10 auto ibride economiche del 2026 che costano meno.

In Italia, un’automobile ibrida ha importanti agevolazioni a livello di assicurazione (meno costosa che su un’auto equivalente omologata termica) e di bollo (che in alcune Regioni non si paga per i primi 5 anni), di qualsiasi tipo si tratti. Sia una complessa auto Plug-In Hgbrid che le più semplici Full e Mild Hybrid, infatti, possono accedere a questi vantaggi. In più, poi, le auto ibride riescono ad offrire consumi inferiori, che permettono di risparmiare (se usate a dovere) un bel gruzzolo alla fine dell’anno. Quali sono, però, le differenze tra Mild Hybrid, Full Hybrid e Plug-In Hybrid?

Senza scendere troppo nei dettagli (ci sono, infatti, altri articoli dedicati alle auto ibride), le automobili Mild Hybrid sono dotate di un motore termico “normale” e di un motorino elettrico più piccolo, con potenze comprese tra i 5 e i 30 CV, che aiuta l’auto nelle ripartenze, spegne il motore durante le soste e permette di recuperare energia in frenata e in rilascio, da poi riutilizzare nelle successive accelerazioni. I sistemi Mild Hybrid sono quindi poco complessi, molto meno di auto Full e Plug-In Hybrid, così come il prezzo d’acquisto, così come il prezzo d’acquisto, di poco superiore ad un’auto benzina o a gasolio. Anche i risparmi in termini di consumi sono piuttosto contenuti, con un massimo di circa il 5-10%.

Le auto Full Hybrid, invece, hanno un motore elettrico più grande affiancato a quello termico. I due propulsori lavorano in sinergia per spingere insieme le ruote, con il motore elettrico che è alimentato da una batteria agli ioni di litio di dimensioni medio-piccole. I consumi, quindi, sono molto più bassi, ma si alzano anche i costi d’acquisto, anche se con l’avanzamento tecnologico la “forbice” è in netta riduzione: infatti, nella nostra top 10 ci sono ben 3 modelli Full Hybrid.

Infine, le automobili ibride Plug-In sono la tipologia più complessa e costosa, che permette di percorrere decine di chilometri a zero emissioni senza rinunciare alla versatilità di un motore termico. A permettere questa versatilità è la presenza di una grande batteria agli ioni di litio, che va caricata tramite una presa di corrente esterna: per questo, queste vetture sono indicate per chi ha un posto dove ricaricare l’auto ogni notte in quanto, quando la batteria si scarica, i consumi diventano più alti sia delle Mild Hybrid che delle Plug-In Hybrid. I costi d’acquisto, infine, sono decisamente più alti, con la più economica delle ibride Plug-In che parte da circa 37.000 euro.

Per mettersi in garage un’automobile ibrida, però, non è necessario spendere queste cifre: tra le auto ibride più economiche del 2026, infatti, troviamo tre auto Full Hybrid e sette “semplici” Mild Hybrid. Vediamo, allora, nel dettaglio le 10 auto ibride più economiche del 2026 sul mercato italiano.

Sommario

Le auto ibride più economiche del 2026

Nel 2026, le auto ibride più economiche riescono a restare sotto i 24.000 euro, con diversi modelli Mild Hybrid e tre modelli che introducono la tecnologia Full Hybrid anche tra le vetture più economiche. Rispetto all’anno passato, poi, ci sono stati dei cambiamenti, con l’addio a dei modelli che hanno venduto in decine di migliaia di esemplari in Italia.

Un esempio? La piccola Suzuki Ignis, che è stata dismessa dal mercato europeo dopo un decennio di successi grazie al suo motore 1.2 Mild Hybrid dai consumi ridotti e dall’ottima guidabilità.

Al contrario, invece, sono arrivati modelli molto interessanti, a partire dalla FIAT Grande Panda, che è arrivata sul mercato proponendo il suo efficiente powertrain “middle-hybrid” da 110 CV e lo stile anni ’80, mentre proprio nel 2026 arriva sul mercato la prima citycar di Segmento A con sistema ibrido Full Hybrid, l’attesissima Toyota Aygo X Hybrid. Scopriamo, allora, la Top 10 aggiornata delle auto ibride più economiche del 2026.

FIAT Pandina, da 15.950 euro

FiatPandina

Qual è l’auto ibrida meno costosa nel 2026? La FIAT Pandina l’erede della storica Panda che, alla fine del 2025, ha ufficialmente cambiato nome. È proprio la longeva citycar italiana a prendere lo scettro di auto ibrida più economica, con un prezzo di partenza di soli 15.950 euro per la 1.0 Hybrid in allestimento base Pop.

Essendo la più economica delle ibride, la Pandina non è una Full Hybrid, ma anzi una Mild Hybrid. Sotto il cofano trova posto il robusto 1.0 tre cilindri aspirato a benzina della famiglia FireFly, capace di 65 CV e 92 Nm, affiancato da un piccolo motore elettrico di tipo BSG, ovvero collegato al motore tramite una classica cinghia dentata. Il suo rapporto in quanto a potenza pura è limitato, in quanto ha solo 5 CV, ma grazie ai tanti Nm di coppia (non dichiarati dalla Casa torinese) riesce a dare una maggior prontezza al motore termico, diventando più pronto e vispo in città e nelle ripartenze.

In marcia, il motore elettrico è avvertibile nelle fasi di rilascio, in quanto aumenta il freno motore e permette alla piccola batteria da 0,12 kWh di caricarsi con un paio di rallentamenti.

Dotata di un cambio manuale a 6 marce, la FIAT Pandina è facile da guidare, mentre grazie ad un peso contenuto (la Pandina Icon non supera i 1.000 kg) la Pandina Hybrid consuma poco: il consumo nel ciclo misto WLTP è di 20,0 km/l. La “perdita” di 5 CV con il passaggio da “Panda” a “Pandina”, però, le prestazioni sono più tranquille (lo 0-100 km/h passa a 14,1 secondi), mentre la versione d’accesso Pop la rende la più economica tra le auto ibride del 2026, ma non di certo la più dotata. La versione base dell’utilitaria costruita a Pomigliano d’Arco offre infatti di serie clima manuale, quadro strumenti digitale da 7 pollici, servosterzo e predisposizione per la radio. L’intrattenimento di bordo non c’è neppure a richiesta: per avere il sistema da 5 pollici, infatti, bisogna passare alla Icon, che parte da 16.800 euro.

FIAT Grande Panda, da 18.900 euro

FIAT Grande Panda elettrica

“Doppietta” per il mitico nome Panda, che posiziona al secondo posto in un vero e proprio monopolio FIAT la nuova FIAT Grande Panda. L’ultima nata della famiglia del “Pandino” non è più una semplice citycar, ma una compatta di Segmento B con stile ispirato ai crossover lunga 3,99 metri. Si tratta, quindi, della Panda più grande di sempre, e declina queste nuove dimensioni con un look molto personale, che riprende in diversi dettagli (come ad esempio la fiancata con il nome per esteso incastonato nella carrozzeria) lo stile tipico della Panda 141 del 1980 disegnata da Giorgetto Giugiaro. Anche all’interno la Grande Panda è più spaziosa di tutti i modelli precedenti, ed è dotata di un abitacolo spazioso e arioso, realizzato con materiali robusti e rigidi ma colorati.

Non mancano anche qui dei rimandi alla mitica Panda, come la miniatura a fianco della consolle centrale, mentre si sta comodi anche in quattro e il bagagliaio ha una capacità di 412 litri in versione termica. Realizzata sulla piattaforma Smart Car, la Grande Panda è costruita a Kragujevac, in Serbia, ed in versione Hybrid è spinta dal sistema “Middle-Hybrid” italo-francese con motore 1.2 tre cilindri turbobenzina da 100 CV, motore elettrico da 28 CV posizionato all’interno del cambio automatico doppia frizione a 6 marce, 110 CV di potenza complessiva e consumi contenuti (18,5 km/l WLTP).

La versione d’accesso è la Pop e parte da 18.900 euro, un ottimo prezzo viste le dimensioni, anche se la dotazione è piuttosto spartana. Di serie ci sono il clima manuale, i sensori di parcheggio posteriori, gli alzavetro anteriori e il quadro strumenti digitale, con in più un supporto per lo smartphone che sostituisce il classico sistema di infotainment.

MG 3, da 19.990 euro

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Al terzo posto tra le auto ibride più economiche del 2026 troviamo la MG 3, la prima Full Hybrid a trovare spazio in questa speciale classifica. La compatta di Segmento B del marchio inglese (MG è dal 2006 di proprietà cinese, e dal 2010 è gestito dal Gruppo SAIC) è stata lanciata nel 2024 sul mercato europeo dopo aver convinto nella prima generazione su altri mercati, sorprendendo con un prezzo davvero contenuto visto i contenuti che offre. Se, infatti, la gamma MG 3 parte da 16.990 euro, la versione Hybrid+ parte da 19.990 euro, il prezzo più basso sul mercato per una Full Hybrid.

A livello meccanico, infatti, troviamo un 1.5 quattro cilindri benzina aspirato da 102 CV e un motore elettrico da 136 CV, per una potenza complessiva di 194 CV, scaricati a terra da un cambio automatico a 3 rapporti. Le prestazioni sono decisamente vivaci (0-100 km/h coperto in 8,0 secondi), mentre i consumi riescono a non superare i 22,7 km/l nel ciclo WLTP.

Lunga 4,11 metri, la MG 3 Hybrid+ ha uno stile piuttosto classico nella vista laterale e posteriore, mentre il frontale ha una mascherina aggressiva e linee piuttosto complesse, che fanno intuire l’origine orientale di questo progetto. Tecnologico e ben fatto l’abitacolo, con un layout a doppio schermo di serie per quadro strumenti e infotainment. Peccato per la presenza di fin troppi comandi a sfioramento, e se lo spazio davanti è buono, dietro e nel bagagliaio (293 litri) è solo discreto. L’allestimento base, lo Standard, è poi decisamente completo, in quanto offre di serie Cruise Control Adattivo, sensori di parcheggi posteriori, clima automatico, mantenitore di corsia e infotainment con Apple CarPlay e Android Auto.

Toyota Aygo X Hybrid, da 20.850 euro

Toyota Aygo X 2025

Spazio per una new entry che promette di scombinare i piani di tutte le citycar moderne, la Toyota Aygo X Hybrid. La piccola segmento A della Casa giapponese, infatti, entra a gamba tesa tra le auto ibride economiche del 2026 portando sul mercato la prima citycar Full Hybrid di grande serie. Realizzata sul pianale accorciato della Yaris, per adottare un sistema ibrido Full Toyota ha dovuto rivedere la batteria, “divisa” in diverse celle per adattarle al pianale, e ha dovuto persino allungare il frontale, aggiungendo 8 cm e cambiando il muso, ora più alto e muscoloso, per alloggiare il nuovo powertrain. Sotto il cofano, infatti, il vecchio 1.0 VVT-i lascia spazio all’ottimo 1.5 Hybrid 115, formato da un motore termico 1.5 tre cilindri aspirato della famiglia Dynamic Force da 92 CV, un motore elettrico da 80 CV e il classico cambio automatico E-CVT, per una potenza di 116 CV.

Grazie ad un peso che non supera i 1.100 kg, la Aygo X Hybrid ha prestazioni molto vivaci, scattando da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi, il tutto con consumi ridottissimi. Nel ciclo WLTP, piuttosto severo nel calcolo dei consumi dei veicoli termici, la Aygo X Hybrid è riuscita a ottenere una media di 27,0 km/l, diventando l’auto più parca sul mercato attuale. Per il resto, è la solita Aygo X, con uno stile giovanile e moderno, interni piuttosto spartani ma completi e un’abitabilità ottima per due e buona per quattro. Il bagagliaio resta invariato rispetto alla versione a benzina con i suoi 231 litri, mentre il prezzo sale leggermente. La versione d’accesso Active parte infatti da 20.850 euro, e offre di serie infotainment con schermo da 9 pollici, quadro strumenti digitale, Cruise Control Adativo, fari posteriori a LED, cerchi in lamiera da 17 pollici, clima automatico, vetri elettrici anteriori e retrocamera.

Suzuki Swift, da 20.900 euro

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Quinto posto per l’ottima Suzuki Swift, che grazie all’introduzione del nuovo allestimento d’accesso, chiamato Waku, ha scalato diverse posizioni ed è entrata in una posizione d’onore tra le 10 auto ibride economiche del 2026.

Arrivata nel corso del 2024 alla sua quarta generazione, la Swift conserva il suo posizionamento “ibrido” tra una citycar e una compatta più grande, con una lunghezza di 3,86 metri e linee compatte e tese, più originali che in passato. Sebbene sia decisamente più personale che in passato, la piccola giapponese ha un look piuttosto particolare, che può non convincere al primo sguardo ma che funziona soprattutto con tinte colorate e con l’adozione del tetto bicolore. Ad essere rinnovati con questa quarta serie sono stati soprattutto gli interni, che grazie all’adozione di plastiche (sempre rigide) più chiare e di diversi colori sono ora più luminosi e appaganti, mentre al centro della plancia anche la Waku offre il completo sistema di infotainment con Apple CarPlay e Android Auto.

Lo spazio è buono considerando le dimensioni esterne, mentre grazie all’adozione di una versione riveduta e corretta del pianale Heartect dedicato alle piccole della Casa nipponica, il peso è davvero contenuto. La versione a trazione anteriore, infatti, supera di poco i 900 kg, un risultato che avvantaggia consumi, emissioni e piacere di guida. Il motore, tutto nuovo, è un 1.2 tre cilindri aspirato da 83 CV con sistema Mild Hybrid, disponibile sia con trazione anteriore (quest’ultima anche con cambio automatico CVT) che integrale, la AllGrip.

L’allestimento d’accesso Waku parte da 20.900 euro, e offre di serie clima manuale, fari full LED anteriori e posteriori, infotainment da 9 pollici, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, sensori di parcheggio posteriori, cerchi in lega e Cruise Control Adattivo.

FIAT 500 Ibrida, da 20.900 euro

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Attesissima soprattutto in Italia, nel 2026 tra le auto ibride economiche fa il suo debutto la ––FIAT 500 Ibrida, che nella versione di lancio Torino parte da 20.900 euro. Realizzata sulla piattaforma della FIAT 500e completamente elettrica, la nuova versione ibrida perde i legami con la 500 del 2007 disegnata da Roberto Giolito e costruita in Polonia, per adottare il nuovo pianale STLA City (riveduto e corretto per accogliere un motore termico), la carrozzeria più lunga e larga (è ora lunga 3,63 metri) e il look moderno ma retrò della 500e. Rispetto alla variante elettrica, la Ibrida si fa notare unicamente per la feritoia anteriore sotto il logo 500: per il resto, è identica alla versione a zero emissioni, conservandone quindi lo stile raffinato e curato.

Anche l’abitacolo è pressoché invariato, con gli interni che si confermano ben dotati, realizzati con discreta cura e con diversi dettagli ispirati alla storia della 500, come il volante a due razze o il quadro strumenti digitale semicircolare. La principale differenza sta nella presenza della leva del cambio manuale a 6 marce, in posizione rialzata sulla consolle centrale. La meccanica, infatti, è derivata da quella della Pandina Hybrid. Sotto il cofano, quindi, troviamo il “solito” 1.0 FireFly aspirato da 65 CV e il sistema Mild Hybrid a 12 V da 5 CV, che però, complice un peso più alto rispetto alla Pandina, è decisamente meno vivace. L’accelerazione 0-100 km/h, infatti, è coperta in più di 16 secondi, mentre i consumi si attestano a 18,9 km/l WLTP. L’allestimento di lancio è il Torino, dedicato alla città dove ora è di nuovo costruita la 500 Ibrida. Di serie ci sono i fari full LED anteriori e posteriori, i cerchi in lega, il clima automatico, il Cruise Control, il sistema di infotainment UConnect 5 da 10,25 pollici, i sensori di parcheggio e il mantenitore di corsia.

Citroen C3, da 21.450 euro

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A causa di un rincaro di circa 1.000 euro rispetto all’anno scorso, la Citroen C3 scala qualche posizione all’interno della top 10 delle auto ibride economiche del 2026. Oggi, infatti, la versione d’accesso per la versione ibrida, la Plus, parte da 21.450 euro, ma a parte questo rincaro la C3 rimane un’auto molto interessante e valida. Prima proposta del Gruppo Stellantis ad adottare la piattaforma modulare Smart Car, la C3 è la cugina della FIAT Grande Panda, con cui condivide in parte le dimensioni (è lunga 4,02 metri) e la carrozzeria da piccolo crossover, unendo razionalità e soluzioni originali. Caratterizzata da uno stile piuttosto personale ma allo stesso tempo classico e poco intimidatorio, riprende il linguaggio stilistico delle auto del Double Chevron sia all’esterno che all’interno.

Salendo a bordo, grazie ai finestrini generosi e ai rivestimenti in tessuto chiaro su sedili e plancia, l’abitacolo è luminoso e piuttosto spazioso, e sebbene i materiali siano tutti di qualità non eccelsa convince a livello di assemblaggi. Lo spazio è ottimo per i passeggeri anteriori e posteriori, anche se il bagagliaio non è enorme (310 litri). Il sistema ibrido è il 1.2 Hybrid visto sulla Grande Panda, con motore termico tre cilindri da 100 CV, motore elettrico da 28 CV, cambio automatico doppia frizione a 6 marce e sistema Middle-Hybrid da 110 CV. La dotazione di serie dell’allestimento Plus, invece, offre di serie clima manuale, Cruise Control, quadro strumenti digitale, sensori di parcheggio posteriori, infotainment con schermo da 10,25 pollici, sedile regolabile in altezza e barre sul tetto.

Hyundai i20, da 22.350 euro

hyundai-new-i20

Tra le ibride economiche del 2026 c’è spazio per un’altra Mild Hybrid, la Hyundai i20, che in versione 1.0 T-GDi 48V con cambio manuale parte da 22.350 euro in allestimento Connectline. Lanciata nel 2020, la i20 si fa notare per delle proporzioni compatte e davvero sportive, che riescono a dare una bella dose di dinamismo ad una compatta di segmento B lunga 4,07 metri. Le linee, comunque, sono piuttosto originali, con un design piuttosto affilato nel frontale e elaborato in coda. Anche l’abitacolo si fa notare, con un design a linee parallele orizzontali che “tagliano” l’intera plancia e riprendono quelle delle bocchette del clima, originale ma penalizzato da plastiche rigide e fin troppo lucide alla vista. Lo spazio, però, non è affatto male davanti, mentre dietro è leggermente più stretta. Peccato, poi, per la posizione della batteria del sistema ibrido sotto il pianale di carico, che riduce la capacità del bagagliaio da 352 a 262 litri.

A livello meccanico, sotto il cofano la Hyundai i20 è dotata di un motore 1.0 tre cilindri turbo a iniezione diretta da 100 CV, affiancato da un motore elettrico a 48 V da ben 17 CV, che aiuta in partenza e durante le riprese. Il cambio di serie, invece, non è più il furbo iMT, dotato di frizione elettronica che permetteva un sistema di veleggio avanzato a motore spento che dava importanti vantaggi in termini di consumi, ma un classico manuale a 6 marce, che rende l’auto piuttosto vivace (0-100 km/h in 11,1 secondi) e, grazie anche al peso contenuto sotto i 1.100 kg, piuttosto parca nei consumi (20,0 km/l WLTP). L’allestimento d’accesso Connectline, infine, offre di serie clima manuale, cerchi in lega, retrovisori elettrici riscaldabili, sensori di parcheggio posteriori, mantenitore di corsia, Cruise Control e infotainment con navigatore, schermo da 8 pollici e retrocamera.

Renault Clio E-Tech, da 22.850 euro

Renault Clio full hybrid E-Tech - Esprit Alpine - Rouge Absolu 1 (1)

Nonostante l’arrivo della sesta generazione, il prezzo della Renault Clio di nuova concezione ha conservato lo stesso prezzo d’attacco della precedente, almeno in versione Full Hybrid E-Tech. Lunga 4,12 metri, la Clio VI ha uno stile molto più aggressivo e personale, più divisiva dell’elegante generazione precedente. Al frontale molto spigoloso si accompagna una coda più sportiva, con fari a LED con due elementi luminosi per lato, mentre conserva le maniglie delle portiere posteriori annegate nel montante. Salendo a bordo, invece, la Clio VI è altrettanto moderna e squadrata, con quadro strumenti digitale e infotainment integrati in un unico elemento visivo (ottimo il sistema infotainment realizzato su base Android).

Realizzata sulla piattaforma CMF-B della generazione uscente, a livello meccanico la Clio VI accoglie un nuovo sistema ibrido di nuova generazione. Sotto il cofano, troviamo un nuovo motore 1.8 quattro cilindri aspirato da 109 CV, affiancato da due motori elettrici. Il primo ha una potenza di circa 50 CV, e si occupa di spingere, insieme al motore termico, l’auto nella maggior parte delle situazioni. Il secondo motore elettrico, invece, ha una potenza di circa 20 CV, e oltre a fungere da motorino d’avviamento, alternatore e “boost” aggiuntivo nelle fasi di accelerazione più spinte, si occupa soprattutto di fare da “sincronizzatore” per il motore elettrico, portando al regime di giri corretto per innestare le marce del cambio MultiMode. Quest’ultimo è un cambio automatico con innesti a denti, privo di frizioni e sincronizzatori, con due marce per il motore elettrico e quattro per quello termico, che in automatico gestisce la marcia corretta per la situazione in cui si trova l’auto.

È un sistema sulla carta molto complesso, che però su strada è altrettanto semplice da usare. L’auto, infatti, fa tutto da sola, senza bisogno di un input da parte del conducente. In cambio, il sistema E-Tech offre prestazioni vivaci grazie ai 158 CV complessivi, soprattutto sulla piccola Clio (0-100 km/h in 8,3 secondi) e una buona sinergia tra i tre motori, ad eccezione di alcuni “vuoti” in accelerazioni dovuti ai cambi marcia del MultiMode. Il consumo omologato, grazie al peso contenuto poco sopra i 1.200 kg, è di 25,0 km/l, con percorrenze ridotte sia in autostrada che in città. La variante più economica è la 1.8 E-Tech Hybrid Evolution, proposta a 22.850 euro. Di serie, la Evolution offre fari full LED, clima manuale, Cruise Control, mantenitore di corsia, sensori di parcheggio, infotainment da 7 pollici e quadro strumenti parzialmente digitale.

Dacia Duster, da 23.150 euro

Dacia Duster test drive

A concludere le 10 auto ibride più economiche del 2026 ci pensa una delle automobili più vendute e apprezzate in Italia, la Dacia Duster. Con la terza generazione lanciata nel 2024, infatti, il SUV economico più apprezzato nel nostro Paese non ha solo adottato un nuovo stile, molto più moderno e accattivante, o degli interni molto più tecnologici e ricercati nel look, ma soprattutto una nuova meccanica, con motori Mild Hybrid e Full Hybrid. Lunga 4,34 metri, la Duster ha un look sportivo e dinamico, che la rende decisamente più interessante anche per chi non cerca “solo” di risparmiare. Salendo a bordo, poi, il passo avanti è concreto e immediatamente visibile. Le plastiche, è vero, sono ancora rigide e poco raffinate, ma lo stile è ora moderno e interessante, con diversi materiali utilizzati per dare più verve all’abitacolo, e con una dotazione tecnologica che ora non teme confronti con le dirette competitor.

Lo spazio, poi, è ancora uno dei punti di forza del Duster, con un’ottima abitabilità anteriore, tanto spazio anche per tre persone dietro e un bagagliaio che, a seconda della motorizzazione, può ospitare da 430 a 517 litri. La principale novità di questa terza serie è però l’adozione della piattaforma CMF-B, la stessa della Renault Clio, che ha permesso alla Duster di avere accesso a tecnologie più raffinate a livello dinamico e di motorizzazioni, con il debutto per la prima volta di motori elettrificati. Se, infatti, c’è anche il nuovo 1.8 E-Tech Hybrid (con un prezzo che parte da oltre 26.000 euro), la Duster ibrida più abbordabile è la 1.2 TCe 48V, dotata di un motore 1.2 tre cilindri turbobenzina da 130 CV con sistema Mild Hybrid a 48 volt e cambio manuale a 6 marce. Disponibile anche con trazione integrale, il 1.2 sarà proposto durante l’anno anche in versione Hybrid-G, con 150 CV e impianto GPL. L’allestimento d’accesso è l’Expression, che a 23.150 euro offre di serie clima manuale, cerchi in lega, retrocamera posteriore, infotainment con Apple CarPlay, Android Auto e 10 pollici di diagonale, Cruise Control, sensori di parcheggio posteriori, vetri elettrici e barre sul tetto.

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