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In evidenza i modelli SUV più popolari

SUV: storia, modelli, versioni e motori

Diventati popolari oltre 20 anni fa e letteralmente esplosi dalla metà degli anni ’00, i SUV sono i protagonisti indiscussi del mercato di tutto il mondo. In Italia, ad esempio, gli Sport Utility pesano per il 56% del mercato tra tutti i segmenti: oggi, infatti, i SUV sono numerosissimi, con centinaia di modelli tra piccoli, medi e grandi. Facciamo però un breve passo indietro: che cos’è un SUV? L’acronimo sta per Sport Utility Vehicle, ovvero un’auto che unisce uno stile da fuoristrada con la guidabilità e l’usabilità di un’autovettura tradizionale, offrendo in più alcune caratteristiche apprezzate dai clienti, come una posizione di guida alta e dominante e una sensazione di maggiore spazio rispetto alle classiche berline “rasoterra”. Leggi di più

Il successo dei SUV è ormai tale da aver “contagiato” tutti i segmenti: sul mercato italiano, infatti, troviamo piccoli SUV sotto i quattro metri, rivali diretti delle classiche utilitarie, ma anche modelli di medie dimensioni, ormai depositari del ruolo di auto tuttofare di segmento C, fino ad arrivare ai pachidermici Sport Utility da oltre 5 metri e sette posti.

Se oggi è indubbio il ruolo di questo tipo di automobili in tutto il mondo, è ancora dibattuta la prima vettura che ha portato al successo i SUV. La paternità della ricetta originale degli Sport Utility Vehicle, per alcuni, va ritrovata negli anni ’60, con le quasi coetanee americane International Stout e Jeep Wagoneer nate rispettivamente nel 1962 e 1963, mentre il primo SUV europeo è arrivato nel 1970, con il debutto del primo Range Rover. Questi modelli, sebbene fossero più raffinati e versatili dei classici fuoristrada, hanno ottenuto i primi successi tra gli anni ’70 e ’80, mentre il vero boom è arrivato negli anni ’90.

Nel 1990, infatti, Ford ha lanciato il primo fuoristrada che rinunciava alle credenziali fuoristradistiche, puntando maggiormente sull’utilizzo stradale e conservando solo lo stile dei fuoristrada. La Explorer del 1990 è stato uno dei modelli che ha permesso ai SUV di passare da un segmento di nicchia ad una tipologia di auto sempre più amata, processo al quale è ha contribuito anche un altro storico modello, la Toyota RAV4. Lanciata nel 1994, la RAV4 è stata la prima auto di grande produzione ad unire uno stile da fuoristrada con una meccanica derivata dalla classica compatta Corolla, lanciando per prima il trend che poi, grazie a modelli di successo come Kia Sportage e, negli anni ’00, Nissan Qashqai, ha reso gli Sport Utility quella potenza che oggi domina il mercato dell’auto mondiale.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni dei SUV.

Segni particolari dei SUV

  • Dopo i primi modelli di SUV di grande successo con dimensioni generose, oggi ci sono Sport Utility di tutte le dimensioni, dai piccoli B-SUV sotto i 4 metri a enormi modelli da quasi 6 metri.
  • Si dibatte ancora molto su quale sia il primo SUV moderno: per molti, il primo Sport Utility è stato il Jeep Wagoneer del 1963, per altri il Range Rover del 1970, mentre il Ford Explorer è considerato il primo SUV moderno senza grandi credenziali fuoristradistiche.
  • Essendo la carrozzeria più amata sul mercato, non stupisce scoprire che esistono SUV con qualsiasi tipo di motorizzazione, sia termica (benzina, Diesel, GPL, metano) che elettrificata (Mild Hybrid, Full Hybrid, Plug-In Hybrid, elettrica, con Range Extender e persino a idrogeno).
  • Il pubblico dei SUV è amplissimo in tutto il mondo: in Italia, ad esempio, gli Sport Utility hanno una quota di mercato totale di oltre il 56% tra tutti i segmenti, con i B-SUV che rappresentano il segmento più amato con il 27% di fetta di mercato.

Modelli SUV

Come detto in apertura, il successo dei SUV ha cominciato a farsi largo tra le classiche automobili “rasoterra” a partire dagli anni ’90, quando modelli rivoluzionari come Ford Explorer, Kia Sportage e Toyota RAV4 hanno dimostrato che questa tipologia di veicoli “ibridi” tra un fuoristrada e le automobili classiche potessero avere sempre più spazio non solo sui mercati occidentali, ma in tutto il mondo.

Dei dati di vendita abbiamo già parlato, ma basta vedere l’offerta di qualsiasi costruttore per vedere che ormai tutte le Case automobilistiche, di qualsiasi livello, blasone e lignaggio, offrono almeno un SUV. Dalle “regali” Ferrari, Lamborghini e Rolls-Royce alle popolari FIAT, Dacia e Ford, tutti hanno uno o più Sport Utility in gamma. Per questo, farsi spazio in questo mercato iper-competitivo non è facile. Nonostante la competizione, ci sono alcuni modelli che, in Italia, hanno fatto breccia nel cuore degli automobilisti. Questi sono allora, dati alla mano, alcuni tra i migliori modelli di SUV:

  • BMW X5
  • Dacia Duster
  • Jeep Avenger
  • Kia Sportage
  • Tesla Model Y

Partiamo subito da uno dei modelli storici del mondo dei SUV europei, la BMW X5. Nel 1999, infatti, la Casa di Monaco ha lanciato il suo primo Sport Utility, da sempre definiti da BMW come SAV (Sports Activity Vehicle), l’X5 E53. Realizzato anche grazie all’esperienza di Land Rover, marchio del quale BMW è stata proprietaria tra il 1994 e il 2000, il primo X5 E53 è stato uno dei primi Sport Utility europei di successo, capace di unire capacità fuoristradistiche interessanti con la guidabilità data dalla condivisione del pianale con la mitica Serie 5 E39. Dopo quel primo X5, dal 1999 si sono poi susseguite altre tre generazioni, con l’attuale G05 in vendita dal 2018.

Nonostante non sia tra i modelli più freschi, è ancora uno dei modelli di SUV più venduti in Italia nei segmenti superiori: il merito va attribuito sicuramente allo stile, massiccio e di gran presenza ma che non dimentica i tratti distintivi della Casa dell’Elica, dal frontale con il doppio rene di grandi dimensioni al cofano lungo, passando per il classico Gomito di Hoffmeister al posteriore.

Anche su questa generazione di X5 non manca un vero classico, il portellone diviso in due parti con la comoda ribaltina nella parte inferiore, mentre l’abitacolo è stato rinnovato nel 2023 per abbandonare la comoda plancetta del clima e adottare il nuovo pannello curvo a sbalzo con i due display per quadro strumenti digitale (12,3 pollici) e infotainment (14,9 pollici). Lo spazio all’interno è molto generoso, con la possibilità di avere anche la configurazione a sette posti, mentre il bagagliaio in configurazione a cinque posti offre 650 litri di capacità (500 per la Plug-In 50e). Un altro modello di grande successo, seppur molto diverso, è il bestseller europeo Dacia Duster.

Proposto anche con i marchi Renault e Nissan in tutto il mondo, fin dalla prima generazione del 2010 la Dacia Duster ha reso i SUV popolari, con una ricetta razionale e spartana ma funzionale e apprezzata in tutto il globo. Dopo le prime due generazioni di enorme successo, nel 2024 è arrivata sul mercato la terza serie della Duster, che si stacca dal suo passato con uno stile molto più personale e aggressivo.

Dal frontale massiccio alla fiancata molto personale, con le maniglie delle portiere posteriori annegate nei montanti e ii passaruota bombati, fino al posteriore con i fari a Y rovesciata, oggi la terza serie della Duster ha una personalità molto spiccata, che ritroviamo anche all’interno. Se i materiali restano robusti e rigidi quasi ovunque, lo stile è molto più moderno e ricercato, complici i due display per quadro strumenti digitale, il primo su una Duster, e il bell’infotaiment da oltre 10 pollici con Apple CarPlay e Android Auto wireless. Furbi gli attacchi proprietari YouClip sparsi un po’ in tutto l’abitacolo per agganciare diversi accessori come portatelefoni, torce, ganci e molto altro, mentre lo spazio è buono sia davanti che dietro, come nel bagagliaio (la capacità varia a seconda delle motorizzazioni tra i 430 e i 517 litri).

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In diversi Paesi europei, Italia compresa, non sono i grandi SUV a farla da padrona, ma anzi sono i B-SUV più compatti a raccogliere le maggiori preferenze. Uno dei modelli più venduti e apprezzati in questo segmento così particolare è la Jeep Avenger, lo Sport Utility più compatto mai prodotto dalla Casa americana. Sviluppato specificatamente per il mercato europeo e lanciato nel 2021, l’Avenger ha dimensioni davvero compatte (è lungo 4,08 metri), ma nonostante sia così piccino ha uno stile massiccio e muscoloso, dal frontale con le classiche sette feritoie Jeep ai passaruota bombati, fino al posteriore che, tra i fari squadrati e il paraurti di grandi dimensioni enfatizza la larghezza di questo piccolo SUV.

All’interno, la Avenger convince per una qualità costruttiva di buon livello (anche se molti materiali sono rigidi), abbinata ad uno stile giovane e riuscito. Oltre ai tanti portaoggetti sparsi un po’ dappertutto, tutte le versioni dello Sport Utility americano sono caratterizzate da una fascia verniciata che integra le bocchette del clima e il display dell’infotainment da 10,25 pollici, mentre poco più in basso trovano posto i comandi rapidi per il clima e, sulle versioni automatiche, i tasti per comandare la trasmissione. Lo spazio è buono davanti e solo discreto dietro, mentre il bagagliaio è di tutto rispetto per la categoria (380 litri sulle varianti termiche, 355 sull’elettrica).

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Nel segmento dei C-SUV c’è un modello che, più di tutti, ottiene grandi consensi, la coreana Kia Sportage. La prima generazione del 1993 è stato uno dei primi modelli di SUV moderni, nonché la prima Kia di grande successo in tutto il mondo: dopo quella sorprendente prima serie, oggi la Sportage è arrivata alla quinta serie, con uno stile molto personale e tante frecce al suo arco. A livello estetico, la Sportage NQ5 ha un frontale molto originale e aggressivo, con una grande calandra a nido d’ape e fari su due livelli. Al posteriore, invece, i fari uniti da una banda nera e le linee tormentate la rendono decisamente personale.

Lunga 4,52 metri, all’audace stile esterno segue un abitacolo altrettanto coraggioso, fatto con cura e caratterizzato da soluzioni estetiche e pratiche piuttosto originali. Convince, ad esempio, l’adozione di una plancia dedicata con comandi misti fisici e touch che si “sdoppia” tra clima e infotainment con il tocco di un tasto, mentre al centro della plancia c’è il funzionale e rapido sistema di infotainment da 12,3 pollici con Apple CarPlay e Android Auto. Lo spazio è molto generoso per cinque persone, mentre in coda il bagagliaio è decisamente generoso, con una capacità compresa tra i 526 e i 587 litri.

Tesla Model Y 1

A concludere la nostra disamina dei modelli di SUV più apprezzati sul mercato c’è la Tesla Model Y, un’automobile che ha rovesciato tutti i paradigmi negli ultimi anni. Nel 2023, infatti, la Model Y non è stata solamente l’auto elettrica più venduta al mondo, ma è stata l’auto più venduta al mondo in assoluto, diventando la prima EV e il primo SUV ad aggiudicarsi questo inaspettato premio. Il merito di un tale successo è dovuto al rapporto qualità-prezzo quasi imbattibile del più piccolo SUV della Casa di Fremont, ma anche di un prodotto riuscito in quasi ogni aspetto.

Lunga 4,75 metri, è realizzata sulla base della berlina Model 3, con la quale condivide l’estetica (infatti risulta da alcune angolazioni un po’ sgraziata, a causa dell’enorme parabrezza anteriore) e i principali dettagli stilistici, dal frontale carenato al posteriore con il lunotto molto arcuato. All’interno, come da tradizione Tesla la Model Y è molto minimale, con tutti i comandi concentrati all’interno dell’enorme schermo dell’infotainment da 15 pollici che integra anche il quadro strumenti.

Davanti al guidatore, infatti, c’è solamente una plancia molto bassa, con un volante dai comandi altrettanto minimali e delle bocchette del clima nascoste. Lo spazio, invece, è davvero generoso sia davanti che dietro (dove, però, il lunotto inclinato toglie parte dei centimetri per la testa), mentre il bagagliaio è davvero grande, con capacità di 854 litri a cui si aggiungono i 117 litri del vano anteriore.

Motori SUV

Per quanto riguarda la meccanica e i motori dei SUV, vista la loro diffusione così capillare sono disponibili Sport Utility di tutti i tipi, da modelli con piccoli motori a benzina da meno di 100 CV a SUV da oltre 900 CV, elettrici e non. Tornando ai “nostri” protagonisti di oggi e proseguendo, come in precedenza, in ordine alfabetico, partiamo a conoscere meglio la BMW X5. La generazione G05, lanciata nel 2018 e continuamente aggiornata, è realizzata sulla piattaforma modulare CLAR della Casa di Monaco, con sospensioni anteriori McPherson e posteriori Multilink a cinque leve. Da vero SUV di lusso, l’X5 è disponibile solamente con motori plurifrazionati a sei o otto cilindri.

Alla base della gamma c’è il classico 3.0 sei cilindri in linea turbodiesel B57, proposto in versione con singolo turbo xDrive30d da 298 CV e nella variante biturbo xDrive40d da 352 CV, entrambi accoppiati ad un sistema Mild Hybrid. Non manca anche la versione Plug-In Hybrid xDrive50e, con motore 3.0 sei cilindri turbobenzina B58 da 313 CV accoppiato ad un motore elettrico da 197 CV, per una potenza combinata di 489 CV e un’autonomia nel ciclo WLTP di 102 km garantiti dalla grande batteria da 24 kWh. Non mancano, infine, tre benzina Mild Hybrid: la xDrive40i, con motore 3.0 sei cilindri B58 da 381 CV, la M60i, con motore 4.4 V8 biturbo da 530 CV, e la potentissima X5 M Competition, con motore 4.4 V8 portato a 625 CV e 0-100 km/h coperto in 3.9 secondi.

Passando, invece, alla Dacia Duster, la meccanica della terza generazione segna un netto salto di qualità rispetto al passato. Abbandonata la vetusta piattaforma Renault B0, oggi il SUV romeno è realizzato sul pianale modulare CMF-B, condiviso con tutti i moderni modelli dell’Alleanza Renault-Nissan. Questa nuova meccanica ha permesso di montare sul SUV motori molto più moderni, abbandonando però l’alimentazione Diesel.

Per chi cerca costi di gestione contenuti c’è la 1.0 ECO-G, spinta da un 1.0 tre cilindri da 100 CV e con alimentazione bifuel benzina-GPL, mentre per chi cerca più brio c’è il 1.2 TCe, un nuovo tre cilindri turbobenzina Mild Hybrid a 48 V da 130 CV, disponibile anche con trazione integrale 4x4. Al top c’è l’inedita Duster Hybrid, che adotta il powertrain E-Tech Full Hybrid con motore 1.6 aspirato, due motori elettrici e cambio MultiMode con 4+2 marce, 145 CV e consumi omologati nell’ordine dei 20,0 km/l.

Per quanto riguarda, invece, la Jeep Avenger, sotto la scocca si nasconde la piattaforma modulare eCMP del Gruppo Stellantis. Per questo, non stupisce vedere che anche la Avenger utilizza gran parte dei motori visti su tutti gli altri B-SUV del Gruppo italo-francese, compresa la variante elettrica. La versione d’accesso è la 1.2 Turbo, spinta da un 1.2 tre cilindri turbo della famiglia PureTech da 100 CV con cambio manuale a 6 rapporti, affiancata dal 2023 dalla 1.2 e-Hybrid. Il 1.2 PureTech Turbo adotta la distribuzione a catena e 100 CV, affiancata ad un motore elettrico da 28 CV integrato all’interno del cambio automatico doppia frizione DCS6 a sei rapporti. Il 1.2 e-Hybrid è poi la base dell’inedita 4xe, versione a trazione integrale che debutta su Avenger.

Il 1.2 tre cilindri è portato a 136 CV, e al primo motore elettrico da 28 CV nel cambio si affianca un secondo motore elettrico identico montato sull’asse posteriore, che regala una trazione integrale combinata. Infine, a chiudere l’offerta dei powertrain di Avenger c’è la versione BEV, con motore elettrico da 156 CV, batteria da 51 kWh e autonomia che varia tra i 394 km e i 400 km nel ciclo misto WLTP a seconda dell’allestimento.

Parlando, poi, delle gamme motori dei SUV, la Kia Sportage è una delle vetture con più possibilità di motorizzazioni e alimentazioni differenti. Troviamo, infatti, ben cinque alimentazioni: benzina Mild Hybrid, Diesel Mild Hybrid, benzina/GPL, Full Hybrid e Plug-In Hybrid. Realizzata sullo stesso pianale della cugina Hyundai Tucson, la Sportage è uno dei pochi SUV con alimentazione benzina-GPL di serie: nello specifico, si tratta del noto 1.6 T-GDi quattro cilindri turbo da 136 CV, con cambio manuale a 6 marce e doppia alimentazione. Il 1.6 T-GDi è alla base di tutte le motorizzazioni a benzina, dalla Mild Hybrid (dove ha 160 CV e cambio manuale o automatico DCT doppia frizione a 7 marce) alle due Hybrid, la HEV e la PHEV.

La HEV affianca al 1.6 da 160 CV un motore elettrico da 60 CV, per una potenza complessiva di 209 CV, disponibile sia con trazione anteriore che integrale collegato ad un cambio automatico a 6 marce con convertitore di coppia. La 1.6 PHEV, invece, porta la potenza del motore elettrico a 91 CV, per una potenza combinata di 252 CV, la trazione integrale di serie e un’autonomia in full electric di 67 km nel ciclo WLTP grazie alla batteria da xx kWh. Conclude l’offerta il parco 1.6 CRDi, un quattro cilindri turbodiesel Mild Hybrid da 136 CV con cambio manuale o automatico DCT a 7 marce e disponibile anche con trazione integrale.

A concludere la disamina dei motori dei SUV c’è la Tesla Model Y, caratterizzata da una meccanica molto raffinata e dalla sola trazione elettrica. Realizzata sulla stessa piattaforma della Model 3, con la quale condivide le sospensioni ricercate (doppio quadrilatero all’anteriore e Multilink al posteriore), la Model Y Standard Range RWD a trazione posteriore, con motore singolo da 325 CV, batteria da 60 kWh e 455 km di autonomia WLTP, mentre al top c’è la Performance da 462 CV, batteria da 81 kWh e 514 km di autonomia. Non manca, poi, la Long Range con doppio motore (351 CV, 81 kWh e 533 km di autonomia), mentre la Long Range RWD unisce il motore da 325 CV posteriore alla batteria da 81 kWh, per un'autonomia di 600 km nel ciclo WLTP.

Motori SUV

BMW X5

Benzina Mild Hybrid

  • xDrive40i, 3.0 sei cilindri turbo, 381 CV, cambio automatico a 8 marce, traz. integrale
  • M60i, 4.4 V8 biturbo, 530 CV, cambio automatico a 8 marce, trazione integrale
  • X5 M Competition, 4.4 V8 biturbo, 625 CV, cambio automatico a 8 marce, traz. integrale

Diesel Mild Hybrid

  • xDrive30d, 3.0 sei cilindri in linea turbodiesel, 298 CV, cambio aut. a 8 m., traz. integrale
  • xDrive40d, 3.0 sei cilindri in linea biturbodiesel, 352 CV, cambio aut. a 8 m., traz. integrale

Benzina Plug-In Hybrid

  • xDrive50e, 3.0 sei cilindri in linea turbo + mot. el., 489 CV, c. aut. a 8 m., traz. integrale

Motori Dacia Duster

Benzina/GPL

  • 1.0 Eco-G, 1.0 tre cilindri turbo, 100 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore

Benzina Mild Hybrid

  • 1.2 TCe, 1.2 tre cilindri turbo, 130 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 1.2 TCe 4x4, 1.2 tre cilindri turbo, 130 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione integrale

Benzina Full Hybrid

  • 1.6 Hybrid, 1.6 quattro cilindri aspirato + mot. el., 141 CV, cambio automatico a 4+2 marce, trazione anteriore

Motori Jeep Avenger

Benzina/Benzina Mild Hybrid

  • 1.2 Turbo, 1.2 tre cilindri turbo, 100 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 1.2 Turbo e-Hybrid DCS6, 1.2 tre cilindri turbo Mild Hybrid, 100 CV, cambio automatico doppia frizione a 6 marce, trazione anteriore
  • 1.2 Turbo 4xe DCS6, 1.2 tre cilindri turbo Mild Hybrid, 136 CV, cambio automatico doppia frizione a 6 marce, trazione integrale

Elettrica

  • BEV, motore elettrico anteriore, 156 CV, batteria da 51 kWh, autonomia WLTP 394-400 km, trazione anteriore

Motori Kia Sportage

Benzina Mild Hybrid

  • 1.6 T-GDi, 1.6 quattro cilindri turbo, 160 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. doppia friz. a 7 marce, traz. anteriore

Diesel Mild Hybrid

  • 1.6 CRDi, 1.6 quattro cilindri turbodiesel, 136 CV, cambio manuale a 6 m. o aut. doppia friz. a 7 m., trazione anteriore

Benzina-GPL

  • 1.6 T-GDi, 1.6 quattro cilindri turbo, 136 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore

Full Hybrid Benzina

  • 1.6 T-GDi HEV, 1.6 quattro cilindri turbo + mot. el., 209 CV, cambio automatico a 6 marce, trazione anteriore
  • 1.6 T-GDi HEV AWD, 1.6 quattro cilindri turbo + mot. el., 209 CV, cambio automatico a 6 marce, trazione anteriore

Plug-In Hybrid Benzina

  • 1.6 T-GDi PHEV AWD, 1.6 quattro cilindri turbo + mot. el., 245 CV, cambio automatico a 6 marce, trazione anteriore

Motori Tesla Model Y

Elettrica

  • RWD, motore elettrico posteriore, 325 CV, batteria da 60 kWh, autonomia WLTP 455 km, trazione posteriore
  • Long Range RWD, motore elettrico posteriore, 325 CV, batteria da 81 kWh, autonomia WLTP 600 km, traz. posteriore
  • Long Range AWD, mot. el. ant. + mot. el. post., 351 CV, batteria da 81 kWh, autonomia WLTP 533 km, traz. integrale
  • Performance, mot. el. ant. + mot. el. post., 462 CV, batteria da 81 kWh, autonomia WLTP 514 km, trazione integrale

Versioni e prezzi SUV

Concludiamo, infine, con le versioni dei SUV e i prezzi, a partire dallo Sport Utility più economico, la Dacia Duster. Nonostante sia aumentata di prezzo rispetto al passato, l’accoppiata tra il 1.0 ECO-G da 100 CV e l’allestimento base Essential ha un prezzo di listino di meno di 20.000 euro. Rispetto al passato, poi, l’Essential offre già una buona dotazione, con clima manuale, sensori di parcheggio, sensori di parcheggio posteriori, radio Bluetooth senza schermo, mantenitore di corsia e frenata automatica.

Il motore 1.2 TCe parte dall’allestimento Expression, che aggiunge cerchi in lega, alzacristalli posteriori, schermo dell’infotainment da 10 pollici, retrocamera e sensori pioggia, mentre le più ricche Extreme e Journey aggiungono dotazioni come il navigatore, il clima automatico, il fendinebbia e vetri posteriori scuri. Tra le versioni del SUV romeno, la Duster parte da 23.000 euro per la 1.2 TCe Expression, mentre la 4x4 parte da poco più di 25.000 euro in allestimento Expression, mentre la top di gamma Extreme con motore 1.6 Hybrid che arriva 28.000 euro.

Più piccola ma più ricercata, la Jeep Avenger parte da un prezzo di circa 25.000 euro in versione base Longitude e motore 1.2 Turbo da 100 CV con cambio manuale. La versione Longitude offre di serie clima manuale, cerchi in lega, Cruise Control, fari full LED, sensori di parcheggio posteriori e mantenitore di corsia. Al top delle versioni del SUV americano c’è la Summit, con di serie il Cruise Control Adattivo, i fendinebbia, il portellone elettrico, sedili riscaldabili, sensori di parcheggio a 360 gradi, vetri posteriori scuri e parabrezza riscaldabile, con un prezzo per la versione elettrica di oltre 42.000 euro.

Più costose, ma con un buon rapporto qualità-prezzo, sono le versioni del SUV coreano Kia Sportage, che parte da poco più di 32.000 euro per la 1.6 T-GDi Mild Hybrid in allestimento Business. Questo allestimento è razionale e con pochi fronzoli, ma offre tutto quello che serve: di serie ci sono Cruise Control, fari full LED, navigatore con schermo da 12,3 pollici, mantenitore di corsia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera, clima bizona e cerchi in lega. Più raffinata la Style, che parte da circa 35.000 euro, mentre le sportive GT-line e GT-line Plus uniscono una dotazione ricca con un’attenzione estetica più sportiveggiante. I prezzi del SUV coreano partono da circa 37.000 euro per le versioni Full Hybrid, con la Plug-In Hybrid che ha un listino che oscilla tra i 46.000 e i 54.000 euro. Interessante, invece, la versione benzina-GPL, con prezzi compresi tra i 33.000 e i 38.000 euro.

Passando alla Tesla Model Y, le versioni del SUV americano rispecchiano il classico leitmotiv della Casa americana, che offre tutto di serie su un unico allestimento dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. La versione d’accesso, la Standard Range RWD, parte infatti da meno di 42.700 euro (il limite fissato per gli incentivi statali dedicati alle auto elettriche). La Long Range a trazione posteriore, invece, è proposta a circa 49.000 euro, mentre le due versioni a trazione integrale, la Long Range Dual Motor e la Performance, sono commercializzate a rispettivamente 52.000 e 58.000 euro.

Tesla - 7-Seater Model Y Ext

Concludiamo, infine, con la BMW X5, la più costosa del gruppo. Come le ultime vetture della Casa bavarese, la X5 è offerta in tre allestimenti: base, M Sport e la ricca M Sport Pro, con i prezzi del SUV tedesco che superano di slancio gli 85.000 euro di prezzo di partenza. La variante più abbordabile della X5 è la xDrive30d in allestimento base, che parte da 85.000 euro in allestimento base. La più costosa tra le versioni “normali” è la M60i, che parte da 116.000 euro, mentre la sportiva X5 M Competition da 625 CV parte da 160.000 euro. A questi prezzi si aggiungono i tantissimi optional, che possono aumentare di oltre 20.000 euro il listino di base.

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