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Volkswagen Bus

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Pro

  • Valore storico
  • Tante versioni

Contro

  • Chilometraggi elevati
  • Spazio primi Bus

Volkswagen Bus in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Volkswagen Bus inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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Volkswagen Bus: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

La gamma dei Volkswagen Bus così chiamati in Nord America ma conosciuti con il nome di Transporter o, ancora, di Bulli, inizia nel 1949 e dura ancora oggi dopo decenni. Così come il Maggiolino, nato per democratizzare l’automobile negli anni antecedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, così le varie serie dei Volkswagen Bus ereditano inizialmente la meccanica del Maggiolino (trazione posteriore e motore a sbalzo sempre posteriore) per poi tornare a un’impostazione classica (motore anteriore, trazione anteriore) dalla quarta serie in poi, su per giù dagli anni ‘90 a oggi. Leggi di più

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Modelli alternativi

Veicolo che, ricordiamo, è nato sia con l’intento di trasportare le persone sia le merci, contribuendo a risollevare l’immagine di una Germania uscita con le ossa rotte dopo il conflitto mondiale. Il Bulli, questo il nome comune con il quale è conosciuto il Transporter, segue una numerazione molto precisa che parte dal T1 del 1949 al T6 del 2015, anche se fino agli anni ‘60 era pratica comune chiamare le prime generazioni con l’appellativo di Typ, solo con gli anni ‘90 si è passati alla T che identifica semplicemente la versione in ordine numerico. Il T6.1 identifica, ad esempio, il Multivan nato nel 2019 per celebrare i settant’anni dalla nascita del primo Bulli. Una gamma che guarda avanti, pronta ad affrontare un nuovo capitolo della sua lunga storia: il 2022 è l’anno del lancio del primo Volkswagen Bus elettrico, l’ID. Buzz e l’ID. Buzz Cargo.

Scopriamo allora modelli, motori, prezzi e concorrenti di Volkswagen Bus.

Modelli Volkswagen Bus

Nello specifico, quindi, sono almeno sei le generazioni di Volkswagen Bus finite nel listino della Casa di Wolfsburg, qui riassunti in ordine cronologico. Oggi il Transporter in vendita è il restyling della sesta generazione lanciata nel 2015, in attesa della ID.Buzz il cui lancio è ormai imminente:

  • Volkswagen Bus T1 (1949)
  • Volkswagen Bus T2 (1967)
  • Volkswagen Bus T3 (1979)
  • Volkswagen Bus T4 (1990)
  • Volkswagen Bus T5 (2003)
  • Volkswagen Bus T6 (2015)
  • Volkswagen Bus T7/ID. Buzz (2022)

Sono modelli che mantengono lo stesso DNA da una parte ma che sono profondamente diversi gli uni dagli altri per altre caratteristiche. Una, però, li accomuna tutti: il design squadrato. Fin dal primo Bulli T1, su base Maggiolino, si osserva questa tendenza nelle forme così come un altro tratto che accomuna il T1 al T2, il grosso logo Volkswagen sul muso piatto. Il Volkswagen Bus T1, nato come veicolo commerciale e presto evoluto come minivan per trasporto persone, pesa a vuoto 850 chilogrammi. Le sue evoluzioni hanno lasciato ai posteri una miriade di versioni tra cui i primi camper o le prime furgonette per la polizia. La versione Samba, inoltre, con vernice bicolore, è dotata di ben 23 finestrini e permette il trasporto di 9 persone. Inutile dire che è il Volkswagen Bus T1 più riconoscibile tra i tanti prodotti. Viene chiamato anche Split a causa del suo parabrezza sdoppiato.

Il Volkswagen Bus T2 è del 1967 e viene chiamato anche bay. Il parabrezza diventa uniforme (da cui bay window o semplicemente bay), la meccanica evoluta specie a livello di assetto (con il camber negativo delle ruote posteriori) e le dimensioni aumentano. Di serie c’è anche la portiera scorrevole lateralmente. Dal concetto di furgone è rapido il passaggio a vero e proprio monovolume in deciso anticipo sui tempi. La terza serie del Transporter, o Volkswagen Bus T3, è del 1979. Anche qui le dimensioni aumentano (6 centimetri di passo in più rispetto al T2) e aumenta anche la carreggiata (12,5 centimetri). Si abbassa l’altezza di carico per facilitare il trasporto merci e il logo Volkswagen diventa molto più piccolo, sempre al centro dell’ampia calandra. Sui generis, si tratta di un’evoluzione della seconda serie dal design più squadrato, dagli interni più rifiniti e dal miglior sfruttamento dello spazio a bordo. Migliora anche il diametro di sterzata, due metri meno di prima.

Il 1990 segna una svolta nella storia dei Volkswagen Bus. Il T4 è il primo ad adottare una meccanica completamente stravolta rispetto alle prime serie ed è anche il primo Bus disponibile con due lunghezze differenti dipendenti dal passo: 2,92 metri la passo corto, 3,32 metri la passo lungo. Con due versioni, il T4 si evolve in innumerevoli versioni: nascono così le versioni Caravelle e Multivan per trasporto persone, così come la serie California. Ci sono le varianti a tetto alto e passo lungo, per chi vuole tanto spazio, così come le tetto alto fisso o con tetto ribaltabile. Nel 1992, il prestigioso premio di International Van of the Year.

Il Volkswagen T5, del 2003, non è poi così diverso dal T4 che l’ha preceduto. Curiosamente, non viene venduto in Nord America dove Volkswagen lancia la Routan, un veicolo dalle caratteristiche simili se non uguali nato sulla base del Chrysler Voyager. Il T6, ancora oggi in commercio, fa il suo debutto nel 2015 e propone tutti gli ultimi ritrovata della tecnologia in comune con le auto definibili come tali: un esempio sono i sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione. Esteticamente, il frontale parla ai tempi moderni con la calandra cromata e gruppi ottici di ultimissima generazione, grazie ai fari full LED. Il T6.1 del 2019 fa un ulteriore passo avanti nel futuro e spalanca le porte all’arrivo del prossimo ID.Buzz: non è elettrico ma è il primo a proporre un quadro strumenti completamente digitalizzato.

Il futuro si chiama ID. Buzz, presentato nella primavera 2022, nato sulla piattaforma nativa elettrica MEB comune alle auto per trasporto persone come la ID.3 e la ID.4.

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Motori Volkswagen Bus

Partendo dalle origini dei Bus Volkswagen, i motori si differenziano molto tra le prime tre serie e le successive dal 1990 in avanti. In primis, cambia la disposizione della meccanica. Il primo Transporter condivide tutta la meccanica di base con il Maggiolino pre-conflitto, quindi del 1938, per ragioni di ottimizzazione dei costi nel difficile periodo che segue la fine della guerra per la disastrata industria tedesca. Vengono quindi adottati motori boxer 4 cilindri raffreddati ad aria, inizialmente 1.1 da 25 CV poi 1.3 e 1.5. Le potenze crebbero prima fino ai 41 CV e poi fino a un massimo di 54 CV. Il 1.5 fu anche la base, dopo averne aumentato l’alesaggio, per il 1.6 del Bus T2 da 54 CV. Ancora un aumento della cilindrata nel 1973 (esce il 1.3, entra il 1.7 da 66 CV) e nel 1975 con il 1.7 portato a 1.8 da 68 CV. Solo per gli Stati Uniti, per rimediare alle nuove norme anti-inquinamento, Volkswagen studiò il primo 2 litri con alimentazione a iniezione da 70 CV, “imitata” successivamente in Europa da un altro 2 litri da 70 CV con carburatore.

Gli anni ‘70 coincidenti con il Bus T2 e T3 sono gli anni dei primi benzina e Diesel raffreddati ad acqua. Capita la funzionalità di un motore a gasolio su un veicolo di questo genere, molto spesso utilizzato per compiti da lavoro, nel 1983 arriva il primo Diesel sovralimentato, un 1.6 da 70 CV. Da qui il successo del Caravelle, la versione del Transporter meglio rifinita per il trasporto persone, considerato l’antesignano dei monovolume che sarebbero arrivati solo negli anni ‘90. Il T3 è anche il primo Bus della Volkswagen a offrire la trazione integrale, grazie alla tecnologia Syncro sul Caravelle e sulla versione autocarro. Due i differenziali bloccabili a piacimento dall’abitacolo. Con il passaggio al T4, una curiosità sul T3 rimasto in produzione in Sud Africa per ulteriore tempo: venne adibita anche una versione con il 5 cilindri benzina di derivazione Audi, praticamente il Volkswagen Bus più potente in circolazione nella sua epoca e molto raro in Europa. Con il T4 cambia tutto, o quasi: i motori vengono disposti frontalmente e si abbandonano i vecchi boxer in favore di nuovi motori con cilindri in linea: al lancio, 2.0 benzina, 1.9 Diesel, 1.9 turbodiesel e 2.4 Diesel aspirato. Seguiranno anche le versioni 2.5 cinque cilindri dopo “l’esperimento” sudafricano e la potente VR6 2.8, un 6 cilindri capace di erogare fino a 204 CV. Per i Diesel, le varianti turbo 2.5 TDI con potenze da 88 a 151 CV.

Il Volkswagen Bus T5, introdotto nel 2003, conferma la VR6 portando la potenza a ben 235 CV, così come i vari 1.9 Diesel e 2.5 turbodiesel, poi sostituiti dal 2010 in avanti dalle varianti solo turbo TDI con potenze da 84 a 179 CV. Anche i benzina ricorrono al 2 litri, aspirato da 116 CV e turbo da 204 CV. Con il T6 e il successivo T6.1, i motori sono tutti 2 litri, turbo o biturbo fino 204 CV.

Prezzi Volkswagen Bus

Il listino prezzi dei Volkswagen Bus è variato molto nel corso dei decenni. Interessante guardare alle valutazioni dei T1, T2, T3 e T4 storici e confrontarli con i prezzi dell’attuale generazione, la T6.1 nelle sue varie versioni. In particolare, i prezzi dei Volkswagen Bus T1 offrono una panoramica che permette di apprezzare il valore storico di questo modello, importante almeno quanto il Maggiolino nel definire il mondo dei trasporti europei nel secondo dopoguerra. I Bulli prima serie meglio conservati possono valere anche poco meno di 50.000 euro, ma c’è chi si spinge oltre i 100.000 euro per una davvero esclusiva versione 21 vetri da adibire a uso turistico. Il carattere storico di questo veicolo ne ha fatto un pezzo molto pregiato tra i collezionisti, e le cifre non fanno altro che dimostrarlo.

Tornando al presente, oggi i prezzi dei Volkswagen Bus della serie T6.1, attualmente in commercio, offrono una panoramica diversa in base ai diversi allestimenti. Il Transporter 6.1, quindi adibito al trasporto merci, parte indicativamente da 35.127,48 euro nella configurazione furgone con il 2.0 TDI da 110 CV, e da 41.007,88 euro per la versione con trazione integrale da 150 CV. Un listino davvero infinito che si completa, tra le altre, con le versioni camioncino, Kombi e furgone. Il Multivan 6.1, adibito al solo trasporto persone, ha invece una gamma strutturata in tre allestimenti (Space, Life e Highline) al pari con un normale veicolo e parte da 53.430 euro fino a 77.030 euro. La versione meno ricca, la base per chi vuole un veicolo Volkswagen della serie “T” per il trasporto persone, è il Caravelle: prezzi a partire da 41.068,88 euro. Al contrario, il California 6.1 è la versione meglio allestita del Bus T6.1: i prezzi partono da 53.841 euro e da 51.780 euro nella versione Camper già predisposta per l’allestimento di un letto matrimoniale.

Ancora non si conoscono ufficialmente, invece, i prezzi di quella che è a tutti gli effetti la settima generazione del Bulli, con la conversione all’elettrico: la ID. Buzz Pro e la ID. Buzz Cargo.

Volkswagen Bus: concorrenti e conclusioni

A prescindere dalla serie, la storia dei Volkswagen Bus nelle loro sette generazioni, sì perché la T7 elettrica con i modelli ID. è già realtà, è piena di contenuti e storie da raccontare. Dal 1949, quando vide la luce il primo “Bulli”, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta ma non sono sostanzialmente cambiate le esigenze di chi il veicolo lo intende in maniera diversa rispetto a una “normale” automobile, 4 posti, per andare dal classico punto A all’ancora più classico punto B. No, i veicoli della serie T, o Transporter, sono particolari e lo sono sempre stati. Certo, rispetto agli inizi, specie dal 1990 in avanti con la serie T4 si è persa un po’ di quella magia tipica degli anni ‘60 e ‘70, dei figli dei fiori, del Bulli che diventava un veicolo per uscire dal circondario ed esplorare il mondo. Sono state innumerevoli, poi, le versioni prodotte, anche pick-up e furgonato. Una flessibilità confermata nel corso degli anni che ha permesso ai Volkswagen Bus, lungo ben settant’anni, di rimanere sempre al vertice del gradimento da parte del pubblico. Basti pensare alle versioni Camper, o al Caravelle arrivato nel 1981 e ancora oggi a listino, così come al California e al Multivan ulteriormente accessoriati. Per quanto riguarda i motori, dopo l’utilizzo nelle prime tre serie dei motori boxer sull’evoluzione della meccanica del Maggiolino, dal 1990 in avanti con il T4 i motori benzina e Diesel sono passati in posizione anteriore, così come la trazione. Oggi permangono solo validi motori 2.0 TDI con potenze tra 110 e 204 CV, dotati di maneggevolezza e tanta coppia.

Le concorrenti dell’ultima generazione dei Volkswagen Bus sono, la Citroen Jumpy, la Fiat Scudo e la Fiat Ulysse, la Opel Vivaro, la Nissan Primastar, la Mercedes Classe V, il Peugeot Expert, la Renault Trafic e la Toyota Hiace. Molte di queste concorrenti offrono già nei loro listini versioni elettrificate come nel caso dei LCV ex PSA Jumpy, Expert e Vivaro, tecnologia poi adottata anche da Fiat con l’e-Ulysse elettrico.

FAQ

Quanto costa l’ID Buzz?
Ancora non sono stati pubblicati i listini ufficiali. I prezzi potrebbero partire da circa 54.000 euro.
Quanto costa il nuovo Volkswagen Multivan?
Il Volkswagen Multivan oggi parte da 53.430 euro per il primo dei tre allestimenti proposti (Space, Life e Highline).
Che motori montavano i Bulli Volkswagen?
Inizialmente, fino al T3, motori boxer. Il T3 è stato anche il primo a montare un motore Diesel e la trazione integrale a metà degli anni ‘80. Più di recente, con la T5 e la T6 e T6.1, l’offerta si è normalizzata con le versioni 2 litri turbodiesel TDI da 110 a 204 CV.

Valutazioni sul veicolo per Volkswagen Bus

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