
Citycar: i migliori modelli 2026, le elettriche e i prezzi
Le citycar sono una delle tipologie di automobili più popolari e furbe che abbiano messo le ruote sull’asfalto, non solo in Italia. Fino agli anni ’90 note come “superutilitarie”, queste vetture nascevano negli anni ’30 con un obiettivo diverso da quello di oggi. Se, infatti, le citycar odierne sono sempre più pensate per l’utilizzo strettamente cittadine, soprattutto se sono elettriche, all’inizio le automobili più piccole erano uno strumento per la motorizzazione di massa, pensate per ridurre i costi di acquisto, gestione e le complessità di un’automobile più grande e, così, aprire la mobilità personale a quante più persone possibili.
Sono nate così le prime citycar ante litteram come, ad esempio, la FIAT 500 Topolino, e sono delle citycar anche le vetture che hanno motorizzato interi Paesi come la “nostra” FIAT 500 del 1957, la MINI del 1959, il Maggiolino del 1938 o la Citroen 2CV del 1948. Con il passare degli anni, le superutilitarie si sono evolute, rimanendo iper-spartane ed economiche fino agli anni ’80 per poi fare enormi passi avanti in termini di dotazioni, prestazioni, qualità costruttiva e sicurezza. Il termine “citycar” è nato negli anni ’90, quando i modelli base delle varie Case come, ad esempio, la FIAT Uno o la Ford Fiesta, stavano crescendo nelle dimensioni lasciando il mercato privo di modelli pensati per ridurre i costi e perfetti per l’utilizzo cittadino.
Sono nate, così, le citycar, vetture derivate spesso dai modelli più grandi ma… in piccolo, ideate per svicolare nel traffico e, all’occorrenza, adattarsi anche a viaggi più lunghi. Sono nate così vetture come la Ford Ka, la Renault Twingo, la FIAT Cinquecento o la Nissan Micra, che hanno dato una netta spinta alle citycar tra gli anni ’90 e ’00. Negli ultimi 10 anni, però, la musica è cambiata. Vista la diffusione dei SUV, i costi sempre più alti di produzione e materie prime, l’introduzione della tecnologia elettrica e un desiderio diffuso degli automobilisti di accettare il compromesso di dimensioni maggiori per avere più tecnologia e sicurezza, tanti modelli di citycar sono stati abbandonati o sostituiti da vetture più grandi.
Nel 2026, le citycar sono però pronte a fare un grande ritorno. Durante l’anno, infatti, arriveranno delle piccole cittadine che alimenteranno di nuovo questo segmento, da modelli termici a quelli elettrificati, passando per la prima citycar Full Hybrid sul mercato. Scopriamo allora quali sono i migliori modelli di citycar 2026, le elettriche e i prezzi.
Sommario
I migliori modelli di citycar del 2026
A partire dalla fine degli ann’10, le citycar hanno cominciato a diminuire nel numero, per una serie di motivazioni di cui abbiamo parlato nell’introduzione, dal costo sempre più alto delle materie prime a quello di ricerca e sviluppo, fino alla diffusione capillare di SUV e crossover. Modelli come la piccolissima smart fortwo, le sorelle Peugeot 108 e Citroen C1 o la Volkswagen up! hanno salutato il mercato senza venire, per il momento, sostituite. Nonostante tutto, il Segmento A continua ad essere un segmento importante in Italia, con una quota di mercato che, nel 2024, ha toccato il 9,7%.
Il merito di questo exploit di vendite è, ovviamente, della FIAT Panda (ribattezzata, nel corso del 2025, Pandina), ma oltre a lei ci sono altri modelli di citycar nel 2026. Scopriamo, allora, quali sono i migliori modelli sul mercato. Prima, però, rispondiamo velocemente ad una domanda: che cos’è una citycar? Senza diventare troppo filosofici, il Segmento A (ovvero quello delle auto cittadine) ospita vetture a tre o cinque porte con lunghezza inferiore ai 3,85 metri, dimensioni che si accompagnano ad un’indole e a contenuti pensati principalmente per l’utilizzo cittadino.
Partiamo, allora, dall’attesissima FIAT 500 Ibrida, che segna il ritorno del mitico Cinquino con motore termico sul mercato dall’addio alla precedente generazione nel 2023. La nuova 500 Ibrida è realizzata sulla base della FIAT 500e, ed è costruita nella storica fabbrica torinese di Mirafiori. Dalla versione elettrica, la 500 Ibrida riprende le dimensioni (è lunga 3,63 metri) e lo stile interno ed esterno.
A differenziarla, fuori, è la sottile presa d’aria sotto il logo 500, mentre per il resto è moderna e simpatica, capace di rielaborare le tipiche linee del Cinquino. Lo stesso tema retrò-moderno si ritrova all’interno, dove la 500 Ibrida è assemblata bene, tecnologica (ottimo il sistema di infotainment da 10,25 pollici) e ha una buona disponibilità di spazio davanti (dietro, invece, è un po’ stretta). Realizzata sullo stesso pianale della 500 Elettrica, l’STLA City, la 500 termica condivide il motore con la Pandina. Sotto il cofano, quindi, troviamo il noto 1.0 tre cilindri Mild Hybrid della famiglia FireFly, un benzina aspirato da 65 CV affiancato da un motore elettrico da 5 CV, con cambio manuale a 6 marce, prestazioni molto tranquille (0-100 km/h in oltre 16 secondi) e consumi buoni (18,9 km/l WLTP).
Nel 2026, però, tra i migliori modelli di citycar arriva un modello che può cambiare le gerarchie, la Toyota Aygo X Hybrid. Con il restyling di metà carriera della già ottima Aygo X, infatti, Toyota ha lanciato sul mercato la prima citycar con sistema Full Hybrid. Per farlo, Toyota ha dovuto cambiare completamente il frontale della Aygo X, allungando la vettura di 8 cm (è arrivata a 3,78 metri) e introducendo un muso completamente rivisto, più alto e con maggiore personalità. Per il resto, la Aygo X resta una citycar dalle linee originali, che riprendono i SUV e crossover della gamma Toyota tra paraurti in plastica e altezza da terra generosa.
Simpatica e colorata anche all’interno, non è la più spaziosa per i passeggeri posteriori ma è comoda davanti, assemblata con cura e dotata di una buona dose di tecnologia fin dall’allestimento base. Realizzata sulla piattaforma TNGA-B accorciata, la stessa della Yaris Hybrid, proprio da quest’ultima eredita il sistema ibrido full Toyota Synergy Drive. Sotto il cofano, quindi, troviamo un 1.5 tre cilindri benzina aspirato da 92 CV con un motore elettrico da 80 CV, per una potenza di sistema di 116 CV e l’efficiente cambio E-CVT a scaricare a terra la potenza sulle ruote anteriori. Grazie ai tanti CV per un peso contenuto (siamo sotto i 1.100 kg), la Aygo X Hybrid è vivace (0-100 km/h in circa 9 secondi) ma, soprattutto, efficiente, con un consumo omologato di oltre 28 km/l WLTP.
Se, invece, foste alla ricerca di una citycar con motore termico, tra i migliori modelli di citycar del 2026 non può mancare la Kia Picanto. Dopo il rinnovamento estetico arrivato nel 2024, infatti, la Picanto si è riproposta con convinzione come una delle superutilitarie più concrete e furbe sul mercato. Lunga 3,60 metri e larga solamente 1,60 metri, la Picanto rispetta le regole delle vetture leggere coreane, le Gyeongcha (una classe di vetture simile alle kei car giapponesi), e ciò la rende anche la vettura a 5 porte più piccola sul mercato italiano. Grazie al facelift, la Picanto ha ora più carattere, con un frontale molto aggressivo e ispirato alle sorelle maggiori e un posteriore immediatamente riconoscibile di notte grazie ai fari a LED uniti a tutta larghezza.
Salendo a bordo, la Picanto ha interni spaziosi e fatti per durare, con una buona abitabilità anche per quattro persone e un bagagliaio molto ampio per il segmento (255 litri). Ottima, poi, la dotazione di serie, che prevede di serie un buon sistema di infotainment da 8 pollici con Apple CarPlay e Android Auto, quadro strumenti digitale e Cruise Control. Alla guida, la Picanto è facile e docile, con un’ottima agilità e comandi leggeri adatti anche ai neopatentati. Due i motori, entrambi a benzina, un 1.0 tre cilindri aspirato da 63 CV (disponibile anche con doppia alimentazione benzina-GPL) e un più vivace 1.2 quattro cilindri, sempre aspirato, da 79 CV.
Il trend di queste piccole vetture, negli ultimi anni, è stato segnato dall’elettrificazione, con modelli a zero emissioni che sono arrivati sul mercato con buoni risultati di vendita. Non stupisce, quindi, trovare due elettriche tra le migliori citycar del 2026, a partire dalla Dacia Spring. L’automobile elettrica più economica sul mercato è anche una delle più furbe, e dopo il completo restyling del 2024 è anche più accattivante e piacevole a livello estetico. Costruita in Cina, la piccola della Casa romena è lunga 3,70 metri e larga soli 1,58 metri, diventando ottima anche per i centri urbani più stretti e angusti. Nonostante, comunque, le dimensioni ridotte, la Spring è piuttosto spaziosa, con uno spazio adeguato per quattro adulti (peccato per il sedile di guida non regolabile in altezza) e un bagagliaio molto ampio per il segmento (308 litri).
Caratterizzata da uno stile molto più personale all’esterno, ispirato alle sorelle maggiori a ruote alte, la Spring è ora più riconoscibile e matura, nonostante sia ancora molto attenta al contenimento dei costi. Lo stesso si può dire salendo a bordo, dove i materiali sono ancora economici e rigidi, ma c’è un’attenzione diversa all’estetica, con dettagli colorati, una buona ergonomia e, sulle versioni più ricche, l’accoppiata tra quadro strumenti digitale e un ottimo sistema di infotainment centrale con display da 10 pollici derivato dalle Dacia più grandi. Realizzata su una piattaforma dedicata alle vetture più economiche del Gruppo Renault, la Spring è alimentata da una batteria da 27 kW e un motore anteriore con due livelli di potenza, 45 CV (0-100 km/h in 19,1 secondi e 225 km di autonomia WLTP) e 65 CV (0-100 km/h in 13,7 secondi e 228 km WLTP).
A concludere questa speciale Top 5 delle migliori citycar del 2026 c’è l’originale Hyundai Inster, uno dei modelli più coraggiosi degli ultimi anni. Lunga 3,83 metri, la Inster è un piccolo crossover dallo stile molto originale, che riesce ad unire con armonia linee tondeggianti e squadrate in un’auto che sicuramente non passa inosservata. Dotata di un’altezza da terra molto generosa, la Inster ha anche grandi superfici vetrate, che unite a rivestimenti chiari all’interno le regalano un’abitabilità da vettura di categoria superiore. Il merito è anche di un abitacolo modulare, che integra soluzioni furbe come un cruscotto poco sviluppato in profondità, i sedili posteriori scorrevoli e un intelligente uso degli spazi.
Il risultato è un’auto comoda per quattro adulti e con un bagagliaio che può arrivare fino a 351 litri in configurazione 4 posti, mentre reclinando sedili anteriori e posteriori si arriva ad ottenere un letto all’interno della vettura. A livello tecnico, sebbene esista sul mercato asiatico la versione termica di questo progetto (nota come Casper e caratterizzata da dimensioni leggermente più compatte), in Europa la Inster è esclusivamente elettrica. Sono due, nel dettaglio, le versioni disponibili: la prima ha una batteria da 42 kWh e un motore da 97 CV (autonomia WLTP 327 km), mentre la versione più potente ha una batteria da 49 kWh e il motore arriva a 115 CV, per un’autonomia nel ciclo WLTP omologata che arriva a 370 km.
Le citycar elettriche del 2026
Come visto qui sopra, nel 2026 le citycar elettriche sono in netto aumento, con sempre più modelli che si fanno notare per stile, contenuti o per un rapporto qualità-prezzo molto valido. Listino alla mano, nel 2026 ci sono sul mercato circa 6 citycar elettriche, a partire dalla famiglia 500.
Se abbiamo parlato fino ad ora della 500 Ibrida, infatti, dal 2020 il modello d’accesso a batterie della gamma italiana è la rinnovata 500e, prodotta in cinque declinazioni:__ FIAT 500e “normale”, 500e 3+1 e 500 Cabrio__ e le sportive Abarth 500e e 500e Cabrio. In ogni sua versione, le 500e è caratterizzata da uno stile moderno e retrò, più cattivo sulla Abarth e più elegante e raffinato sulle varianti FIAT, mentre dentro la qualità costruttiva è buona per il segmento, la tecnologia è tanta (a patto di non scegliere la versione base, che al posto del sistema di infotainment offre un semplice supporto per lo smartphone) e lo spazio è piuttosto generoso davanti.
La FIAT 500e è disponibile in due tagli di batteria: la versione d’attacco ha un pacco da 21 kWh e motore da 95 CV, per un’autonomia nel ciclo WLTP di 190 km, mentre la più autonoma ha un motore da 118 CV, batteria da 37 kWh e autonomia compresa tra i 299 km e i 331 km WLTP. La 500 Abarth, invece, alla batteria da 37 kWh affianca un motore più potente da 155 CV, per un’autonomia compresa tea i 242 e i 262 km WLTP con prestazioni decisamente più vivaci (0-100 km/h in 7,0 secondi netti). Non possiamo, poi, dimenticare le vetture di cui abbiamo già parlato abbondantemente, ovvero la Hyundai Inster e la Dacia Spring, mentre a dare del filo da torcere all’economica romena ci sono altre due EV costruite in Cina che puntano su un gran rapporto prezzo-contenuti.
La prima è l’italo-cinese DR 1.0 EV, assemblata per il mercato italiano a Macchia d’Isernia ma costruita in Cina da Chery. Derivata dalla piccola Chery eQ1, la 1.0 EV è attualmente l’auto più corta sul mercato, con una lunghezza di 3,20 metri, uno stile piuttosto riconoscibile (anche se ruba qualche guizzo stilistico ad altre compatte del passato) e un abitacolo tecnologico e assemblato con discreta cura. Nonostante le dimensioni davvero contenute, la 1.0 EV offre quattro posti e un bagagliaio da 110 litri, mentre a livello meccanico è spinta da un motore posteriore da 61 CV, con prestazioni principalmente cittadine (0-100 km/h in 17,0 secondi). La batteria da 31 kWh, poi, permette di avere un’autonomia nel ciclo WLTP di 210 km.
La seconda, invece, è la Leapmotor T03, un’elettrica cinese distribuita da Stellantis per il mercato europeo. Piccola (è lunga 3,62 metri) e caratterizzata da uno stile piuttosto particolare ma simpatico, la T03 è una cinque porte che nasconde dietro queste proporzioni particolari un abitacolo spazioso per quattro persone, un bagagliaio dignitoso (210 litri) e una buona dotazione tecnologica, anche se il sistema di infotainment è piuttosto scomodo da utilizzare. Dotata di una piattaforma dedicata, è commercializzata in Italia con un solo powertrain, formato da un motore anteriore da 95 CV e da una batteria da 37 kWh netti, che consentono di raggiungere un’autonomia WLTP di 265 km.
Per il momento, sono questi i modelli di citycar elettriche del 2026, anche se è previsto l’arrivo di alcuni modelli a zero emissioni di questo segmento a partire dall’attesissima Renault Twingo di quarta generazione. Realizzata sul pianale accorciato della sorella maggiore R5, questa Twingo sarà esclusivamente elettrica, e si ispira nello stile e nella simpatia alla prima generazione del 1993. Lo stile è direttamente derivato dalla Twingo I, con un frontale “da ranocchia” e una coda verticale e con fari tondeggianti a sviluppo verticale. Anche all’interno la Twingo E-Tech si ispira alla prima generazione, con superfici colorate e tessuti originali, mentre la tecnologia è moderna, con due display per quadro strumenti digitale e infotainment. Lunga poco più di 3,70 metri, è la seconda Twingo ad avere cinque porte, mentre la meccanica è più semplice della R5 da cui deriva, con sospensioni a ruote interconnesse al posteriore, batteria da 27 kWh, motore da 82 CV e autonomia di 260 km WLTP.
I prezzi delle citycar del 2026
Nel frattempo che attendiamo l’arrivo della Twingo durante l’anno, il segmento delle citycar del 2026 non manca un’offerta piuttosto completa, che non ha incluso, almeno in questo articolo, altri modelli validi come la Hyundai i10, la FIAT Pandina o l’economica Mahindra KUV100.
Tornando alle protagoniste di oggi, i prezzi delle citycar 2026 hanno visto un aumento deciso rispetto al passato, dove potevano bastare circa 10.000 euro per portarsi a casa una piccola cittadina. La citycar più economica nel 2026 è la Mahindra KUV100, che parte da 15.645 euro in versione base, mentre tra i modelli visti oggi il più abbordabile è la Kia Picanto, che in versione base Urban con motore 1.0 da 63 CV è offerta a 16.800 euro.
Di serie, la Picanto 1.0 Urban offre Cruise Control, clima manuale, frenata automatica, sensori di parcheggio con retrocamera, infotainment da 8 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, specchietti elettrici e volante regolabile. Segue, poi, la Dacia Spring, l’elettrica più economica in Italia, che parte da 17.900 euro in versione base Expression con motore da 45 CV, che offre di serie sensori di parcheggio posteriori, clima manuale, Cruise Control, mantenitore di corsia e supporto per lo smartphone. Per avere l’infotainment da 10 pollici, servono 800 euro.
Segue la coppia DR 1.0 EV e Leapmotor T03, entrambe proposte nella loro unica motorizzazione e powertrain ad un prezzo di 18.900 euro, diventando le uniche citycar del 2026 viste oggi con prezzi sotto i 20.000 euro. La FIAT 500 Ibrida, infatti, parte da 20.900 euro nell’allestimento di lancio “Torino”, una versione più ricca della base ma non opulenta, con di serie fari full LED, infotainment da 10,25 pollici, cerchi da 16 pollici, interni in tessuto e Cruise Control (le versioni d’accesso scenderanno sotto quota 20.000 euro). La FIAT 500e, invece, parte da 23.900 euro in versione base Pop (di serie c’è il supporto per lo smartphone e non il sistema di infotainment), con la Abarth 500e che, invece, parte da ben 37.950 euro, diventando la citycar più costosa sul mercato.
Parte da 50 euro in più la Toyota Aygo X Hybrid, che con l’arrivo del sistema ibrido guadagna un listino maggiorato di 2.000 euro a parità di allestimento. Oltre al motore Hybrid 115, la Aygo X Hybrid Active dal prezzo di 20.950 euro offre di serie Cruise Control Adattivo, infotainment con Apple CarPlay, Android Auto e retrocamera, clima manuale, mantenimento attivo di corsia e volante regolabile in profondità e altezza. Chiude la disamina dei prezzi delle citycar 2026 viste oggi la Hyundai Inster, che in versione base con allestimento XTech, batteria da 42 kWh e motore da 97 CV parte da 24.900 euro.
L’allestimento, in più, è piuttosto completo, con di serie guida autonoma di Livello 2, clima automatico, infotainment con navigatore, Apple CarPlay, Android Auto e retrocamera e i sedili scorrevoli. Sono questi, ricapitolando, i prezzi delle citycar 2025 viste oggi, tra termiche, ibride ed elettriche:
- Abarth 500e, da 37.950 euro
- Dacia Spring, da 17.900 euro
- DR 1.0 EV, da 18.900 euro
- FIAT 500 Ibrida, da 20.900 euro
- FIAT 500e, da 23.900 euro
- Hyundai Inster, da 24.900 euro
- Leapmotor T03, da 18.900 euro
- Toyota Aygo X Hybrid, da 20.950 euro


