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Mercedes Benz CL63 AMG

Alfa Romeo Alfa 6

Alfa Romeo Alfa 6 in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Alfa Romeo Alfa 6 inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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Alfa Romeo Alfa 6: la berlina di lusso di Arese

L' Alfa Romeo Alfa 6 (tipo 119) è una vettura di lusso prodotta dalla casa milanese dal 1979 al 1986. Il suo nome si riferisce ai sei cilindri del mitico V6 “Busso” che ha fatto la sua prima apparizione su questa vettura, fiore all'occhiello della gamma Alfa Romeo. Dopo l'uscita di scena (nel 1969) dalla poco fortunata 2600, Alfa voleva rientrare nel settore delle grandi berline a sei cilindri.

Fu immessa sul mercato con l'obiettivo di competere con le berline di fascia medio-alta sia italiane che straniere, le prime rappresentate in pratica solo da Lancia, le seconde da numerosi modelli, soprattutto tedeschi.

Alfa Romeo Alfa 6: com’è fatta, pro e contro

L' Alfa 6 aveva otticamente una forte somiglianza con la berlina media Alfetta su, ma aveva dimensioni molto più grandi. La lunghezza della “6” è di 4.760 mm, la larghezza è 1.685 mm e l'altezza 1.395 mm, rispetto all’Alfetta l’aumento del passo è di 9 cm, ma la lunghezza è cresciuta di quasi mezzo metro, creando uno sbalzo posteriore assai pronunciato, ma un’abilità interno non ai livelli della concorrenza.

Il lavoro di progettazione sull’Alfa 6 fu fatto prima dell’Alfetta , ma la crisi del carburante del 1973 ritardò l'ulteriore sviluppo e portò al debutto la vettura solo nel 1979.

In quegli anni le linee squadrate, progettate sei anni prima, e la somiglianza stilistica con l'Alfetta furono gli aspetti che più evidenziavano l'anzianità del progetto, ed appesantivano le linee agli occhi del pubblico - abituato oramai a disegni e stili lanciati verso i patterns degli anni ottanta. I paraurti (in metallo con cantonali in gomma) massicci e datati; la presa d'aria sporgente sul montante posteriore veniva giudicata poco elegante. Lo stile non era particolarmente aerodinamico, ma il coefficiente di resistenza era uno 0.41 piuttosto rispettabile.

Il corpo di quattro porte era abbastanza convenzionale, con uno stile simile all'Alfetta esistente , e infatti entrambi i veicoli condividono un gran numero di parti, compreso pannelli di porta; In contrasto con l'Alfetta, la “6” non ha il cambio transaxle. Il disegno della plancia è molto semplice e lineare, arricchito da inserti in finta radica. Particolare il volante a tre razze e la bocchetta d’aria per i sedili posteriori.

Nel 1983, l'auto fu rinnovata, il design di Bertone fu rivisto, con fari a forma di rettangolo singoli che sostituiscono le unità rotonde gemellate, con nuovi paraurti e una nuova griglia.

Le avversarie erano le berline di classe medio-alta, l’Audi 100, la Mercedes W123 E e la BMW 528i, oltre alla nostrana Lancia Gamma.

Alfa Romeo Alfa 6: allestimenti, motori e prezzi

Con motore anteriore longitudinale e trazione posteriore, si distingueva per un raffinato "mix" di elementi tipici della Casa di Arese, come l'impiego di un differenziale "sospeso" come già visto sulla TZ, le sospensioni a ponte De Dion con parallelogramma di Watt e, all'avantreno, quadrilateri deformabili con elementi elastici a barra di torsione. L'impianto frenante era costituito da quattro freni a disco di cui quelli posteriori entrobordo per ridurre le masse non sospese e quelli anteriori ventilati e con pinze a 4 pistoni.

Dal 1979 all’83 La potenza proveniva dal nuovo motore Busso 2.5 V6 che generava 158 CV a 5600 giri/min utilizzando un totale di sei carburatori e un singolo albero a camme. L'allestimento era unico e la dotazione di serie, più che completa: il servosterzo, gli alzacristalli elettrici , la chiusura centralizzata, gli specchietti retrovisori elettrici e il differenziale a slittamento limitato del 25% erano di serie, rendendo l'Alfa 6 competitiva rispetto alle berline simili di quel tempo. Su richiesta era disponibile anche un cambio automatico a tre velocità dalla ZF e il servosterzo idraulico ZF fu il primo ad essere montato su un'Alfa Romeo.

Successivamente dal 1983 all’86 la gamma di motori è stata ampliata: il V6 da 2,5 litri abbandonò i carburatori in favore dell’iniezione Bosch-L-Jetronic, arrivò un 2.0 V6 da 135cv (libero dalla supertassa per il mercato italiano) ed entrò in produzione il turbodiesel a cinque cilindri da 2,5 litri della VM Motori di Cento.

I prezzi dell’epoca partivano da 22 milioni di lire. Per quanto riguarda i prezzi di seconda mano, questi sono disponibili sul sito di AutoScout24.

Alfa Romeo Alfa 6: conclusioni

Le premesse per una vettura di lusso del Biscione c’erano tutte, ma la crisi petrolifera ha tardato la produzione di un'autovettura che percorreva 7 km con un litro di benzina. Fu solo verso la fine del decennio ’70 che il management Alfa rispolverò il modello. A quel punto il progetto scontava, soprattutto un'estetica non aggiornata, oltre che alcune soluzioni d'allestimento singolari, per lo scarto temporale accumulato, pari ad oltre un lustro. Però rimane comunque una berlina sportiva di lusso, molto piacevole da guidare, che è stata utilizzata in Italia come veicolo dei capi di stato e addirittura dal Papa.

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