Le auto più belle del mondo del 2025 (e di sempre)

Proporzioni perfette, linee decise e slanciate, silhouette dinamica: non esiste una formula perfetta per fare di un'auto un classico del design. O forse sì? Vi presentiamo le auto più belle del 2025 (e di tutti i tempi) e vi sveliamo come gli scienziati pensano di poter calcolare la bellezza.

“La bellezza è negli occhi di chi guarda”: è vero, le frasi fatte sono banali, ma molto spesso dietro queste ovvietà c’è un fondo di verità. Nel caso delle auto, è inutile dire come l’aspetto estetico sia uno dei principali criteri di scelta in tutto il mondo, e in Italia soprattutto. Secondo decine di studi effettuati nel corso dei decenni, infatti, si è sempre constatato come gli italiani acquistino le auto soprattutto a partire dal design, mettendolo prima di affidabilità, consumi, guida e persino del prezzo, altro grande distinguo in fase di scelta della propria auto. Definire quali siano le auto più belle del mondo nel 2025 e nell’intera storia dell’auto, però, è un compito davvero difficile.

Ci sono diversi premi, concorsi e classifiche che, ogni anno, provano a definire quali siano le automobili più interessanti e memorabili a livello di design, ma soprattutto se si parla di auto storiche il cuore e la preferenza personale rivestono un ruolo fondamentale, rendendo molto difficile scegliere le auto più belle del mondo. Oltre a ciò, poi, va ricordato come i gusti del pubblico, e quindi anche dei giurati di concorsi e premi, cambino costantemente con le mode e con le nuove tendenze, rendendo quello che 20 anni fa veniva considerato bello visto oggi come non memorabile, o addirittura poco attraente.

Oltre ai gusti personali, ai premi e ai risultati dei concorsi d’eleganza, però, negli anni si è parlato spesso di bellezza oggettiva, o meglio bellezza “matematica”. Già nel mondo dell’arte e dell’architettura si sono utilizzate formule matematiche per capire oggettivamente se un oggetto o un palazzo fosse bello, arrivando alla formulazione di una formula, la cosiddetta formula aurea, che incoronerebbe l’auto più equilibrata, proporzionata e, quindi, bella del mondo. Scopriamo quindi insieme quali sono le auto più belle del mondo nel 2025, in assoluto e quali sarebbero le auto “scientificamente” più belle del mondo.

Sommario

Quale marca fa le auto più belle del mondo?

La risposta breve sarebbe estremamente semplice: dipende da chi lo chiede, e da chi risponde. C’è chi potrebbe scegliere il suo marchio preferito, quello che sta producendo le automobili più gradevoli oppure quello che ha convinto maggiormente nel corso degli anni. Meglio allora, se vogliamo provare a rispondere in maniera oggettiva a questa domanda, scoprendo quali sono le Case automobilistiche che hanno vinto il maggior numero di premi del settore.

Se, infatti, per guidare la bontà di un’automobile esiste il famoso premio Auto dell’Anno, mentre per premiare il miglior motore c’è il World Engine of the Year, per il design ci sono diversi concorsi istituiti in Italia e nel mondo. Uno dei più famosi per il design industriale è il Red Dot Design Award, che premia i migliori oggetti industriali a livello estetico. Andando a spulciare la sezione dedicata alle auto, scopriamo alcune classifiche stilate secondo le vincitrici degli ultimi decenni.

Secondo questa giuria indipendente, è Ferrari la Casa automobilistica che ha vinto per il maggior numero di volte il Red Dot Award, venendo insignita di ben 14 Red Dot awards tra il 2015 e il 2020, con il team condotto da Flavio Manzoni che ha ottenuto altri, numerosi riconoscimenti. Andando, invece, su altre tipologie di premi, in Italia abbiamo una vera eccellenza, il Compasso d’Oro. Si tratta del più antico e il più prestigioso premio di disegno industriale al mondo, assegnato dall’ADI (l’Associazione per il Disegno Industriale) e assegnato dal 1954. Tra i diversi premi a oggetti di uso comune, oggetti di design, mobili e tecnologia, c’è grande spazio per l’auto, che è da sempre una delle protagoniste del Compasso d’Oro. La prima automobile a vincere il Compasso d’Oro è stata la FIAT 500 di Dante Giacosa, che vinse il Compasso d’Oro nel 1959. Dopo di lei, tra le vincitrici illustri del premio Compasso d’Oro c’è la FIAT Panda, vincitrice nel 1981, la Punto nel 1994, la FIAT 500 di Roberto Giolito nel 2011 e la Pagani Huayra Roadster BC nel 2022.

Infine, tra i premi dedicati all’automobile c’è un altro premio italiano che merita di essere citato, il Car Design Award. Nato nel 1984, è da oltre trent’anni insignito dalla rivista Auto&Design, e dal suo albo d’oro possiamo vedere quali Case si sono aggiudicate più volte il premio. A svettare c’è Ferrari, che solo negli ultimi anni ha vinto quattro volte il premio come migliore auto di serie, ma anche BMW, Peugeot, FIAT e Renault compaiono più di una volta come vincitrici. Quindi, se Ferrari compare spesso in questi premi, anche Case generaliste come FIAT, Renault, Peugeot o le premium come BMW o Jaguar si sono iscritte spesso a questo registro delle Case esteticamente più ispirate.

Quali sono le auto più belle di tutti i tempi?

Una delle auto più belle di tutti i tempi e ancora oggi famosa per la sua forma caratteristica è, senza dubbio, la Porsche 911. Nonostante i decenni e le nove generazioni che separano la prima 911, quella del 1963 disegnata da Ferry Porsche, e l’attuale 992.2, infatti, ogni 911 è immediatamente riconoscibile come una Porsche, capace di conservare immutato in oltre 60 anni di storia il profilo, le proporzioni, le caratteristiche tipiche del design come i fari anteriori al termine dei passaruota bombati, la coda morbida e mai tronca e i passaruota agli angoli dell’auto.

 Porsche 911 facelift (2024): geen stekker, wel hybride, nog geen prijzen bekend

Esistono queste icone di stile su quattro ruote che sono semplicemente al di là delle critiche per il loro aspetto. Quando negli anni Cinquanta iniziò l'avanzata trionfale delle auto sportive, Mercedes era già all'avanguardia: la Mercedes-Benz 300 SL, con le sue caratteristiche porte ad ali di gabbiano che si aprono verso l'alto, diede forma alla formula ormai classica del design delle auto sportive: cofano lungo, abitacolo incassato e poche linee di design, ma sempre coerenti.

Negli anni Sessanta è stato lanciato un omaggio cinematografico al design delle auto, che ancora oggi fa sì che alcuni veicoli raggiungano lo status di cult. Quando James Bond salì per la prima volta su una Aston Martin DB5 del 1963, apparsa nel 1964 in "Goldfinger", la fama del marchio inglese di auto sportive fu sancita. In più, la scocca disegnata dalla carrozzeria italiana Touring Superleggera regalava alla DB5 delle linee pulite e sportive, capaci di essere immediatamente classiche senza apparire mai vecchie né tantomeno fuorimoda.

Dalla DB5 e dalla sua caratteristica calandra cromata sono nate tutte le Aston Martin successive, rendendo allo stesso tempo immediatamente goffe e sgraziate tante delle sue rivali dell’epoca.

Gli anni '80 sono stati segnati anche dal boom del fitness e dello sport in termini di design. Non c'è da stupirsi, quindi, che in questo decennio il quartetto di auto si sia concentrato meno sull'eleganza classica e più sulla sportività e sulle prestazioni. Nessun'altra auto ha plasmato quest'epoca con il suo linguaggio di design più della Lamborghini Countach. Il profilo cuneiforme con i fari a scomparsa rendeva la supersportiva una specie di scultura aerodinamica.

Gli anni '90 hanno visto anche la nascita di alcune gemme del design automobilistico: Per il 50° anniversario dell'azienda, la Ferrari lanciò la F50 nel 1996. Ne furono costruiti solo 349 esemplari, destinati a clienti selezionati. Michael Schumacher ricevette il suo esemplare in regalo; anche Mike Tyson ne ebbe uno.

Ferrari-F50-1997 (2)

Il design era basato sullo stile tipico della Ferrari a metà degli anni Novanta. Tecnicamente, la F50 adottava molti componenti della Formula 1, tra cui, ad esempio, il motore centrale V12 con una cilindrata di 4,7 litri e una potenza di 520 CV.

Design da urlo per pochi soldi: queste auto più belle sono alla portata di (quasi) tutti

Non è sempre necessario pagare cifre esagerate per portarsi a casa delle vere icone di design. Anzi, spesso sono proprio le auto “normali” quelle più rilevanti a livello estetico. Il ragionamento dietro questo apparente paradosso è semplice: sono bravi tutti a disegnare delle sportive bellissime prodotte in tiratura limitata, ma è molto più difficile rendere belle e rilevanti automobili prodotte in milioni di esemplari.

Un esempio classico di “auto belle alla portata di tutti” è l’iconica Ford Mustang è stata uno spettacolo visivo per decenni ed è ancora una delle auto sportive più vendute al mondo. La sportiva più famosa della casa automobilistica statunitense è considerata la capostipite delle sportive economiche “all’americana”, che combinano meccaniche semplici ma emozionali con un design che sappia emozionare. Sebbene ci siano, poi, dei “decenni bui” a livello di design (e non solo) tra gli anni ’70 e gli anni ’90, con il lancio della Mustang del 2004 lo stile è tornato a ricalcare quello della leggendaria prima generazione del 1964, e dopo di lei le generazioni successive regalano stile sportivo e tipicamente yankee a prezzi relativamente contenuti.

Mazda MX-5 (2023) banner

Un altro esempio di stile che non deve sottostare al prezzo è quello della Mazda MX-5, fin dagli anni ’90 un oggetto del desiderio anche per il suo look semplice, sportivo ma personale, che fa capire subito che cosa sia: un’auto spensierata, divertente, che ti mette il sorriso. Che si tratti dell’iconica NA con i suoi fari a scomparsa, della più pulita NB con le sue linee tondeggianti anni ’90 della NC del 2005, più moderna ma sempre simpatica, o dell’attuale ND, la più audace e moderna, la MX-5 non vincerà dei Compassi d’Oro, forse, ma è sempre bella, semplice e vendutissima, con oltre 1,5 milioni di esemplari venduti in oltre 35 anni di carriera.

Infine, c’è spazio per una categoria di vetture che, sebbene siano estremamente economiche, riescono a colpire con il loro look: le utilitarie. Certo, ci sono citycar e piccole con uno stile poco audace, semplice, monotono, quasi noioso. Anzi, sono in realtà la gran parte dell’offerta sul mercato. Ci sono, però, stati dei veri e propri capolavori nel corso degli anni, capaci di reinventare l’auto economica rendendola desiderabile perché bella, perché simpatica o perché differente da tutte le altre, e non un semplice mezzo di trasporto che si acquista solo con la testa.

Le auto che per prime vengono in mente sono, ovviamente, le icone degli anni ’50 e ’60. La Mini, il VW Maggiolino, la FIAT 500, la Citroen 2CV e la Renault 4, sono tutte vetture che sono state in grado di essere economiche e pratiche, ma diventando al contempo degli oggetti di culto. Lo stesso è successo con le eredi di Mini e 500, con la Mini R50 del 2001 e la FIAT 500 del 2007 che rappresentano dei veri capolavori di design retrò-moderno. La capacità di colpire con un’auto piccola, però, non è finita con gli anni ’60 e con la nostalgia per il passato.

Se, infatti, oggi è piuttosto difficile trovare piccole così originali, negli anni ’90 ci furono due automobili in grado di colpire e far innamorare pur essendo estremamente semplici: la Ford Ka e la Renault Twingo. La prima è stata l’auto che ha portato al debutto il New Edge Design, un linguaggio stilistico che ribaltò le fortune di Ford, e sulla Ka è nella sua forma più pura e coraggiosa: linee tese, superfici tormentate, enormi paraurti anteriori e posteriori non verniciati, interni fuori dagli schemi. Prodotta dal 1996 al 2008, la Ka fu un successo clamoroso, che Ford non fu più in grado di bissare.

Lo stesso successe con un’altra citycar che, sulla carta, aveva ben poche pretese: la Renault Twingo I. Disegnata da Patrick Le Quèment e lanciata nel 1993__, la Twingo fu un successo immediato. Grazie a delle linee che univano una simpatia immediata data dal muso “da ranocchia” e dalle superfici semplici ma originali, a delle verniciature sgargianti e simpatiche e a degli interni così semplici da essere geniali, con dettagli colorati e sedili completamente reclinabili fino a formare un letto, la Twingo ottenne un successo insperato, capace di vendere oltre 2,4 milioni di unità fino al 2007. Come per la Ka, anche con la Twingo Renault non è riuscita a bissare il successo della prima serie, almeno fino ad oggi. Nel 2026, infatti, arriverà la nuova Twingo, la quarta generazione, che nello stile sarà ispirata proprio alla Twingo di Le Quément. Renault, infine, sta facendo di nuovo questo piccolo miracolo di rendere un’auto piccola desiderabile per le sue linee con la Renault 5 E-Tech.

Renault-5-e-tech-02

Ispirata direttamente dalle Renault 5 e Supercinque degli anni ’70 e ’80, la nuova R5 è un oggetto di design che unisce dettagli retrò a soluzioni moderne, e anche in versione sportiva (la Alpine A290) convince prima con gli occhi, e poi con tutto il resto.

Qual è l'auto più bella del mondo?

Come tutti sappiamo, la bellezza è negli occhi di chi guarda. O forse no? Se chiedete a un matematico di parlarne, potreste ricevere una risposta sorprendente. La bellezza, infatti, può essere calcolata in modo abbastanza preciso. Almeno le proporzioni perfette. Ciò richiede il "rapporto aureo", una formula non del tutto semplice che, tra le altre cose, fa sì che la Gioconda di Leonardo da Vinci appaia in qualche modo armoniosa a chi la guarda.

Il rapporto aureo, senza scendere nei dettagli, nell’architettura e nell’arte rappresenta l’utilizzo della sezione aurea e della successione di Fibonacci, due formule matematiche che, se debitamente applicate, permettono di ottenere delle proporzioni che appaiono all’occhio umano perfettamente proporzionate. La sezione aurea, infatti, permette di ottenere delle proporzioni ideali di un canone estetico, facendo apparire quadri, oggetti e, quindi, anche automobili apparentemente perfette.

Se si valutano i progetti di automobili in base all'accuratezza della loro aderenza alla sezione aurea, c’è effettivamente un’automobile che, più di tutte, si avvicina alla sezione aurea: la McLaren F1 del 1994. Se, infatti, il valore ideale della sezione aurea è determinato a 1,618, la F1 ha una deviazione di soli 0,0215427606798244 dal valore ideale. Questo risultato, cercato e ottenuto dal suo creatore, il geniale Gordon Murray, rende la McLaren F1 l’auto più bella del mondo, almeno in termini matematici.

jaguar e-type v12 fixed head coupe 919

In realtà, se ci fidiamo di più delle emozioni, c’è qualcuno che, negli anni ’60, si era spinto a dire pubblicamente quale fosse l’auto più bella del mondo. Quel qualcuno, che di auto se ne intendeva parecchio, fu nientemeno che Enzo Ferrari: il Drake, infatti, definì l’auto più bella del mondo la Jaguar E-Type, un’automobile che oggi lascia senza fiato per le sue linee incredibili. Avrà ragione Enzo Ferrari? Chi può dirlo. Dopo tutto, la bellezza è soprattutto una cosa: completamente soggettiva.

FAQ

Condividi l'articolo

Tutti gli articoli

Osservatorio di AutoScout24 sul mercato delle auto usate nel I semestre 2025

Novità auto 2025

Segmenti auto: cosa sono e quali sono

Mostra di più