Auto d’epoca 2026: i modelli migliori e i prezzi

Le automobili storiche stanno prendendo sempre più spazio nel cuore degli appassionati. Capaci di dare emozioni uniche rispetto alle sempre più uniformate vetture moderne, vediamo quali sono alcuni dei modelli migliori di auto d’epoca nel 2026 e i prezzi di classiche e youngtimer.

Spesso chi non è appassionato di auto pensa alle automobili d’epoca a come degli oggetti che si acquistano per il mero desiderio di possedere un’auto di valore, o per il valore esclusivamente estetico o economico di quel bene. In realtà, invece, quasi sempre le automobili storiche sono acquistate, desiderate e cercate con altri criteri, che non possono essere chiamati in altro modo che con la parola passione. Le auto d’epoca, infatti, sono in grado di dare sensazioni molto differenti dalle automobili “normali”, a partire da suoni, odori e meccanismi ai quali, spesso per fortuna, non siamo più abituati.

Sebbene anche le automobili storiche siano degli oggetti pensati per andare da un punto A ad un punto B proprio come le vetture moderne, riescono a spostare cose e persone in maniera più coinvolgente, più pura, sicuramente più imperfetta, ma allo stesso tempo decisamente più emozionante. Una delle cose più interessanti del mondo delle auto d’epoca, poi, è l’enorme differenziazione che esiste: si può, ad esempio, essere degli estimatori di un marchio specifico, di un modello in particolare, di una tipologia di automobili, di un tipo di motore, si possono ricercare delle caratteristiche come leggerezza, tipo di trazione o posizione del motore, amare automobili con più di 70 anni oppure sognare le youngtimer anni ’80 e ’90, veri ponti tra le auto d’epoca e quelle moderne.

Nel 2026, poi, complice un mondo dell’auto sempre più uniformato, con modelli con poca personalità, stili molto simili e tecnologie che strizzano l’occhio all’efficienza più che all’emozione, sempre più appassionati di auto si rivolgono alle storiche per soddisfare quel desiderio di coinvolgimento di guida, emozione e personalità che, ormai, le auto moderne fanno fatica a soddisfare. Proprio la grande varietà del mondo dell’auto d’epoca rende difficile scegliere quali siano le auto migliori, le più desiderabili o le più in voga. Scopriamo allora com’è il mondo dell’auto d’epoca nel 2026 e vediamo alcuni modelli interessanti e un po’ diversi dal solito per mettersi in garage dei mezzi che sappiano alimentare la nostra passione.

Sommario

Le auto d’epoca del 2026

Come abbiamo detto in apertura, nel 2026 le auto d’epoca stanno vivendo un periodo positivo, con sempre più persone interessate a questo mondo che, fino a una ventina d’anni fa, era una vera nicchia di mercato, popolata da appassionati nostalgici, veri nerd delle automobili e semplici estimatori dello stile e della vita con un’automobile con più di 20 anni. Fino a pochi anni fa, infatti, se si desideravano emozioni alla guida senza comprare delle sportive da decine e decine di migliaia di euro si potevano acquistare vetture, sportive e non, capaci di trasmettere sensazioni come le automobili hanno sempre saputo fare.

Con la sempre più imponente elettrificazione, la normalizzazione e appiattimento dell’offerta e, non dimentichiamolo, con la diffusione di SUV e crossover e con richieste da parte della maggior parte degli automobilisti di auto sempre più silenziose, semplici e tecnologiche, le auto nuove stanno progressivamente perdendo tanta di quella personalità che, fino a 10 anni fa, le automobili avevano. Non serve poi ricordare come quasi tutte le compatte sportive, le piccole coupé e roadster e persino le semplici utilitarie leggere e agili sono in via d’estinzione, per delineare un quadro che, per un vero appassionato, dice ormai poco.

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Per questo, l’interesse verso le auto d’epoca nel 2026 è in ascesa, e sempre più appassionati si stanno avvicinando a questo mondo. Questo, va detto, anche perché ogni anno decine di modelli iconici diventano storici, superando la famosa linea dei vent’anni d’età. Sono considerate, infatti, auto d’epoca modelli di culto come la BMW M3 E46, la Volkswagen Golf R32, la Porsche 911 (997) e molte altre, rendendo il bacino di appassionati di auto storiche sempre più ampio.

Prima di vedere alcuni dei modelli più intriganti per gli appassionati, però, è necessario fare un rapido chiarimento su cosa sia davvero un’auto storica, e la distinzione tra auto d’epoca e youngtimer. Un’auto storica, secondo la legge italiana (nonché secondo chi vi scrive) non è definita da un brand, un modello o una carrozzeria particolare, ma è definita in questo modo una qualsiasi automobile con più di 20 anni d’età.

Ovviamente, ci sono automobili ultraventennali più interessanti, più rare o più costose, ma in realtà è un’auto storica qualsiasi vettura con un’età pari o superiore ai 20 anni. Una volta chiarito questo, possiamo trovare due principali distinzioni: le auto d’epoca e le youngtimer. Le auto d’epoca sono le automobili che hanno un’età superiore ai 30 anni, e rientrano quindi in questa categoria tutte le automobili costruite dagli albori dell’automobile fino alla metà degli anni ’90. Ovviamente, poi, ci sono ulteriori distinzioni, come ad esempio le vetture anteguerra (costruite quindi prima del 1940), ma il “cappello” è sostanzialmente lo stesso per tutte le auto ultratrentennali.

Le youngtimer, invece, sono vetture che hanno un’età compresa tra i 20 e i 30 anni d’età. Un’automobile diventa storica al compimento del suo ventesimo compleanno, entrando così nella famiglia delle youngtimer, e diventa un’auto d’epoca al compimento del trentesimo compleanno. Le youngtimer, vista l’età relativamente giovane, sono oggi la tipologia di auto elettrica più apprezzata e ricercata soprattutto dai più giovani, mentre sia le youngtimer che le auto storiche hanno dei vantaggi fiscali e di costi di gestione in Italia.

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Nel dettaglio, le youngtimer, quindi le auto con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, fino a pochi anni fa erano interessate dall’esenzione totale dal pagamento del bollo. Da qualche anno a questa parte, invece, sono le Regioni che scelgono autonomamente i vantaggi per queste vetture, introducendo riduzioni parziali o esenzioni. In Lombardia, ad esempio, tutte le automobili con più di 20 anni non pagano il bollo, mentre il Piemonte la tassa di possesso è ridotto al 50%. In tutta Italia, invece, le auto con più di 30 anni non pagano il bollo.

Ci sono, poi, altri vantaggi per le auto storiche, come ad esempio la possibilità di pagare delle tariffe agevolate per quanto riguarda l’assicurazione e, in alcune città, di circolare nonostante i blocchi del traffico. Per alcune di queste agevolazioni (come, ad esempio, per l’assicurazione), però, non basta avere un’auto ultraventennale: diversi enti e società, infatti, permettono di accedere a questi servizi alle automobili di rilevanza storica, riconosciute tramite la certificazione rilasciata dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano) oppure tramite l’inserimento del modello all’interno della lista di salvaguardia dell’ACI, dove sono inserite tutte le auto di interesse storico e collezionistico selezionate dall’Automobile Club Italia.

Auto d’epoca 2026, 5 dei modelli più interessanti sul mercato

Ora che abbiamo capito la differenza tra auto d’epoca e youngtimer, quali sono i modelli di auto d’epoca nel 2026 più interessanti? Essendo un mondo così ampio, variegato e con migliaia di modelli tra cui scegliere, non è certamente possibile mettere d’accordo tutti sui modelli più interessanti acquistabili sul mercato. Chi ama le piccole bombe anni ’80 avrà gusti diametralmente opposti rispetto a chi cerca una berlina elegante degli anni ’60, così come chi cerca automobili più moderne e usabili cercherà dalla sua auto d’epoca cose molto diverse rispetto a chi vuole sporcarsi le mani con un restauro.

Per questo, abbiamo scelto di conoscere meglio 5 automobili ancora acquistabili a prezzi relativamente contenuti, con una possibile rivalutazione futura e con un interesse in crescita intorno a loro, senza citare modelli iper-inflazionati e ben noti. Per quanto, infatti, modelli mitici come la FIAT 500, la Mini o il Maggiolino siano auto d’epoca eccezionali, capaci di essere la porta d’accesso perfetta a questo mondo, oggi vediamo più da vicino delle automobili differenti, per ampliare un po’ di più lo spettro delle possibili auto d’epoca da acquistare nel 2026.

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Iniziamo subito con una delle automobili più importanti nella storia italiana, la Alfa Romeo Giulietta. Lanciata in versione coupé, la Sprint, nel 1954, è nel 1955 che arriva sul mercato la prima Alfa di classe media, la Giulietta, una berlina classica, elegante ma allo stesso tempo sportiva e dalle linee diventate subito leggenda. Disegnata dal Centro Stile Alfa Romeo guidato da Giuseppe Scarnati, la Giulietta è elegante, pulita ma allo stesso tempo sportiva e dinamica, con una mascherina ispirata alla più grande 1900 e delle dimensioni da berlina da famiglia dell’epoca (è lunga poco meno di 4 metri).

Dotata di un abitacolo elegante, pulito ma da vera Alfa Romeo, diventato più sportivo e completo con il passare degli anni fino ad arrivare alla Giulietta Ti, la più interessante e sportiva Giulietta berlina prodotta. A livello meccanico, infatti, la Giulietta staccava tutte le rivali: progettata dal leggendario Giuseppe Busso, la Giulietta aveva la prima iterazione del mitico Bialbero Alfa Romeo, un quattro cilindri con doppio albero a camme, che sulla Giulietta era da 1.3 litri e 50 CV di potenza. La Ti, invece, portava i CV a 65 CV (diventati 74 nel 1961), e tutte le Giulietta avevano freni potenti, trazione posteriore e una grande dinamica di guida, superiore a tutte le rivali, anche grazie ad una potenza nettamente maggiore. Oggi, una Giulietta Ti ha prestazioni vivaci (può arrivare a oltre 150 km/h) e una guidabilità gustosa, che la rende una storica ultrasessantennale guidabile senza problemi sulle strade di oggi.

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Andiamo avanti negli anni passando ad un’auto inglese che, se manutenuta con cura, può dare molte più soddisfazioni e meno problemi di quanto la nomea delle vetture British possa dire: la Triumph TR6. Se, in Italia, l’auto a marchio Triumph più nota e amata è la Spitfire, la TR6 è considerata da molti estimatori del marchio l’erede “finale” della dinastia delle TR, le Triumph Roadster. Con tutto il rispetto per la TR7, vettura bistrattata per il look e per la potenza ridotta ma non così scadente come si è tramandato, la TR6 è l’ultima Triumph a montare un motore sei cilindri, ed è stata prodotta in quasi 100.000 esemplari tra il 1968 e il 1976. Disegnata dalla tedesca Karmann, la TR6 è una versione riveduta e corretta della precedente TR5, rispetto alla quale ha linee più squadrate e moderne, non molto classiche ma invecchiate bene e ancora attuali oggi.

Lunga poco meno di 4 metri, la TR6 è una roadster due posti secchi, con una coda tronca (molto popolare negli anni ’70) e un abitacolo molto classico, con plancia rivestita in radica, volante in legno e decine di strumenti per monitorare la meccanica. Sotto il lungo cofano anteriore c’è infatti un 2.5 sei cilindri in linea dotato di iniezione Lucas, capace di 150 CV SAE su un peso di poco più di 1.100 kg, scaricati tutti sulle ruote posteriori da un cambio manuale a quattro marce con overdrive (optional) su terza e quarta. Raffinata a livello ciclistico (sospensioni posteriori indipendenti a bracci semi-oscillanti), la TR6 è veloce anche per gli standard odierni (0-100 coperto in poco più di 8 secondi), e nonostante la presenza del telaio separato dalla carrozzeria è molto piacevole da guidare, regalando sensazioni simili a sportive inglesi ben più inflazionate ad un prezzo ancora abbordabile.

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Continuando in questo “ritorno al presente”, tra i modelli di auto d’epoca 2026 più interessanti non può mancare una delle auto meno capite degli anni ’80 e ’90, la Porsche 944. Prodotta tra il 1982 e il 1991, la 944 è forse la più apprezzata tra le Porsche Transaxle, ovvero quelle dotate di motore anteriore e trazione e cambio posteriori. Dopo la prima della specie, la 924, la 944 ha abbandonato il motore di origine Volkswagen della 924 per adottare un quattro cilindri interamente sviluppato da Porsche e derivato dal V8 della 928, prima da 2.5 litri e poi da 3.0 litri, aspirato e turbo, con potenze comprese tra i 163 CV della 944 base ai 250 CV dell’ultima 944 Turbo.

Disponibile anche con carrozzeria Cabrio, la 944 ha uno stile inconfondibile, con profilo a cuneo, fari anteriori a scomparsa, cofano lungo e abitacolo arretrato, concluso dall’inconfondibile, enorme lunotto con alettone in plastica integrato. Molto più curata a livello di interni e di qualità costruttiva soprattutto dopo il restyling del 1985, la 944 ha combattuto per tutta la sua carriera contro la nomea di Porsche dei poveri, combattendo una guerra intestina con l’iconica 911. Rispetto alla Porsche per eccellenza, la 944 non ha l’appeal e l’immediata riconoscibilità né l’iconico sei cilindri boxer, ma la coupé transaxle controbatte con un bilanciamento migliore, una dinamica di guida più equilibrata e, che ci crediate o no, con un maggior coinvolgimento di guida. Anche i motori sanno il fatto loro nonostante i “soli” 4 cilindri. Se già il 2.5 aspirato non è affatto male, oltre al pastoso 2.7 della 944 post-1989 e alle aggressive Turbo da 220 o 250 CV, la 944 più equilibrata è la S2, con motore 3.0 aspirato da 211 CV, cambio a 5 marce e differenziale autobloccante.

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Tra le youngtimer più interessanti per chi cerca un’auto affidabile, usabile senza grandi patemi e sufficientemente moderna c’è la Mercedes-Benz SL prodotta tra il 1989 e il 2001, nota agli appassionati con la sigla di progetto R129. Disegnata dal leggendario Bruno Sacco, la R129 è stata l’ultima della stirpe delle SL ad essere sovra ingegnerizzata in ogni suo componente, a partire da una qualità costruttiva più simile a quella di una Classe S che a quella di una roadster a due posti secchi. Piuttosto generosa nelle dimensioni (è lunga 4,50 metri) e nel peso (la più leggera pesa 1.650 kg), la SL R129 è dotata di soluzioni tecnologiche e di sicurezza fuori dal comune per l’epoca, a partire dalla presenza di ABS ed ASR, di un roll-bar ad azionamento automatico, della capote ad azionamento elettro-idraulico e di una gamma motori estremamente completa.

Realizzata sul pianale accorciato della berlina W124 (un altro modello iconico della Stella: se vi piacciono le berline, anche lei potrebbe essere una storica da mettersi in garage, magari anche in versione Wagon o nelle raffinate varianti Coupé o Cabrio), la SL è dotata di sospensioni raffinate (avantreno a doppi triangoli e posteriore Multilink), trazione sempre posteriore e, sulle versioni più potenti, differenziale autobloccante meccanico. La gamma motori è composta da propulsori a 6, 8 o 12 cilindri con una grande varietà di cubature (dai 2.8 litri della 280 SL ai 6.0 litri della splendida 600 SL), potenze (da 193 a 394 CV) e con cambio manuale o automatico. Le più interessanti? A trovarla, una 600 SL ha sicuramente il suo appeal grazie all’eccezionale V12 M120 sotto il cofano, mentre una classica 500 SL con motore 5.0 V8 e cambio automatico è ottima per passeggiare nel comfort. Non va sottovalutata, invece, la 300 SL-24, dotata dell’ottimo 3.0 sei cilindri in linea M104 da 231 CV, cambio manuale a 5 marce con prima in basso (il cosiddetto “dogleg”), distribuzione bialbero e testata realizzata da Cosworth, per un 3.0 capace di arrivare a 7.000 giri.

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Concludiamo, infine, con una vera youngtimer, con tutti i modelli prodotti che ora hanno superato i 20 anni e sono in continuo apprezzamento: la BMW M3 E46. Prodotta tra il 2000 e il 2006, la terza Serie 3 a ricevere il “trattamento” del reparto Motorsport è, oggi, considerata la migliore per coinvolgimento di guida, bilanciamento tra prestazioni e divertimento e qualità costruttiva. Realizzata sulla base della già eccellente quarta generazione di Serie 3, la E46, questa M3 è stata realizzata con due carrozzerie, Coupé e Cabrio, e a livello stilistico si fa notare rispetto ad una normale 320ci per i passaruota allargati e bombati, la presa d’aria con logo M3 sul parafiamma anteriore, il cofano con l’inconfondibile gobba per fare spazio al sei cilindri sotto il cofano e, oltre ai cerchi differenziati M, i quattro scarichi centrali che fanno intendere la presenza di una meccanica davvero raffinata.

Se già il telaio della E46 è raffinato, con in più sospensioni McPherson davanti e dietro lo Z-Axle a ruote indipendenti, la E46 aggiunge carreggiate allargate, differenziale autobloccante posteriore di serie, freni maggiorati e l’eccellente 3.2 sei cilindri in linea S54, un aspirato da 8.000 giri di linea rossa, capace di erogare 343 CV a 7.900 giri, 365 Nm di coppia ed è dotato di corpi farfallati singoli per ogni cilindro. Caratterizzato da un sound inconfondibile, è accoppiato ad un cambio manuale a 6 marce o, in alternativa, al discusso manuale robotizzato SMG a 6 marce, non così scadente come si è tramandato (anche se l’affidabilità non è il suo forte).

Rarissime, e tutte molto ricercate, le versioni speciali, dalla CSL (alleggerita di 110 kg passando da 1.495 kg a secco a soli 1.385 kg), più cattiva a livello estetico, dotata di 360 CV e decine di miglioramenti a livello di sterzo, freni, sospensioni e persino di un controllo di trazione più permissivo, e proposta di serie con il solo cambio SMG II, alla rarissima M3 GTR, realizzata per omologare la versione da corsa nella categoria GT3, e prima M3 dotata di un motore V8 (il 4.0 P60 derivato direttamente dalle competizioni da 388 CV).

BMW M3 CSL Manual

I prezzi delle auto d’epoca 2026

Arriviamo, così, ai prezzi delle auto d’epoca nel 2026, partendo prima di tutto da una panoramica generale. Sebbene, infatti, sia impossibile condensare in così poche righe un argomento tanto ampio, possiamo vedere delle tendenze del mercato dell’auto d’epoca nel 2026 che ci permettono di comprenderlo meglio e vedere quali potrebbero essere i movimenti del mercato del futuro. Già dal 2025, infatti, si è cominciato ad assistere a un calo nei prezzi delle vetture con più di 60 anni, con i modelli anni ’50 e ’60 che stanno calando nelle loro quotazioni sia per quanto riguarda le automobili più economiche che per i modelli più costosi.

Al contrario, non si registrano cali per le “auto del popolo”: modelli come Mini, 500 e Maggiolino, ad esempio, non sono interessati da questo calo, con i modelli più anziani che anzi continuano a salire, anche se le più popolari versioni anni ’70 o ’80 sembrano essersi fermate nella loro rivaluazione. Chi sta vivendo un periodo di continua rivalutazione sono le Youngtimer, soprattutto quelle sportive. Visto, infatti, che sono le generazioni nate tra gli anni ’70 e ’80 quelle che, oggi, hanno il maggior potere d’acquisto, sono le vetture che hanno influenzato la passione da giovani di queste generazioni, ovvero le storiche e sportive prodotte tra gli anni ’80 e ’90, ad essere in continua ascesa.

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Parlando, invece, dei prezzi delle auto d’epoca 2026 che abbiamo visto insieme, il modello più abbordabile è la Alfa Romeo Giulietta, che segue quel trend di ribasso dei modelli anni ’50 e ’60 di cui abbiamo parlato in precedenza. Se, infatti, le bellissime Sprint continuano a richiedere almeno 60/70.000 euro per essere acquistate, le classiche Giulietta berlina hanno prezzi più contenuti che in passato. Per una Giulietta base di ultima serie con qualche lavoro da fare, infatti, possono bastare 9-10.000 euro, mentre per una Ti in buone condizioni si possono spendere 13-14.000 euro. Le migliori Giulietta Ti pre-’60, però, hanno ancora prezzi piuttosto importanti, superiori ai 20-25.000 euro.

Per quanto riguarda, invece, la Triumph TR6, per la più “tedesca” (a livello stilistico) delle Triumph Roadster servono almeno 20.000 euro per un esemplare in condizioni da rivedere, mentre un ottimo esemplare si posiziona intorno ai 25.000 euro. Seguendo nel nostro percorso cronologico, invece, troviamo la Porsche 944, che negli ultimi anni ha avuto un deciso aumento delle proprie valutazioni. Se, infatti, fino a 5 anni fa ci si poteva portare a casa una 944 con ben meno di 10.000 euro, oggi è quella la soglia d’accesso per una 944 2.5 da rivedere, mentre una S2 ormai vale ben più di 20-25.000 euro in condizioni perfette. Meglio puntare su un esemplare di questo tipo, con pochi lavori da fare, in quanto la manodopera degli specialisti Porsche e, soprattutto, i ricambi non costano poco.

Lo stesso si deve dire della Mercedes-Benz SL R129, un’automobile estremamente robusta, ma i quali ricambi hanno prezzi decisamente alti (anche se, rispetto a decine di Case automobilistiche, Mercedes-Benz ha ancora nel suo catalogo ufficiale quasi tutti i ricambi prodotti nuovi per le sue storiche: un dettaglio non da poco se volete tenere l’auto a lungo).

Si trovano delle SL da rivedere a meno di 10.000 euro, ma __bisogna spenderne almeno 12.000 euro per una 280 o 300 SL in discrete condizioni. Una 300 SL-24, da prendere preferibilmente con l’ottimo cambio manuale, parte da circa 15-16.000 euro, mentre le V8 e V12 costano, in Italia, ben più di 20.000 euro. Le poche 600 SL in vendita in Italia, infatti, hanno prezzi di oltre 35.000 euro.

Concludiamo con una delle auto d’epoca i cui prezzi nel 2026 sono in maggiore ascesa: la BMW M3 E46. Essendo stata l’oggetto del desiderio di migliaia di giovani appassionati cresciuti negli anni ’00, la M3 E46 è oggi un’auto ancora acquistabile senza svenarsi, ma con prezzi sempre più alti. Le M3 E46 Cabrio con cambio SMG II, le meno desiderabili, partono infatti da 25.000 euro, mentre le Coupé con cambio manuale non costano meno di 35.000 euro. Le CSL? Le pochissime immatricolate italiane costano almeno 100.000 euro. Sono questi, ricapitolando, i prezzi di cinque auto d’epoca 2026 interessanti sul mercato:

  • BMW M3 E46, da 25.000 a 50.000 euro
  • BMW M3 E46 CSL, da 100.000 euro
  • Triumph TR6, da 20.000 a 30.000 euro
  • Alfa Romeo Giulietta berlina, da 10.000 a 25.000 euro
  • Mercedes-Benz SL R129, da 12.000 a 50.000 euro
  • Porsche 944, da 10.000 a 35.000 euro

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