


Pro
- Prima vera sportiva americana
- Stile interno ed esterno unico
Contro
- Meccanica troppo tradizionale
- Prestazioni per molti anni non all’altezza
Corvette C1 in sintesi
Qui trovi una panoramica generale dell’auto Corvette C1 inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più
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Modelli alternativi
Corvette C1: Target e Punti di Forza
- Per chi cerca una sportiva americana
- Per chi ricerca un buon rapporto qualità/prezzo
- Motorizzazioni prestazionali
- Configurazione a motore anteriore e trazione posteriore
- Design iconico
Dati Corvette C1
Motori Corvette C1
A livello di meccanica e motori, Chevrolet Corvette è partita con il “freno a mano tirato” come si suol dire. Per il management General Motors, infatti, quest’auto era un enorme rischio commerciale, e non aveva senso realizzarne una piattaforma specifica. Per questo, i tecnici Chevrolet adattarono il telaio a longheroni delle berline Chevy dell’epoca, da cui inizialmente ripresero anche i propulsori. Anche lo schema sospensivo era estremamente semplice, con sospensioni anteriori a ruote indipendenti e un assale rigido con molla a balestra longitudinale al posteriore.
Nei quasi 10 anni di carriera si sono poi succeduti tantissimi motori sulla Corvette C1, a partire dal primissimo propulsore proposto, il sei cilindri in linea Blue Flame, un 3.9 da appena 150 CV e disponibile unicamente con un vetusto cambio automatico Powerglide a due sole marce. In tantissimi rimasero delusi, e Chevrolet corse ai ripari nel 1955 con l’arrivo di un V8 small-block 265 da 4.3 litri e 197 CV.
Inizialmente disponibile con l’automatico a due marce o con un rarissimo cambio manuale a 3 marce, la potenza crebbe nel corso degli anni a 210 e poi 240 CV, mentre nel 1957 arrivò un nuovo V8 283 con 4.6 litri di cilindrata e 270 o 290 CV, disponibile unicamente con cambio manuale a 3 e successivamente 4 marce.
Negli ultimi due anni di produzione, il 1961 e il 1962, Chevrolet montò il motore più potente finora proposto su una Corvette. Si trattava di un V8 small-block 327 da 5.4 litri, disponibile con 250 CV di base, ma la potenza poteva salire a 300, 340 o addirittura 360 CV per la versione con alimentazione a iniezione. Il cambio è ormai il manuale a 4 marce, e l’ultima Corvette 327 da 360 CV aveva due volte e mezza la potenza della prima Corvette a sei cilindri, pur conservandone intatta la meccanica.
Motorizzazione | Cilindrata (cc) | Potenza (kW/CV) | Trazione | Cambio |
---|---|---|---|---|
3.9 sei cilindri in linea | 3859 | 110 kW / 150 CV | Posteriore | Automatico a due rapporti |
4.3 V8 small block | 4343 | 144 kW / 197 CV | Posteriore | Manuale 3 marce / Automatico 2 marce |
4.3 V8 small block | 4343 | 154 kW / 210 CV | Posteriore | Manuale 3 marce / Automatico 2 marce |
4.3 V8 small block | 4343 | 176 kW / 240 CV | Posteriore | Manuale 3 marce / Automatico 2 marce |
4.6 litri - 270 CV | 4638 | 198 kW / 270 CV | Posteriore | Manuale 3 o 4 marce |
4.6 litri - 290 CV | 4638 | 213 kW / 290 CV | Posteriore | Manuale 3 o 4 marce |
5.4 litri V8 small block | 5354 | 188 kW / 250 CV | Posteriore | Manuale 4 marce |
5.4 litri V8 small block | 5354 | 220 kW / 300 CV | Posteriore | Manuale 4 marce |
5.4 litri V8 small block | 5354 | 250 kW / 340 CV | Posteriore | Manuale 4 marce |
5.4 litri V8 small block | 5354 | 264 kW / 360 CV | Posteriore | Manuale 4 marce |
Dimensioni Corvette C1
Le dimensioni della Corvette C1 sono:
- lunghezza 4,25/4,27/4,50 metri
- larghezza 1,77/1,79/1,85 metri
- altezza 1,30 metri
- passo 2,59 metri
Tra i grandi punti di forza della prima Corvette ci fu indubbiamente lo stile, disegnato dal responsabile del Centro Stile di General Motors, Harley Earl. Ispirato alle classiche sportive d’Oltreoceano, la sfida di Earl fu tosta: adattare il telaio e le sospensioni delle Chevrolet “normali” dell’epoca per una sportiva vera. L’abitacolo fu quindi spostato il più indietro possibile per migliorare la distribuzione dei pesi, mentre lo stile cercò in ogni modo di rendere sportiva e futuristica la grande novità di General Motors.
Prezzi Corvette C1
Nonostante lo scarso esborso economico nel suo sviluppo, il listino prezzi della Corvette C1 era piuttosto alto. Per portarsi a casa l’inedita e prima sportiva 100% americana erano, infatti, richiesti circa 3.500 dollari. Per una comparazione, la rivale Ford Thunderbird nata due anni dopo, nel 1955, era offerta a poco meno di 3.000 dollari, mentre le sportive inglesi come le piccole MG A stavano a poco più di 2.000 dollari, mentre qualche anno più tardi le Austin-Healey 100-6 costavano meno di 1.500 dollari. Una concorrenza spietata per la Corvette, che nella sua prima generazione fu considerata quasi un flop, portando General Motors a considerare di chiuderne la carriera prematuramente.
Fortunatamente, però, GM diede un’ultima possibilità al modello con la Corvette C2, che ebbe un successo stratosferico. Il bilancio per la Corvette C1 fu però abbastanza impietoso: in 9 anni di produzione furono raggiunti per pochissimo i 69.000 esemplari totali, per una media di circa 7.650 C1 all’anno. Numeri impietosi, che però convinsero i vertici che questo modello avesse un potenziale inespresso. E oggi quegli stessi numeri che rischiarono di cancellare dalla storia automobilistica la Corvette portano le quotazioni della C1 alle stelle.
Oggi, infatti, i prezzi di Corvette C1 sono davvero impegnativi. Per una C1 del 1954 con motore 3.9 Blue Flame, infatti, si può arrivare a ben 88.000 euro, con le V8 che partono da 90.000 euro e possono arrivare facilmente a oltre 100.000 euro.
Design Corvette C1
Esterni Corvette C1
Lo stile è, infatti, già dal frontale personale e futuristico, con tanti rimandi allo stile dell’epoca. Iconica è la bocca ovale con diversi elementi verticali che ricordano la Bel Air, altro modello Chevrolet di enorme successo negli anni ’50, mentre i passaruota anteriori “strabordano” sul frontale ospitando due grandi fari circolari, mentre al posto di un classico paraurti cromato integrale su Corvette C1 troviamo diversi rostri che non rovinano le linee della vettura. Il frontale nel 1958 è poi stato incattivito con un gruppo ottico doppio che ha cambiato parecchio le linee della vettura.
Lateralmente invece si nota un paraurti avvolgente dello striminzito abitacolo, mentre è tipica delle vetture americane la finitura bianca ovale con diverse cromature dietro i passaruota anteriori. Bombata e molto personale, la silhouette di Corvette C1 porta ad un posteriore davvero iconico, con due “code” in corrispondenza dei passaruota, i fari sottili e posizionati in cima a queste codine e gli scarichi incredibilmente incorporati all’interno del paraurti cromato, per uno stile davvero originale. Al centro del portellone posteriore spicca, infine, il logo Chevrolet Corvette con due bandiere, una a scacchi e una rossa con il giglio francese e il “farfallino” di Chevrolet.
Anche qui, nel 1960, è cambiata molto ospitando un posteriore che, oggi, ricorda tantissimo quello della successiva Corvette C2. Concludendo con le dimensioni di Corvette C1, tutte le modifiche allo stile hanno caratterizzato molto lo stile della vettura, che è passata dai 4,25 metri del 1953 ai 4,50 metri delle ultime Corvette degli anni ’60.
Interni Corvette C1
Come gli esterni, anche gli interni di Corvette C1 sono cambiati tanto nel corso degli anni, ospitando sempre un incredibile personalità e un look futuristico davvero originale. La prima Corvette C1 ospitava una plancia bianca e rossa di serie su tutte le versioni, con una disposizione degli strumenti quasi folle. Dietro all’enorme volante (ricordiamo come non ci fosse ancora il servosterzo e una corona così grande fosse indispensabile) troviamo un tachimetro semicircolare enorme, inserito in uno strumento dalla forma molto particolare e riprodotto tale e quale anche a destra, perfetto per una conversione alla guida a destra che però non fu mai proposta ufficialmente. E gli altri strumenti? Sono tutti nella parte bassa della plancia, compreso il contagiri dotato di un “posto d’onore” al centro della plancia.
Una soluzione originalissima, che insieme al parabrezza ovale, agli interni sorprendentemente spaziosi e alla leva del cambio a cloche, poco usata all’epoca, rendeva gli interni di Corvette C1 tanto rivoluzionari quanto poco pratici. Corvette accettò le critiche e rese più tradizionale il suo abitacolo, ma di ben poco. Le ultime Corvette, infatti, anticiparono lo stile della successiva C2 come successo per il posteriore, ospitando un tachimetro circolare in cima al quadro strumenti, e tanti piccoli strumenti circolari poco più in basso, compreso il tachimetro.
Più tradizionale si, convenzionale mai. Fa la sua comparsa anche una barra d’appiglio simile a quella dei fuoristrada e un vano portaoggetti davanti al passeggero, mentre la consolle centrale ospita una radio, alcuni comandi e un orologio analogico, mentre è iconica la lunga e arcuata leva del cambio manuale, conservata anche dalla futura C2. Unico per la C1, invece, era lo specchietto montato in cima alla plancia rivestita in pelle, una soluzione d’altri tempi.
Corvette C1: Alternative e Concorrenti
Il suo insuccesso e la scarsa velleità sportiva dei primi modelli hanno rischiato più volte di non permettere a Corvette C1 di vedere una seconda generazione. Nonostante uno stile che emozionò il pubblico e fece invecchiare di colpo le concorrenti, Corvette C1 aveva enormi limiti dovuti ad un progetto preso forse sottogamba. La vettura era infatti grossa e pesante, e nelle prime versioni i motori erano davvero troppo poco potenti. La meccanica derivata dalle berline di grandi dimensioni Chevrolet non creava neanche un handling così sofisticato, con le sportive europee che davano grandi batoste alla Corvette C1.
Il gruppo di lavoro responsabile per la ‘Vette, però, non si arrese mai alle difficoltà, e riuscì a rendere sempre più sportiva, appetibile e funzionale la sua creatura. Con l’arrivo di motori V8 sempre più potenti, cambi manuali all’altezza della concorrenza, uno stile sempre più moderno e un handling di rilievo, le ultime C1 ottennero dei risultati commerciali sufficienti a concedere a Chevrolet di realizzare una seconda generazione. E come ben sappiamo, con la Corvette C2 Stingray, Chevy fece il botto e riuscì a rendere Corvette la prima, vera sportiva americana.
Nonostante i suoi compromessi tecnici, le prestazioni non all’altezza e un abitacolo talmente folle da essere quasi complicato, la prima Corvette oggi è un’auto di culto, rappresentante del primo tentativo di creare una sportiva yankee, e godibilissima soprattutto per la sua indole rilassata, il sound dei suoi motori e un’estetica semplicemente senza tempo. Concludiamo, come di consueto, con le concorrenti di Corvette C1, a partire dalla risposta Ford alla Corvette, la Thunderbird. Chrysler rispose con una coupé comoda e lussuosa, la C-300, mentre le maggiori rivali di Corvette erano le sportive europee, in primis le inglesi MG A, Austin-Healey 100-6 e 3000, Triumph TR3, le tedesche Porsche 356 e Mercedes 190 e 300 SL, le Aston Martin DB2 e DB3 e le Jaguar XK140, XK150 e la leggendaria E-Type, con cui se la vide per soli due anni tra il 1961 e il 1962.