Le 10 auto Euro 5 da comprare anche con i blocchi del traffico
Redazione AutoScout24 · 30/06/2025 · Lo leggi in 21 minuti
Le ultime notizie dalle principali città italiane parlano chiaro: addio alle auto Euro 5 nelle grandi città con i blocchi del traffico? Ma è davvero così, e vale per tutte le auto con questa omologazione? Scopriamo 10 auto Euro 5 da comprare anche con i tanto temuti blocchi del traffico.
Ormai questa notizia è nota a tutti coloro che abitano nel Nord Italia: in tutte le Regioni che toccano la pianura Padana, ovvero Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, dal 1° ottobre 2025 sarà attivato il già programmato blocco alla circolazione per i veicoli Diesel Euro 5. Per sapere di cosa si tratta nel dettaglio, abbiamo realizzato un nostro approfondimento dedicato al blocco dei Diesel Euro 5 2025, per conoscere anche quali sono le zone coinvolte e cosa fare.
L’imminenza di questa attesa decisione, tanto discussa quanto apparentemente inevitabile, ha creato nelle ultime settimane un po’ di confusione, con tantissime persone che credono che tutte le auto Euro 5 siano soggette ai blocchi del traffico. In realtà, il blocco alle vetture prodotte tra il settembre del 2009 e l’agosto del 2015, ovvero quelle con immatricolazione Euro 5, è valido solo ed esclusivamente per le vetture alimentate a gasolio. Per tutte le altre auto con alimentazione benzina, GPL, metano, ibrido o elettrico, non c’è alcun tipo di limite.
Anche alle stesse auto Diesel Euro 5, poi, sarà consentito circolare, sebbene in combinata con l’utilizzo del ::sistema per il controllo dei veicoli inquinanti MoVe-In e con un limite chilometrico fissato, per questo primo anno, a 10.000 km annui. Rispondiamo, quindi, una volta per tutte a questa domanda: no, non tutte le auto Euro 5 saranno soggette ai blocchi del traffico, ma solamente le “cattivissime” Diesel Euro 5, con limitazioni e limiti temporali variabili a seconda della Regione di residenza.
Quali sono, quindi, le auto Euro 5 da comprare con il blocco del traffico? Ci sono centinaia di modelli molto validi che permettono di spostarsi liberamente senza dover acquistare per forza un’auto nuova, ibrida o elettrica: abbiamo scelto 10 auto Euro 5 da comprare, anche con i blocchi del traffico.
Le 10 auto Euro 5 da comprare anche con i blocchi del traffico
Durante questi concitati mesi di dubbi, ipotesi di posticipare il blocco ai Diesel Euro 5 e confusione, è passato spesso il messaggio che tutte le auto Euro 5 sarebbero state bloccate dalla circolazione nelle principali città del Nord Italia (il blocco, infatti, si estende a tutte le città di Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna con più di 30.000 abitanti).
In realtà, questa misura anti-inquinamento è pensata unicamente per le vetture alimentate da motori Diesel, e non si estende a tutte le auto Euro 5 in circolazione. La circolazione per vetture alimentate a benzina, GPL, metano, etanolo e alle auto elettrificate è completamente libera, almeno per i prossimi anni. Per fugare ogni dubbio e aiutare chi sta cercando una sostituta della sua fida auto Diesel, ecco 10 tra le auto Euro 5 da comprare anche con i blocchi del traffico, con una sorpresa molto interessante.
Alfa Romeo 159 1750 TBi
Conosciamo meglio queste auto partendo in ordine alfabetico con un’auto che, al lancio, era stata accolta con grandi aspettative, l’Alfa Romeo 159 1750 TBi. Prodotta tra il 2009 e il giugno del 2011, la 1750 TBi era il simbolo di un aggiornamento molto atteso dagli Alfisti, che fin dal lancio della bella 159 aspettavano un motore benzina all’altezza del Biscione, salvo poi rimanere una scelta poco comune in confronto con le più apprezzate (all’epoca) versioni a gasolio. Lanciata nel 2005 come sostituta della fortunata 156, la 159 può contare su uno stile ancora moderno e riuscito, figlio della matita di Giorgetto Giugiaro.
Sia in versione berlina che Sportwagon, la 159 è bella e dinamica, e all’interno offre un abitacolo ergonomico, ben fatto (pur con i soliti “scivoloni” dell’era FIAT) e ben dotato, con le versioni più ricche che restano al passo coi tempi anche oggi. Con il restyling del 2009, poi, se lo stile è rimasto (per fortuna) invariato, la 159 è stata alleggerita di circa 150 kg, mitigando l’aggravio di peso della piattaforma Alfa Romeo/GM Premium, tanto raffinata a livello sospensivo quanto pesante.
Dopo anni di motori JTS poco carismatici, nel 2009 Alfa Romeo ha lanciato sulla 159 il nuovo motore 1750 TBi, un quattro cilindri turbobenzina da 1.75 litri, 200 CV e trazione anteriore, che offriva consumi inferiori ai motori JTS aspirati, prestazioni migliori e un’ottima robustezza grazie al basamento in ghisa. Bella da guidare e da vedere, la 159 con il 1.750 è un’ottima scelta per chi cerca una berlina completa, piacevole e italiana.
Audi Q5 2.0 TFSI quattro
Andiamo in Germania per conoscere uno dei SUV più apprezzati degli anni ’10, l’Audi Q5. La prima generazione dello Sport Utility dei Quattro Anelli fu, al lancio, il più piccolo della gamma, aprendo ad una clientela più giovane ed eterogenea il segmento dei SUV di Audi.
Realizzato sulla piattaforma MLB del Gruppo Volkswagen, può quindi contare su una meccanica raffinata (sospensioni a quadrilatero alto davanti e Multilink dietro), motore longitudinale e uno stile molto pulito e raffinato, elegante e moderno ancora oggi a oltre 15 anni dal lancio.
Classico, invece, l’abitacolo, che sfrutta bene i suoi 4,63 metri di lunghezza per offrire una buona abitabilità e un’ergonomia tipica delle Audi di quel periodo. Gli interni, poi, sono di gran qualità, con tutti i comandi pensati per restituire un senso di robustezza e cura nei dettagli. La versione più interessante tra le auto Euro 5 da comprare anche con i blocchi del traffico non è tanto la sperimentale Q5 Hybrid, quanto la versione su cui l’ibrida si basa, la 2.0 TFSI.
Sotto il cofano, infatti, trova posto il noto e apprezzato 2.0 quattro cilindri turbobenzina da 211 CV (lo stesso della coeva Golf GTI), con trazione integrale quattro di serie e la possibilità di avere il cambio manuale o automatico Tiptronic. Piuttosto vivace nonostante la mole (0-100 km/h in 7,6 secondi, 7,1 con l’automatico), è un SUV di dimensioni medio-grandi che si trova a prezzi interessanti e con contenuti ancora oggi di pregio. Occhio solo all’affidabilità: questi 2.0 vanno manutenuti con cura per non avere brutte sorprese, quindi attenzione alla cronologia della manutenzione.
BMW Z4 sDrive23i
Restiamo in Germania per una sportiva, che dimostra che non è necessario “accontentarsi” di auto normali per rispettare queste annose normative. Tra le due posti sportive dell’epoca, oggi la BMW Z4 E89 è una delle più interessanti per il rapporto qualità-prezzo. Se infatti la prima Z4, la E85, è oggi molto ricercata per i suoi motori sei cilindri e il suo stile aggressivo e da “instant classic”, la E89, prodotta tra il 2009 e il 2016, non è ancora così ricercata. Disegnata da un team tutto al femminile, la Z4 E89 è, a livello meccanico, un’evoluzione della precedente.
Lunga 4,24 metri, ha linee affilate e sportive, mentre all’interno riesce a combinare lo stile tipico delle BMW dell’epoca con un look più ricercato ed esotico. La E89 è anche la prima (e l’unica) Z4 ad avere solamente il tetto retrattile in metallo, scelta per contrastare direttamente la diretta rivale, la Mercedes SLK. Proposta con una serie di motori a quattro e sei cilindri da 156 a 340 CV, la più interessante a livello qualità-prezzo-sensazioni è la sDrive23i, dotata del classico 2.5 sei cilindri in linea aspirato N52 da 204 CV, capace di offrire ottime prestazioni (0-100 km/h in 6,6 secondi) con un sound davvero appagante, il tutto con una buona affidabilità e ad un prezzo relativamente contenuto.
Ford Focus 1.6 EcoBoost
Passiamo ad auto più popolari per un modello che, al netto di uno stile decisamente poco convenzionale oggi offre tanto ad un prezzo decisamente interessante. La terza generazione della Ford Focus, prodotta tra il 2011 e il 2018, è diventata popolare soprattutto dopo il suo restyling arrivato nel 2014, che ha portato la mascherina ispirata alle Aston Martin e linee più convenzionali sia fuori che dentro. La prima “serie”, invece, prodotta dal 2011, ha l’interpretazione più originale del Kinetic Design di Ford, con fari anteriori e posteriori irregolari e un abitacolo ergonomico, ma dallo stile particolare.
Se a livello estetico non convince tutti, la meccanica è una delle migliori del segmento degli ultimi anni. Realizzata sull’ottimo pianale Ford C1, la Focus III è stata sviluppata con un’attenzione particolare per la dinamica di guida. Dotata di raffinate sospensioni Multilink al posteriore, la Focus di terza generazione è comoda e silenziosa, ma anche molto precisa e piacevole da guidare. Questo è particolarmente vero se scelta con il motore che vi consigliamo, l’ottimo 1.6 EcoBoost. Questo quattro cilindri turbo è stato usato dall’eccellente Fiesta ST, e sulla più grande Focus spinge bene sia in versione da 150 CV che nella più potente variante da 180 CV, con consumi buoni e un’affidabilità superiore al piccolo 1.0 tre cilindri.
Hyundai i10 1.0/1.2
Spazio alle piccole citycar con una delle più interessanti cittadine degli anni ’10, la Hyundai i10. Se la prima generazione dell’erede della popolare Atos migliorava in tutto rispetto alla precedente, la seconda serie della i10, prodotta tra il 2013 e il 2019, ha segnato un cambio di passo importante per la Casa coreana. Lunga 3,65 metri, sfrutta le dimensioni maggiori per avere uno stile più “europeo” e aggraziato, con un frontale simpatico e un posteriore alto e raccolto. Robusti e simpatici gli interni, con le prime versioni che potevano essere scelte in colorazioni decisamente particolari, con parti della plancia blu o arancioni. Oltre alle sgargianti tinte, però, alla i10 non manca nulla, per una piccola Segmento A con dotazioni da vettura di segmento superiore anche a livello di sicurezza.
Nonostante i motori fossero derivati dalla precedente i10, sia il 1.0 tre cilindri benzina aspirato da 69 CV che il più vivace e vigoroso 1.2 quattro cilindri riescono ad offrire le prestazioni ideali per una piccola cittadina come la i10, che con il 1.2 da 87 CV riesce a spingersi anche in autostrada e in montagna senza affanni. Facile e piacevole da guidare, la i10 di seconda generazione si è rivelata una delle citycar più affidabili e robuste, dando ben pochi problemi ai suoi soddisfatti proprietari.
Kia Sportage 1.6 GDi
Doppietta “coreana” in questa classifica: sia Hyundai che Kia, infatti, hanno dimostrato negli anni un gran livello di affidabilità, nonché un’offerta sempre accattivante a livello di motorizzazioni a benzina, come sulla Kia Sportage di terza generazione. Prodotta tra il 2010 e il 2016, la terza iterazione del venduto SUV sudcoreano è forte di uno stile molto più moderno e dinamico della precedente, capace di convincere anche i più scettici con linee esterne piacevoli e con un interno pratico, ergonomico e completo, anche se i materiali non erano ancora a livello delle rivali europee più raffinate.
Grazie ad una costruzione robusta e ad un’ottima abitabilità interna, però, il SUV da 4,44 metri è diventato uno dei crossover preferiti per le giovani famiglie degli anni ’10. Realizzato su una piattaforma inedita derivata dalla berlina Cee’d di seconda generazione, la Sportage è dotata di un’ottima rigidità torsionale e di un peso relativamente contenuto, oltre che di sospensioni raffinate (Multilink a ruote indipendenti dietro) e di una serie di motori molto interessanti. A fianco dei vendutissimi Diesel, sia 1.7 che 2.0 CRDi, c’è infatti il moderno 1.6 GDi quattro cilindri aspirato a iniezione diretta di benzina da 135 CV e 164 Nm, che grazie ad un peso inferiore ai 1.400 kg riesce ad essere piuttosto vivace (0-100 km/h in poco più di 11 secondi) con consumi contenuti per essere un “classico” 1.6 benzina.
Peugeot 508 RXH
Ecco qui la “sorpresa” tra le 10 auto Euro 5 da comprare con i blocchi del traffico, la Peugeot 508 RXH. Si tratta di una sorpresa perché, in realtà, a spingere questa bella Wagon da 4,83 metri c’è… un motore Diesel. Come è possibile? La 508 RXH è stata, insieme alle cugine Peugeot 3008 Hybrid4 e Citroen DS5 Hybrid4, una delle prime (insieme alla Volvo V60 D6 Plug-In) vetture Diesel ibride sul mercato italiano. Al fianco del classico (e robusto) 2.0 HDi, il quattro cilindri turbodiesel da 163 CV, c’è infatti un motore elettrico da 37 CV che spinge le ruote posteriori, per un’auto da 200 CV complessivi, trazione integrale e omologazione ibrida.
Questo significa che è possibile sfruttare la grande efficienza del 2.0 HDi nelle lunghe percorrenze (facile fare, anche sulla grande 508, oltre 18 km/l di media) senza ripercussioni. Peccato solo per la scelta della trasmissione, caduta su un lento cambio manuale robotizzato a 6 marce, piuttosto brusco e poco raffinato. Per il resto, la RXH è una versione molto affascinante della 508: si tratta, infatti, di una variante rialzata della Wagon, con altezza da terra maggiorata di 5 cm, protezioni laterali e sui paraurti in plastica e verniciature dedicate. Per il resto, conserva dalla normale 508 uno stile pulito ed elegante (anche se forse un po’ blando), interni altrettanto classici e tradizionali, con una buona qualità costruttiva, e tanto spazio per persone e bagagli. Sicuramente è una scelta un po’ particolare, ma che se può dare soddisfazioni: provatela prima, per vedere se il cambio può soddisfarvi.
Renault Twingo RS
Restiamo in Francia per una delle rappresentanti più interessanti, e sottovalutate, del segmento delle Hot Hatch, la Renault Twingo RS. La più piccola delle Renault Sport è stata per anni lasciata nel dimenticatoio, considerata troppo “poco” per meritare attenzione. In realtà, sulla base dell’altrimenti dimenticabile Twingo di seconda generazione è nata una piccola sportiva dalla dinamica di guida sorprendente, capace di divertire pur non avendo vagonate di cavalli.
Prodotta tra il 2008 e il 2014, la Twingo RS ha paraurti più sportivi, assetto ribassato (ancora più basso e rigido se scelta in versione Cup), con cerchi da 16 o 17 pollici contenuti a fatica dai passaruota allargati, alettone posteriore e singolo scarico laterale. All’interno, solo i sedili sportivi e il contagiri sul piantone dello sterzo fanno capire che si fa sul serio: per il resto, l’abitacolo è lo stesso, poco emozionante, della Twingo, conservando anche i comodi sedili scorrevoli posteriori. La meccanica, invece, è stata stravolta, con l’adozione di sospensioni ribassate, freni maggiorati e del motore 1.6 quattro cilindri 16 valvole da 133 CV e 160 Nm, capace di spingere i 1.050 kg della Twingo RS da 0 a 100 km/h in 8,7 secondi, ma soprattutto di renderla davvero divertente nelle strade miste. Una vera gemma nascosta, ancora sconosciuta ai più.
Suzuki Swift 1.2 VVT
Spazio per altre compatte con una coppia di giapponesi che hanno fatto dell’affidabilità una bandiera. La prima è la Suzuki Swift, che è omologata Euro 5 nella sua seconda generazione, proposta tra il 2010 e il 2017. Lunga 3,85 metri, la Swift è disponibile sia a tre che a cinque porte, e ha uno stile tondeggiante e simpatico, che scimmiotta un po’ la Mini ma sembra sembrare caricaturale. Razionale e robusto, invece, l’abitacolo, che convince per un’ottima dotazione per il segmento.
Realizzata sul pianale rinnovato e modernizzato dell’ottima prima generazione, la Swift è stata venduta in tanti esemplari con il 1.3 Diesel di origine FIAT, ma erano due gli ottimi motori benzina montati sulla piccola di Hamamatsu. Il più sensato per la maggior parte delle persone è l’ottimo 1.2 VVT, un quattro cilindri aspirato a benzina con fasatura variabile da 92 CV, fluido e regolare quanto vivace anche in contesti autostradali, aiutato anche dal peso contenuto (non si superano i 1.000 kg). Il 1.2 è anche disponibile con la trazione integrale, diventando una delle pochissime utilitarie con trazione 4x4. Divertente da guidare e affidabile, la Swift è ancora più bella e appagante se scelta in versione Sport, con l’indistruttibile 1.6 aspirato da 136 CV sotto il cofano. Questa versione, grazie ai fari xeno, al cambio a 6 marce e al Cruise Control, è ancora più completa, quella da scegliere se si ama guidare.
Toyota Yaris 1.5 Hybrid
Non poteva mancare un’ibrida tra le auto Euro 5 da comprare anche con i blocchi del traffico nel 2025. La scelta, però, non è così ampia: fino alla fine degli anni ’10, infatti, non c’erano molti produttori di auto ibride, con una sorta di duopolio formato da Honda, che proponeva la “strana” Insight, la sportiva CR-Z e la Jazz Hybrid, e Toyota, che tra il marchio principale e Lexus rappresentava il colosso di questa alimentazione. La svolta è arrivata nel 2012, quando sulla terza generazione della piccola Yaris è approdato il sistema ibrido Hybrid Sinergy Drive di Toyota. Se, infatti, già le varie Prius, Auris e le Lexus CT ed RX avevano convinto anche i più scettici, con la Toyota Yaris Hybrid questa tecnologia è diventata alla portata di tutti e iper-popolare in tutta Italia.
Lunga 3,89 metri, la terza Yaris è cresciuta molto nelle dimensioni rispetto alle precedenti, apparendo come un’auto più matura, spaziosa e versatile. Durante la sua produzione, arrivata fino al 2019, la Yaris III ha cambiato tre volte il suo aspetto, passando dalla elegante e pulita prima versione ai successivi due restyling, decisamente più aggressivi. Ben fatta e pragmatica dentro (anche se la posizione del volante è piuttosto curiosa, e può non piacere ai più alti), la Yaris non ha più quell’indole da “Piccolo Genio” delle precedenti con tetto alto e sedili scorrevoli, ma è comunque decisamente spaziosa.
Piacevole e facile da guidare, la Yaris Hybrid utilizza una versione adattata del sistema Full Hybrid visto su alcune Toyota ibride precedenti: sotto il cofano c’è un 1.5 quattro cilindri aspirato da 75 CV, affiancato da un motore elettrico da 60 CV per una potenza di sistema di 100 CV, scaricati sulle ruote anteriori dal classico cambio automatico eCVT. Facilissima e comoda da guidare in città, presta un po’ il fianco in autostrada e in montagna, dove deve usare solo il 1.5 termico, ma è sempre abbastanza vivace, e può contare su consumi davvero ridotti: in città, superare i 25 km/l è alla portata.
I prezzi delle auto Euro 5 da comprare con i blocchi del traffico nel 2025
Arriviamo, così, ai prezzi delle auto Euro 5 da comprare con i blocchi del traffico nel 2025, con prezzi piuttosto contenuti nonostante l’appetibilità di queste vetture. Come potrete immaginare, sono tutte automobili usate, con età comprese tra i 10 e i 16 anni d’età: per questo, questi prezzi sono indicativi, e variano a seconda delle condizioni del singolo esemplare, della rarità del modello e della situazione del mercato.
Seguiamo il già usato ordine alfabetico partendo dall’Alfa Romeo 159 1750 TBi, che ha delle valutazioni decisamente superiori rispetto alle altre 159. Sia i motori Diesel, ormai acquistabili solo in zone prive di blocchi del traffico, che i precedenti benzina aspirati JTS e TS, poco vivaci e assetati, hanno quotazioni dimezzate rispetto alla 1750 TBi, la più appetibile e ricercata delle 159. Venduta in pochi esemplari per poco meno di 2 anni, oggi per mettersi in garage la 159 turbobenzina da 200 CV servono almeno 9.000 euro per gli esemplari più chilometrati, mentre delle 159 perfette possono arrivare a 15.000 euro.
La forbice è del tutto simile per l’Audi Q5 2.0 TFSI quattro, estremamente abbordabile in versione Diesel e ben più ricercata con le sue motorizzazioni a benzina. Per entrare in possesso di una Q5 2.0 turbo con il motore della Golf GTI servono almeno 8.500 euro per un esemplare con cambio manuale e tanti km, mentre per una Q5 più fresca e con il comodo cambio automatico si può arrivare a spendere 15.000 euro. Tra le 2.0 TFSI si trova anche il 3.2 V6: si tratta del leggendario 3.2 VR6 del Gruppo Volkswagen, tanto assetato quanto fluido e dal sound inconfondibile.
Restando in Germania, tra le auto Euro 5 da comprare con i blocchi del traffico i prezzi della BMW Z4 E89 sono i più alti, almeno della nostra lista. La coupé-cabriolet bavarese, infatti, non sarà ancora la più ricercata, ma non è neanche offerta a prezzi stracciati. Per la nostra preferita, la sDrive23i, si parte da 14.000 euro per esemplari con tanti km e il poco apprezzato (ma comodo e fluido) cambio automatico ZF a 6 marce, mentre una bella 23i manuale può arrivare a 20.000 euro.
Prezzi davvero concorrenziali per una delle più versatili di questa lista, la Ford Focus 1.6 EcoBoost. “Forte” dello stile poco capito, infatti, la Focus Mk3 con l’otttimo 1.6 EcoBoost e cambio manuale parte, per gli esemplari più “vissuti” da 5.000 euro, mentre un esemplare con pochi km e condizioni ideali arriva a 8.500 euro. Insieme alla versione a 5 porte, ci sono diversi esemplari con carrozzeria Station Wagon: se cercate tanto spazio, potrebbe essere una soluzione interessante.
Per quanto riguarda, invece, la piccola Hyundai i10, la seconda generazione della citycar coreana ha quotazioni contenute, che non riflettono l’affidabilità e la qualità dell’auto. Per una i10 1.0 MPI, infatti, possono bastare meno di 4.000 euro, con prezzi che partono da 3.500 euro per esemplari con carrozzeria non perfetta. Auto in condizioni perfette, invece, arrivano a 6.500 euro. Per il più versatile 1.2 da 87 CV, invece, c’è un sovrapprezzo da pagare di circa 1.000-1.500 euro, con prezzi che variano tra i 5.000 e i 7.500 euro per vetture più difficili da trovare, ma ancora piuttosto comuni.
Lo stesso non si può dire della Peugeot 508 RXH, che è una delle vetture più rare in lista. Vista la sua scarsa diffusione da nuova, quando non fu capita fino in fondo, oggi trovare una 508 RXH è piuttosto complicato. Quando ci si riesce, però, i prezzi sono decisamente abbordabili: un esemplare molto usato parte da 7.000 euro, mentre una RXH perfetta può arrivare a 14.000 euro in versione Euro 5. Le successive RXH, prodotte dopo il restyling di fine 2014, sono infatti Euro 6, con quotazioni comprese tra 12.500 e 18.000 euro.
Tornando in ordine alfabetico, tra i prezzi delle auto Euro 5 da comprare con i blocchi del traffico la Kia Sportage 1.6 GDi si posiziona al centro, con quotazioni che partono dai 7.500 euro di vetture con una storia decisamente lunga fino a 12.500 euro di modelli perfetti con meno di 80.000 km. Le 1.6 GDi, però, sono piuttosto rare, e non è facile trovare più di un esemplare vicino alla propria città di residenza.
Altrettanto inusuale è la Renault Twingo RS, che complici delle vendite sotto le aspettative è una mosca bianca in un mare di Abarth 500. La piccola compatta della Losanga si trova, nella sua prima versione e con tanti km, a partire da 6.000 euro, ma ne servono almeno 8-9.000 per un esemplare pre-restyling in ottima forma. Le successive post-restyling, meno carine esteticamente ma più curate all’interno, hanno quotazioni comprese tra i 9.000 e i 12.000 euro.
Passando, invece, alla piccola Suzuki Swift, la compatta giapponese è una delle vetture più economiche, con esemplari con oltre 200.000 km che passano di proprietario a meno di 3.000 euro. Per una Swift 1.2 VVT in perfetta forma, invece, si parte da 5.000 euro, con esemplari del 2015 che arrivano a 8.000 euro con meno di 100.000 km. Per una Swift 4WD, invece, servono almeno 6-7.000 euro, mentre le belle Swift Sport hanno quotazioni comprese tra i 6.500 e i 15.000 euro (queste ultime con omologazione Euro 6).
Infine, la Toyota Yaris Hybrid è, come è facile immaginare, una delle vetture che ha mantenuto meglio il suo valore. Sebbene sul mercato ci siano più esemplari successivi al 2015, con omologazione quindi Euro 6, le più economiche Euro 5 prodotte tra il 2012 e il 2015 hanno valutazioni che partono da 6.500 euro per esemplari alle porte dei 200.000 km, mentre gli esemplari perfetti con meno di 80.000 km possono arrivare a 10.000 euro.
Questi sono, ricapitolando, i prezzi delle auto Euro 5 da comprare con i blocchi del traffico:
Alfa Romeo 159 1750 TBi, da 9.000 a 15.000 euro
Audi Q5 2.0 TFSI quattro, da 8.500 a 15.000 euro
BMW Z4 sDrive23i, da 14.000 a 20.000 euro
Ford Focus 1.6 EcoBoost, da 5.000 a 8.500 euro
Hyundai i10 1.0, da 3.500 a 6.500 euro
Hyundai i10 1.2, da 5.000 a 7.500 euro
Kia Sportage 1.6 GDi, da 7.500 a 12.500 euro
Peugeot 508 RXH, da 7.000 a 14.000 euro
Renault Twingo RS, da 6.000 a 12.000 euro
Suzuki Swift 1.2 VVT, da 3.000 a 8.000 euro
Toyota Yaris 1.5 Hybrid, da 6.500 a 10.000 euro
FAQ
Salvo ripensamenti o rinvii dell’ultimo minuto, nelle città delle Regioni della Pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) con più di 30.000 abitanti e nei grandi agglomerati urbani le auto Euro 5 Diesel non potranno più circolare liberamente dal 1° ottobre 2025. Ci sono, poi, disposizioni differenti a seconda della Regione, dai blocchi stagionali del Piemonte a quelli totali della Lombardia, ed è possibile circolare ancora munendo la propria auto del sistema MoVe-In, un dispositivo che calcola i km percorsi nelle zone off-limits, offrendo una percorrenza per il primo anno di blocchi pari a 10.000 km per i Diesel Euro 5.
Ci sono alcuni sistemi che permettono di trasformare alcuni (non tutti) i motori Diesel Euro 5 in Euro 6, con un cambio di omologazione che permetterebbe di non dover sostituire l’automobile. Il costo, però, è molto alto, con il prezzo di questo speciale kit che si aggira tra i 1.500 e i 3.500 euro: una spesa piuttosto esosa, che spesso non vale la candela su un’auto con un’età compresa tra i 10 e i 16 anni.
La Lombardia, come di consueto, è una delle città più attive nella limitazione alla circolazione dei veicoli inquinanti: per la Regione Lombardia, infatti, entrerà in vigore dal 1° ottobre 2025 il divieto di circolazione per i veicoli Diesel Euro 5, e sarà attivo tutti i giorni, tutto l’anno nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, nei comuni con oltre 30.000 abitanti e nelle aree B e C di Milano. Questo divieto può essere mitigato con l’adozione del sistema Move-In, un dispositivo che monitora i km percorsi dall’automobile inquinante, e che permette, almeno per il primo anno di disposizione, di percorrere 10.000 km all’interno delle zone off-limits.