
Segmento C: cos’è, che cosa vuol dire, i modelli migliori
A definire le diverse tipologie di automobili, almeno in Europa, si parla di segmenti, un termine utilizzato per classificare le diverse vetture sotto l’aspetto dimensionale, prendendo in considerazione anche tipologia di carrozzeria e destinazione d’utilizzo.
Questa convenzione, diventata comune in tutto il Vecchio Continente negli ultimi decenni, permette non solo a costruttori e addetti ai lavori di confrontare in maniera semplice le diverse automobili, ma regala la possibilità al grande pubblico di scegliere con consapevolezza l’auto adatta alle proprie esigenze. Tra i segmenti auto, ad esempio, troviamo le citycar di Segmento A, oppure le berline per lunghi viaggi di Segmento E, ma in Europa ci sono due categorie che hanno rubato il cuore del pubblico: le utilitarie, ovvero le auto di Segmento B, e le compatte medie, le auto di Segmento C.
Queste ultime sono le eredi delle piccole berline da famiglia che già dagli anni ’60 erano la scelta ideale per famiglie, professionisti e, in generale, per chiunque volesse un’automobile versatile, utilizzabile sia in città che nei lunghi viaggi, senza compromessi a livello di sicurezza, versatilità e prestazioni. Se in Italia la tipologia di auto preferita dal mercato è quella delle utilitarie di Segmento B, a livello europeo sono le compatte medie di Segmento C che hanno rappresentato, per decenni, la scelta migliore per privati, aziende e non solo. Trainato dalla regina di questo segmento, l’immarcescibile Volkswagen Golf, il Segmento C è stato, fino agli anni ’20 del 2000, il preferito da famiglie e professionisti come automobile principale.
Negli ultimi anni, però, queste vetture hanno subìto l’ascesa apparentemente inarrestabile di SUV e Crossover, con i modelli più popolari che ne ricalcano le dimensioni, i contenuti e la destinazione di utilizzo. Alla ricetta di successo, però, i C-SUV aggiungono uno stile più avventuroso ed emozionale e una posizione di guida rialzata e dominante, una delle caratteristiche preferite e maggiormente ricercate dal pubblico di oggi. Per questo, nonostante i modelli di Segmento C del 2025 siano più completi e riusciti che mai, oggi le compatte medie risentono della concorrenza degli Sport Utility, apparendo una specie presto a rischio.
Scopriamo allora cosa vuol dire Segmento C, quali sono i modelli di Segmento C nel 2025, i modelli migliori e i prezzi.
Sommario
Che cosa vuol dire Segmento C?
Come anticipato, quindi, in apertura, la divisione in segmenti del mercato dell’automobile rappresenta una convenzione non ufficiale in uso in tutta Europa per classificare e confrontare le automobili di Case produttrici differenti, permettendo sia il cliente finale ad acquistare l’automobile più adatta alle proprie esigenze che i media e gli stessi costruttori a paragonare le diverse auto tra loro.
In ogni caso, le automobili di Segmento C sono delle vetture dalle dimensioni medie, che possono avere carrozzeria berlina a tre volumi, quindi con il bagagliaio separato dal resto dell’abitacolo, oppure a due volumi, quindi con il portellone posteriore e una linea più moderna e amata in Italia. Non mancano poi le Station Wagon di Segmento C, versioni allungate e con un vano di carico maggiorato delle berline di Segmento C tradizionali, anche se oggi questa tipologia di familiari medie stanno diminuendo progressivamente nell’offerta.
Al loro posto, infatti, si stanno facendo spazio SUV e crossover compatti, che uniscono la praticità di avere un’auto più grande e con carrozzeria a ruote alte con le caratteristiche di spazio e di guidabilità tipiche di un’auto di Segmento C. Nonostante questo, le compatte di Segmento C continuano ad essere una delle prime scelte per chi cerca un’auto capace di offrire il giusto spazio a bordo e nel bagagliaio con dimensioni adatte anche all’utilizzo cittadino. In più, le auto di Segmento C hanno un’aerodinamica migliore e più curata, una maggiore guidabilità e un peso inferiore rispetto ai SUV, riuscendo così ad essere più piacevoli da guidare ma, allo stesso tempo, essere più parche nei consumi e con emissioni inferiori agli Sport Utility equivalenti.
Per capire meglio cosa sia una Segmento C, tra gli esempi di compatte medie non possiamo che citare la Volkswagen Golf, l’auto più venduta di questa categoria, e l’italiana FIAT Tipo. Le compatte medie, poi, si posizionano a metà tra le utilitarie di Segmento B come la FIAT Punto o la Volkswagen Polo e le berline di Segmento D come la BMW Serie 3 o la Mercedes-Benz Classe C.
Ad accomunare tutte le vetture appartenenti al Segmento C sono alcune caratteristiche fisse, prima fra tutte la lunghezza. Fino agli anni ’90, le Segmento C si distinguevano per una lunghezza superiore ai 4 metri, con le più piccole utilitarie che non superavano mai questa soglia. Con la crescita generalizzata delle dimensioni di tutte le auto, anche le compatte medie sono cresciute, e oggi le dimensioni di un’auto di Segmento C nel 2025 oscillano tra i 4,20 e i 4,50 metri. All’interno del Segmento C, poi, rientrano anche le più generose berline a tre volumi medie e Station Wagon, che arrivano, in alcuni casi, a toccare i 4,60 metri ma che, per contenuti tecnici e derivazione dai modelli a due volumi compatti, vengono considerate ancora di Segmento C.
A livello meccanico, invece, le auto di Segmento C rappresentano un passo in avanti rispetto alle più piccole utilitarie di Segmento B, con piattaforme modulari e motori più potenti rispetto alle sorelline minori. Rispetto al passato, però, l’offerta meccanica delle compatte medie si è appiattita: con l’eccezione delle elettriche Cupra Born e Volkswagen ID.3, infatti, non ci sono compatte medie a trazione posteriore, e tutti i modelli termici hanno un layout con motore anteriore trasversale e trazione anteriore o integrale. La stragrande maggioranza delle auto di Segmento C sono vendute con motori termici o Mild Hybrid, mentre stanno guadagnando spazio sia le motorizzazioni Full Hybrid che le sempre più diffuse ibride Plug-In e le elettriche.
In ogni configurazione, comunque, le compatte medie sfruttano le dimensioni relativamente contenute e la migliore aerodinamica per avere un’efficienza maggiore dei tanto inflazionati SUV. Non mancano anche delle Segmento C sportive, anche se, come per le più piccole utilitarie, questa speciale nicchia di mercato sta perdendo alcune delle sue più valide rappresentanti. Modelli come la Ford Focus ST e la Honda Civic Type R, ad esempio, sono attese ad abbandonare i listini italiani nei prossimi mesi, e altre come la Renault Mégane RS e la Hyundai i30 N l’hanno già fatto.
Tutti i modelli di Segmento C del 2025
Dopo aver chiarito cosa si intenda con auto di Segmento C, possiamo vedere quali sono tutti i modelli di Segmento C nel 2025 sul mercato italiano, con 27 modelli sul mercato tra low cost, generalisti e premium. Se, fino a pochi anni fa, tutti i grandi nomi del mondo dell’auto avevano almeno un’automobile di Segmento C sul mercato, oggi ci sono modelli che appaiono arrivati al capolinea come le coreane Kia Ceed e Hyundai i30, entrambe messe in ombra dai SUV delle rispettive Case.
Nonostante i C-SUV siano ormai la tipologia di auto media preferita dagli automobilisti europei, il Segmento C continua ad avere i suoi estimatori. In Italia, ad esempio, secondo i dati ufficiali UNRAE le compatte medie hanno ottenuto nel 2024 una quota di mercato del 4,6% considerando le sole berline a due e tre volumi, a cui va aggiunto un ulteriore 2% portato dalle Station Wagon medie derivate dalle compatte a due o tre volumi. Il risultato è piuttosto ridotto rispetto ai C-SUV, che con il 20,1% nel 2024 ottengono vendite più che doppie, ma nonostante questo di modelli interessanti ce ne sono ancora tanti, dalla Audi A3 Sportback alla Volkswagen ID.3.
L’Audi A3 Sportback è la compatta Premium per eccellenza, con un mix di eleganza, tecnologia e di una certa sportività che non guasta. La sua sorella più formale è l’Audi A3 Sedan, la variante con carrozzeria a tre volumi. La BMW Serie 1 cerca di puntare sulla guida precisa, ma con la trazione anteriore è diventata più sobria e seria rispetto alle generazioni precedenti a trazione posteriore. Recentemente rinnovata, poi, è la BMW Serie 2 Gran Coupé, che si distingue per il design più sportivo e filante. La cinese BYD Dolphin porta una proposta elettrica accessibile e concreta, pensata per chi vuole entrare nella mobilità a zero emissioni senza spendere troppo. La Citroën C4 gioca la carta del comfort e dello stile fuori dagli schemi, ed è affiancata dalla più spaziosa Citroën C4 X, che unisce linee da crossover e praticità da berlina con una coda a tre volumi molto voluminosa.
La Cupra Born rappresenta la sportività elettrica del marchio spagnolo, con dimensioni compatte e un’aggressività inaspettata da un’elettrica, mentre la Cupra Leon si ispira alle Hot Hatch con uno stile molto sportivo e una gamma che, oltre a motorizzazioni normali, ospita anche varianti ad alte prestazioni con fino a 300 CV. La Cupra Leon è disponibile anche con carrozzeria Station Wagon, la Sportstourer, che è l’unica della gamma proposta anche in versione VZ con trazione integrale e 333 CV. La DS N°4 propone invece un’alternativa raffinata, con interni lussuosi e un approccio francese all’eleganza.
La FIAT Tipo 4 Porte resta fedele al concetto di berlina tradizionale, apprezzata soprattutto nei mercati dell’Est e nel Mediterraneo, e il suo ritorno con la carrozzeria a tre volumi l’ha resa l’auto di Segmento C più economica sul mercato, abbandonando però le versioni 5 porte e Wagon, non più importate dalla Turchia (dove viene prodotta dal 2016). La Ford Focus, nonostante sia in via di pensionamento, è ancora un riferimento per dinamica di guida ed ha uno stile sportivo e riuscito, sia in versione a due volumi e cinque porte che Wagon, molto spaziosa. La Honda Civic, giunta alla sua undicesima generazione, sorprende per efficienza ibrida e linee filanti.
La Hyundai i30 continua a essere una scelta solida e affidabile, così come la Kia Ceed, che abbina buon design a una gamma ampia di versioni, entrambe proposte in versione familiare. La Mazda 3 si distingue per linee fluide, interni fatti bene e razionali e un piacere di guida sempre sopra la media, ed è proposta anche in versione Sedan a tre volumi, molto apprezzata nei Paesi dove le berline classiche piacciono ancora, come la Spagna o il Portogallo. La Mercedes-Benz Classe A resta un punto fermo tra le compatte Premium, con infotainment di alto livello e uno stile che convince nonostante abbia ormai 7 anni di vita, mentre la Classe A Berlina offre più eleganza e praticità per chi ama la carrozzeria a tre volumi. La MG 4, 100% elettrica, si impone come una delle compatte a batteria con miglior rapporto qualità/prezzo. La storica Nissan Leaf, pioniera tra le auto elettriche, è ancora a listino in attesa della nuova generazione che sarà, però, un crossover, lasciando la Casa giapponese orfana di una compatta media nella sua gamma.
La Opel Astra colpisce per design moderno e tecnologia ben integrata con interni razionali e pratici, mentre la Peugeot 308 è caratterizzata da un design ricercato e da un abitacolo originale e tecnologico, con l’i-Cockpit che divide gli utenti tra chi lo ama e chi non riesce a capirlo. Entrambe, poi, sono proposte anche in versione Wagon. La sorella maggiore Peugeot 408, invece, esplora invece un nuovo concetto a metà tra berlina a tre volumi e crossover, per una fastback a cinque porte che, con i suoi 4,69 metri, è la Segmento C più grande sul mercato. La Renault Mégane E-Tech è stata una delle prime proposte 100% elettriche di nuova generazione della Casa della Losanga, e con uno stile personale e un’ottima efficienza convince durante la convivenza. Nonostante il successo della versione Cupra, la “normale” SEAT Leon resta giovanile e sportiva e ha un ottimo rapporto qualità-prezzo-contenuti, anche in versione familiare ST.
La Škoda Scala privilegia spazio e praticità, con un’ottima abitabilità interna e utilizzando il pianale derivato dalla più piccola Fabia. Più grande, la Škoda Octavia è quasi una categoria a sé, regina di versatilità e di spazio bagagliaio e capace di essere la più apprezzata tra le berline a tre volumi ma anche tra le Wagon, risultando la familiare più venduta al mondo. La Toyota Corolla è una delle compatte ibride più efficienti e riuscite, grazie ad uno stile moderno, ad un’affidabilità proverbiale e a consumi davvero contenuti, anche in variante Touring Sports, la familiare. La Volkswagen Golf è la “regina” del Segmento C, sinonimo di equilibrio e solidità sia in versione a 5 porte che per la wagon Variant, mentre la Volkswagen ID.3 rappresenta l’erede designata elettrica del marchio, con dimensioni da Golf ma un powertrain a batterie che convince per agilità e autonomia sulla carta.
Sono questi, quindi, tutti i modelli di auto di Segmento C del 2025:
- Audi A3 Sportback
- Audi A3 Sedan
- BMW Serie 1
- BMW Serie 2 Gran Coupé
- BYD Dolphin
- Citroen C4
- Citroen C4 X
- Cupra Born
- Cupra Leon
- DS N°4
- FIAT Tipo 4 Porte
- Ford Focus
- Honda Civic
- Hyundai i30
- Kia Ceed
- Mazda 3
- Mazda 3 Sedan
- Mercedes-Benz Classe A
- Mercedes-Benz Classe A Berlina
- MG 4
- Nissan Leaf
- Opel Astra
- Peugeot 308
- Peugeot 408
- Renault Mégane E-Tech
- SEAT Leon
- Skoda Scala
- Skoda Octavia
- Toyota Corolla
- Volkswagen Golf
- Volkswagen ID.3
Segmento C 2025, i 5 migliori modelli sul mercato
Come abbiamo visto, quindi, ci sono quasi 30 modelli di auto di Segmento C nel 2025 sul mercato, che salgono ad oltre 40 considerando anche le rispettive versioni Station Wagon di diverse compatte medie. La scelta, quindi, è molta: per questo, abbiamo scelto 5 tra i migliori modelli di Segmento C del 2025 presenti sul mercato italiano, per capire meglio quali sono le auto più interessanti, a quali esigenze rispondono e perché sceglierle rispetto alle altre.
Tra le elettriche, la Cupra Born è una delle Segmento C con la maggiore autonomia, e con uno stile che può convincere i più estroversi. La prima compatta elettrica della Casa spagnola è lunga 4,32 metri, ed è costruita sulla piattaforma MEB condivisa con la Volkswagen ID.3, rispetto alla quale ha linee più aggressive. Caratterizzata da proporzioni che non nascondono la meccanica a motore e trazione posteriore, con un cofano molto corto e un passo lungo, ha un frontale affilato con prese d’aria (finte) che ne accentuano la sportività, fari LED sottili e il tipico logo Cupra in bronzo che risalta su linee tese e muscolose. Il posteriore è caratterizzato dal grande fascione e dalla firma luminosa a tutta larghezza, che le dona un aspetto solido e dinamico. Il bagagliaio offre circa 385 litri, in linea con le concorrenti del segmento.
Gli interni uniscono tecnologia e carattere, con materiali di buona qualità e dettagli in bronzo che sottolineano l’identità Cupra, anche se il sistema di infotainment (recentemente aggiornato) ha un software non così intuitivo, e l’intero abitacolo ha un’usabilità quotidiana non sempre ottimale. Anche le versioni d’accesso hanno dei sedili sportivi avvolgenti, che esaltano la vocazione dinamica del modello visibile anche dalla gamma motori. Sempre dotata di un singolo motore elettrico posteriore, la Born è la più potente delle vetture su base MEB a sola trazione posteriore: le versioni d’attacco, con batteria da 58 e 77 kWh, hanno infatti 231 CV, mentre la top di gamma VZ ha una batteria da 79 kWh e ben 326 CV, per uno 0-100 km/h coperto in 5,6 secondi e un’autonomia nel ciclo WLTP di 599 km. Sulle versioni più sportive, poi, è disponibile una modalità più permissiva del controllo di trazione, rendendola una delle poche compatte elettriche che vogliono essere davvero sportive.
Passando a modelli di auto di Segmento C 2025 con powertrain “tradizionali”, tra le ibride più interessanti trova spazio l’undicesima generazione della Honda Civic. La giapponese è tra le compatte più longeve del mercato, e nella generazione attuale lanciata nel 2022 ha assunto un carattere più elegante e maturo. Con i suoi 4,55 metri di lunghezza, poi, è una delle auto più grandi del Segmento C. Nonostante le dimensioni XL per il segmento, la Civic ha proporzioni pulite e filanti, e il design sportivo e dinamico le dona una presenza su strada molto più pulita e proporzionata rispetto alla precedente decima serie. Il frontale basso e la coda leggermente allungata, poi, aiutano ad estremizzarne l’aerodinamica, mentre in versione Type R tra l’enorme alettone, i tre scarichi posteriori e i paraurti dedicati di certo si fanno notare.
Salendo a bordo, l’abitacolo si distingue per la plancia pulita e moderna, con un cruscotto digitale dal layout classico e un infotainment dall’ottima usabilità, affiancato a comandi del clima fisici e da un’ottima ergonomia. Il bagagliaio offre tra i 409 e i 415 litri a seconda della versione, mentre se davanti è molto comoda, dietro il tetto spiovente costringe a qualche rinuncia. Dal punto di vista tecnico, la Civic è disponibile in versione “normale” con un unico motore, il sistema Full Hybrid e:HEV, che abbina un 2.0 aspirato con un motore elettrico da 184 CV, che spinge quasi sempre le ruote, mentre il 2.0 muove l’auto a velocità comprese tra i 90 e 130 km/h. In ogni caso, l’efficienza è ottima, con consumi eccellenti per le dimensioni. La Type R, invece, abbandona l’ibrido e offre un 2.0 turbobenzina da 330 CV, cambio manuale a 6 marce e trazione anteriore, per prestazioni da vera sportiva (0-100 km/h in 5,4 secondi e 270 km/h). Non mancano sistemi di assistenza avanzata alla guida, che la rendono una delle compatte più sicure della categoria.
La connazionale Mazda 3 non è più giovanissima (è uscita nel 2018), ma continua a convincere per uno stile molto riuscito, per degli interni di gran qualità e per un piacere di guida superiore alla media del segmento. A livello estetico, la Mazda 3 si fa notare per il suo stile inconfondibile, scolpito dal linguaggio Kodo Design: superfici levigate, proporzioni eleganti e un frontale aggressivo che le conferisce un look premium. Disponibile sia con carrozzeria a due volumi da 4,46 metri, caratterizzata da una coda alta e un montante C molto voluminoso, che in variante Sedan a tre volumi, più elegante e tradizionale, che arriva a 4,66 metri.
All’interno, invece, la Mazda 3 ha un abitacolo accogliente, fatto con materiali di qualità superiore rispetto alla media del segmento. Sebbene la qualità sia alta, Mazda ha scelto per la sua 3 un approccio razionale e classico, con tanti comandi fisici per il clima, sul volante, un comodo rotore per comandare il sistema di infotainment da 8,8 pollici, anch’esso votato all’usabilità e meno all’effetto wow, e persino il quadro strumenti digitale è affiancato da un contagiri analogico. Il bagagliaio della versione Hatchback a due volumi, la più amata in Italia, ha una capacità di 334 litri, non tra i più capienti ma comunque funzionale, mentre la Sedan arriva a 450 litri. A livello meccanico, la Mazda 3 si distingue per i suoi motori Mild Hybrid a benzina con tecnologia Skyactiv, incluso il rivoluzionario Skyactiv-X (dotato di un sistema di accensione misto, sia a candela che a compressione come un Diesel), che promette un mix di prestazioni e consumi contenuti. La guida è uno dei suoi punti forti, grazie a un assetto molto preciso, ad uno sterzo diretto, ad una dinamica di guida coinvolgente e ad un cambio manuale davvero godurioso. È la scelta perfetta per chi desidera una compatta fuori dagli schemi e dalle solite note, con stile, qualità costruttiva e piacere di guida come valori fondamentali.
Passando, invece, alle compatte premium, la Mercedes-Benz Classe A rappresenta l’ingresso al mondo della Stella, con una lunghezza di 4,43 metri e linee sportive che la rendono subito riconoscibile. Il design esterno è caratterizzato da proporzioni filanti, fari sottili e una calandra che richiama i modelli più grandi della gamma. Nonostante sia da qualche anno sul mercato (è uscita nel 2018), grazie a degli interventi di ringiovanimento arrivati a fine 2022, come i fari a LED anteriori e posteriori e i paraurti più sportivi è ancora giovane e raffinata. Salendo a bordo, l’interno della Mercedes-Benz Classe A spicca la tecnologia. La plancia ospita un doppio display per quadro strumenti digitale e infotainment MBUX, con due grandi display digitali in cima ad una plancia a sviluppo orizzontale dai materiali buoni, ma non eccelsi. Il bagagliaio delle versioni termiche ha una capacità di 355 litri, che scendono a 310 litri sull’ibrida Plug-In A 250 e.
A livello meccanico, infatti, la Mercedes Classe A è realizzata sulla piattaforma modulare MFA utilizzata da tutti i modelli a trazione anteriore della Casa della Stella, e ha una gamma motori ampia e variegata, con versioni benzina, Mild Hybrid, Plug-In e anche a gasolio. La gamma Classe A a benzina è formata dalle versioni Mild Hybrid con potenze comprese tra i 136 CV della A180 ai 306 CV della sportiva A 35 AMG, mentre al top c’è la A 45S AMG, una Hot Hatch dalle prestazioni esagerate (0-100 km/h in 3,9 secondi) spinta da un 2.0 turbobenzina da 421 CV privo di elettrificazione. Ampia anche la gamma a gasolio, con il 2.0 turbodiesel (non elettrificato) proposto con potenze comprese tra 116 e 190 CV, mentre è molto interessante l’ibrida Plug-In A 250 e, dotata di un motore 1.3 turbobenzina, un motore elettrico anteriore e una batteria da 13 kWh, per un’autonomia di 86 km (WLTP) e 218 CV di potenza combinata.
Concludiamo, infine, con la regina dei modelli di auto di Segmento C del 2025, la Volkswagen Golf. Giunta alla sua ottava generazione e interessata da un restyling nel 2024, la Golf 8.5 è lunga 4,28 metri, restando come da tradizione una delle più compatte del segmento. Nonostante le dimensioni ridotte, però, riesce a garantire un’abitabilità ottima sia per i passeggeri, anteriori e posteriori, che nel vano bagagli, che offre 381 litri sulle versioni tradizionali e 273 litri sulla eHybrid ibrida Plug-In. La Golf Mk8, a livello estetico, è stata piuttosto criticata, in quanto le linee restano sobrie ed equilibrate come da tradizione Golf, ma il frontale e il posteriore risultano piuttosto tondeggianti e morbidi, forse troppo per la sempre austera e rassicurante Golf. Resta, poi, il montante C ad L, una delle firme stilistiche della Golf, mentre con il restyling del 2024 il frontale è diventato più affilato e maturo. All’interno, invece, la classica razionalità tipica della Golf si scontra con una qualità dei materiali buona ma non eccelsa come in passato e con un affidamento quasi totale ai comandi a sfioramento.
Se, infatti, la posizione di guida resta da riferimento, comoda e distesa, e il quadro strumenti digitale è sempre chiaro e ben leggibile, al centro della plancia domina il grande display centrale da quasi 13 pollici, con comandi a sfioramento per il clima e per la gestione del volume, una soluzione non troppo apprezzata in quanto non è la più pratica e usabile durante la guida. A livello meccanico, invece, la Golf 8.5 è realizzata sulla piattaforma MQB EVO, il pianale modulare utilizzata su tutti i modelli a trazione anteriore e motore trasversale del Gruppo Volkswagen. Per quanto riguarda, invece, i motori, la Golf è proposta con motori benzina, Diesel, Mild Hybrid e Plug-In Hybrid.
Nel dettaglio, il 1.5 TSI turbobenzina è privo di elettrificazione se dotati di cambio manuale, mentre se si sceglie il cambio automatico DSG il motore è l’eTSI Mild Hybrid, con potenze di 116 e 150 CV. Il 2.0 TDI turbodiesel è disponibile con 116 e 150 CV, mentre le sportive GTI e R sono spinte dal 2.0 TSI turbobenzina con rispettivamente 265 CV e trazione anteriore e 333 CV e trazione integrale, con prestazioni da vera sportiva. Estremamente interessante è la Plug-In 1.5 e-Hybrid, spinta da un 1.5 turbobenzina da 150 CV e da un motore elettrico, con potenze di 204 o 272 CV e una batteria da ben 19,7 kWh, per un’autonomia nel ciclo WLTP compresa tra 131 e 143 km.
I prezzi delle Segmento C 2025
Abbiamo conosciuto meglio i modelli delle auto di Segmento C del 2025, dall’Audi A3 Sportback alla Volkswagen ID.3, concentrandoci anche su 5 dei modelli di compatta media più interessanti a listino in Italia. Per quanto riguarda, invece, i prezzi delle Segmento C 2025, i listini sono saliti parecchio nel corso degli ultimi 5 anni, quando l’aumento generalizzato dei prezzi dell’intero mondo dell’auto non ha risparmiato le compatte medie, con rincari che, in media, vanno dai 3.000 ai 5.000 euro rispetto ai livelli pre-2020.
Parlando proprio di prezzi, l’automobile di Segmento C più economica in Italia è la FIAT Tipo 4 Porte, che con motore 1.6 MultiJet da 130 CV e allestimento base “Tipo” parte da 17.950 euro. La più costosa, invece, è la Audi RS 3 Sedan, che parte da 67.300 euro, optional esclusi. La media del listino, comunque, oscilla tra i 30.000 e i 40.000 euro, mentre i modelli Premium hanno un prezzo medio di 4-5.000 euro in più rispetto alle auto generaliste.
Parlando, invece, dei cinque modelli che abbiamo conosciuto nel dettaglio, la più economica è la Mazda 3, che parte da 27.250 euro. La versione d’accesso è la 2.5 SkyActiv-G Mild Hybrid da 141 CV con cambio manuale e allestimento d’accesso Prime Line, che offre di serie cerchi in lega, clima automatico, Cruise Control Adattivo, fari full LED, head-up display, sistema di infotainment da 8,8 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, sensori di parcheggio posteriori e retrocamera.
Segue, poi, la Volkswagen Golf, che ha visto il suo prezzo alzarsi parecchio nel corso degli anni. La versione d’accesso è la 1.5 TSI ACT da 116 CV con cambio manuale a 6 marce, che in allestimento base Life parte da 30.800 euro. La dotazione di serie, poi, non è troppo scarna: di serie, infatti, ci sono fari full LED, Cruise Control Adattivo, cerchi in lega, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, retrovisori elettrici ripiegabili, quadro strumenti digitale, infotainment con Apple CarPlay e Android Auto, clima automatico e sensore per l’angolo cieco.
Si posiziona a metà classifica tra i prezzi delle auto di Segmento C 2025, a sorpresa, la Mercedes-Benz Classe A, che in versione d’accesso A 180, con motore 1.3 turbobenzina Mild Hybrid da 136 CV, cambio automatico a 7 marce e allestimento base Executive parte da 36.328 euro. La dotazione di serie comprende cerchi in lega, clima automatico, fari full LED, retrocamera posteriore, sedili riscaldabili, sistema MBUX con navigatore, mantenitore di corsia e sensori di parcheggio posteriori.
Con un prezzo base di 39.900 euro, la Honda Civic non è la Segmento C più abbordabili, ma offre di serie già molto, nonché un sistema Full Hybrid standard su tutte le versioni. A questo prezzo è infatti proposta la Civic 2.0 e:HEV da 184 CV in allestimento Elegance, che propone di serie cerchi in lega da 17 pollici, clima automatico bizona, fari full LED, Cruise Control Adattivo, frenata automatica d’emergenza, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera, vetri posteriori scuri, mantenitore di corsia, retrovisori regolabili elettricamente infotainment con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, quadro strumenti digitale e frenata automatica.
La più costosa, almeno a livello di offerta d’attacco tra i prezzi delle auto di Segmento C 2025, è la Cupra Born, che tra le elettriche, va detto, ha un listino piuttosto alto, compensato però con una dotazione ricca e con un’autonomia ottima anche in versione base. La variante d’accesso è infatti la Born con motore posteriore da 231 CV e batteria da 58 kWh, che garantiscono nel ciclo WLTP un’autonomia di 428 km. L’allestimento Impulse+, invece, è proposto a 42.100 euro, e offre di serie fari full LED, Cruise Control adattivo, sistema di telecamere a 360°, infotainment con schermo da 13 pollici, navigatore e interfaccia per Apple CarPlay e Android Auto, clima automatico bizona, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e mantenitore di corsia.
Questi sono, ricapitolando, i prezzi delle Segmento C del 2025 che abbiamo scelto nella nostra classifica di 5 dei migliori modelli:
- Cupra Born, da 42.100 euro
- Honda Civic, da 39.900 euro
- Mazda 3, da 27.250 euro
- Mercedes-Benz Classe A, da 36.328 euro
- Volkswagen Golf, da 30.800 euro