Pro
- Tra le Ferrari più belle da guidare
- Linee Pininfarina riuscite
Contro
- Prezzi fuori scala
- Carrozzeria in acciaio soggetta a ruggine
Ferrari 246 in sintesi
Qui trovi una panoramica generale dell’auto Ferrari 246 inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più
Offerte attuali per Ferrari 246
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Ferrari 246 DINO 246 GT
€ 370.000,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. - 11.464 km
- 01/1971
- 143 kW (194 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-42122 Reggio Emilia - RE -
Ferrari 246 DINO GT - RARISSIMA – RESTAURO MANIACALE(1971)
€ 360.000,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. - 46.745 km
- 06/1971
- 143 kW (194 CV)
- Epoca
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-24064 Grumello del Monte - Bergamo
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La scelta del nome Dino è un omaggio al figlio di Enzo Ferrari, Alfredo detto appunto Dino, che scomparve nel 1956 a soli 24 anni per via di una gravissima forma di distrofia muscolare. Dino non era però solo il figlio di Enzo Ferrari, ma anche un brillante ingegnere. Dino ebbe infatti un ruolo fondamentale, nonostante la giovane età, nello sviluppo di un nuovo motore V6. Il suo lascito è stato un sei cilindri leggero, potente e molto versatile, chiamato proprio Dino. Questo V6 che ha dato soddisfazioni a Ferrari nelle competizioni in Formula 2 e su strada sia sulle FIAT Dino e Lancia Stratos che sulla sua prima vettura stradale con motore V6, le Dino 206 e 246 GT. Nata nel 1967 come prima vettura di grande serie prodotta da Ferrari, per omaggiare ancora una volta il figlio scomparso le 206 e 246 vennero prodotte e distribuite da Ferrari, ma vendute con un nuovo marchio, Dino. Dopo la prima 206 GT con motore da 2.0 litri, nel 1969 Ferrari introdusse la nuova Dino 246 GT, con motore portato a 2.4 litri e un’estetica, realizzata da Aldo Brovarone per Pininfarina, ancora oggi considerata come una delle più belle Ferrari di serie mai costruite. Oggi nota anche come Ferrari 246 GT, nonostante il motore meno nobile delle altre vetture del Cavallino l’assenza del nome Ferrari è oggi una delle Ferrari più apprezzate dai collezionisti.
Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Ferrari 246 GT.
Dimensioni Ferrari 246
Le dimensioni della Ferrari 246 sono:
- lunghezza 4,34 metri
- larghezza 1,70 metri
- altezza 1,15 metri
- passo 2,34 metri
A livello estetico, la Ferrari Dino 246 GT si differenzia ben poco dalla prima Dino, la 206, ma ci sono diversi dettagli che vengono cambiati, aggiornati e migliorati. La principale novità è l’aumento delle dimensioni: Ferrari Dino 246 GT è infatti più lunga di 9 cm rispetto alla precedente 206, ha un passo maggiorato di 5,8 cm e un’altezza cresciuta di 7,6 cm. Queste differenze vennero messe in piedi per aumentare l’abitabilità, un limite importante della prima 206, e l’accessibilità del vano motore, rendendo più semplici le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. Cambiò anche il disegno del tappo del serbatoio, ora incassato e coperto da uno sportello nel colore della carrozzeria, e il materiale della carrozzeria stessa.
Se infatti la precedente 206 GT era realizzata interamente in lastre di alluminio battute a mano dalla Carrozzeria Scaglietti di Modena, la nuova 246 è in acciaio, con solo porte e cofani in alluminio, anche se l’assemblaggio è ancora affidato alla Scaglietti. Le linee, però, sono identiche, e sono davvero riuscite. Aldo Brovarone, firma di spicco di Pininfarina, disegnò una vettura elegante ma sportiva, dotata di un frontale molto personale con fari incassati, passaruota gonfi e le classiche tre feritoie per lato sul cofano anteriore, abitacolo molto centrale e sinuoso e una coda bassa e filante. Alcuni vedono tratti della Alpine A110 di Michelotti, alla quale Brovarone si sarà ispirato in quanto questa è la prima Ferrari con motore centrale-posteriore, altro motivo per il quale Enzo Ferrari decise di non chiamarla Ferrari in quanto era nota la sua avversione verso le auto “con i cavalli che spingono il carro”. Concludendo con le dimensioni della Ferrari Dino 246 GT, il bagagliaio è posteriore, dietro il piccolo V6, ed è anche piuttosto generoso nelle dimensioni.
Interni Ferrari 246
Gli interni di Ferrari 246 GT sono estremamente semplici e puliti, ma non poveri o spartani. Anzi, essendo questa la prima Ferrari pensata per vendere la qualità è la stessa delle bellissime 12 cilindri di Maranello, e il disegno è pulito, minimale e molto piacevole ancora oggi. La plancia è realizzata in materiale floccato, in modo da non restituire fastidiosi riflessi sul parabrezza, mentre dietro il bellissimo volante sportivo a calice troviamo un ricchissimo quadro strumenti Veglia Borletti con otto indicatori a sfondo nero tra i quali spicca il contagiri, con fondoscala a ben 10.000 giri e linea rossa posta a 7.800 giri.
Tornando indietro di qualche centimetro, però, notiamo uno dei dettagli più particolari degli interni di Ferrari 246 GT, ovvero l’assenza del leggendario Cavallino Rampante nero su sfondo giallo presente su ogni Ferrari mai prodotta. In tutta l’auto non ci sono infatti loghi Ferrari, ma solo l’elegante logo Dino scritto in azzurro su sfondo giallo, classico rimando alla città di Modena. Per il resto, gli interni di Ferrari Dino 246 GT sono eleganti e ben studiati, con i comandi di clima e radio posti al centro della plancia, la bella leva del cambio manuale a 5 marce con la classica griglia al centro in un piccolissimo tunnel centrale e una buona abitabilità, superiore a quella delle rivali italiane coeve.
Motori Ferrari 246
Ma sono proprio meccanica e motori di Ferrari 246 GT a rendere speciale la Dino. Dopo diverse vetture di successo nelle competizioni con motore centrale-posteriore, infatti, Ferrari decise di entrare cautamente nella produzione di auto stradali con motore centrale, dando questo “peso” alla piccola Dino. Questo però non vuol dire che la berlinetta modenese sia stata sviluppata poco, anzi. Il telaio tubolare è in acciaio con sezioni miste circolari ed ellittiche, le sospensioni sono a quadrilateri deformabili sia davanti che dietro mentre la carrozzeria, che sulla precedente 206 (identica nello stile) era interamente in alluminio, diventa in acciaio con cofani e portiere in alluminio. Questa differenza, unita alle già citate dimensioni maggiorate, aumentò il peso di 203 kg, ma le prestazioni rimasero invariate grazie ad un nuovo V6 più potente e vigoroso.
La gamma motori di Ferrari 246 GT porta in dote infatti un nuovo V6 Dino, modificato in diversi aspetti. Se il primo 2.0 V6 era interamente in alluminio, capace di 180 CV ma un po’ delicato e dotato di un carattere scorbutico e poco incline alla guida su strada, la nuova 246 GT offrì un nuovo V6 con cilindrata maggiorata a 2.4 litri. Il blocco motore diventa in ghisa, più pesante ma anche più robusto e meno sensibile alle vibrazioni, aumentano l’alesaggio e la corsa e rimangono anche tante innovazioni della precedente 206, come la lubrificazione a carter secco, la distribuzione bialbero con due valvole per cilindro e anche le camere di scoppio emisferiche. Il risultato è un motore da 195 CV erogati a 7.600 giri e 236 Nm di coppia, che muove le sole ruote posteriori via un cambio manuale a 5 marce e un differenziale autobloccante meccanico. Nonostante il peso di 1.080 kg, Dino 246 GT è un’auto davvero veloce per gli anni ’70, con uno 0-100 km/h coperto in 7,2 secondi e una velocità massima di 235 km/h.
Motori Ferrari 246
Benzina
- 246, 2.4 V6 aspirato, 195 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore
Prezzi Ferrari 246
A livello di prezzi, Ferrari 246 GT è nata fin dall’inizio per essere una baby Ferrari, capace di rivaleggiare con le nuove sportive compatte dotate di motori a sei e otto cilindri ma dal prezzo decisamente più contenuto rispetto alle sportive a 12 cilindri. Lo stesso vale per Ferrari, che lanciò il suo marchio Dino dedicato alle “piccole” di Casa. Le vetture sono sempre sviluppate e costruite da Ferrari a Maranello e vendute della rete ufficiale, ma vista la meccanica differente (motore a sei cilindri in posizione centrale) e il prezzo ridotto meritavano, secondo Ferrari, di un’identità tutta loro.
Ferrari sviluppò la Dino 246 GT per essere la prima vettura della Casa di grande serie, e il successo fu davvero importante. Lanciata ad un prezzo quasi dimezzato rispetto alla coeva Ferrari Daytona, Dino 246 GT nacque come avversaria dichiarata della Porsche 911, e con una produzione di 3.761 esemplari è stata, per lungo tempo, la Ferrari prodotta nel maggior numero di esemplari. Sia quando era nuova che negli anni immediatamente successivi alla sua sostituzione, però, la Dino 246 GT non riuscì a scollarsi di dosso l’etichetta di “Ferrari dei poveri” nonostante una meccanica raffinatissima e prestazioni non così distanti dalle 12 cilindri. Dopo decenni, infatti, oggi il mondo ha cominciato a dare il giusto riconoscimento alla Dino 246, e i prezzi lo dimostrano. Oggi i prezzi di Ferrari 246 GT sono semplicemente stellari. Per un esemplare in buone condizioni servono almeno 320.000 euro, mentre per una Dino 246 GT restaurata direttamente da Ferrari Classiche si può arrivare senza problemi a 500.000 euro.
Ferrari 246: concorrenti e conclusioni
Le quotazioni che oggi ha raggiunto la “baby Ferrari” sono quindi ormai proibitive, rendendola un oggetto del desiderio quasi irraggiungibile come molte delle sue sorelle maggiori. In più, la scelta di Ferrari di sostituire il costoso alluminio con il più economico acciaio ha dato problemi a diversi esemplari con la ruggine. Per il resto, però, la Dino 246 GT è forse una delle migliori Ferrari mai costruite, anche senza il leggendario V12 sotto il cofano. Forse è proprio l’assenza del dodici cilindri ad aver reso così speciale la Dino 246: se infatti tutte le altre Ferrari girano intorno a quel meraviglioso motore, il piccolo V6 da 2.4 litri, seppur potente e vivace, ha tutt’altra pasta. Per riuscire a rendere veloce e rilevante la piccola Dino Ferrari ha quindi lavorato sull’handling, sulla precisione di sterzo e sospensioni, sull’agilità e sulla ripartizione dei pesi. La presenza del motore centrale, poi, ha fatto il resto. Secondo molti esperti Ferrari, la Dino 246 GT è una delle migliori Ferrari sotto il punto di vista della guida, e a livello estetico secondo grandi firme dell’automobilismo come Frank Stephenson è una delle vetture più belle mai prodotte dal Cavallino.
Nata per combattere con le nuove sportive compatte, rispetto alle dirette concorrenti Ferrari 246 GT spiccava per guidabilità, eleganza e, sebbene sembri incredibile pensarci adesso, per un prezzo competitivo. Oggi portarsi a casa una Dino 246 GT è affare per pochissimi eletti, e per tutti gli altri è possibile solo sognarla. Se però oggi abbiamo avuto la possibilità di goderci tutte le incredibili berlinette V8 Ferrari, il merito è tutto suo. Concludiamo, come di consueto, con le dirette concorrenti di Ferrari 246, tra le quali spicca la vera vettura “da battere” del segmento, la Porsche 911, senza dimenticare le connazionali Maserati Merak e Lamborghini Urraco, e la sportiva con motore anteriore Alfa Romeo Montreal e la cugina FIAT Dino, dotata dello stesso motore leggermente depotenziato e di un’impostazione più paciosa e da Gran Turismo.