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Ferrari 250

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Pro

  • 3.0 V12 Colombo potente e affidabile
  • Vincenti come poche

Contro

  • Prezzo elevatissimo
  • Agilità e maneggevolezza inferiori alle rivali

Ferrari 250 in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Ferrari 250 inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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Ferrari 250: modelli, motori, prezzi e concorrenti

Ci sono pochi nomi più iconici del connubio tra Ferrari e la dicitura 250, presente su tantissimi modelli della Casa di Maranello prodotti tra gli anni ’50 e gli anni ’60 sia per l’utilizzo in pista che su alcuni dei più amati modelli stradali del Cavallino. La famiglia di Ferrari 250, prodotte tra il 1952 e il 1964, sono molto diverse tra loro a seconda del modello scelto, ma conservano alcune similitudini principali. A parte alcune versioni da pista dotate di un telaio specifico, tutte le Ferrari 250 sono realizzate sullo stesso telaio, disponibile in due versioni, e condividono lo stesso passo. Il nome, poi, deriva dalla cilindrata unitaria del motore V12: tutte le 250 sono dotate di un motore V12 di 3 litri, che porta ad una cilindrata di 250 cm3 di ogni cilindro. Leggi di più

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Modelli alternativi

Tutte le Ferrari 250 infatti sono state realizzate su un telaio tubolare in acciaio disponibile in due versioni: quella a passo corto SWB (acronimo inglese che sta per Short Wheel Base), con passo di 2,40 m, e le LWB (Long Wheel Base) a passo lungo, da 2,60 m. Anche a livello di motori le 250 condividevano il tipo di propulsore, un V12 aspirato da tre litri, disponibile però in due versioni completamente differenti. Le 250 GT Europa, infatti, ospitavano sotto il cofano il 3.0 V12 progettato dall’Ingegner Lampredi, capace di una potenza compresa tra i 220 e i 280 CV. Tutte le altre 250, invece, ospitavano sotto il cofano il nuovo V12 progettato da Gioacchino Colombo, sempre da 3.0 litri di cilindrata, con potenza che arrivava a 280 CV e, sulla leggendaria 250 LM, a 320 CV.

Di questa famiglia fanno parte alcuni dei modelli più iconici della Casa di Maranello, sia da pista come la 250 Testa Rossa, la 250 LM o l’iconica 250 GT, che da strada, dove troviamo la 250 GT Berlinetta, la 250 GT California e la 250 GT Lusso. Oggi portarsi a casa una Ferrari 250 può costare dai 200.000 euro per una 250 GTE 2+2 ai 50 milioni di una 250 GTO, e tutte rimangono una vera pietra miliare nella storia Ferrari.

Scopriamo allora modelli, motori, prezzi e concorrenti delle Ferrari 250.

Modelli Ferrari 250

Nella storia del Cavallino sono stati 15 i modelli di Ferrari 250 prodotti, di cui sette sviluppati per le competizioni e i restanti otto pensati per rimpinguare la gamma di modelli stradali della Casa di Maranello. A livello storico, la prima Ferrari a portare il nome 250 è stata la 250 S Berlinetta, un prototipo introdotto nel 1952 per competere nella Mille Miglia di quell’anno e contrapporsi alla vincente Mercedes-Benz 300SL che in quegli anni dominavano le competizioni turismo. Fu anche la prima a portare al debutto il 3.0 V12 sviluppato da Gioacchino Colombo, sviluppato con nuove tecnologie riprese dal 2.6 V12 progettato da Aurelio Lampredi. I primi modelli di Ferrari 250 stradale, invece, furono la 250 Europa ed Europa GT del 1953, dotate di motore V12 Lampredi derivato da quello utilizzato qualche anno prima in Formula 1. Nel dettaglio, i modelli di Ferrari 250 da corsa prodotti tra il 1952 e il 1964 sono:

  • 250 S
  • 250 MM
  • 250 Monza
  • 250 Testa Rossa
  • 250 GTO
  • 250 P
  • 250 LM

I modelli di Ferrari 250 da strada, invece, sono:

  • 250 Europa
  • 250 GT Coupé
  • 250 GT Berlinetta SWB
  • 250 GT Berlinetta Tour de France
  • 250 GT Cabriolet Pininfarina
  • 250 GT California Spyder
  • 250 GT/E 2+2
  • 250 GT Lusso

Tra queste vetture, le più iconiche e le più conosciute dal pubblico sono, senza ombra di dubbio, le Ferrari 250 Testa Rossa, la 250 LM e la 250 GTO tra le vetture da corsa e la 250 GT Berlinetta, 250 GT California e 250 GT Lusso tra le vetture stradali. Nello specifico, partendo da quelle da corsa, tra i modelli di Ferrari 250 che hanno avuto un impatto maggiore sulla storia della Casa c’è di sicuro la 250 Testa Rossa. Nata nel 1957 e prodotta fino al 1961, questo prototipo era dotata di un motore Colombo da 3.0 litri e 300 CV, di una carrozzeria barchetta disegnata e costruita a mano dal leggendario battilastra Sergio Scaglietti e capace di vincere per tre volte la 24 Ore di Le Mans nel 1958, 1960 e 1961. La Testa Rossa fu poi la prima Ferrari dotata di coperchio delle valvole verniciato in rosso: da qui deriva il nome, ripreso poi dalla Testarossa del 1984, e la tradizione sulle normali Ferrari.

Sulla 250 GTO non c’è molto da dire, essendo questa una delle Ferrari più famose e iconiche della storia del marchio. Prodotta tra il 1962 e il 1964, le 39 250 GTO sono diventate iconiche per la linea, sviluppata da Sergio Scaglietti e Giotto Bizzarrini, mentre lo sviluppo della meccanica è opera dell’allora giovane ingegnere Mauro Forghieri. La Gran Turismo Omologata fu una vettura capace di conquistare 24 vittorie in diverse gare di durata, dalla 24 Ore di Le Mans alla 12 Ore di Sebring, dalla 1.000 km del Nurburgring alla Targa Florio. Tra i modelli stradali di Ferrari 250, infine, si ricorda l’incredibile 250 GT California. Nata specificatamente per il mercato americano, dove le Ferrari alla fine degli anni ’50 stava trovando enormi soddisfazioni, la 250 GT California era una Spider con motore Colombo da 3 litri, capace di erogare 240 CV nella versione a passo lungo e ben 280 CV in quella a passo corto, con uno stile disegnato da Scaglietti che è ancora oggi considerato uno dei più belli mai creati dalla Casa di Maranello.

Motori Ferrari 250

A livello di meccanica e di motori le Ferrari 250 condividono nei loro propulsori 12 cilindri a V la cilindrata di tre litri e la cilindrata unitaria di 250 cm3, e moltissime condividono anche il motore Colombo sotto il cofano, anche se non tutte. A livello meccanico, invece, le Ferrari 250 offrono lo stesso telaio tubolare in acciaio molto resistente che regala la possibilità di “vestirlo” con diverse carrozzerie a seconda dell’utilizzo pensato per il modello in sviluppo. Dalla Testa Rossa a ruote quasi scoperte alla 250 LM con motore centrale, dalla 250 GT California disegnata per convincere gli automobilisti americani, tutte condividono il telaio con due possibilità di passi: passo corto SWB da 2,4 metri o passo lungo LWB da 2,60 metri.

A livello di motori le Ferrari 250 invece accolgono tutte il nuovo V12 Colombo da 3 litri con V di 60 gradi sviluppato per la pista e per la strada. O meglio, tutte tranne le 250 Europa: queste Gran Turismo stradali infatti ospitano una versione con cilindrata maggiorata da 2.6 a 3 litri del V12, sempre a 60°, utilizzato in Formula 1 da Ferrari e sviluppato dall’ingegner Aurelio Lampredi, dotato di una potenza di 220 CV a 7.000 giri, ed era dotato di canne di cilindri avvitate nella testa, per evitare l’utilizzo di guarnizioni della testa e quindi avere un motore più affidabile.

Tutte le altre Ferrari 250 invece sfruttano il 3.0 V12 sviluppato dall’Ingegner Gioacchino Colombo, nato nel 1952 sulla 250 S e arrivato fino al 1964 sulle altre 250. Si trattava di un 3.0 monoalbero per ogni bancata di cilindri, con le candele spostate vicino alle valvole di scarico, nella parte esterna della testa. Questo consentì a Colombo di utilizzare sulle versioni da competizione e, dopo qualche anno, anche sulle 250 stradali, sei carburatori individuali a doppio corpo della Weber, ed ognuno alimentava solo due cilindri. Questa soluzione portava ad un incremento di potenza importantissimo: nonostante la cilindrata contenuta per il periodo, questo 3.0 V12 aspirato era in grado di arrivare a 320 CV di potenza massima, il tutto pesando meno anche del rivale dell’epoca, il sei cilindri in linea Jaguar XK. L’unica 250 a non avere la cilindrata di 3 litri è stata la 250 LM: nonostante il nome, infatti, questa versione aveva un V12 Colombo portato a 3,3 litri (per una cilindrata unitaria di 275 cm3) montato, come sulla 250 P, in posizione centrale, capace di 320 CV.

Motori Ferrari 250

Benzina

  • 3.0 Lampredi, 3.0 V12 aspirato, 220 CV, cambio manuale a 4 marce, trazione posteriore
  • 3.0 Colombo, 3.0 V12 aspirato, 220/240/260/280/300 CV, c. manuale a 4/5 m., traz. posteriore
  • 3.3 Colombo, 3.3 V12 aspirato, 320 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore

Prezzi Ferrari 250

A livello di prezzi le Ferrari 250 sono tra le famiglie di vetture con la maggiore forbice tra la versione più economica e quelle più costose. A rappresentare la porta d’accesso al mondo delle Ferrari 250 con motore Colombo è infatti la 250 GT 2+2, nota anche come GT/E o semplicemente GTE. Questa vettura, presentata in maniera molto originale venendo fatta guidare da un direttore di gara durante la 24 Ore di Le Mans del 1960, è stata la prima Ferrari con quattro posti comodi per quattro adulti, stile di Pininfarina e un motore Colombo da 240 CV. Questo modello, prodotto tra il 1960 e il 1963 in quasi 1.000 esemplari, è la più comune ed economica 250, se così si può dire: il suo prezzo, infatti, oscilla tra i 250 e i 450.000 euro a seconda delle condizioni.

Inutile dire che, invece, i prezzi delle Ferrari 250 più ricercate e rare siano a dir poco stellari. Per portarsi a casa una Ferrari 250 GT Berlinetta SWB servono almeno 900.000 euro per un esemplare vissuto, mentre per vetture restaurate alla perfezione si sfonda il milione di euro. Una 250 GT California, invece, può anche superare i 5 milioni di euro, mentre la 250 Testa Rossa può arrivare anche a 10/15.000.000 di euro. La 250 più costosa è però ovviamente la GTO, capace di arrivare anche a 40.000.000 di euro alle aste. Una speciale Ferrari 250 GTO modificata da Scaglietti, infatti, è stata venduta ad un prezzo record per un’automobile: nell’agosto del 2018, a Monterey in California è stata infatti venduta per 48,4 milioni di dollari.

Ferrari 250: concorrenti e conclusioni

Le Ferrari 250 sono quindi solo delle vetture del Cavallino iper-costose e incredibilmente rare? Non proprio: grazie ai successi nelle competizioni delle diverse 250, dalla Testa Rossa alla GTO all’incredibile LM, l’unica insieme alla P dotata di motore V12 centrale da 320 CV, con la dinastia delle 250 Ferrari riuscì a diventare una potenza mondiale nel mondo del motorsport, vincendo a destra e a manca grazie all’incredibile potenza dei suoi V12, cuore pulsante di ogni 250. Anche le versioni stradali conquistarono il pubblico, diventando le prime vetture di Maranello a sfondare anche su strada.

Se prima le Ferrari erano delle vetture di nicchia per veri appassionati di corse, allineandosi un po’ alle concorrenti le Ferrari 250 stradali portarono la potenza e la vivacità dei V12 Colombo anche su strada, mettendo le basi per essere lo status symbol che conosciamo oggi. Se vogliamo proprio trovare dei difetti al progetto 250, però, oltre al prezzo molto elevato le vetture di questa famiglia non avevano l’agilità, la maneggevolezza e le prestazioni in frenata delle rivali Jaguar e Ford, capitolando a volte sui circuiti più difficili. Dove non arrivavano con l’agilità, però, le Ferrari raggiungevano le vittorie con il mitico V12 3.0, con l’ottima affidabilità di vettura e motori e con l’intrinseca fame di vittorie che incarnavano sia la Casa e i suoi meccanici che, indirettamente, anche le vetture. Concludiamo, infine, con le concorrenti delle Ferrari 250, che su strada se la dovevano vedere con le Jaguar XK120, XK150 ed E-Type, Aston Martin DB3, DB4 e DB5, Maserati Ghibli e molte altre, mentre in pista le rivali erano le Jaguar D-Type, XJ-13 ed E-Type Speedster, le Ford GT40.

FAQ

Quanto vale la Ferrari 250 GTO?
La Ferrari 250 GTO è stata venduta l’ultima volta ad un prezzo di 48,1 milioni di dollari nel 2018, ottenendo il record per l’automobile più costosa di tutti i tempi.
Quante Ferrari 250 GTO sono rimaste?
Sono state prodotte solo 39 Ferrari 250 GTO tra il 1962 e il 1964.
Quanto costava la Ferrari 250 GTO nel 1962?
Ferrari 250 GTO veniva venduta solamente a piloti e imprenditori apprezzati di Enzo Ferrari, e veniva venduta a 10.000.000 di vecchie lire nel 1962.

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