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Focus: Auto elettriche e ibride
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Auto elettriche cinesi: marche, modelli e prezzi

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Per anni abbiamo parlato del possibile arrivo delle auto cinesi in Europa. Per il momento, in realtà, il momento del temutissimo “sorpasso” non è ancora avvenuto, ma le auto cinesi stanno facendo enormi passi da gigante.

Oggi sono diverse le auto elettriche cinesi con marche, modelli e prezzi diversi e con grandi cambiamenti e novità in arrivo nei prossimi mesi. Per il momento, infatti, le grandi Case cinesi non hanno ancora azzardato il grande salto verso il mercato del Vecchio Continente. Per costruire una rete di vendita e assistenza all’altezza delle aspettative, ci va infatti del tempo. I grandi colossi come BYD, Chery o Nio hanno annunciato che presto arriveranno in Italia, e con tutta probabilità tra due anni vedremo i grandi nomi anche sul mercato europeo.

Nel corso degli anni, poi, le auto cinesi hanno fatto enormi salti in avanti. Ricordiamo infatti le prime Great Wall, ancora molto grezze e poco raffinate, o le prime DR vendute nei supermercati, automobili con marchio italiano ma prodotte e sviluppate interamente in Cina. Le auto cinesi di oggi, invece, non sono più così indietro rispetto alle vetture dei costruttori occidentali, con prestazioni di buon livello, interni curati e una bella dose di tecnologia. In attesa dei grandi player, infatti, le auto elettriche cinesi tra marche, modelli e prezzi differenti sono in continua ascesa. Sono parecchie le Case cinesi che propongono vetture interessanti, sia a benzina che a zero emissioni, scegliendo principalmente due strategie distinte. Il primo modo per “attaccare” il mercato comunitario è quello, più classico, di approdare in Europa con brand cinesi, da far conoscere e diffondere passo dopo passo.

Il secondo modo, più interessante dal punto di vista industriale, è quello di utilizzare un marchio con “passaporto europeo”, che si tratti di un marchio relativamente giovane come l’italiana DR o l’inglese MG, per non intimorire con la provenienza lontana ma convincere con prezzi concorrenziali e contenuti di ottimo livello. Andiamo allora a fondo della questione, e scopriamo marche, modelli e prezzi delle auto elettriche cinesi, sia di quelle già presenti sul mercato che, soprattutto, di quelle in arrivo nei prossimi anni.

Sommario

Auto elettriche cinesi: marche e modelli

Le marche e modelli di auto elettriche cinesi sono in continua crescita. Il movimento automobilistico cinese è nato relativamente tardi nella sua forma “libera”. Fino agli anni ’90, infatti, l’industria automotive cinese era basata su automobili prodotte su licenza provenienti dall’amica Unione Sovietica. L’apertura al mondo del mercato mondiale è arrivata all’inizio degli anni ’90, passando da 200.000 ad un milione di auto prodotte nel 1992. Il boom dell’automobile cinese è arrivato grazie all’arrivo di produttori europei come Citroen o Volkswagen, che hanno fondato delle joint-venture per produrre alcuni modelli sul suolo cinese. In poco più di 20 anni, il movimento cinese è esploso, arrivando nel 2014 ad una produzione totale di veicoli di 23,72 milioni di esemplari e fissata, nel 2022, ad un totale di 27 milioni di veicoli nel 2022, di cui 23,8 automobili. La Cina è oggi il più grande produttore di automobili del mondo, e nel settore delle auto elettriche la Cina è, anche questa volta, il più grande produttore al mondo con 5,37 milioni di auto elettriche prodotte nel solo 2022.

Il mondo delle marche e dei modelli di auto elettriche cinesi è molto più grande di quanto immaginiamo, in quanto non ci sono solamente Case cinesi che producono auto nel Paese del Dragone. Per via della razionalizzazione della produzione e del costo ridotto della manodopera, infatti, ci sono tantissime automobili di brand europei che vengono prodotte in Cina. Un esempio lampante è la vendutissima Dacia Spring, prodotta a Gruppo Renault-Nissan di Shiyan, nella regione dell’Hubei, frutto di una joint-venture con la Casa cinese Dongfeng. Altri esempi di auto con marchi europei costruite in cina sono la DS 9, la Volvo S90 e l’intero brand Polestar, che pur essendo svedese di passaporto e nata come branca sportiva di Volvo è frutto degli investimenti del Gruppo Geely (proprietaria di Volvo, e non solo) e abbiamo deciso di includerla tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi. In questa lista non troveremo, però, brand come Lotus e smart, che sebbene siano anch’essi parte di grandi Gruppi industriali cinesi. Il motivo? Non tutta la loro produzione è (ancora) in Cina, e i modelli più rappresentativi sono ancora sviluppati e prodotti in Europa. Scopriamo allora marche e modelli di auto elettriche cinesi, da Aiways a Seres.

Aiways

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Cominciamo a conoscere marche e modelli di auto elettriche cinesi partendo da un marchio poco conosciuto ma piuttosto interessante, Aiways. Questa giovane Casa cinese nacque nel 2017 dall’iniziativa dell’ex direttore vendite di Volvo in Cina, Fu Qiang, che ha deciso di creare insieme al co-fondatore Gary Gu un brand indipendente di automobili elettriche incentrate su tecnologia e guidabilità. Dopo il lancio del brand con la sua prima auto, la U5, alla fine del 2018, Aiways ha iniziato a mettere in piedi il suo approdo in Europa, che iniziò nel 2020 dai Paesi del Nord Europa per arrivare, alla fine del 2021, anche in Italia grazie all’importatore Koelliker. Sebbene sia un marchio di auto elettriche cinese, Aiways utilizza tecnologia produttive europee: nella sua fabbrica di Shangrao, Aiways utilizza robot ABB e Kuka, nonché la collaborazione dei brand tederschi Eisenmann e Durr. Rispetto ad altre marche e modelli di auto elettriche cinesi, Aiways fa tutto “in casa”, senza appoggiarsi ai grandi colossi dell’auto cinese. Sia Aiways U5 che la nuova U6 sono realizzate su una piattaforma originale, la MAS, e tecnologia e motori sono realizzati in-house. Le batterie, invece, sono fornite dal colosso CATL, lo stesso che propone le batterie a brande come Volkswagen.

A livello di modelli, tra le marche di auto elettriche cinesi Aiways concentra le sue forze su due sole vetture, il SUV U5 e il nuovo SUV-coupé U6. Aiways U5, per essere il primo modello della storia Aiways, è un ottimo inizio: ancora un po’ acerba dal punto di vista tecnologico, si guida bene ed è spaziosa. Le prestazioni offerte dal motore anteriore da 204 CV sono più che buone (lo 0-100 km/h è coperto in 7,5 secondi), mentre l’autonomia garantita dal pacco batterie da 63 kWh è di 400 km nel ciclo WLTP. Dotata di uno stile piacevole anche se non troppo originale, U5 è robusta e molto comoda, anche se l’infotainment non è modernissimo e tra le curve richiede di essere guidata con il comfort in mente. Aiways U6 è invece un SUV coupé di nuova generazione, con un nuovo stile, un nuovo infotaimnent più moderno da ben 14,6 pollici e un motore più prestante, con 218 CV. Le prestazioni sono leggermente migliori (l’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 6,9 secondi, mentre grazie all’aerodinamica migliorata l’autonomia rimane intorno ai 400 km nel ciclo WLTP. Lo stile è più moderno e sportivo, mentre, come vedremo tra poco, il prezzo è decisamente interessante.

BYD

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Tra le marche e i modelli di auto elettriche cinesi spicca subito un colosso dell’automobile del Paese del Dragone: BYD. L’azienda cinese nata nel 1995 dall’acronimo altisonante (BYD sta infatti per “Build Your Dreams”, costruisci i tuoi sogni) è diventata nota alle nostre latitudini per la produzione di due strumenti che non si associano immediatamente al mondo dell’auto. BYD è infatti una pioniera nel mondo dei bus elettrici, utilizzati anche in diverse città italiane come Torino, Novara e Padova, mentre negli ultimi tre anni in tanti hanno fatto conoscenza con le mascherine chirurgiche BYD Care, in quanto il brand cinese è diventato, durante gli anni di pandemia, il più grande produttore mondiale di mascherine. In patria, invece, BYD si è distinta per la produzione di automobili, prima termiche e poi sempre più elettrificate. Secondo i dati ufficiali, infatti, nel 2022 BYD è riuscita in un’impresa senza precedenti: per la prima volta dagli anni ’80, dalla prima timida apertura del mercato cinese al mondo, una Casa ha superato il monopolio di Volkswagen. Quella Casa è proprio BYD, che nel 2022 è la prima in Cina per quota di mercato.

Possiamo quindi dire che tra marche e modelli di auto elettriche cinesi, BYD sia molto probabilmente la più grande e strutturata. Non è quindi una sorpresa scoprire che, entro la metà del 2023, BYD arriverà ufficialmente in Europa, Italia compresa, con una gamma di modelli a zero emissioni estremamente interessanti. I modelli BYD sono infatti piuttosto riusciti da un punto di vista estetico, con powertrain piuttosto moderni e al passo coi tempi. Ottengono questi risultati con soluzioni tecnologiche fuori dal comune, come il già iconico schermo rotante centrale, che permette di scegliere tra un infotainment verticale o orizzontale a seconda delle preferenze. La gamma di modelli BYD in arrivo in Italia è ancora in fase di definizione, così come i prezzi (non troverete infatti la gamma BYD nella sezione prezzi delle auto elettriche cinesi, in quanto non è ancora stato ufficializzato il listino di nessun modello). Sappiamo però che saranno almeno tre le BYD che andranno ad aggiungersi alle marche e modelli di auto elettriche cinesi nel 2023. Il primo è il SUV Atto 3, dotato di uno stile piuttosto sportivo e dinamico e con all’interno l’immancabile infotainment rotante, dotata di un motore anteriore da 204 CV e di un’autonomia compresa tra 345 e 420 km nel ciclo WlTP.

Non mancherà poi la berlina Seal, una tre volumi sportiva e dotata anche di una versione da oltre 520 CV, rivale diretta di Tesla Model 3. Il modello forse più interessante è però la compatta BYD Dolphin: lunga meno di 4,30 metri, è una due volumi che sfida Volkswagen ID.3, Renault Mégane E-Tech Electric e MG 4 con linee personali disegnate da Wolfgang Egger, lo stesso designer dietro alla splendida Alfa Romeo 8C Competizione. L’autonomia dovrebbe aggirarsi intorno ai 430 km di autonomia. Infine, arriveranno in Europa anche la berlina di lusso Han e il SUV full-size Tang, per una gamma completa e 100% elettrica.

Chery

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Tra le marche e i modelli di auto elettriche cinesi non può mancare un altro colosso dell’industria automobilistica orientale, Chery. Nata come brend para-governativo, Chery rispetto ad altre Case cinesi ha subito capito l’importanza dell’importazione dei propri modelli fuori dal mercato nazionale. Non stupisce scoprire che Chery è un brand molto attivo in Sud America, Brasile in primis, in Russia per un totale di 80 Paesi in giro per il mondo. L’Europa, invece, è stata “toccata” da Chery in modo poco convenzionale. Come vedremo tra pochissimo, infatti, in Europa Chery è presente fin dal 2007, ma sotto mentite spoglie. Grazie ad un lungimirante accordo siglato dall’imprenditore molisano Massimo di Risio, dal oltre 15 anni Chery commercializza alcuni suoi modelli in Italia con il marchio DR. Le vetture sono sviluppate e prodotte in Cina e spedite a Macchia d’Isernia, in Molise, dove DR applica alcuni dettagli estetici originali. Dopo i primi anni di timidi successi, negli ultimi anni DR ha conquistato sempre più clienti, uscendo anche dai confini italiani. Questo successo ha così portato Chery a maturare la decisione di lanciarsi, per la prima volta, in Europa con il suo marchio.

Tra le marche e i modelli di auto elettriche cinesi dovremo finalmente accogliere Chery, che si appresta a portare al debutto il suo primo modello pensato per il mercato europeo, la Chery Omoda 5. Si tratta di un SUV di medie dimensioni, lunga 4,40 metri e dotata di uno stile molto moderno ed europeo, che però non si ispira ad altre Case ma ha un suo carattere ben definito. All’interno la tecnologia è di casa con un doppio schermo per infotainment e quadro strumenti, una ottima qualità costruttiva e una buona disponibilità di spazio per persone e bagagli. A livello meccanico, invece, Chery Omoda 5 è dotata di un motore anteriore da 204 CV e 280 Nm di coppia, alimentato da una batteria da 64 kWh. Secondo i dati Chery, questo powertrain permette di scattare da 0 a 100 km/h in 7,8 secondi, mentre l’autonomia è di 450 km. La dotazione di sicurezza comprende tutti i sistemi che garantiscono una guida autonoma di Livello 2, mentre a livello di prezzi Chery Omoda 5 non ha ancora un listino europeo ufficiale. Ci possiamo aspettare un prezzo di circa 40.000 euro, che la porrebbe nella media delle marche e modelli di auto elettriche cinesi dello stesso segmento.

DR

Arriviamo così ad un brand che, al primo sguardo, non dovrebbe risultare in questa classifica. Sebbene DR infatti sia una Casa battente bandiera italiana e con sede a Macchia d’Isernia, come anticipato nel capitolo dedicato a Chery in realtà DR è una Casa sino-italiana. Sebbene DR non faccia parte del Gruppo Chery, infatti, l’azienda italiana grazie ad un accordo con la Casa cinese importa e distribuisce diversi modelli del Gruppo Chery in Italia e non solo (oggi DR è presente in Francia, Spagna e Bulgaria). I modelli che distribuisce, però, sono prodotti da Chery, modificati e assemblati una volta arrivati in Molise con piccoli dettagli e aggiustamenti estetici per rendere le vetture più “europee”. DR, però, non produce le componenti né sviluppa nessuna delle vetture che rivende, e quindi la sua presenza tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi, per noi, è più che giustificata. Sebbene inoltre questa inclusione fino a qualche tempo fa sarebbe stata negativa, oggi DR dimostra di aver agito con grande lungimiranza. Se infatti i primi modelli importati da DR dopo la sua nascita nel 2007, il SUV DR 5 o le compatte DR Zero, 1 e 2, erano modelli decisamente indietro rispetto alla concorrenza europea, oggi le auto DR sono decisamente più moderne e al passo coi tempi, con contenuti che hanno poco o nulla da invidiare ai costruttori occidentali.

Fino al 2022, DR non sarebbe entrata tra marche e modelli di auto elettriche cinesi in quanto non proponeva nessuno dei modelli elettrici prodotti in patria da Chery. All’inizio del 2023, però, è approdata a sorpresa in Italia la DR 1.0 EV, la prima elettrica della Casa sino-italiana. Come tutti gli altri modelli DR, 1.0 EV è la versione ribrandizzata di un modello molto apprezzato in Cina, la Chery eQ1. Si tratta di una piccola utilitaria ispirata nelle linee e nelle dimensioni dalla Toyota iQ, lunga 3,20 metri e capace di ospitare 4 persone e un piccolo bagagliaio in dimensioni di poco superiori ad una smart fortwo. Il motore elettrico ha 61 CV, e consente prestazioni discrete (0-100 km/h in 17 secondi, 120 km/h) e un’autonomia di 210 km nel ciclo misto WLTP. All’interno, invece, troviamo una plancia moderna con al centro uno schermo da 9,7 pollici per l’infotainment con Apple CarPlay e Android Auto di serie.

EVO

EVO Cross 4

Tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi troviamo un’altra Casa italo-cinese, EVO. Il brand EVO è la branca low-cost di DR, rispetto alla quale si differenzia per delle modifiche meno estese ai suoi modelli e per la differente origine di questi ultimi. Se tutte le DR sono basate su automobili prodotte da Chery, EVO commercializza modelli di origine JAC e BAIC, altri grandi gruppi industriali cinesi. Nato nel 2020, EVO inizialmente ha proposto i modelli della vecchia generazione DR su base Chery, come la EVO 5 (ex DR 5), la EVO 4 (ex DR 4) e la EVO 6 (ex DR 6). Oggi, invece, EVO ha due modelli in gamma, la EVO Cross 4, un pick-up Diesel con trazione 4x4, e la EVO 3, basata sulla JAC Refine S2. Al fianco della EVO 3 a benzina, dotata di un motore 1.5 quattro cilindri da 113 CV, il crossover compatto EVO è disponibile anche in versione elettrica, che in patria è nota come JAC iEV7S. Realizzata sulla stessa meccanica della versione termica, tra marche e modelli delle auto elettriche cinesi EVO 3 Electric è stata una delle prime EV orientali ad arrivare sul mercato. Lo stile è piuttosto tradizionale, con un look che non spicca per soluzioni rivoluzionarie ma rassicura e risulta ben proporzionata.

All’interno troviamo un display da 9 pollici e rivestimenti in ecopelle per sedili e plancia. Lo spazio è però piuttosto risicato per quanto riguarda i bagagli, con una capacità minima di 250 litri. A livello di motore e batteria, invece, EVO 3 Electric può contare su una batteria prodotta dal colosso coreano Samsung e ha una capacità relativamente contenuta, 40 kWh. Grazie ad un motore piuttosto efficiente da 116 CV, però, EVO 3 Electric è in grado di percorrere 300 km nel ciclo misto omologativo WLTP. La ricarica, invece, ha una potenza massima di 50 kW, che consente una ricarica dal 10 all’80% in circa 40 minuti.

Maxus

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Ancora poco conosciuto alle nostre latitudini, Maxus è un brand che spicca tra le marche e mdoelli di auto elettriche cinesi. Il primo punto di differenza tra le altre componenti di questa lista è che, per il momento, Maxus offre unicamente veicoli commerciali alle nostre latitudini. Sebbene infatti la Casa produca SUV e crossover sul mercato interno, la divisione europea di Maxus (distribuita in Italia dal Gruppo Koelliker) propone due modelli a zero emissioni, il van medio eDeliver3 e il più grande eDeliver9. Controllato dal Gruppo SAIC Motor, Maxus ha una genesi a dir poco particolare. Maxus deriva infatti dal brand di veicoli commerciali inglese LDV Leyland DAF Van. Storicamente parte del Gruppo Leyland prima e di Rover poi, LDV è stato uno dei grandi protagonisti del mondo dei veicoli commerciali inglesi, ed è oggi riunito con lo storico brand inglese MG. Al fallimento del Gruppo MG Rover, del quale LDV faceva parte, LDV è passata sotto il controllo della russa GAZ, lanciando sul mercato il nuovo LDV Maxus. Nel 2009, però, LDV fallì e venne acquisita nel 2010 dal Gruppo SAIC, dove si riunì nuovamente con MG.

In quel momento, al posto del brand LDV, che ricordava fin troppo i fasti di Leyland, SAIC scelse il nome Maxus per i mercati internazionali, mentre in patria tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi il brand è noto come Datong. Arrivato in Italia nel 2021, Maxus propone due modelli, il Maxus eDeliver 3 e il Maxus eDeliver 9. Il van base Maxus eDeliver 3 è disponibile in due lunghezze, corto (4,50 metri) e lungo (5,10 metri), ed è spinto da un motore anteriore da 95 CV e alimentato da una batteria da 52,5 kWh, che consente un’autonomia di 241 km nel ciclo misto WLTP. Lo stile è piuttosto personale, e grazie ad una larghezza relativamente contenuta (1,78 m) è adatto anche alla vita cittadina. Maxus eDeliver 9, invece, è un van di dimensioni molto più grandi, rivale in quanto a centimetri del nostro FIAT Ducato. Lungo 5,55 metri in configurazione standard e 5,94 metri in versione a passo lungo, Maxus eDeliver 9 è dotato di uno stile più muscoloso e personale, con un frontale aggressivo e un posteriore votato alla praticità. A livello meccanico, invece, Maxus eDeliver 9 è decisamente più potente. Il motore elettrico anteriore è ha una potenza di 204 CV, ed è disponibile con tre tagli di batteria da 51,5, 72 e 88,55 kWh di capacità. L’autonomia è quindi, rispettivamente, di 186, 236 e 296 km a seconda della capacità del pacco battterie. Nonostante i 310 Nm di coppia e i già citati 204 CV, però, la velocità massima è di 100 km/h mentre l’accelerazione 0-100 km/h è di 18,4 secondi.

MG

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Tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi, MG sta cominciando sempre più a prendersi un importante spazio nel mercato europeo. Il celeberrimo marchio inglese Morris Garages, fallito insieme alla “sorella” Rover nel 2005, ha passato alcuni anni nel dimenticatoio. La più classica delle “seconde occasioni” è arrivata dalla Cina, quando prima Nanjing Automobile nel 2006 e poi SAIC Motor nel 2009 hanno preso il controllo del brand inglese insieme a Rover (della quale però, per l’assenza dei diritti sul nome “Rover” posseduti dal Gruppo Jaguar-Land Rover, è oggi nota come Roewe). Dotata di una storia secolare, con i 100 anni dalla fondazione del brand festeggiati nel 2023, dopo diversi anni di presenza europea solo sul mercato “di casa” in Inghilterra e Irlanda, dal 2020 MG ha messo le basi per riapprodare in Europa, arrivando in Italia nel 2021. Dopo aver iniziato con modelli tradizionali come la berlina MG 6 e la compatta MG 3 (ancora proposta in UK dove è una delle auto più economiche sul mercato), il brand del Gruppo SAIC ha deciso per una importante svolta verso l’elettrificazione.

Il primo passo per entrare stabilmente tra marche e modelli di auto elettriche cinesi è rappresentato dal SUV MG ZS, proposto in Europa inizialmente solo in versione elettrica. Dopo l’arrivo del SUV Plug-In EHS, poi, sono arrivati anche i modelli termici di ZS e del SUV HS, che oggi si propongono come vetture dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Il cuore dell’offerta più moderna di MG, però, gira proprio intorno alle elettriche. Oltre alla già citata ZS Electric, infatti, i tre modelli più moderni di casa MG sono a zero emissioni, a partire dal SUV flagship del marchio, la Marvel R, e la wagon MG 5, prima familiare elettrica sul mercato europeo. Il modello più interessante è invece l’MG 4 Electric, una compatta dallo stile sportivo e dalla guida piuttosto dinamica. Grazie al motore posteriore da 170 o 204 CV, MG 4 Electric ha un comportamento dinamico molto interessante, e accoppiata alla batteria più grande da 64 kWh è in grado di percorrere 450 km con una carica nel ciclo misto WLTP.

Nio

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Da una Casa che si posiziona come una delle più convenienti a livello europeo come MG, tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi spicca un brand che ha aspirazioni ben diverse: Nio. Per chi segue la Formula E, questo nome non sarà nuovo: Nio partecipa alla Formula E fin dalla sua nascita nel 2014, e si è distinta in patria per la produzione di vetture elettriche molto vicine al mondo premium, con prestazioni di rilievo e con una qualità costruttiva che non ha nulla da invidiare alle rivali europee. Del resto, l’esperienza non le manca. Se la Casa è nata da pochissimo, nel 2014, già nella stagione inaugurale è riuscita a vincere il Campionato Piloti di Formula E con Nelson Piquet Jr. Nel mondo delle elettriche stradali, invece, Nio si è fatta portabandiera di una tecnologia che, per alcuni, se padroneggiata potrebbe risultare la svolta per il mondo della mobilità: il battery swap.

Se infatti non consideriamo alcuni esperimenti, l’idea della possibilità di recarsi in speciali “stazioni di servizio” per sostituire la batteria scarica in pochi minuti con una completamente carica non è mai stata implementata in larga scala fino all’arrivo di Nio. La Casa cinese è stata la prima a mettere in piedi una rete di fornitori fin dal 2018, ampliatasi in larga scala negli anni successivi. Il servizio ha totalizzato ben 10 milioni di utilizzi cumulativi solo 4 anni dopo, nel 2022, proponendosi come una soluzione reale all’annoso problema dell’autonomia. A livello di modelli, tra le marche di auto elettriche cinesi i modelli di Nio sono curati, eleganti e tecnologici, con la più ricca e lussuosa ET7 che è anche la prima automobile elettrica di serie ad essere dotata di batterie allo stato solido, che consentono un’autonomia nel ciclo NEDC di 1.000 km. In Europa, Nio è già presente con il SUV di grandi dimensioni EL7, la berlina ET7 e la più piccola berlina ET5. In Italia, Nio potrebbe arrivare con modelli più economici, con la top di gamma che potrebbe essere la berlina Nio ET5, una media rivale diretta di Tesla Model 3 dotata di 490 CV lunga 4,79 metri.

Ora

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Tra le marche e i modelli di auto elettriche cinesi sembra mancare uno dei brand del Paese della Grande Muraglia che si è fatto conoscere per primo in Italia, Great Wall. Noto al grande pubblico per il suo robusto pick-up Steed e per il SUV low-cost Hover, Great Wall è un brand cinese (il nome non mette dubbi: Great Wall in inglese significa proprio Grande Muraglia) tra i più attivi sul mercato. La Casa ha infatti ufficializzato pochi mesi fa un accordo per certi versi sorprendenti con il Gruppo BMW, che porterà la nuova MINI elettrica a condividere la meccanica con alcuni modelli Great Wall e ad essere prodotta in Cina dalla stessa GWM. In Europa, però, Great Wall è sempre stata associata a veicoli spartani, almeno fino ad oggi. È infatti questione di tempo perché arrivi anche in Italia Ora, il brand completamente elettrico del Gruppo GWM che punta su uno stile simpatico e moderno e su caratteristiche tecniche interessanti.

Tra marche e modelli di auto elettriche cinesi, la più nota del brand Ora è sicuramente Ora Cat, nota anche con il nome di Funky Cat su diversi mercati e candidata numero uno ad arrivare in Italia per prima. Dotata di uno stile personale, simpatico, quasi retrò e cartoonesco sia fuori che dentro, Ora Cat è in realtà una moderna compatta di Segmento C che lancia la sfida a rivali come Volkswagen ID.3 o Renault Mégane E-Tech Electric. Dotata di tanta tecnologia a bordo e di un abitacolo accogliente per le persone ma meno per i bagagli, Ora Cat è realizzata su una piattaforma dedicata a trazione anteriore, e sarà proposta in Europa con il motore più potente presente in gamma, dotato di 170 CV e 250 Nm di coppia. Le due batterie proposte hanno una capacità rispettivamente di 48 e 63 kWh, che consentono un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 310 e 420 km. Sebbene il prezzo non sia ancora stato ufficializzato, Ora Cat non sarà un’elettrica economica. Tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi, infatti, Ora Cat è una delle più costose del suo segmento, almeno per i prezzi tedeschi. In Germania, infatti, Ora Cat parte da 38.990 euro per la versione Funky Cat 300, che diventano 40.990 per la 300 Pro e 44.490 euro per la 400 Pro. La top di gamma Funky Cat GT, con stile sportivo e una dotazione completissima, si sfiorano i 50.000 euro.

Seres

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Concludiamo il nostro viaggio tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi con Seres, che al contrario di altri brand visti in questa lista è decisamente atipico. Seres è posseduta con una quota minoritaria dal Gruppo Dongfeng Motors, uno dei più longevi e importanti gruppi automobilistici cinesi. Dopo essere diventato famoso alle nostre latitudini per le collaborazioni con brand europei come Citroen, Peugeot e Renault nonché con KIA, Honda e Nissan, Dongfeng è uno dei quattro massimi costruttori cinesi, e condivide con il marchio Seres alcune tecnologie nonché modelli come Seres 3 e Seres 5. Seres, dal canto suo, è invece un brand sino-americano, in quanto il suo quartier generale è a Santa Barbara, in California. Per questa anomalia, tra marche e modelli di auto elettriche cinesi Seres ha un look decisamente più occidentale sia dentro che fuori, e l’attenzione alla qualità è più alta rispetto a modelli simili. Seres ha poi un occhio attento per la tecnologia: ha infatti siglato un accordo con il colosso tech Huawei, che fornirà i sistemi di infotainment e gran parte delle componenti tecnologiche delle prossime Seres.

Al momento, infatti, in Italia è arrivato (importata dal Gruppo Koelliker) il modello di debutto di Seres, il SUV compatto Seres 3. Lunga 4,39 metri, Seres 3 è un modello dallo stile pulito ed elegante, mentre all’interno troviamo un abitacolo curato ed ispirato nel look alle Audi di qualche anno fa, con grandi bocchette dell’aria, comandi fisici di buona qualità e un sistema di infotaimnent a sbalzo piuttosto curato. Dotata di un motore da 163 CV, grazie ad una batteria da 53,6 kWh è in grado di percorrere 301 km nel ciclo misto WLTP. Nel prossimo futuro, invece, tra le marche e modelli di auto elettriche cinesi arriverà anche la Seres 5, un SUV più grande, curato e tecnologico. Disponibile in Cina anche in versione elettrica con un motore termico turbobenzina come generatore per un sistema tipo range extender, Seres 5 è disponibile in tre versioni. La versione d’accesso 2WD è dotata di un motore elettrico posteriore da 300 CV e batteria da 80 kWh, per un’autonomia nel ciclo WLTP di 500 km. L’intermedia Premium 4WD accoppia alla batteria da 80 kWh con un doppio motore da 580 CV, che promette prestazioni davvero sportive. Al top della gamma troveremo la Signature 4WD, che monta una batteria allo stato semi-solido da 90 kWh più leggera di quella più piccola, e permette di scattare da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi. Non ancora presente in Italia, Seres 5 ha un listino che parte da 63.900 euro per la versione 2WD mentre la Flagship 4WD arriva a 74.900 euro.

Leggi altro: Auto elettriche economiche 2023: modelli e prezzi

Auto elettriche cinesi: i prezzi sul mercato italiano

Dopo aver conosciuto nel dettaglio marche e modelli di auto elettriche cinesi, i prezzi sul mercato italiano raccontano le diverse aspirazioni dei brand. In attesa del lancio sul mercato nazionale anche dei brand più ambiziosi come Nio, Ora e BYD, troviamo sul mercato delle auto a zero emissioni diverse soluzioni in arrivo dal Paese della Grande Muraglia. L’automobile più economica a livello di prezzi tra le auto elettriche cinesi è la sino-italiana DR 1.0 EV, proposta ad un prezzo di 25.900 euro. Aiways e Seres, invece, hanno l’ambizione di puntare ad un gradino leggermente superiore rispetto ai brand generalisti, con un prezzo che per Seres 3 EV parte da 42.850 euro, mentre per la nuova Aiways U6 parte da poco sotto i 50.000 euro. Molto interessante infine il posizionamento di MG. Nonostante il brand inglese abbia un posizionamento e una notorietà decisamente superiore rispetto alle rivali cinesi, infatti, MG vuole convincere per un rapporto qualità-prezzo concorrenziale, a partire dalla MG 4 Electric.

Il modello più moderno e al passo coi tempi della Casa anglo-cinese parte infatti da 30.790 euro, risultando decisamente più economica delle rivali europee ma senza lesinare su autonomia e guidabilità. Tra le auto elettriche cinesi i prezzi più alti sono quelli annunciati per le raffinate Nio. Per la berlina media ET5, infatti, la Casa cinese ha pensato ad un prezzo d’attacco sul mercato tedesco di 49.900 euro, batteria esclusa. Ricapitolando, questi sono i prezzi delle auto elettriche cinesi in vendita attualmente sul mercato italiano:

Aiways

  • U5, da 43.500 euro
  • U6, da 49.900 euro

DR

  • 1.0 EV, da 25.900 euro

EVO

  • 3 Electric, da 36.600 euro

Maxus

  • eDeliver3, da 30.410 euro
  • eDeliver9, da 57.173 euro

MG

  • 4 Electric, da 30.790 euro
  • 5 Electric, da 34.490 euro
  • ZS Electric, da 34.490 euro
  • Marvel R, da 42.690 euro

Seres

  • 3 EV, da 42.850 euro

Puoi approfondire con: Le migliori auto elettriche 2023: modelli e prezzi

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