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Aston Martin DB7

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Pro

  • Guidabilità che unisce sportività e comfort
  • Prezzo relativamente abbordabile

Contro

  • Tanti comandi di origine Ford e Mazda
  • Prestazioni pure non al top

Aston Martin DB7 in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Aston Martin DB7 inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso

Aston Martin DB7: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

Aston Martin DB7 è una delle vetture più importanti della leggendaria Casa inglese, se non forse addirittura la più importante. Dopo anni di crisi, di vendite scarsissime anche nel mercato britannico e di una qualità sempre più latente, nel 1986 una sempre più in debito Aston Martin passò sotto l’egida di Ford. La Casa americana ebbe un’importanza fondamentale per la storia di Aston Martin: dalle 5.000 vetture prodotte in 20 anni tra il ’68 e l’88, nel solo 1998 la Casa di Gaydon produsse 2.000 esemplari, e tutto grazie al successo della DB7, l’auto che ha riportato Aston Martin sotto le luci dei riflettori. Leggi di più

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Prima Aston Martin dopo la DB6 del 1965 a portare di nuovo la sigla DB, Aston Martin DB7 nacque con delle parti non esattamente nobili. DB7 nacque infatti come una sostituta della vetusta Jaguar XJ-S immaginata da Tom Walkinshaw, istrionico proprietario del Team TWR, responsabile delle operazioni corsaiole di Jaguar negli anni ’70, ’80 e ’90. Dopo il no di Jaguar per via delle sue scarse possibilità economiche (Jaguar poi passò anch’essa nel Gruppo Ford alla fine degli anni ’80), il progetto della nuova XJS tornò in auge, ma con il marchio Aston Martin. Sulla base della vetusta XJS lanciata nel 1975 (ma molto modificata e modernizzata), Aston Martin lanciò nel 1996 la DB7, dotata anche di motore di derivazione Jaguar e di tante componenti di origine Ford per risparmiare sui costi di produzione e realizzare un’auto che fosse bella e regale come una vera Aston, ma ad un prezzo sorprendentemente accessibile. L’esperimento funzionò, e con i suoi oltre 7.000 esemplari prodotti tra il 1994 e il 2003 Aston Martin DB7 è la vettura che ha portato alla rinascita della Casa di Gaydon.

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Aston Martin DB7.

Dimensioni Aston Martin DB7

Le dimensioni della Aston Martin DB7 sono:

  • lunghezza 4,65/4,69 metri
  • larghezza 1,83 metri
  • altezza 1,32 metri
  • passo 2,59 metri

Le bellissime linee di Aston Martin DB7 sono state realizzate da un gigante del design inglese, il celebre Ian Callum che, dopo aver disegnato alcune delle più belle Aston Martin di sempre, ha poi guidato con grande fortuna il Centro Stile Jaguar. La sfida presentatasi davanti, però, era molto più difficile del previsto. Come detto in precedenza, infatti, Ford decise di realizzare una Aston Martin “economica”, sfruttando per il nuovo modello del quasi defunto marchio il minor numero di componenti originali possibili. Per questo, Callum si trovò costretto dal tetto di budget imposto da Ford a “rubare” pezzi da vetture della galassia Ford.

Per questo, i fari posteriori sono della Mazda 323F, le maniglie cromate della 323 Wagon, le frecce laterali sono della Mazda MX-5 NA e gli specchietti retrovisori laterali sono invece della mitica Citroen CX. Nonostante queste condivisioni, però, Callum ha creato una vera Aston Martin, capace di unire stile, lusso e sportività. Il frontale ricorda le mitiche DB5 e DB6, con la classica presa d’aria anteriore e i fari tondi e allungati, cofano lunghissimo, profilo elegante ma sportivo e coda pulita e sinuosa. Davvero belli poi i cerchi, molto differenti tra la prima versione prodotta tra il 1994 e il 1999 e la DB7 Vantage prodotta tra il 1999 e il 2004. Concludendo con le dimensioni di Aston Martin DB7, il bagagliaio è piuttosto spazioso con 180 litri di capacità.

Interni Aston Martin DB7

Se la condivisione con Ford è ben celata all’esterno, gli interni di Aston Martin DB7 sono, per un occhio esperto, un minigioco del tipo “Da dove proviene questa componente?”. Prima di conoscere tutti i dettagli derivati da altre vetture del Gruppo, non possiamo non dare a Ian Callum il suo merito: nonostante gli importantissimi compromessi fatti durante lo sviluppo, gli interni di Aston Martin DB7 sono estremamente belli, eleganti ed appaganti. La plancia rivestita in pelle e legno, la consolle centrale compatta e rivestita in legno (o in carbonio sulle ultime Vantage GT), il quadro strumenti analogico ispirato alle Aston storiche e i sedili, in pelle Connolly con codolini a contrasto rendono l’abitacolo davvero speciale.

Non mancano poi targhette identificative, dettagli specifici e la presenza di due posti anteriori molto comodi e larghi coadiuvati da due strapuntini posteriori per due fortunati (ma non comodissimi) passeggeri posteriori. Per chi lo desidera, poi, il divano può essere sostituito da un ripiano rivestito in velluto per aumentare la capacità di carico. Aguzzando la vista, infine, troviamo diversi comandi di origine Ford o Mazda: le maniglie interne della portiera, ad esempio, sono della Mazda MX-5, i comandi di radio e clima, invece, sono direttamente derivati da tanti modelli Ford, così come i tasti degli alzacristalli elettrici, identici a quelli di diverse Ford. Anche i devioluci sono di derivazione Ford, e anche la chiave è la stessa, con forma circolare, delle Ford degli anni ’90 e ’00.

Motori Aston Martin DB7

La gamma motori di Aston Martin DB7 è formata da due motori molto diversi tra di loro, che segnano in modo inequivocabile la rinascita della Casa di Gaydon. Fino al 1999, infatti, sul pianale realizzato dalla TWR derivato dalla Jaguar XJ-S lanciata nel 1975 opportunamente modificato, migliorato e reso più rigido e sportivo (e utilizzato anche dalla coeva Jaguar XK8) è stato montato un motore 100% Jaguar, anche se ha un collegamento simbolico con le vecchie DB. Dopo la DB6 e la successiva DBS, Aston Martin ha abbandonato il suo mitico sei cilindri in linea che l’aveva resa grande, per abbracciare un nuovo motore V8 realizzato in casa.

Con l’arrivo di Ford, però, il colosso americano voleva dare tutt’altra anima ad Aston Martin, e cominciò a lavorare su un V12 aspirato derivato dagli ottimi V6 Duratec Ford, che debuttò nel 1999. Prima di allora, però, sotto il cofano della nuova DB7 prese posto l’amato 3.2 sei cilindri in linea Jaguar AJ6, visto sulle Jaguar XJS e XJ6, ma dotato di un compressore volumetrico Eaton. Questa modifica portava la potenza da 200 a ben 332 CV, con un sound corposo e una bella dose di spinta. Disponibile con cambio manuale a 5 marce o con un vetusto automatico General Motors a quattro marce, nel 1999 debuttò sulla nuova V12 Vantage il nuovo 5.9 V12 aspirato, capace di 436 CV (426 per le Vantage con cambio automatico) e accoppiato ad un cambio manuale a 6 marce o ad un nuovo automatico ZF a 5 rapporti. La trazione è sempre posteriore, e il peso non è contenutissimo: parliamo di oltre 1.800 kg per la Coupé e ben 1.900 kg per la scoperta Volante.

Motori Aston Martin DB7

Benzina

  • Coupé, 3.2 sei cilindri in linea con compr. volumetrico, 332 CV, c. man. a 5 m. o aut. a 4 m., traz. post.
  • V12 Vantage, 5.9 V12 aspirato, 436 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 5 marce, traz. posteriore
  • V12 Vantage GT, 5.9 V12 aspirato, 436 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione posteriore
  • V12 Vantage GTA, 5.9 V12 aspirato, 426 CV, cambio automatico a 5 marce, trazione posteriore

Prezzi Aston Martin DB7

Al lancio, in tanti rimasero stupiti dal listino prezzi di Aston Martin DB7. Nel 1997, infatti, per portarsi a casa una Aston Martin DB7 con motore 3.2 con compressore volumetrico servivano tantissimi milioni di lire, ben 227.400.000 per l’esattezza per una Coupé con cambio manuale, e 20 milioni in più per la Volante. Si tratta di una gran bella cifra, e di sicuro più alta di quella della coeva XK8, che sebbene realizzata sulla stessa piattaforma costava quasi 100 milioni di lire in meno, arrivando a 131.900.000. I 117.000 euro al cambio, però, erano un prezzo concorrenziale rispetto alle altre Supercar: una Ferrari 550 Maranello, ad esempio, arrivava a 342.000.000 di lire, mentre una SL 600 arrivava a oltre 262.000.000 di lire.

Questo rese molto apprezzata la nuova sportiva di Gaydon, che ebbe un enorme successo per gli standard di vendita della Casa britannica. Tra il 1994 e il 2003, infatti, vennero prodotte più di 7.000 DB7, diventando più numerosa di tutti gli esemplari di tutti i modelli di Aston Martin venduti negli ultimi 50 anni. Ma oggi, quali sono i prezzi di Aston Martin DB7? Per diversi anni, la sportiva inglese è stata considerata poco, arrivando ad essere offerta con cambio automatico a meno di 30.000 euro. Oggi, invece, le quotazioni si sono notevolmente alzate in Italia: per portarsi a casa una DB7 servono almeno 40.000 euro, con le 3.2 che arrivano a 50.000 e le nuove DB7 Vantage con motore V12 che partono da 50.000 e arrivano a 65.000 euro. Prezzi importanti, ovviamente, ma relativamente contenuti pensando al livello di questa vettura.

Aston Martin DB7: concorrenti e conclusioni

Ed è stato proprio questo rapporto tra qualità, prezzo, blasone e prestigio il vero punto di forza di Aston Martin DB7. In quegli anni, la Casa di Gaydon aveva grandi problemi di percezione del pubblico, di reputazione e di qualità. Per questo, non poteva puntare ad offrire, come in passato, vetture impeccabili con prezzi superiori persino alle rivali di Ferrari. Rispetto alle sue dirette concorrenti, Aston Martin DB7 era più economica, seppur ancora un’auto da sogno, e grazie ai tagli effettuati a livello di componenti e di tecnologie è stato possibile per i tecnici Aston concentrarsi sul comportamento dinamico della loro nuova sportiva. Sia la DB7 originale con il motore 3.2 che soprattutto la successiva DB7 Vantage riportarono un vero piacere di guida a Gaydon capace di appagare ma di dare tanta confidenza anche nei viaggi lunghi.

Comoda e rilassante andando a passeggio, ma precisa e dinamica tra le curve: con DB7, la magia delle Aston Martin DB degli anni ’50 e ’60 è tornata, e con il motore V12 si poteva finalmente sfidare di nuovo il gotha dell’automobilismo mondiale, da Ferrari a Lamborghini a Porsche. Certo, DB7 non è perfetta: per molti, i tasti e le derivazioni Ford possono essere motivo di disturbo, a livello di performance non è mai stata a livello delle rivali dirette e Ford le creò una rivale diretta, la cugina Jaguar XK8 che offriva stile e performance simili ma quasi alla metà del prezzo. Concludiamo allora proprio con le dirette concorrenti di Aston Martin DB7: detto della Jaguar XK8, che con lei condivide il pianale, tra le principali rivali troviamo la Maserati 3200 GT, la Porsche 911 Turbo e la Ferrari 550 Maranello, vera rivale soprattutto della DB7 Vantage con motore V12.

FAQ

Quanto costa la Aston Martin DB7?
Da nuova, Aston Martin DB7 era offerta a 227.000.000 di lire, circa 117.000 euro al cambio. Oggi, invece, si parte da circa 40.000 euro per un esemplare con motore 3.2 e cambio automatico, mentre le belle DB7 Vantage con motore V12 e cambio manuale possono superare i 60.000 euro.
Quando è uscita l’Aston Martin DB7?
Aston Martin DB7 è stata lanciata sul mercato nel 1994 in sostituzione della Aston Martin Virage, ed è stata prodotta fino al 2003 quando è stata sostituita dalla nuova, bellissima Aston Martin DB9.
Quante Aston Martin DB7 sono state vendute?
Tra il 1994 e il 2003, sono state prodotte oltre 7.000 Aston Martin DB7.

Valutazioni sul veicolo per Aston Martin DB7

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