
Auto elettrica italiana: storia, modelli e prezzi
L’automobile elettrica è ormai una realtà in tutto in mondo, e come in ogni segmento di mercato ci sono diversi Paesi che producono questo tipo di vetture per il mercato domestico e per l’esportazione. Tra gli Stati più attivi nella produzione di automobili a batteria troviamo, ad esempio, gli Stati Uniti, che oltre alla celeberrima Tesla ospita anche Case molto interessanti come Lucid o Rivian e i colossi Ford e General Motors, oppure la Germania, con tutti i brand tedeschi che ormai offrono almeno un modello elettrico nella loro gamma.
Il Paese mattatore di questa tipologia di automobili, però, è ovviamente la Cina, che ha decine di Case automobilistiche dedicate esclusivamente alla produzione di veicoli a batterie e che, in più, produce per tutto il mondo la stragrande maggioranza dei pacchi batterie, nonché diversi modelli di marchi occidentali come, ad esempio, Dacia, Mini o Cupra. Nonostante, sulla carta, possa sembrare defilata, in questa speciale cartina dell’auto elettrica non possiamo dimenticare l’Italia, che in fatto di auto elettrica è stata prima pioniera, e ora inseguitrice.
La prima auto elettrica italiana, pensate, è datata addirittura 1891, prima ancora che FIAT nascesse, mentre è stata proprio la Casa del Lingotto ad impegnarsi maggiormente nella produzione di automobili a batterie quando nessun altro ci credeva. Dopo alcuni prototipi di auto elettriche in anticipo sui tempi come, ad esempio, la X1/23 del 1972 o la Downtown del 1992, è una FIAT la prima automobile elettrica di grande serie prodotta da una Casa automobilistica affermata, la Panda Elettra del 1990. Dopo circa 10 anni di sviluppi, però, all’inizio degli anni ’00 FIAT ha abbandonato l’auto elettrica, riprendendola solo diversi anni dopo e avendo perso il suo vantaggio in termini di ricerca e sviluppo.
Oggi l’Italia insegue, ma tra modelli 100% italiani, prodotti a marchio italiano ma prodotti all’estero e automobili più “nascoste” prodotte in Italia ma commercializzate con marchi stranieri, ci sono diverse auto elettriche italiane nel 2026 prodotte nel Bel Paese. Scopriamo quindi la storia dell’auto elettrica italiana, i modelli e i prezzi nel 2026.
Sommario
La storia dell’auto elettrica italiana
Sebbene, ad un primo sguardo, l’Italia possa sembrare un Paese piuttosto indietro a livello di progresso tecnologico nell’auto elettrica, la storia dell’auto elettrica italiana racconta tutta un’altra storia. La prima auto elettrica realizzata in Italia è infatti stata costruita nel 1891 dal conte Giuseppe Carli a Castelnuovo di Garfagnana. Era una specie di triciclo a tre ruote, con due posti e un motore elettrico da 1 CV di potenza, capace di spingere questa preistorica auto a batterie fino a 18 km/h. Il pacco batterie, poi, poteva durare fino a 10 ore.
Dopo di lei, la tecnologia del motore termico è stata spinta per la maggiore facilità di rifornimento e l’utilizzo meno gravoso sulle allora appena nate reti elettriche. Per vedere un’auto elettrica italiana realizzata in (piccola) serie si deve saltare di oltre un secolo e arrivare al 1989 per la “Torpedo”, una vettura realizzata sulla base della SEAT Marbella in 300 esemplari prodotti fino al 2000, priva di un grande successo commerciale.
La prima automobile italiana elettrica prodotta da una Casa automobilistica vera e propria è, poi, realizzata sulla medesima base. Si tratta, infatti, della mitica FIAT Panda Elettra, diventando la prima automobile elettrica in assoluto ad essere prodotta in serie da un grande costruttore mondiale. Lanciata nel 1990 e prodotta fino al 1998, la Elettra era sostanzialmente una Panda 750 Fire convertita ad un motore elettrico. Aveva quindi lo stesso cambio manuale a 4 marce e la stessa dotazione, mentre al posto del Fire da 34 CV c’era un motore elettrico da 14 kW, alimentato da 12 batterie al piombo da sostituire ogni 35.000 km per una capacità di 170 Ah. Dotata di un’autonomia di 100 km con le batterie nuove e capace di raggiungere i 70 km/h, la Panda Elettra fu un insuccesso commerciale anche a causa di un prezzo folle, pari a 25.600.000 di lire, pari a tre volte il prezzo di una Panda 750 Young su cui era basata.
Dopo la Panda Elettra, poi, FIAT non ha mollato la produzione di auto elettriche, lanciando nel 1992 la Cinquecento Elettra, dotata di batterie al piombo o al nichel-cadmio, motore da 9,2 kW, cambio manuale a 5 marce e un’autonomia di 70 km (100 km con le batterie più prestanti Ni-Cd optional), per una velocità massima di 85 km/h.
La migliore di queste auto elettriche italiane, però, è stata la FIAT Seicento Elettra, erede di queste due EV così particolari e in grado di portare netti miglioramenti. Prodotta dal 1998 al 2002, la Elettra era dotata di un nuovo motore da 20 CV e 130 Nm, capace di spingere la piccola Seicento (italiana, ma prodotta come la Cinquecento a Tychy, in Polonia) fino a 100 km/h. Grazie all’utilizzo di migliori batterie, poi, la Seicento Elettra ha quattro posti grazie all’alloggiamento delle batterie nel tunnel centrale tra i sedili, mentre l’autonomia è pari a 100 km con una ricarica.
Dopo la Seicento Elettra, FIAT ha abbandonato lo sviluppo di altre elettriche, ritornando a produrre un’auto a batterie solo nel 2010 con la prima FIAT 500e. Se non conoscete questa prima 500 elettrica, siete perdonati: si tratta infatti di un modello sviluppato unicamente per le stringenti regole californiane, e venduto dal 2013 al 2019 in alcuni Stati degli Stati Uniti con un prezzo piuttosto alto e dei costi di sviluppo spropositati. Dotata di un motore anteriore da 111 CV, è alimentata da una batteria agli ioni di litio sviluppata da Bosch da 24 kWh, che secondo i dati dell’epoca le permettevano di avere un’autonomia di 160 km in un ambiente cittadino.
La svolta è arrivata nel 2020, quando è nata la nuova 500, prodotta a Torino in versione esclusivamente elettrica. La FIAT 500e è nata con le migliori aspettative, con previsioni di vendita molto ambiziose e la possibilità di segnare una rinascita per il sito di Mirafiori. Oggi sappiamo che, purtroppo, le aspettative non sono state pienamente rispettate, ma al netto di un prezzo piuttosto alto la 500e è una delle migliori compatte elettriche sul mercato.
Auto elettrica italiana 2026, tutti i modelli sul mercato
Alla FIAT 500e, poi, si sono aggiunte altre EV costruite o assemblate in Italia, e altre prodotte fuori dai confini nazionali ma dotate di un marchio italiano sul cofano, nonché a vetture di produzione italiana ma commercializzate con un altro marchio straniero sulla carrozzeria. Scopriamo allora quali sono tutti i modelli di auto elettrica italiana sul mercato nel 2026. Partiamo dalle auto italiane costruite su suolo italiano: alla FIAT 500e, infatti, si aggiungono la Abarth 500e e le Maserati Grecale e GranTurismo Folgore. Le prime due sorelle sono prodotte, come detto a Mirafiori, e sono realizzate su una piattaforma dedicata, ma riprendono e modernizzano l’iconico stile della 500.
Lunga 3,63 metri, la FIAT 500e è elegante, moderna ma allo stesso tempo retrò, con la tecnologia richiesta da un’auto del 2026, compreso un ottimo sistema di infotainment con schermo da 10,25 pollici. Disponibile con due livelli di potenza, la FIAT 500e ha la versione base con batteria da 21 kWh, motore da 95 CV e autonomia di 190 km WLTP, mentre la top di gamma ha una batteria da 37 kWh, 118 CV e tra 307 e 331 km di autonomia WLTP. La Abarth 500e è ancora più aggressiva a livello stilistico, ha un abitacolo molto più tecnologico e, sotto il cofano, ha un motore da 155 CV, sufficiente per uno 0-100 km/h in 7,0 secondi e un’autonomia compresa tra i 242 e i 264 km WLTP.
Maserati, invece, offre tre modelli completamente elettrici nella propria gamma, la sportiva GranTurismo con la sua controparte scoperta GranCabrio e il SUV Grecale, tutti parte della famiglia Folgore. Per quanto riguarda la Grecale Folgore, il SUV sportivo della Casa di Modena ha la stessa estetica aggressiva della controparte termica, rispetto alla quale si differenzia per una mascherina carenata e l’assenza degli scarichi in coda. Realizzata sulla stessa piattaforma, ha una batteria da 95 kWh e una configurazione a doppio motore e 558 CV, per prestazioni da sportiva (0-100 km/h in 4,1 secondi) e un’autonomia WLTP di 501 km. La Maserati GranTurismo Folgore, invece, è realizzata su una versione modificata dell’ottima Piattaforma Giorgio (la stessa della Grecale), e il sistema elettrico è ancora più raffinato, con architettura a 800 V, triplo motore e potenza di ben 761 CV, per prestazioni da Hypercar (0-100 km/h in 2,7 secondi, 2,8 per la GranCabrio) e un’autonomia WLTP di 450 km.
Va poi citata la DR 1.0 EV, un’elettrica davvero compatta nelle dimensioni commercializzata dalla Casa molisana DR Automobilies, ma che viene solo personalizzata nello stile dalla Casa di Macchia d’Isernia. Basata sulla Chery eQ1, la DR 1.0 EV è una citycar da 3,20 metri di lunghezza, con uno stile personale e un abitacolo piuttosto tecnologico che, nonostante le dimensioni, offre 4 posti a sedere. Dotata di un motore posteriore da 61 CV e una batteria da 31 kWh, può percorrere fino a 210 km nel ciclo misto WLTP. Arriviamo, così, alle auto prodotte dai marchi italiani del Gruppo Stellantis fuori dai confini nazionali ma commercializzate con i marchi FIAT, Abarth, Alfa Romeo e Lancia. Ci sono, infatti, sette modelli di auto elettrica italiana nel 2026 prodotti all’estero, a cominciare dalla coppia Abarth e FIAT 600e. Realizzate sulla base del crossover compatto 600, entrambe sono prodotte nella storica fabbrica ex-FIAT di Tychy, in Polonia.
Lunga 4,17 metri (la Abarth arriva a 4,19 metri), la FIAT 600e riprende lo stile della famiglia 500, con un’impostazione più cresciuta e moderna all’esterno, dove ha un look più maturo della 500X che sostituisce, mentre all’esterno è piuttosto colorata. Realizzata sulla piattaforma e-CMP, la FIAT 600e è spinta da un motore elettrico da 156 CV e da una batteria da 51 kWh, che permette un’autonomia fino a 409 km WLTP. Per la Abarth 600e, invece, la batteria è la stessa, ma ci sono due motorizzazioni, la Turismo (240 CV) e la Scorpionissima (280 CV), che condividono la stessa autonomia di circa 320 km WLTP. Sulla stessa base e nella stessa fabbrica, poi, sono costruite altre due elettriche italiane, l’Alfa Romeo Junior Elettrica e la Lancia Ypsilon Elettrica.
La Junior è la prima Alfa Romeo elettrica di grande serie della storia, ed è un crossover lungo 4,17 metri con uno stile piuttosto grintoso e riconoscibile. All’interno, cerca di essere più sportiva e personale, ma la qualità costruttiva è solo discreta, mentre sono due le versioni offerte, la “Elettrica”, con 156 CV, 51 kWh e 412 km di autonomia, e la 280 Veloce, con potenza portata a 282 CV, batteria da 51 kWh e 322 km di autonomia WLTP. La Ypsilon, invece, è l’unica compatta “tradizionale” affiancata ai crossover appena citati. Lunga 4,08 metri, ha uno stile deciso e piuttosto personale sia all’interno che all’esterno, mentre la meccanica è la stessa di 600e e Junior. Due, anche in questo caso, le versioni, l’Elettrica da 156 CV e 51 kWh di batteria (397-403 km WLTP di autonomia) e la potente HF, con 281 CV e 373 km di autonomia WLTP.
Concludono l’offerta delle “italiane all’estero” la FIAT Grande Panda Elettrica e il FIAT E-Doblò. Il secondo è un multispazio realizzato sulla base del Citroen Berlingo, con cui condivide gran parte dello stile, gli interni e la meccanica. Caratterizzato da un frontale dedicato e dalla presenza dei loghi FIAT all’interno, l’E-Doblò è prodotto in Spagna, a Vigo, e in Portogallo, a Mangualde, insieme ai fratelli realizzati sulla stessa base. A livello meccanico, invece, il multispazio da 4,40 metri è dotato di un motore elettrico da 136 CV e di una batteria da 51 kWh, per un’autonomia secondo il ciclo WLTP di 282 km.
L’ultima FIAT “in Erasmus” è la Grande Panda. Prodotta in un altro storico stabilimento ex-FIAT, quello serbo di Kragujevac (dove venivano costruite le Zastava e, in tempi recenti, la 500L), la Grande Panda è lunga 4,00 metri ed è un piccolo crossover a 5 porte dallo stile squadrato e ispirato alla Panda 141 del 1980. All’interno, la Grande Panda è colorata e robusta, con la giusta dose di tecnologia a bordo, mentre alle versioni termiche e Mild Hybrid si affianca l’elettrica. Realizzata sulla piattaforma Smart Car, la Grande Panda è spinta da un motore da 113 CV e da una batteria LFP da 44 kWh, che garantisce fino a 320 km di autonomia WLTP.
Non possiamo dimenticare, poi, i modelli prodotti in Italia ma da brand stranieri. In attesa di ulteriori sviluppi nella filiera produttiva italiana, infatti, è lo stabilimento lucano di Melfi che ospita due italiane “d’adozione”. La prima è la DS N°8, l’ammiraglia elettrica della Casa francese. Sulla stessa base della DS N°8 arriverà anche la Lancia Gamma, che segnerà l’atteso ritorno di un’ammiraglia con il marchio di Borgo San Paolo.
Lunga oltre 4,80 metri, la N°8 è una berlina di lusso con assetto rialzato, uno stile molto personale e spiccatamente francese e interni altrettanto diversi dalla concorrenza, con materiali di pregio e un particolare volante a X a dominare l’abitacolo. Disponibile, per il momento, solo in versione elettrica, sono tre i powertrain disponibili, con la più interessante rappresentata dalla Long Range FWD, che al motore elettrico anteriore da 245 CV affianca una batteria da ben 97 kWh, per un’autonomia compresa tra 692 e 750 km a seconda dell’allestimento.
Il secondo modello “made in Melfi” non italiano è la seconda generazione della Jeep Compass, che ora è proposto anche in versione elettrica. Decisamente più grande della generazione precedente (è lungo 4,55 metri), ha uno stile molto squadrato e moderno, che si ispira alla più grande Grand Cherokee aumentando notevolmente la presenza su strada. Piacevole, moderna e spaziosa anche all’interno, la nuova Compass è realizzata sulla piattaforma STLA Medium, e in fase di lancio è proposta in una versione elettrica con motore anteriore da 214 CV, batteria da 74 kWh e autonomia di 500 km WLTP.
Sono, quindi, conclusi qui i modelli di auto elettrica italiana nel 2026, in attesa del debutto della già discussa Ferrari elettrica, che arriverà sul mercato non prima del 2027. Ci sono, infine, due veicoli che non sono propriamente auto, ma che meritano una menzione: i quadricicli elettrici FIAT Topolino e Microlino. La prima segue il modus operandi di quasi tutte le FIAT elettriche: è infatti prodotta fuori dai confini, nello stabilimento marocchino di Kenitra, insieme alla gemella della Citroen Ami. Piccolo quadriciclo leggero, ha uno stile semplice e squadrato, con frontale e posteriore ispirato alla 500 del 1957, interni iper-spartani e una batteria da 5,5 kWh che alimenta un motore da 8 CV per un massimo di 75 km e fino ad una velocità massima di 45 km/h.
La Microlino, invece, è un’auto con passaporto svizzero (l’azienda che la produce, la Micro, è una specialista elvetica di monopattini e piccoli veicoli per bambini), ma è prodotta in Italia, a La Loggia, vicino a Torino. Disponibile sia in versione Lite (quadiciclo leggero, velocità massima 45 km/h) che “normale” (quadriciclo pesante, con velocità massima di 90 km/h), la Microlino è una microvettura ispirata nello stile alla Isetta, dalla quale riprende la portiera anteriore a tutta ampiezza e la forma a “bolla”. Dotata di telaio monoscocca e sospensioni da automobili, ha tre tagli di batteria (6, 10,5 e 15 kWh) e un’autonomia compresa tra i 90 e i 230 km WLTP.
I prezzi dell’auto elettrica italiana nel 2026
Abbiamo quindi visto come, in realtà, ci siano diversi modelli di auto elettrica italiana nel 2026, sia che si parli di auto con marchio italiano ma prodotte all’estero sia di vetture a batterie costruite nel nostro Paese. Sebbene manchi ancora quella “potenza di fuoco” di altre nazioni, l’Italia non è stata a guardare come si potrebbe pensare ad un primo sguardo, e con una serie di modelli piuttosto interessanti sia tra le vetture compatte ed economiche che nel segmento di lusso.
Arriviamo, così, a parlare dei prezzi dell’auto elettrica italiana nel 2026, con alla base dell’offerta i quadricicli con i quali abbiamo chiuso poco più sopra. La FIAT Topolino è l’auto elettrica a marchio italiano più economica sul mercato, con un prezzo d’attacco di 9.890 euro sia che si scelga la versione classica, con le portiere e il tetto rigido, che in variante Spiaggina, con tetto apribile in tela e senza portiere. Segue, poi, la Microlino Lite, l’auto elettrica prodotta in Italia più economica, che ha un prezzo d’accesso di 17.900 euro (giustificato dalla tecnologia decisamente più automobilistica rispetto alla spartana Topolino, mentre la Microlino “full-size” da 90 km/h parte da poco meno di 20.000 euro.
Risulta più economica l’italo-cinese DR 1.0 EV, che tra i prezzi dell’auto elettrica italiana nel 2026 è la più abbordabile tra le automobili guidabili con patente B, forte di un prezzo di partenza di 18.900 euro. Sono poi offerte allo stesso prezzo la FIAT Grande Panda e la 500e con batteria da 21 kWh, entrambe posizionate a 23.900 euro. Per avere una 500e con la più grande batteria da 37 kWh, invece, servono almeno 26.900 euro. La sportiva Abarth 500e, invece, costa molto di più, con un listino di partenza di 37.950 euro. Parlando di Segmento B come la Grande Panda, invece, la Lancia Ypsilon Elettrica è la più economica delle vetture realizzate sulla piattaforma e-CMP, forte di un prezzo di partenza di 35.399 euro in versione base.
L’Alfa Romeo Junior Elettrica, invece, si ferma a poco meno di 40.000 euro per la sua versione d’attacco, mentre la FIAT 600e parte da 35.950 euro (la Abarth 600e, invece, parte da 42.950 euro). Arriviamo così alle raffinate Maserati della famiglia Folgore, caratterizzate da prezzi decisamente elitari. La più abbordabile, se così possiamo dire, è la Grecale Folgore, che parte da 113.600 euro, mentre le GranTurismo e GranCabrio Folgore costano rispettivamente 202.100 e 210.800 euro. Concludiamo, infine, con le italiane “d’adozione”: la Jeep Compass EV è proposta in fase di lancio a 49.900 euro, mentre la DS N°8 richiede un investimento di almeno 59.000 euro per la versione d’accesso Pallas. Sono questi, quindi, i prezzi delle auto elettriche italiane nel 2026 di cui abbiamo parlato, dalle auto italiane prodotte in Italia a quelle con passaporto italiano ma prodotte all’estero, passando per le microcar e per le auto con marchio estero costruite in Italia a batterie:
- Abarth 500e, da 37.950 euro
- Abarth 600e, da 42.950 euro
- Alfa Romeo Junior Elettrica, da 39.500 euro
- DR 1.0 EV, da 18.900 euro
- DS N°8, da 58.900 euro
- FIAT 500e, da 23.900 euro
- FIAT 600e, da 35.950 euro
- FIAT Grande Panda Elettrica, da 23.900 euro
- FIAT E-Doblò, da 37.800 euro
- FIAT Topolino, 9.890 euro
- Jeep Compass EV, da 49.900 euro
- Lancia Ypsilon Elettrica, da 35.399 euro
- Maserati GranTurismo Folgore, da 202.100 euro
- Maserati GranCabrio Folgore, da 210.800 euro
- Maserati Grecale Folgore, da 113.600 euro
- Microlino Lite, da 17.900 euro
- Microlino, da 19.900 euro