Mini SUV 2026: i modelli migliori e i prezzi

Nati con dimensioni molto generose, nel corso degli anni i SUV hanno visto le proprie dimensioni ridursi progressivamente e oggi tra i modelli più apprezzati nel 2026 i mini SUV spiccano per risultati di vendite in continua ascesa. Scopriamo quali sono i migliori modelli di mini SUV 2026 e i prezzi.

Se si parla di automobili moderne, è inevitabile pronunciare due parole diventate ormai di uso comune per chi ama o lavora nel mondo dell’auto: SUV e crossover. Nati negli anni ’90 con modelli di enorme (e spesso sorprendente) successo come il primo Ford Explorer del 1991 negli Stati Uniti o le asiatiche Kia Sportage e Toyota RAV4 lanciate tra il 1993 e il 1994, gli Sport Utility sono riusciti ad intercettare una domanda che sembrava non presente, ovvero unire la posizione di guida alta e la capacità di guidare lontano dall’asfalto tipica dei fuoristrada con una guidabilità e un’usabilità da automobile tradizionale.

Questa fetta di mercato apparentemente dimenticabile ha continuato a crescere a dismisura nel corso degli anni. Dopo il successo dei SUV di grandi dimensioni a cavallo tra gli anni ’90 e ’00, il loro successo ha portato alla nascita di una ricetta simile ai modelli aspirazionali come la BMW X5 o la Porsche Cayenne, ma in scala ridotta. Con la necessità di SUV più piccoli, infatti, nacquero i crossover, vetture che uniscono ancora di più la meccanica e le dimensioni delle automobili tradizionali compatte allo stile da fuoristrada. Dopo il successo del capostipite del segmento dei crossover, la Nissan Qashqai, lanciato nel 2006 e capace di convincere il mondo delle doti dei crossover, la mania degli Sport Utility è diventata virale, con ogni Casa automobilistica che è corsa a dotarsi di almeno un modello a ruote alte.

La mania di SUV e crossover ha poi portato al desiderio di declinare qualsiasi automobile a forma di Sport Utility, comprese le piccole compatte da città. Sono arrivati così i mini SUV, nel 2026 decisamente comuni, dei crossover con dimensioni da citycar. In realtà, bisogna ricordare che se i mini SUV come li conosciamo oggi sono relativamente moderni, già nei decenni precedenti c’erano fuoristrada pensati anche per la città con dimensioni molto compatte. Basti pensare, ad esempio, al Suzuki Jimny o al Mitsubishi Pajero Pinin (quest’ultimo assemblato in Italia, a Bairo), entrambi ben più corti di 4 metri, che diventarono molto popolari nelle città tra gli anni ’90 e ’00 grazie all’unione tra l’altezza da terra e la capacità di sopportare le buche come un fuoristrada con dimensioni da città. Il primo mini SUV moderno, però, è arrivato nel 2010, con il debutto del primo crossover da città, la Toyota Urban Cruiser.

Prima di lei, altre Case provarono a dare un tono più “offroad” alle loro compatte, con modelli come la Rover Streetwise, la Ford Fusion o la Citroen C3 XTR. Tutti questi modelli, però, arrivarono troppo presto, anticipando di troppi anni un trend che, oggi, li avrebbe visti molto popolari. Nel 2025, i mini SUV sono tra le categorie più apprezzate e ricercate dai clienti europei e, soprattutto, italiani. Scopriamo, allora, cosa significa mini SUV nel 2025, i modelli migliori e i loro prezzi.

Sommario

I mini SUV del 2026

Prima di conoscere tutti i modelli di mini SUV del 2026, è necessario rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa sono i mini SUV? Innanzitutto, è importante ricordare che la dicitura “mini SUV” non è ufficiale, ma anzi è un nome commerciale scelto per riconoscere tutti i modelli più compatti con carrozzeria da SUV e crossover. La convenzione scelta da Case automobilistiche e addetti ai lavori vede come uniche due discriminanti la presenza di uno stile da Sport Utility e la lunghezza ridotta del corpo vettura. Nel dettaglio, sono definiti mini SUV tutti i modelli a ruote alte con altezza inferiore ai 4,10 metri.

Nella grande famiglia dei mini SUV, quindi, trovano posto sia le versioni rialzate delle citycar di Segmento A ma anche delle più grandi utilitarie di Segmento B, con un’altezza da terra generosa e la presenza quasi obbligatoria della trazione anteriore. Sono pochissimi, infatti, i modelli con la trazione integrale, tra i mini SUV del 2026, con la soluzione della classica trazione a due ruote motrici che risulta essere più a fuoco per l’indole cittadina e prettamente stradale dei mini SUV. Complice la presenza delle generose batterie sotto al pianale, molte Case automobilistiche stanno declinando le loro piccole elettriche con una carrozzeria da mini SUV, che permette di ottenere abitabilità e spazio in accoppiata con il posizionamento a skateboard del pacco batterie.

In ogni caso, i mini SUV nel 2026 sono presenti in diverse forme, andando a caratterizzare anche altre vetture non considerabili dei veri e propri crossover come, ad esempio, le apprezzate Citroen C3 e FIAT Grande Panda. Tra i modelli noti come mini SUV possiamo poi trovare Dacia, che in questo segmento propone l’economica elettrica Spring e la vendutissima Sandero Stepway (anche se quest’ultima è più complicata da definire mini SUV, essendo una versione rialzata di una classica compatta piccola), mentre tra i modelli low cost troviamo la EMC Quattro e la Mahindra KUV100, crossover più economico sul mercato.

Molto interessante è uno dei pochi, veri mini SUV del 2026 , ovvero la MINI Aceman, un’elettrica da poco più di 4 metri prodotta in Cina in collaborazione con Great Wall. Tra i modelli di mini SUV elettrici del 2026, poi, trova posto anche la versatile Hyundai Inster, mentre andando a conoscere meglio i modelli termici spicca la Toyota Aygo X, declinazione a ruote alte della popolare citycar giapponese. Infine, tra i modelli di mini SUV del 2026 c’è la più venduta in Italia di questa nicchia di mercato, la Jeep Avenger, lunga 4,08 metri e capace di convincere con ottimi contenuti e con uno stile personale e moderno. Nel corso dell’anno, purtroppo, abbiamo dovuto salutare uno dei mini SUV più venduti degli ultimi anni, l’ottima Suzuki Ignis, in attesa di una possibile sostituta nei prossimi mesi.

Mini SUV 2026, i 5 modelli migliori sul mercato

Il segmento dei mini SUV nel 2026 non è particolarmente affollato, con una decina di modelli che rispondono alle richieste che abbiamo mosso qui. Nonostante questo, i modelli tra cui scegliere sono parecchi, tutti con le loro caratteristiche peculiari, pregi e difetti. Abbiamo così scelto i 5 migliori modelli di mini SUV del 2026, per capire quali sono i modelli più interessanti e appetibili per chi cerca guidabilità cittadina e un’altezza da terra generosa.

Dacia Sandero Stepway

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Nata nel 2010 come esperimento per declinare la spartana Sandero di prima generazione in una versione più sbarazzina e simpatica, la Dacia Sandero Stepway è oggi la bestseller nella gamma della compatta piccola romena, da qualche anno diventata l’auto più venduta d’Europa. Lunga 4,10 metri, la Sandero Stepway non è spesso considerata un mini SUV 2026, anche se, guardando alle caratteristiche tecniche e del corpo vettura, è più crossover di tanti modelli più blasonati. Rispetto alla versione “rasoterra” Streetway, infatti, la Sandero Stepway è più alta di 9 cm, mentre l’altezza da terra arriva a ben 17 cm. Questo rende la Sandero Stepway un’auto capace anche fuori dall’asfalto, nonostante la sola trazione anteriore.

Piacevole e moderna nello stile, la Dacia Sandero Stepway è impreziosita da un paraurti con una presa d’aria maggiorata e dettagli in plastica grezza, stesso materiali con cui sono realizzati i passaruota, le minigonne e parte del paraurti posteriore. Non mancano le vistose e comode barre sul tetto, i dettagli color bronzo e una caratterizzazione interna che riguarda i materiali, più robusti, e i colori, con dettagli color bronzo che arrivano anche all’interno. L’abitacolo è moderno e ergonomico, sebbene formato da materiali rigidi, assemblato con attenzione e dotato di tutto quello che serve, compreso un moderno infotainment a sbalzo da 10 pollici con Apple CarPlay e Android Auto.

Ottima l’abitabilità interna, così come il bagagliaio (406 litri, 326 per la versione benzina-GPL), mentre alla guida è facile e rilassante. Realizzata sulla piattaforma CMF-B del Gruppo Renault, la Stepway è disponibile con le versioni più potenti del 1.0 tre cilindri turbobenzina: due esclusivamente a “verde” da 90 e 110 CV (la variante da 90 CV è proposta anche con cambio automatico CVT) e l’apprezzata 1.0 ECO-G con doppia alimentazione benzina-GPL da 100 CV e autonomia teorica di oltre 1.400 km.

FIAT Grande Panda

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Sorella della Citroen C3, tra i mini SUV 2026 più interessanti c’è la FIAT Grande Panda, una delle auto più interessanti degli ultimi anni. Realizzata sulla piattaforma Smart Car del Gruppo Stellantis e assemblata in Serbia, a Kragujevac, la Grande Panda è un crossoverino lungo 3,99 metri caratterizzato da uno stile davvero moderno e personale, ispirato alla FIAT Panda 141 del 1980 (evidente la citazione nella scritta Panda sulla fiancata e nei loghi classici FIAT) ma dotato della sua personalità, con un look molto anni ’80.

L’abitacolo è altrettanto personale, dotato di rivestimenti di colore blu scuro su plancia e pannelli porta, diversi dettagli giallo fluo, una mini-Panda 141 che “sale” sulla consolle centrale e un’ottima abitabilità per le dimensioni, confermate dal bagagliaio da 412 litri. I materiali sono tutti rigidi, ma sono assemblati con discreta cura, mentre le versioni intermedie e top di gamma hanno un’ottima dotazione tecnologica per il segmento, con un grande display dell’infotainment da 10,25 pollici rapido e completo.

Realizzata su una piattaforma leggera e piuttosto semplice, la FIAT Grande Panda è disponibile con tre motorizzazioni: termica a benzina, Mild Hybrid a benzina e Full Electric. La prima è spinta dal classico 1.2 tre cilindri turbobenzina della famiglia PureTech da 100 CV con cambio manuale, mentre lo stesso 1.2 è montato sulla 1.2 Hybrid, al quale è aggiunto un motore elettrico da 28 CV e il cambio doppia frizione DCT a 6 marce per 110 CV. Infine, l’elettrica ha un motore da 113 CV e una batteria da 43 kWh, sufficiente per un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 320 km.

Hyundai Inster

Waarom de Hyundai Inster opeens tot 3090 euro goedkoper is

Anche tra i modelli di mini SUV del 2026, non manca la Hyundai Inster. L’originale crossover coreano è ormai un’habituée da un paio d’anni di questa speciale classifica, grazie a dei contenuti di livello assoluto nascosti dietro un’estetica a dir poco originale. Questo piccolo crossover è lungo 3,83 metri, ed è caratterizzato da uno stile diverso da tutte le altre auto. In grado di unire linee squadrate e rigorose con dettagli tondeggianti come, ad esempio, i fari anteriori e posteriori, la Inster riesce ad essere sia moderna e seriosa che simpatica, complici i fari su due livelli e le vistose protezioni sottoscocca.

Salendo a bordo, se possibile la Inster è ancora più personale, con un layout originale e modulare. La plancia, ad esempio, si sviluppa tutta nella parte alta, lasciando libera la parte bassa e rinunciando ad una vera consolle centrale o al tunnel, quest’ultimo sostituito da dei sedili anteriori affiancati che ricordano una classica panca anteriore. I comandi fisici sono sparsi per tutta l’auto e rendono semplice l’utilizzo delle funzioni della vettura in marcia, anche se non mancano quadro strumenti digitale e sistema di infotainment moderni e funzionali. Non mancano i sedili scorrevoli sia davanti che dietro, e nonostante le dimensioni la Inster è spaziosa per quattro persone e ha un bagagliaio che varia tra i 238 e i 351 litri. Il mini SUV coreano è disponibile in Europa in versione 100% elettrica, con due livelli di potenza e tagli di batteria. La versione d’attacco ha un motore da 97 CV e una batteria da 42 kWh, per un’autonomia di 327 km (WLTP), mentre la top di gamma ha 115 CV e 49 kWh di batteria, per un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 370 km.

Jeep Avenger

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Non può mancare la Jeep Avenger, che entra anche nel 2026 come mini SUV più venduto in Italia. Lanciata nel 2023, la compatta della Casa americana è riuscita a conquistare il pubblico con diverse frecce al suo arco, prima fra tutte lo stile. Lunga 4,08 metri, l’Avenger è il B-SUV più piccolo del Gruppo Stellantis, ma a livello estetico è il più riuscito. Personale fin dal frontale, muscoloso e dinamico con le inconfondibili sette feritoie, l’Avenger riesce ad essere sia sportiva e dinamica che tipicamente Jeep, con proporzioni e dettagli che richiamano la storia del brand americano. Scegliendo, poi, la variante 4xe, le protezioni sotto scocca e l’altezza da terra aumentano ancora, rendendo più aggressivo il crossover americano.

Salendo a bordo, la Avenger è assemblata con materiali piuttosto rigidi al tatto, ma declinati in una forma moderna e simpatica, a partire dall’inserto colorato sulla plancia. La tecnologia è di buon livello, con due display da 10,25 pollici per quadro strumenti e sistema di infotainment, mentre lo spazio è ottimo davanti, meno dietro, dove il tetto spiovente e i finestrini piccoli complicano un po’ la vita a chi siede nella seconda fila. Grande, invece, il bagagliaio da 380 litri, capace di rivaleggiare per cubatura con vetture di categorie superiori. Realizzata sulla piattaforma modulare CMP, la stessa di tutti gli altri SUV compatti del Gruppo Stellantis, la Jeep Avenger è proposta con quattro diverse motorizzazioni, di cui tre elettrificate.

Alla base dell’offerta c’è la 1.2 Turbo, dotata del tre cilindri PureTech da 100 CV e cambio manuale a 6 rapporti. Si aggiunge, poi, la 1.2 e-Hybrid, che al 1.2 turbo aggiunge il sistema Middle-Hybrid di Stellantis, con motore elettrico da 28 CV alloggiato nel cambio doppia frizione a 6 marce, per 110 CV complessivi. Al top delle versioni con motore termico c’è la 4xe, l’unico tra i modelli di mini SUV 2026 ad avere la trazione integrale. Al 1.2 Turbo, dotato in questo caso di 136 CV si aggiungono un motore elettrico nel cambio e un secondo motore elettrico, sempre da 28 CV, sull’asse posteriore, per 145 CV complessivi e la trazione integrale “virtuale”. Infine, la Avenger BEV è dotata di un motore elettrico da 156 CV, batteria da 51 kWh e fino a 400 km di autonomia WLTP.

Toyota Aygo X Hybrid

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Concludiamo la nostra carrellata dei migliori modelli di mini SUV del 2026 con una delle new entry più attese degli ultimi tempi, la Toyota Aygo X Hybrid. Lanciata nel 2021, la Aygo X è l’erede dell’apprezzata Aygo, rispetto alla quale ha uno stile ispirato ai SUV, un’altezza da terra leggermente superiore alle auto normali e una posizione di guida rialzata. Dopo il successo della Aygo X termica, alla fine del 2025 è arrivata la versione Hybrid, che cambia tanto nella meccanica, ma anche nello stile. La nuova Aygo X è stata infatti completamente ristilizzata nel frontale, ora molto più alto e massiccio, che ha portato la lunghezza a crescere di 8 cm (è ora lunga 3,78 metri). Invariati, invece, il profilo laterale e quello posteriore, che conservano l’unione tra alcuni degli stilemi tipici della Aygo con passaruota in plastica e protezioni sottoscocca.

Anche all’interno la Aygo X Hybrid non è cambiata più di tanto, conservando la sua plancia colorata e moderna, la qualità costruttiva non eccezionale pensata più per durare che per colpire al primo sguardo e l’ottima dotazione tecnologica, con display dell’infotainment e del quadro strumenti ora di serie. Lo spazio resta buono davanti è stretto dietro, mentre il bagagliaio è invariato rispetto alla versione precedente con 231 litri. La principale novità è rappresentata dalla meccanica, che abbandona il robusto 1.0 aspirato da 72 CV per accogliere un sistema ibrido Full.

Si tratta della prima auto di Segmento A e del primo mini SUV con sistema Full Hybrid, ripreso in toto dalla più grande Yaris (con la quale condivide la piattaforma TNGA-B, debitamente accorciata). Sotto il cofano c’è un 1.5 tre cilindri aspirato a ciclo Atkinson-Miller da 92 CV, affiancato da un motore da 80 CV e dal classico cambio E-CVT, per una potenza complessiva di 116 CV. A causa delle dimensioni ridotte dell’auto, Toyota ha dovuto riprogettare la batteria e parte del propulsore, riuscendo però nell’impresa di adottarlo su una piccola citycar da neanche 3,80 metri. I risultati sono ottimi sia in termini di prestazioni (0-100 km/h in 9,2 secondi) che, soprattutto, a livello di consumi: la versione più economa riesce a totalizzare i 27,0 km/l nel ciclo misto WLTP, severo per le vetture con motori termici.

I prezzi dei mini SUV 2026

Sono questi, quindi, cinque dei modelli migliori di mini SUV del 2026, da piccole utilitarie “vestite” da Sport Utility all’unico modello di questo segmento dotato di trazione integrale. Si tratta, infatti, di vetture molto differenti tra loro, e per questo a livello di prezzi i mini SUV 2026 hanno una forbice piuttosto ampia. Il crossover da città più economico attualmente sul mercato è, infatti, rappresentato dalla Mahindra KUV100, che in versione base K6+ parte da 15.645 euro con motore 1.2 a benzina da 87 CV. La più costosa? La Mini Aceman, che ha un prezzo di partenza nella sua versione più potente, la eJCW da 258 CV con batteria da 49 kWh, che parte da più di 44.000 euro.

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Concentriamoci, allora, sui modelli visti oggi, partendo dalla più economica del lotto, la Dacia Sandero Stepway. La compatta romena è, a livello di prezzi, il mini SUV 2026 più abbordabile tra quelli visti nel dettaglio oggi: la variante d’accesso Essential è, infatti, offerta a 16.250 euro in accoppiata ad entrambi i motori meno potenti, il 1.0 TCe da 90 CV e il 1.0 ECO-G benzina-GPL da 100 CV. La dotazione di serie della versione Essential, però, è davvero spartana, con di serie clima, Cruise Control, sensori di parcheggio posteriori e volante regolabile in altezza. Per avere un sistema di infotainment, i fendinebbia e i vetri posteriori elettrici è necessario scegliere la Expression, che parte da poco più di 17.000 euro. Segue a ruota la FIAT Grande Panda, che grazie all’introduzione della versione con motore 1.2 termico da 100 CV e cambio manuale ha visto un “taglio” nel suo listino. La versione d’accesso con motore 1.2 Turbo e allestimento base Pop, infatti, pate da 16.900 euro, e anche questa è piuttosto spartana. Di serie ci sono clima, vetri elettrici, sensori di parcheggio posteriori e poco altro. Per avere il sistema di infotainment da 10,25 pollici, il Cruise Control e il divano posteriore ribaltabile frazionato bisogna passare all’allestimento Icon, offerto a partire da 18.400 euro.

Nonostante il costoso sistema Full Hybrid, tra i prezzi dei mini SUV 2026 la Toyota Aygo X Hybrid si posiziona a metà “classifica”, con un prezzo di partenza di 20.950 euro. Ad un prezzo più alto di circa 2.000 euro rispetto alla versione con il vecchio 1.0 a benzina, la Aygo. Hybrid in allestimento base offre di serie tanto: sono standard, oltre al cambio automatico, il Cruise Control Adattivo, il clima automatico, il quadro strumenti digitale, il mantenitore di corsia, il sistema di infotainment con Apple CarPlay e Android Auto e la retrocamera posteriore.

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Per quanto riguarda la Hyundai Inster, invece, l’allestimento d’accesso XTech con la batteria più piccola da 42 kWh ha un prezzo di partenza di 24.900 euro. Questa variante è addirittura più ricca della Aygo X, offrendo di serie Cruise Control Adattivo, quadro strumenti digitale e sistema di infotainment con navigatore, fari full LED, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera e frenata automatica. A concludere la disamina dei prezzi dei mini SUV 2026 ci pensa la Jeep Avenger, una delle più costose del segmento. La versione d’accesso, la 1.2 Turbo da 100 CV in allestimento Longitude, ha un prezzo di partenza di 24.750 euro e una dotazione buona (di serie Cruise Control “classico”, cerchi in lega, clima automatico, sensori di parcheggio posteriori e mantenitore di corsia). Le versioni e-Hybrid, invece, partono da 26.450 euro, mentre la costosa 4xe ha un prezzo di partenza di ben 32.200 euro. Sono questi, quindi, i prezzi dei mini SUV 2026 visti qui nel dettaglio:

  • FIAT Grande Panda, da 16.900 euro
  • Dacia Sandero Stepway, da 16.250 euro
  • Hyundai Inster, da 24.900 euro
  • Jeep Avenger, da 25.200 euro
  • Toyota Aygo X Hybrid, da 20.950 euro

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