Focus: Auto elettriche e ibride
Focus: Auto elettriche e ibride

Auto ibride Plug-In 2025: i modelli migliori e i prezzi

Discusse, amate, odiate: tra le auto ibride, le Plug-In sono le più controverse. Capaci di unire la guida a zero emissioni di un’elettrica all’usabilità di una termica, nel 2025 le auto ibride Plug-In potrebbero diventare il tanto atteso ponte tra termiche ed elettriche.

Negli ultimi anni, il mondo dell’auto è stato travolto dallo tsunami dell’elettrificazione. Lo spettro dell’addio ai motori termici in Unione Europea previsto nel 2035 ha portato tutti i costruttori ad affrontare di petto la transizione dalle classiche auto termiche, benzina o Diesel, alle discusse auto elettriche. Tra lecite domande sulla loro effettiva maggiore attenzione all’ambiente, le limitazioni dovute all’autonomia ridotta e ai tempi e alle modalità di ricarica, con il passare degli anni le auto elettriche, seppur in lento aumento della propria quota di mercato, non stanno convincendo come si pensava avrebbero fatto.

Per questo, dopo un primo attacco al mercato tra 2015 e 2020 (pur con alcuni limiti), nel 2025 le auto ibride Plug-In stanno riprendendo quota come l’anello di congiunzione ideale tra le auto tradizionali e le auto elettriche. Per chi non sapesse di cosa si tratta, un’automobile ibrida Plug-In, detta anche ibrida ricaricabile o ibrida “alla spina”, è un veicolo spinto sia da un classico motore termico, benzina o Diesel, che da almeno un motore elettrico, collegato ad una batteria di grandi dimensioni che va ricaricata da una presa esterna. Le auto ibride Plug-In, grazie alla grande batteria, possono muoversi in modalità solamente elettrica per diverse decine di km, con un’autonomia compresa tra i 50 e i 140 km delle auto più virtuose.

Quando la carica della batteria, però, si esaurisce, c’è il motore termico che può spingere le ruote o ricaricare a mo’ di generatore la batteria, per garantire qualche km di autonomia in più senza ricaricare. La prima auto ibrida Plug-In di grande serie venduta in Italia è arrivata nei primi anni ’10 con la Opel Ampera, una particolarissima ibida in serie che, sebbene fosse ottima sulla carta, ottenne meno di quanto meritasse. La prima Plug-In “classica”, invece, è arrivata nel 2012, ed è la Prius Plug-In, con soli 25 km di autonomia. Oltre all’autonomia, sono stati i consumi a batteria scarica sono stati, per anni, il limite della tecnologia Plug-In, con tanti clienti che, non avendo voglia di ricaricare l’auto, venivano “colpiti” dai consumi alti del solo motore elettrico.

Un’auto ibrida Plug-In, infatti, riesce a dare il meglio quando ha la batteria carica, diventando ideale per chi può collegarla ad una presa tutti i giorni a lavoro o, ancora meglio, a casa durante la notte. Questo, però, sta cambiando: visti i ben noti limiti di questa tecnologia, sempre più Case hanno sviluppato ibride Plug-In con più autonomia, un miglior comportamento a batteria scarica e un maggior equilibrio generale. Sempre più costruttori, infine, hanno lanciato la loro ibrida ricaricabile, e nel 2025 contiamo oltre 130 modelli di ibride Plug-In, dall’Alfa Romeo Tonale alla Volvo XC90. Scopriamo, allora, quali sono i modelli di auto ibride Plug-In nel 2025, i modelli migliori e i prezzi.

Sommario

Le auto ibride Plug-In del 2025

Come detto in apertura, dopo una decina d’anni di “apprendistato”, oggi i modelli di auto ibride Plug-In nel 2025 hanno tutti un’autonomia a zero emissioni compresa tra i 40 km (anche se ci sono modelli supersportivi che utilizzano la tecnologia Plug-In per le massime prestazioni, con un’autonomia risultante di una manciata di km) e i 140 km delle più virtuose__, con modelli in arrivo che superano addirittura il muro dei 200 km nel ciclo omologativo WLTP.

Gran parte dei modelli più recenti, poi, hanno sviluppato un maggior equilibrio tra la marcia con la batteria carica, dove ora hanno un’efficienza in elettrico simile a quella delle auto elettriche “vere”, e quella con la batteria completamente scarica. La prassi, oggi, è quella di riservare un paio di kWh della batteria per una modalità di guida più simile a quella di una classica Full Hybrid, in modo da non arrivare mai ad avere un’auto con una potenza dimezzata e una “zavorra” di 2-300 kg. Come detto, nel 2025 ci sono oltre 130 modelli di auto ibride Plug-In sul mercato, con alcune proposte che offrono più di una motorizzazione PHEV.

Procediamo a conoscerle brevemente in ordine rigorosamente alfabetico partendo dalla Tonale, la prima PHEV di Alfa Romeo. Il SUV di Arese ha una versione riveduta e corretta del sistema 4xe visto su Jeep Compass e Renegade, con motore 1.3 da 180 CV e motore elettrico posteriore, per una potenza di 280 CV e un’efficienza non eccezionale (65 km in elettrico WLTP).

Per Aston Martin, invece, l’unica Plug-In è rappresentata dalla Valhalla, Hypercar da quasi 1.100 CV, soli 14 km di autonomia WLTP e un’estetica esagerata, che fa il paio con le prestazioni esagerate della prima Aston Martin prodotta in serie con motore centrale.

Decisamente più ampia è la gamma di auto ibride Plug-In 2025 di Audi, che ha ben 10 modelli ibridi ricaricabili. È molto interessante la A3 TFSI e, che ha un sistema con potenze da 204 o 272 CV, batteria da 19,7 kWh, autonomia compresa tra 129 e 141 km e consumi ottimi anche a batteria scarica. Più potenti le A5 e A6 PHEV, con motore 2.0 turbo, batteria da 29,5 kWh, potenze da 299 o 367 CV e autonomie da 102-105 km (A5) o 100-106 km (A6). L’Audi Q3, invece, ha ancora il sistema precedente, con motore 1.4, batteria da 13,0 kWh e 51 km di autonomia, mentre le nuove Q5 e Q5 Sportback non hanno ancora la versione PHEV (che sarà, probabilmente, quella vista su A5 e A6). Al top c’è il sistema con motore 3.0 V6 biturbo da 462 CV, noto come 60 TFSI e con batteria da 14,1 kWh sulla A8. Sui SUV Q7 e Q8, invece, la batteria è portata a 25,9 kWh, e la potenza è maggiorata a 394 CV per la 55 TFSI e e a 490 CV sulla 60 TFSI e, per un’autonomia da 84 km sulla Q7 e 83 km sulla Q8.

BEBE20250605 Bentley Bentayga Speed header

Lo stesso sistema con motore 3.0 V6 biturbo è visto sulla Bentayga, prima PHEV della storia Bentley, con una batteria da 18 kWh che offre 46 km a zero emissioni. Per le più potenti Continental GT, Continental GTC e Flying Spur, invece, il sistema Plug-In è da sportiva: motore 4.0 V8 biturbo, 782 CV e batteria da 25,9 kWh, che consente di percorrere tra i 78 e gli 81 km a zero emissioni a seconda della carrozzeria.

Un'altra Casa molto attiva nella produzione di modelli di auto ibride Plug-In nel 2025 è BMW, che ha 11 modelli dotati di sistema ibrido ricaricabile. La versione “base” del sistema prevede un motore 1.5 turbo tre cilindri che spinge le ruote anteriori, un motore elettrico posteriore e potenze da 245 CV per la 25e xDrive e 326 CV per la 30e xDrive, con una batteria da 10,0 kWh che garantisce ottime percorrenze. Questo powertrain è presente sulla Serie 2 Active Tourer (92 km WLTP) e sul SUV X1 (86-91 km WLTP). Per chi cerca qualcosa in più, c’è il sistema con motore 2.0 turbo longitudinale trazione posteriore e motore posizionato nel cambio, che in versione 30e ha una potenza di 292 CV. Questo sistema è montato sulle Serie 3 e Serie 3 Touring, con batteria da 12,0 kWh e autonomia di 57-62 km WLTP, e sulle Serie 5 e X3, dove la potenza sale a 299 CV, la batteria a 19,7 kWh e l’autonomia a 90 km per l’X3 e a 93-102 km per la Serie 5.

La berlina “media” della Casa di Monaco, poi, è disponibile con altri due powertrain ibridi. Il primo, montato sulla 550e, unisce il 3.0 sei cilindri in linea e un motore elettrico per una potenza di 489 CV, batteria da 19,0 kWh e autonomia di 90 km WLTP, ed è montato anche sulla Serie 7 750e (87 km WLTP), sul SUV X5 e sul SUV sportivo XM, dove ha una batteria maggiorata a 25,7 kWh (84 km WLTP sulla XM, 102 sulla X5). Al top, infine, c’è il sistema più sportivo, con motore 4.4 V8 biturbo e motore elettrico, montato sulla M5 dove ha 727 CV (batteria da 18,6 kWh e autonomia di 69 km), sulla XM V8 da 653 CV (88 km WLTP e batteria da 25,7 kWh) e sulla versione Red Label, da 748 CV. C’è, infine, la M760e, con powertrain con motore 3.0 sei cilindri potenziato a 571 CV.

La Casa cinese BYD ha lanciato nel 2024 il suo primo modello ibrido ricaricabile per l’Europa, la Seal U. BYD, infatti, è stata la vera pioniera di questa tecnologia, avendo lanciato nel 2008 la prima ibrida ricaricabile di serie, la BYD e6. Oggi, a portare avanti questa eredità è la BYD Seal U DM-i, SUV da 4,79 metri dalle linee morbide. Due i powertrain, con motore 1.5 aspirato e 218 CV o 1.5 turbo, trazione integrale e 324 CV, e due le batterie, da 18,3 kWh (autonomia tra 80 e 80 km) e 26,6 kWh, per un’autonomia di 125 km.

BYD Seal U 2.jpg

Spazio anche alla Casa italiana Cirelli, che con il suo brand distribuisce il SUV Cirelli 4, versione a marchio bresciano della DFSK E5. Si tratta di un SUV da quasi 4,80 metri con sistema ibrido da 184 CV di potenza complessiva, batteria da 17,5 kWh e autonomia di 87 km omologata.

Con il restyling della gamma, poi, Cupra ha adottato su tutti i suoi modelli il sistema ibrido ricaricabile di nuova generazione del Gruppo Volkswagen, con motore 1.5 turbo, batteria da 19,7 km e potenza di 204 CV o 272 CV sulle versioni VZ. Questo efficace sistema ibrido è montato sulle Cupra Leon (121-133 km WLTP), Leon Sportstourer (124-131 km), Formentor (119-125 km) e la grande Terramar (121-133 km di autonomia).

Due, poi, i modelli di auto ibride Plug-In 2025 di DR: la Casa di Macchia d’Isernia propone il SUV 6.0 e la sua versione più lunga, la 7.0, in versione PHEV, con motore 1.5 turbo, 317 CV e batteria da 19,3 kWh, per un’autonomia di 99 km sulla 6.0 e 80 sulla 7.0. Non mancano anche le versioni Sportequipe, la 6 e la 8, senza modifiche a livello tecnico.

Anche la francese DS offre due modelli ibridi ricaricabili E-Tense: la compatta DS 4, con sistema PHEV con motore 1.6, 224 CV e batteria da 12,4 kWh (62 km WLTP), e il SUV DS 7, dove il sistema è declinato in tre versioni con batteria da 14,2 kWh: trazione anteriore e 225 CV (65 km WLTP), 4x4 con motore posteriore e 300 CV (63 km WLTP) e 4x4 da 360 CV (57 km WLTP).

Sono due anche le auto ibride Plug-In 2025 della mitica Ferrari. Il primo modello ibrido ricaricabile è stato la SF90, dotata di motore 4.0 V8, motore elettrico anteriore e 1.000 CV, batteria da 7,9 kWh e 25 km di autonomia. Dopo di lei è arrivata la 296, con motore 3.0 V6, batteria da 7,5 kWh (25 km WLTP) e trazione solo posteriore, oggi proposta solo in versione Speciale da 881 CV.

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Due sono anche le Ford: il modello “di Casa” è la Kuga, che è proposta con un sistema formato da un motore 2.5 aspirato, un motore elettrico e 243 CV, con batteria da 14,4 kWh e 69 km di autonomia. Al suo fianco c’è la Ford Tourneo Connect, dotato del medesimo sistema PHEV visto sulle Volkswagen, solo con potenza massima di 150 CV e autonomia di 114 km WLTP.

Honda, invece, propone una sola auto con sistema ibrido Plug-In, la CR-V. Il bel SUV da 4,71 metri utilzza una versione “ricaricabile” del sistema e:HEV, con motore elettrico da 184 CV, un 2.0 termico da 152 CV che funge da generatore e spinge l’auto con un singolo rapporto solo a velocità autostradali, batteria 18,0 kWh e autonomia di 81 km WLTP.

Un solo sistema è invece proposto in Casa Hyundai, montato sui SUV Tucson e Santa Fe. Un 1.6 turbo è accoppiato ad un motore elettrico alloggiato nel cambio automatico a 6 marce e con batteria da 13,8 kWh, per una potenza di 253 CV e un’autonomia di 65-71 km WLTP per la Tucson e 54 km per la Santa Fe.

Lo stesso sistema è presente sulle Kia Sorento e Sportage, dove però è omologato a 245 CV e offre 67 km di autonoima per la Sportage e 55 km WLTP per la più grande Sorento. C’è un secondo sistema ibrido, invece, sulla Niro, formato da un motore 1.6 aspirato da 93 CV, motore elettrico e 171 CV complessivi, batteria da 11,1 kWh e autonomia compresa tra 59 e 65 km WLTP.

Jaecoo 7 01

La cinese Jaecoo punta molto sul suo sistema Super Hybrid, ora montato sulla Jaecoo 7 e formato da un 1.5 da 143 CV, un grande motore elettrico e una batteria da 18,3 kWh, che consente un’autonomia WLTP di 91 km e una potenza complessiva di 347 CV. Lo stesso sistema è la base su cui è realizzato il Super Hybrid AWD della cugina Omoda 9, che aggiunge un secondo motore elettrico posteriore, 537 CV, batteria da 34,5 kWh e 145 km di autonomia.

Jeep, invece, ha due sistemi ibridi Plug-In, entrambi chiamati 4xe. Il primo, con motore 1.3 termico e motore elettrico posteriore, batteria da 11,4 kWh e 240 CV complessivi è montato sulla Renegade, con autonomia di 36 km WLTP. Il sistema più raffinato è quello visto su Grand Cherokee e Wrangler, con batteria da 17,3 kWh, motore 2.0 turbo e propulsore elettrico posizionato nel cambio, con potenza di 380 CV, trazione integrale “tradizionale” e autonomia di 36-40 km WLTP (Wrangler Unlimited) e 45-48 km (Grand Cherokee 4xe).

Lamborghini, invece, ha due scuole di pensiero. Sul suo SUV Urus offre un sistema convenzionale, per quanto potentissimo, con motore 4.0 V8 biturbo, motore elettrico nel cambio, 800 CV complessivi e batteria da 22,0 kWh, per un’autonomia di 60 km. Temerario e Revuelto, invece, utilizzano una piccola batteria da 8,0 kWh per avere 10 km di guida in elettrico, ma soprattutto ancora più potenza. Se accoppiato al 4.0 V8 della Temerario, si arriva a 920 CV, mentre con il 6.5 V12 aspirato della Revuelto i CV sono 1.015.

Tutti i modelli Land Rover, ad eccezione della Discovery, sono proposti con motorizzazioni ibride. Per Range Rover Evoque e Discovery Sport il sistema ha un motore 1.5 tre cilindri turbo, 270 CV complessivi e batteria da 12,2 kWh, per un’autonomia WLTP di 61 km sull’Evoque e 58-60 km sul Discovery Sport. Uno il sistema ibrido ricaricabile sul Defender, con motore 2.0 turbo, motore elettrico e 300 CV complessivi, mentre la batteria da 15,4 kWh offre un’autonomia WLTP di 50 km. Lo stesso sistema, ma con 400 CV, è presente sul Range Rover Velar (64 km WLTP), mentre Range Rover e Range Rover Sport utilizzano un 3.0 sei cilindri in linea eun’enorme batteria da 31,8 kWh, per un’autonomia di 116-121 km WLTP per la “Sport” e di 112-119 km per il classico Range. Due i livelli di potenza, 460 e 550 CV.

Range Rover Sport (2022) statisch, vooraanzicht

Leapmotor e Mazda, invece, propongono le uniche ibride Plug-In su base di un’auto elettrica. In gergo si chiamano Range Extender, e si ottengono agiungendo ad un’elettrica un motore termico di piccole dimensioni che ha solo il compito di ricaricare la batteria. Sulla Leapmotor C10 REEV, il motore elettrico è un 1.5 quattro cilindri, la potenza di 215 CV e l’autonomia della batteria da 28,4 kWh è di 145 km. Sulla Mazda MX-30 REEV, invece, il motore termico è un 830 cc Wankel, che carica la batteria da 17,8 kWh e quindi alimenta il motore elettrico da 170 CV, per un’autonomia di 85 km WLTP.

Mazda, dal canto suo, ha altri due modelli ibridi ricaricabili, la CX-60 e la sua versione a passo lungo, la CX-80. Questi sue sontuosi SUV con motore longitudinale hanno un motore 2.5 quattro cilindri aspirato, un motore elettrico e una potenza di 326 CV, una batteria da 17,8 kWh e un’autonomia di 63 km (CX-60) o 60 km (CX-80).

Lexus, invece, offre due modelli con sistema ibrido, il SUV medio NX e il più grande RX. Il sistema 450h+ plug-in è lo stesso, con motore 2.5 aspirato, motore elettrico e cambio E-CVT, per una potenza di 309 CV, batteria da 18,1 kWh e autonomia di 76 km per la NX e 66 km WLTP per la RX.

Uno dei brand più forti tra i modelli di auto ibride Plug-In 2025 è Lynk & Co, che punta sulla sua bestseller 01, dotata di un sistema con motore 1.5 tre cilindri, motore elettrico e cambio a 3 marce, per 282 CV, batteria da 17,7 kWh e 75 km WLTP. La più raffinata è però la 08, un SUV da 4,82 metri che allo stesso 1.5 turbo affiancano un motore elettrico più potente per 349 CV, e un’enorme batteria da 39,6 kWh che garantisce un’autonomia di 200 km WLTP, la più alta di tutte le auto ibride Plug-In.

Anche McLaren non ha perso l’occasione, e ha lanciato la sua prima ibrida ricaricabile, la Artura. La Supercar di Woking è spinta da un motore 3.0 V6 biturbo e da un motore elettrico, per 700 CV di potenza complessiva, una batteria da 7,4 kWh e un’autonomia di 33 km, la più alta tra le Supercar PHEV.

Prima di parlare della specialista Mercedes, poi, è da citare Mitsubishi: una delle pioniere di questa tecnologia propone ancora un modello ricaricabile, la Eclipse Cross PHEV, con motore 2.4 aspirato da 88 CV, motore elettrico e cambio CVT, 188 CV complessivi e batteria da 13,8 kWh, per un’autonomia di 45 km WLTP.

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Mercedes-Benz, infatti, è la Casa con più modelli ibridi, ben 17. Dalla piccola Classe A all’ammiraglia Classe S, ci sono anche diverse motorizzazioni all’interno della gamma ibrida Plug-In della Stella. Il sistema più semplice, da 224 CV con motore 1.3 turbo, è montato su Classe A, B, CLA, GLA e GLB. Classe C, Classe E, GLC, GLE e le rispettive varianti Coupé, invece, hanno sia un sistema ibrido con motore a benzina che dei powertrain con motore Diesel abbinato al sistema ibrido ricaricabile, un unicum nel mercato mondiale al momento, che offre consumi più che contenuti a batteria scarica e autonomie di oltre 120 km con la batteria carica. Fanno classe a parte le AMG E Performance, con sistemi pensati solo per le prestazioni. Le batterie hanno capacità molto contenute (4,8 kWh), le autonomie non superano i 15 km ma la potenza, sulla AMG GT ad esempio, arriva a oltre 815 CV.

MG è tornata sul mercato italiano con un SUV ibrido ricaricabile, e quel SUV, l’EHS, è oggi il suo modello ibrido ricaricabile. Il motore 1.5 turbo è affiancato ad un motore elettrico e un cambio a 2 marce, per una potenza di 272 CV complessivi e un’autonomia di 100 km garantita dalla batteria da 17,2 kWh.

Tra i modelli di auto ibride Plug-In 2025, il Gruppo Stellantis è stato uno dei primi a proporre vetture compatte con sistema ibrido ricaricabile. Sia la Opel Astra che la Peugeot 308, infatti, sono proposte con un sistema ibrido con motore 1.6 turbo, motore elettrico. La Astra ha potenze di 181 o 224 CV e batteria da 12,4 kWh, per un’autonomia di 58-64 km, mentre la cugina fastback Peugeot 408 ha la sola versione da 224 CV, con batteria da 11,3 kWh e autonomia WLTP di 84 kWh, e sia la versione da 180 CV che quella da 224 CV è presente sulla berlina 508, alla quale si affianca la versione da 360 CV con trazione integrale della PSE (52 km WLTP). La 308, invece, utilizza il nuovo sistema PHEV visto sui SUV su base STLA Medium, con potenza di 195 CV, batteria da 14,6 kWh e autonomia di 85 km. Lo stesso sistema è presente su Peugeot 3008, 5008 e Opel Grandland, con batteria da 17,9 kWh e autonomia di 87 km (3008 e Grandland) o 82 km (5008).

Porsche propone alcuni sistemi ibridi ricaricabili sulle sue vetture più grandi, Cayenne e Panamera. Alla base dell’offerta c’è la 4 E-Hybrid, con motore 3.0 V6 biturbo, 470 CV complessivi e batteria da 21,8 kWh, per un’autonomia di 74 km (Cayenne) e 93 km (Panamera). La Panamera è offerta anche in versione 4S E-Hybrid, con potenza portata a 544 CV e autonomia di 90 km WLTP, mentre sulla Cayenne S la potenza è di “soli” 519 CV (78 km WLTP). Al top c’è la variante Turbo E-Hybrid, dove il motore è il 4.0 V8 biturbo da 739 CV sulla Cayenne, mentre la Panamera è disponibile in versione Turbo E-Hybrid da 680 CV e Turbo S da oltre 780 CV.

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Tra i modelli di auto ibride Plug-In 2025 ritorna Renault con la Rafale E-Tech 300 Plug-In 4x4, che al sistema E-Tech 200 con motore 1.2 turbo aggiunge un secondo motore elettrico sull’asse posteriore e una batteria da 22,0 kWh, per un’autonomia WLTP di 100 km e una potenza di 300 CV. Skoda, invece, utilizza il “classico” sistema con motore 1.5 turbo e potenze di 204 e 272 CV del Gruppo VAG, disponibili su Kodiaq e Superb Wagon.

Tra i marchi outsider c’è anche SWM, che propone la sua unica ibrida Plug-In sulla base del SUV squadrato G03F. Il sistema ha 143 CV complessivi, una batteria da 8,8 kWh e un’autonomia WLTP di 50 km. Resta, invece, al suo posto Toyota, altro pilastro di questa categoria, con tre modelli ibridi con diversi sistemi ricaricabili. Il più “datato” è quello presente sulla RAV-4, con motore 2.5 aspirato, 306 CV e batteria da 18,1 kWh, per un’autonomia di 75 km WLTP, ed è venduto anche a marchio Suzuki come Across. Un altro SUV ricaricabile è la C-HR, con motore 2.0 aspirato, 223 CV complessivi e 13,6 kWh e autonomia di 66 km WLTP. La più efficiente è la Prius, che utilizza lo stesso sistema ibrido da 223 CV e una batteria più piccola da 10,2 kWh, per un’autonomia di 69 km.

Volkswagen, invece, è una delle note liete della gamma di modelli di auto ibride Plug-In del 2025, con un sistema con motore 1.5 turbobenzina, sistemi da 204 o 272 CV e autonomie comprese tra 119 km sulla più grande Tayron e 143 km sulla Golf. I modelli con powertrain e-Hybrid 1.5 sono Golf, Passat Variant, Caddy, Tiguan e Tayron. Al top, infine, c’è la Touareg, con motore 3.0 V6 biturbo e batteria da 14,3 kWh, con potenze di 381 CV (eHybrid) e 462 CV (eHybrid R).

A concludere la disamina di tutti i modelli di auto ibride Plug-In 2025 c’è Volvo, che offre il suo sistema ricaricabile sulla Volvo V60 e sui SUV XC60 e XC90. Le prime due sono dotate di una batteria da 15,0 kWh, motore 2.0 turbo e due livelli di potenza, T6 da 349 CV e T8 da 455 CV, per autonomie 91 km sulla V60 di 80 km sulla XC60. Al top c’è la XC90 T8, con powertrain da 455 CV, batteria da 19,0 kWh e 71 km di autonomia.

New Volvo XC90 B5 - dynamic 07

Auto ibride Plug-In 2025, 5 dei modelli migliori sul mercato

Tra tutti questi modelli di auto ibride Plug-In, ci sono vetture più valide e altre meno convincenti. Per aiutarti nella scelta, abbiamo pensato di scegliere 5 tra i migliori modelli di auto ibride Plug-In nel 2025 sul mercato italiano, da vetture dal prezzo relativamente contenuto ad altre più costose, ma altrettanto interessanti.

BMW-3-Series Sedan

Iniziando, come di consueto, in ordine rigorosamente alfabetico, dalla BMW 330e. Realizzata sulla base della settima generazione della media tedesca, la Serie 3 G20, ha linee moderne e sportive, interni piuttosto spaziosi e tecnologici e una grande attenzione alla dinamica di guida. Realizzata sulla piattaforma modulare CLAR con motore longitudinale e trazione prevalentemente posteriore, la Serie 3 Plug-In è disponibile unicamente in versione 330e.

Sotto il cofano, troviamo il 2.0 quattro cilindri turbobenzina B48 da 184 CV, accoppiato ad un cambio automatico a 8 marce all’interno del quale si trova un motore elettrico da 68 CV, per una potenza complessiva di 252 CV che, con l’overboost, arriva a 292 CV. La batteria, invece, è da 12,0 kWh, per un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 62 km per la versione a trazione posteriore, mentre la 330e xDrive a trazione integrale scende a 60 km.

AS24 Test Mercedes E-Klasse 2023 9

Restiamo in Germania per l’unico marchio che propone un sistema ibrido ricaricabile con motore Diesel, la Mercedes-Benz E 300 de. La Classe E è la storica berlina medio-grande della Casa della Stella è proposta sia in versione Plug-In a benzina che con motore Diesel, e in ogni versione conferma lo stile elegante e pulito (con alcuni dettagli “giovani” come i fari a Stella in coda), un abitacolo con fino a tre display, tanto spazio e una qualità buona (ma non eccelsa).

Realizzata sulla piattaforma MRA II, la Classe E W214 è proposta, in versione Diesel Plug-In E 300 de, con motore 2.0 turbodiesel da 197 CV, motore elettrico da 129 CV posizionato nel cambio automatico 9G-Tronic a 9 marce, potenza complessiva di 313 CV e batteria da 19,5 kWh, con un’autonomia compresa tra i 102 km della E 300 de 4Matic in versione All-Terrain e i 107 km della E 300 de berlina a trazione posteriore.

MG HS PHEV Side

Per chi volesse spendere un po’ di più, tra i modelli di auto ibrida Plug-In 2025 più economici c’è la MG EHS, che con la sua seconda generazione ha fatto un netto passo in avanti a livello stilistico e tecnico. Lunga 4,67 metri, la versione ibrida del SUV HS ha un look pulito e piuttosto aggressivo, con interni tecnologici e realizzati con un ottimo livello di cura e attenzione.

Spaziosa per persone e bagagli (441 litri in versione PHEV), è realizzata su un pianale rinnovato, con sotto il cofano un 1.5 quattro cilindri turbobenzina, un motore elettrico da 198 CV e un cambio automatico a 2 marce, mentre la batteria da 21,4 kWh ha un’autonomia di 100 km nel ciclo misto WLTP, con prestazioni molto vivaci (0-100 km/h in 6,8 secondi).

Toyota Prius PHEV

Nonostante non abbia un’autonomia enorme (69 km WLTP), grazie ad un sistema ibrido davvero efficiente e ai consumi a dir poco ridotti la Toyota Prius entra all’interno di questa top 5 nonostante sia un’auto decisamente fuori dagli schemi. Lunga 4,60 metri, è una fastback con uno stile pensato per essere il più aerodinamico possibile. Rispetto alle precedenti Prius, però, è decisamente più accattivante e piacevole, sia fuori che dentro, con un abitacolo non troppo spazioso, ma ben fatto e tecnologico.

Realizzata sulla piattaforma TNGA-C in versione dedicata, sotto il cofano accoglie il 2.0 quattro cilindri Dynamic Force da 152 CV, con un motore elettrico da 163 CV e un cambio E-CVT che scarica sulle ruote anteriore 223 CV. Vivace (0-100 km/h in 6,8 secondi) e capace di consumare pochissimo anche a batteria scarica, ha un pacco batterie da 10,2 kWh, che come detto consente un’autonomia omologata WLTP di 69 km.

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A concludere questa particolare Top 5 dei migliori modelli di auto ibride Plug-In del 2025 c’è una new entry, la Volkswagen Golf e-Hybrid. La compatta di Wolfsburg è stata una delle prime a proporre il sistema ibrido ricaricabile, ma senza convincere troppo. Il nuovo sistema con motore 1.5 turbo è stato completamente rivisto, e ora è uno dei migliori sul mercato. Piacevole da vedere e migliorata dal restyling di metà carriera, in 4,28 metri la Golf 8.5 offre un abitacolo spazioso e luminoso, anche se la qualità e l’ergonomia, seppur migliorate, non convincono ancora a pieno.

Realizzata sull’ottimo pianale modulare MQB EVO, la Volkswagen Golf e-Hybrid è dotata di un motore 1.5 TSI da 150 CV (177 CV sulla GTE) e da un motore elettrico da oltre 110 CV, mentre la batteria posizionata sotto il piano di carico ha una capacità di ben 19,7 kWh, che permette di avere un’autonomia WLTP di 143 km per la e-Hybrid da 204 CV, mentre la GTE da 272 CV si “accontenta” di 131 km.

I prezzi delle auto ibride Plug-In 2025

Concludiamo, infine, con i prezzi delle auto ibride Plug-in 2025, con particolare attenzione ai modelli di cui abbiamo parlato più in alto. Come di consueto, iniziamo con una disamina del mercato, che ha un prezzo medio molto alto visti i costi di sviluppo decisamente generosi dei sistemi ibridi ricaricabili. Nel listino italiano del 2025, il modello di auto ibrida Plug-In più economico è la DFSK E5, che in versione PHEV è offerta a 36.888 euro. Per quanto riguarda la più costosa, listino alla mano non c’è davvero partita: con un prezzo di oltre 1 milione di euro, l’ibrida ricaricabile più costosa è la Aston Martin Valhalla, che parte da un listino di 1.004.706 euro.

Aston Martin Valhalla (2025) degradeert Ferrari 296 GTB tot boodschappenautootje

Tra i cinque modelli visti prima, invece, il più economico è il SUV anglo-cinese MG EHS. Disponibile in una sola motorizzazione ibrida ricaricabile, la EHS da 272 CV è proposta nella sua versione base, la Comfort, ad un prezzo di 37.990 euro. La dotazione di serie, poi, è anche molto ricca: di serie ci sono Cruise Control Adattivo con guida autonoma di Livello 2, fari full LED, infotainment con navigatore, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, vetri scuri e sedile di guida elettrico.

Segue la Volkswagen Golf, che sfrutta le dimensioni “contenute” (è lunga 4,28 metri, ed è oggi la PHEV più compatta sul mercato) per avere un listino concorrenziale. La versione d’accesso della gamma ibrida ricaricabile, spinta dal sistema da 204 CV e 19,7 kWh, è la Life, con prezzo di listino che parte da 42.250 euro. La dotazione di serie, in questo caso, non è così completa, con Cruise Control Adattivo, fari full LED, clima automatico, cerchi in lega, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e mantenitore di corsia.

Interessante è anche il prezzo di una delle auto ibride Plug-In 2025 più efficienti, la Toyota Prius PHEV. La berlina giapponese è proposta in Italia in tre allestimenti, con la variante Active che, a 43.000 euro, è la più abbordabile. Di serie, comunque, non è spartana: di serie ci sono guida autonomia di Livello 2, fari full LED, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera, infotainment centrale, sedili riscaldabili e sistema keyless.

Decisamente più costose, invece, le due berline tedesche di BMW e Mercedes-Benz, con la BMW 330e che parte da 62.100 euro in versione base e con carrozzeria berlina. La dotazione, però, è da integrazione: di serie ci sono fari full LED anteriori e posteriori, clima automatico, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, Cruise Control “tradizionale”, infotainment con schermo centrale da 14,9 pollici senza navigatore, sedili in tessuto e poco altro. Per la 330e Touring servono 2.300 euro in più (si parte da 63.400 euro), mentre per la versione xDrive a trazione integrale il sovrapprezzo è di 5.400 euro.

Tra i modelli di auto ibride Plug-In 2025 visti insieme, infine, la Mercedes-Benz C 300 de è la più costosa, con un prezzo per la versione d’attacco Advanced che parte da 68.098 euro. Come per la rivale bavarese, anche la berlina della Stella ha una dotazione non così ricca, con di serie clima bizona, fari full LED, infotainment MBUX con schermo da 11,9 pollici e navigatore, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera, sospesnioni adattive e sedili riscaldabili. Per la versione SW servono circa 1.500 euro in più (da 69.574 euro), mentre la variante 4Matic a trazione integrale richiede un sovrapprezzo di 2.500 euro per entrambe le carrozzerie.

Questi sono, ricapitolando, i prezzi delle auto ibride Plug-In 2025 secondo noi più interessanti:

  • BMW 330e, da 62.100 euro
  • Mercedes C 300 de, da 68.098 euro
  • MG EHS, da 37.990 euro
  • Toyota Prius, da 43.000 euro
  • VW Golf, da 42.250 euro

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