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Nuevos Ferrari SF90 XX Stradale y Spider: dos rombos

Ferrari cabrio

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Nuevos Ferrari SF90 XX Stradale y Spider: dos rombos
Ferrari Roma Spider (2023) banner
Ferrari F8 Spider 02

Ferrari Cabrio: storia, modelli, versioni e motori

La Ferrari, la più celebre delle Case produttrici di automobili al mondo, ha una grande tradizione nella realizzazione di vetture scoperte. La prima Ferrari Cabrio fu, infatti, la prima vettura prodotta da Enzo Ferrari, quando ancora per motivi contrattuali non poteva usare il suo nome per marchiare una vettura, realizzando le Auto Avio Costruzioni 815, di fatto le prime due "Ferrari" prodotte. Di auto a cielo scoperto, da competizione e da strada, la storia della Ferrari è costellata in ogni periodo. Tra le cabrio Ferrari, in realtà, c’è da fare una piccola distinzione: nella storia della Casa di Maranello, infatti, troviamo sia le Cabriolet che le Spider. Quali sono le differenze? In generale, le Cabriolet sono automobili Gran Turismo che uniscono prestazioni e guidabilità da vera Ferrari, la capacità di percorrere lunghe tratte senza fatica e un abitacolo più spazioso e lussuoso. Le Spider, invece, sono versioni a cielo aperto delle berlinette e delle sportive Ferrari a motore V8 e V12, con una destinazione d’utilizzo quindi decisamente diversa. La prima Cabrio Ferrari prodotta in “grandi” numeri è la Ferrari 250 GT Cabriolet: si trattava di uno splendido modello disegnato e realizzato da Pininfarina sul telaio della Ferrari 250.

L’ultima Ferrari Cabrio così chiamata dalla Casa di Maranello è stata la Mondial Cabriolet, un modello non molto amato dai puristi ma ricordato per questa caratteristica e per un’altra, incredibile motivazione. Fu proprio una Ferrari Mondial Cabriolet 3.2 ad ospitare sua santità Papa Giovanni XXIII per un giro sul circuito di Fiorano nella sua visita alla Ferrari di Maranello nel 1988, nell'unica occasione in cui un pontefice salì in pubblico su una vettura Ferrari. Tra sacro e profano, oggi le cabrio Ferrari sono più ricercate che mai, tanto che ogni modello oggi in listino ha una versione a cielo aperto. Scopriamo allora i modelli di cabrio Ferrari, i motori e le versioni.

Modelli Ferrari Cabrio

La storia dei modelli cabrio Ferrari inizia negli anni ’40 dalla Auto Avio Costruzioni 815, la prima automobile costruita da Enzo Ferrari che, per motivi legali, non poteva ancora dare il proprio nome alle sue vetture. Dalla prima Ferrari della storia, la 125 S, alla 166 MM, tutte le prime Ferrari erano cabrio, o meglio delle Barchette da competizione. Per vedere su strada il primo dei modelli cabrio Ferrari da strada bisogna aspettare il 1957, quando Ferrari lanciò, per compiacere il mercato americano da sempre amante delle scoperte, la 250 GT Cabriolet. Seguita dalla bellissima 250 GT California nel 1967, da quelle due vetture partirono tutti i modelli cabrio Ferrari. Questi sono, in ordine cronologico, tutti i modelli di Ferrari cabrio, che si tratti di vere e proprie cabriolet o di spider con tetto in tela, in ordine cronologico:

  • Ferrari 250 GT Cabriolet
  • Ferrari 250 GT California
  • Ferrari 275 GTS
  • Ferrari 330 GTS
  • Ferrari 365 GTS
  • Ferrari 365 GTS/4
  • Ferrari 208/308 GTS
  • Ferrari Mondial Cabriolet
  • Ferrari 328 GTS
  • Ferrari 348 ts
  • Ferrari F355 GTS/Spider
  • Ferrari F50
  • Ferrari 360 Spider
  • Ferrari 550 Barchetta
  • Ferrari 575M Superamerica
  • Ferrari F430 Spider
  • Ferrari California
  • Ferrari 458 Spider
  • Ferrari California T
  • Ferrari 488 Spider
  • Ferrari LaFerrari Aperta
  • Ferrari Portofino
  • Ferrari 812 GTS
  • Ferrari SF90 Spider
  • Ferrari 296 GTS
  • Ferrari Roma Spider

Come potete vedere, i modelli di Ferrari cabrio arrivati sul mercato nel corso degli anni sono tantissimi, e per motivi di spazio andremo a toccare brevemente tutti i modelli senza scendere nei dettagli: per questo, trovate le pagine dedicate ai singoli modelli più in basso. Come detto in apertura, i modelli cabrio Ferrari nascono dalla prima scoperta del Cavallino, la Ferrari 250 GT Cabriolet. Progettata da Pininfarina, storica firma di tutte le più belle Ferrari fino agli anni ’00, la Ferrari 250 GT Cabriolet derivava a livello meccanico e tecnico dalla 250 GT Coupé, con la quale condivide il motore V12 aspirato da 3.0 litri di cilindrata, 220 CV (240 CV nella seconda serie) e uno stile che lascia ancora oggi senza fiato. Al suo fianco, per convincere ancora di più i clienti americani, Ferrari lanciò sempre nel 1957 la Ferrari 250 GT California. Questa venne progettata e costruita dal battilastra Scaglietti, dotata di un look ancora più sportivo e di una potenza maggiore rispetto alla 250 GT Cabriolet, con il 3.0 V12 che offriva tra i 240 e i 280 CV di potenza.

Dopo i due inaugurali modelli di cabrio Ferrari, la Casa del Cavallino Rampante ci prese gusto, e continuò a realizzare versioni scoperte delle sue Gran Turismo con motore V12. Con la 275 GTS del 1964, nata come erede delle Ferrari 250, debuttò la sigla Gran Turismo Spider, che ancora oggi campeggia sulle vetture del Cavallino, alla quale seguì la più elegante 330 GTS e la più potente 365 GTS, per arrivare alla mitica 365 GTS/4, nota a tutti come Ferrari Daytona. Lanciata nel 1969, questa è stata l’ultima Ferrari con tetto in tela e motore anteriore fino al lancio della Ferrari Roma Spider, lanciata nel 2023. Dagli anni ’70, infatti, Ferrari ha spostato la sua attenzione ai modelli con motore V8 come base per le sue scoperte.

ferrari-308-interieur

La prima, dopo gli esperimenti riusciti con le berlinette a marchio Dino 206/246 GTS e 208/308 GTS, infatti, è stata la Ferrari 308 GTS. Dotata di un tetto in stile targa, con quindi lunotto e montante posteriore identico alla berlinetta ma con la sezione di tetto sopra i passeggeri in tela e rimovibile, la 308 GTS ha segnato la strada per i modelli cabrio Ferrari per diversi anni. Utilizzano la stessa formula, infatti, anche la 208 GTS, identica in tutto alla 308 ma con motore 2.0 per evitare le sanzioni fiscali italiane, e le successive 328 GTS e 348 ts. L’unica eccezione è la Ferrari Mondial Cabriolet, versione con tetto retrattile in tela della 2+2 a motore centrale del Cavallino. Prodotta in un buon numero di esemplari, per anni è stata l’ultima Ferrari cabrio con quattro posti e un’impostazione piuttosto sportiva. Questo perché la nuova berlinetta della Casa, la F355, è stata lanciata nel 1995 sia in versione GTS, con quindi carrozzeria tipo targa rigido, ma anche nell’inedita versione Spider, dotata di capote in tela ad azionamento automatico.

Come i modelli di Ferrari cabrio, anche le Spider prodotte dalla casa del cavallino rampante regalano forti emozioni, come ad esempio la Ferrari F50 del 1995, la più prestazionale Ferrari scoperta, con un telaio interamente realizzato in fibra di carbonio ed un motore ereditato direttamente dalla Formula 1. Dopo la mitica F50, Ferrari riprese a produrre spider con tetto in tela completo, come le successive 360 Spider ed F430 Spider. Molto particolari, invece, le 550 Barchetta e 575 Superamerica, due modelli estremamente particolari per via dell’originale tetto di entrambe: sulla 550 Barchetta, infatti, il tetto in tela era solo temporaneo, e non permetteva di viaggiare a più di 110 km/h, mentre sulla 575 Superamerica il tetto in vetro gira su se stesso per alloggiarsi dietro l’abitacolo. Dopo la F430 Spider, i modelli di cabrio Ferrari hanno visto il debutto della prima Ferrari prodotta esclusivamente con carrozzeria cabrio, la California. Dotata di un tetto retrattile in metallo, Ferrari California era una vettura inedita, con motore V8 anteriore e un’indole da Gran Turismo. Prodotta poi in versione T, con motore turbo derivato dalla nuova 488, e diventata Portofino nel 2016, oggi l’eredità di California è stata presa dalla nuova Ferrari Roma Spider, la prima Ferrari a motore anteriore con tetto in tela da quasi oltre 50 anni. Nello stesso tempo, le berlinette sono tornate, dopo la F430 con tetto in tela, alla copertura rigida rimovibile in stile targa. Dalla 458 Spider alle successive 488 Spider, F8 Spider e l’attuale 296 GTS, comprese anche le sportivissime LaFerrari Aperta, SF90 Spider e la 812 GTS, prima GT V12 scoperta degli ultimi 50 anni, la soluzione del tetto rigido ripiegabile è la preferita dei modelli Ferrari cabrio moderni.

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Motori Ferrari Cabrio

A livello di meccanica e motori, le Ferrari cabrio sono molto diverse tra loro, con enormi differenze dovute ai 70 anni di innovazione dei modelli del Cavallino Rampante. In ogni caso, come su tutti i modelli Ferrari i motori delle Ferrari cabrio si distinguono in due principali famiglie: i V8 e i V12. I secondi sono quelli che, nella prima parte della storia Ferrari, la facevano assolutamente da padroni nella produzione di Maranello. La prima Ferrari cabrio della storia del Cavallino, la 250 GT Cabriolet, era spinta da uno dei due V12 della Casa di Maranello dell’epoca, il mitico V12 Colombo da 3.0 litri da 220 o 240 CV, lo stesso che spingeva anche la 250 GT California dove però arrivava, nella seconda serie della sportiva, a 280 CV. Il V12 Colombo ha spinto anche le successive Ferrari cabrio, partendo dalla 275 GTS dove arrivava a 3.3 litri di cilindrata e 280 CV fino alla 375 GTS/4 “Daytona”, dove la cilindrata raggiunge i 4.4 litri e la potenza ben 352 CV.

Dopo l’addio alla Daytona, la gamma motori delle Ferrari cabrio successive si è spostata quasi interamente sui motori a 8 cilindri, a partire dalla 308 GTS. Dotata del nuovo Ferrari F106, il primo V8 montato su una Ferrari stradale, offriva 255 CV, diventati “solo” 214 con l’approdo dell’iniezione meccanica Bosch e tornati 240 sulla successiva Quattrovalvole. Nel 1980, poi, Ferrari lanciò la speciale 208 GTS, identica in tutto e per tutto alla 308 GTS ma con motore ridotto a meno di 2.0 litri di cilindrata, pensato per i mercati in cui le auto sopra i 2.0 litri erano tassate come Italia, Portogallo e Nuova Zelanda. Dotata di soli 155 CV, è ad oggi la Ferrari moderna con il motore più piccolo mai prodotta, e ha fatto da base per la prima Ferrari dotata di motore turbo stradale di sempre, la 208 GTS Turbo del 1982, con potenza portata a 220 CV. A fianco della 308 GTS, tra le cabrio Ferrari spiccò la Mondial Cabriolet, dotata della stessa meccanica della 308 ma con carrozzeria allungata, più spazio a bordo per quattro passeggeri e per due vani bagagli. Spinta inizialmente dal 3.0 due valvole per cilindro da 214 CV, arrivarono prima la quattrovalvole e poi la 3.4 T con motore 3.4 da 300 CV derivato dalla 348 ts per portare più in alto la potenza. Questo però, che tra le berlinette V8, debuttarono prima la 328 GTS, con motore 3.2 più potente, e poi la 348 ts, nota oggi come una delle meno riuscite Ferrari degli ultimi 40 anni.

La gamma motori delle Ferrari cabrio rimane fissa sui V8 anche con le successive proposte, dalla F355 GTS e Spider con motore 3.5 cinque valvole per cilindro da ben 380 CV, la bellissima 360 Modena con V8 3.6 litri dotato di cambio manuale o automatico da 400 CV fino alla moderna F430, con il nuovo Ferrari F136 4.3 V8 da 490 CV, disponibile in versione Spider anche sulla velocissima Scuderia da 510 CV, prima Cabrio Ferrari proposta nelle versioni più estreme. Poco dopo il lancio della F355, però, non possiamo dimenticare l’incredibile Ferrari F50, una barchetta realizzata interamente in fibra di carbonio, erede della F40 e dotata di una versione stradale del V12 aspirato da 4.7 litri della Ferrari 333 SP da gare endurance, derivato dal 3.5 V12 usato sulla Ferrari 641 di Formula 1 del 1990. Ed F50 non è l’unica cabrio Ferrari con motori V12. Le speciali 550 Barchetta e 575 Superamerica, infatti, sono realizzate rispettivamente sulle Ferrari 550 e 575M Maranello, le prime Gran Turismo con motore V12 dopo un periodo di pausa della Casa del Cavallino. Entrambe hanno lo stesso motore della versione di serie, rispettivamente il 5.5 V12 da 485 CV per la 550 e il 5.7 V12 da 540 CV sulla 575 Superamerica, più potente del V12 da 515 CV delle “normali” 575M.

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Nel 2009, la gamma motori delle Cabrio Ferrari vede una novità assoluta, un motore V8 aspirato in posizione anteriore. Il Ferrari F136 derivato dalla F430, infatti, trova posto sulla nuova GT California, dotata di tetto retrattile, cambio doppia frizione DCT che debutterà un anno dopo sull’indimenticabile 458 Italia e un sound da paura. California e 458 Spider (è disponibile anche la 458 Speciale in versione Aperta) sono le ultime Ferrari cabrio con motori V8 aspirati, in quanto le sostitute, 488 Spider e California T, sono dotate dello stesso 3.9 V8 biturbo F154, che eroga 560 CV su California T e 670 sulla 488 Spider. Ritroviamo lo splendido V8 anche in altre applicazioni con carrozzeria scoperta, dalla F8 Spider dove raggiunge i 720 CV alla nuova Portofino, fino alle attuali Roma Spider e SF90 Spider, con quest'ultima che grazie al powertrain ibrido raggiunge una potenza complessiva di oltre 1.000 CV. Al posto della F8 Spider, invece, oggi c’è la Ferrari 296 GTS, una prima tra i motori delle Ferrari Cabrio. Come la versione GTB, infatti, Ferrari 296 GTS è una ibrida Plug-In, come la SF90 Stradale, che affianca un motore elettrico da circa 170 CV ad un 2.9 V6 a 120° biturbo da 663 CV, per una potenza complessiva di 830 CV. Rimangono solo, tra i motori delle Ferrari cabrio, le ultime due V12, la LaFerrari Aperta e la 812 GTS. La prima, versione cabrio della prima ibrida stradale del Cavallino, la LaFerrari, può contare su 963 CV complessivi dati dal 6.3 V12 aspirato da 800 CV e un sistema KERS da 163 CV di potenza aggiuntiva. La 812 GTS, infine, è la prima Ferrari con motore V12 anteriore scoperta dalla Daytona Spider del 1969, e unisce il tetto retrattile al suo 6.5 V12 F140 da 800 CV di potenza. È arrivata, nel 2020, anche la 812 Competizione Aperta, con il V12 portato a 830 CV.

Versioni Ferrari Cabrio

Concludiamo, infine, con le versioni delle cabrio Ferrari, che all’inizio della storia delle scoperte del Cavallino non erano numerose come oggi. Per i primi decenni, infatti, Ferrari ha proposto un allestimento, un solo motore e, al massimo, un pacchetto con carburatori più grandi e cerchi più leggeri, come visto sulle 330 e 365 GTS. La prima volta che una cabrio Ferrari ha avuto versioni differenti è stata con la 308 GTS, visto che nel 1980 venne lanciata prima la 208 GTS con cilindrata ridotta e poi la 208 GTS Turbo con motore sovralimentato. Dopo 328, 348, F355 e 360, automobili realizzate in versione scoperta in una sola versione, con F355 e 360 Modena che permettevano di scegliere tra cambio manuale e il manuale robotizzato F1, la prima Ferrari cabrio con più versioni è stata la F430, proposta anche con l’allestimento Scuderia. In realtà, anche F355 permetteva di scegliere tra la carrozzeria GTS targa e la Spider con tetto in tela, unica Ferrari nella storia a permettere questo tipo di personalizzazione.

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Dopo la 430 Scuderia, tutte le versioni di cabrio Ferrari su base berlinetta successive sono state proposte in accoppiata con l’allestimento più estremo, dalla Ferrari 458 Speciale Aperta alla 488 Pista Spider, fino alla F8 Spider, già versione celebrativa in onore del V8 biturbo Ferrari, tanto che anche la GT con motore V12 812 è stata proposta in versione Spider sia con il motore “di serie” da 800 CV che in versione Competizione Aperta, con ruote posteriori sterzanti e motore da 830 CV. In attesa della versione ad alte prestazioni della 296 GTS, oggi è possibile portarsi a casa la berlinetta ibrida con l’allestimento Assetto Fiorano, che aggiunge un assetto più rigido, una livrea differente, parti aggiuntive in carbonio e un alleggerimento di qualche kg sulla bilancia. Tra le versioni delle Ferrari Cabrio non possiamo non citare la Mondial, prodotta per quasi 10 anni e proposta con tre versioni differenti (Mondial 8, Mondial 3.2 quattrovalvole e Mondial 3.4 T), nonché California e Portofino. La prima è stata proposta, nella sua versione con motore V8 aspirato, dal 2012 in versione California 30, con un peso ridotto di 30 kg e un motore che guadagna 30 CV, passando da 460 a 490 CV. La successiva California T, invece, è stata proposta dal 2016 in versione Handling Speciale, con sospensioni più rigide, nuovo sistema di scarico, cambio più veloce e controllo di trazione più “lasso”. Infine, l’ultima Portofino è stata prodotta, dal 2020, in versione M, Modificata. La Portofino M aveva la stessa estetica della versione tradizionale, ma la potenza passava da 600 a 620 CV.