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Auto a metano 2025: i modelli migliori e i prezzi

Per diversi anni, le automobili a metano sono state un’alternativa credibile, funzionale e popolare alle classiche alimentazioni. Per via dell’ingombro delle bombole, dell’ascesa delle auto ibride e ad un progressivo disinteresse delle Case, nel 2025 le auto a metano sono sparite dal mercato.

Sebbene possa sembrare una tecnologia relativamente moderna, l’alimentazione a metano delle automobili ha, o meglio, ha avuto una storia lunghissima. Già negli anni ’30, infatti, in Italia cominciarono a diffondersi automobili alimentate a gas naturale, una scelta obbligata dalle politiche di autarchia dell’epoca che fecero diventare il petrolio e, quindi, la benzina un bene raro e costoso. Tra gli anni ’30 e gli anni ’50 il metano era uno dei carburanti principali nel trasporto su gomma, con ben 1.200 distributori sparsi per tutta Italia che utilizzavano un metodo oggi anacronistico di rifornimento, la sostituzione delle bombole vuote con nuove bombole di metano piene, solitamente posizionate sul tetto dell’auto.

Con la diffusione di serbatoi più piccoli da alloggiare nel bagagliaio o nei vani per le ruote di scorta, il metano ha continuato ad essere forte fino agli anni ’60, quando il prezzo sempre più basso della benzina portò il metano a crollare, con il 90% dei distributori chiusi. Dopo circa 10 anni di declino, la crisi petrolifera del 1973 rese nuovamente interessante il metano, che in pochi anni raddoppiò i propri numeri e diventò un importante alternativa a benzina e gasolio. Solo l’intervento di politiche fiscali mirate ad avvantaggiare i derivati del petrolio rallentò il metano, che sparì per circa 20 anni fino alla metà degli anni ’90.

Le innovazioni sul suo stoccaggio e le ricerche che hanno scoperto come il metano fosse più efficiente e con un minor impatto ambientale a livello di emissioni riportò in auge questo carburante, complice l’impegno di FIAT e di altre Case nella produzione di vetture alimentate a gas naturale, che in 10 anni è diventato una delle alimentazioni preferite dagli italiani. Tra il 2005 e il 2020, poi, oltre all’installazione di impianti a metano aftermarket sono stati tanti i brand che hanno creduto nel gas naturale, che grazie alla diffusione dei motori turbocompressi è riuscito anche a stupire per prestazioni vivaci con costi di gestione ridotti.

Per qualche anno, poi, si è paventata la possibilità di vedere il metano come il carburante perfetto per la transizione energetica, in quanto diverse aziende, in primis il Gruppo Volkswagen, stava investendo nella produzione di metano sintetico, dalla totale neutralità carbonica. Con la crisi energetica successiva alla pandemia e all’instabilità geopolitica degli anni ’20, ma soprattutto dallo spostamento di tutte le energie e gli investimenti sulla produzione di auto ibride ed elettriche, però, il metano è progressivamente sparito dai piani delle Case, arrivando, nel 2025, a sparire dal listino italiano. Oggi, quindi, per avere un’auto a metano nel 2025 è necessario attingere dal mercato dell’usato. Scopriamo quindi quali sono le ultime auto a metano prodotte, i 5 migliori modelli di auto a metano nel 2025 presenti sul mercato dell’usato e i prezzi delle vetture alimentate a gas naturale.

Sommario

Le auto a metano nel 2025

Come anticipato in apertura, nel 2025 le auto a metano sono sostanzialmente sparite dal mercato del nuovo in Italia, segnando un addio storico ad un’alimentazione che ha trovato, negli anni, grande spazio tra gli automobilisti del Bel Paese. Il metano, infatti, ha sempre rappresentato un carburante più economico della benzina, più pulito in quanto ad emissioni di agenti inquinanti e con migliori caratteristiche rispetto al GPL, che in quanto carburante di scarto ha, alla lunga, limiti a livello di affidabilità sui motori che lo utilizzano.

Sebbene sia stato sempre caratterizzato da un prezzo doppio rispetto al GPL, grazie al suo maggior potere calorifico e ad un maggior numero di ottani, oltre 120, rispetto al “povero” GPL e alla classica benzina a 95 ottani garantisce, su motori sviluppati specificatamente a metano, un ottimo compromesso tra consumi, emissioni e prestazioni. Un’auto a metano, infatti, grazie all’ottimo rapporto energetico del gas naturale, permette di percorrere diversi km in più per un solo kg di metano (ricordiamo, infatti, che il metano è stoccato in forma gassosa, e quindi venduto in kg, e non in litri).

Tra gli svantaggi delle auto a metano, però, ne troviamo alcuni che spiegano la sua progressiva sparizione dai listini. Un motore termico, infatti, va modificato in profondità per dare il massimo quando alimentato a metano, con sedi valvole rinforzate, un diverso rapporto di compressione e altre modifiche piuttosto invasive. In più, le bombole di metano sono molto voluminose e pesanti, andando a richiedere ulteriori modifiche al progetto per essere alloggiate in maniera meno impattante possibile per l’abitacolo dell’auto. Infine, in Italia è necessario revisionare le bombole di metano ogni 5 anni, un paletto non particolarmente impattante a livello economico, ma un pensiero in più rispetto alle auto a benzina (mai da revisionare a livello di serbatoio) o a quella a GPL (la bombola è da revisionare ogni 10 anni), senza dimenticare i rifornimenti piuttosto lenti (ci vogliono circa 5 minuti per un “pieno”).

Per questo, sviluppare un’ottima auto a metano è più difficile che fare lo stesso con un’auto a GPL, con queste ultime spesso adattate da aziende specializzate, è necessario più tempo e più sviluppo. Con l’ascesa delle auto ibride ed elettriche, tutte le Case hanno investito quanti più fondi possibili su queste vetture elettrificate, riducendo al minimo lo spazio per altri progetti, primo fra tutti il metano. Per questo, quindi, tutti i brand che, fino all’inizio del 2020, avevano creduto nel metano hanno spostato il loro impegno su auto ibride ed elettriche, e oggi si è arrivati all’addio dal listino italiano di tutti i modelli a gas naturale, mettendo la parola fine ad una gamma di modelli piuttosto variegata.

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Tra il 2005 e il 2020, infatti, si erano specializzati nella produzione di auto alimentate con il CNG diversi brand, a partire da FIAT. La Casa del Lingotto è stata una delle prime a puntare sul ritorno di questo carburante con la gamma Bi-Power, con il debutto nel 1997 della Marea 1.6 Bi-Power, la prima auto italiana con alimentazione a metano di serie, seguita dalla Multipla Bi-Power e dalla Multipla Blu-Power, la prima auto di serie a metano monovalente (dotata, quindi, di un piccolo serbatoio di benzina supplementare ma alimentata principalmente a metano).

Dopo l’esperienza Bi-Power, la Casa torinese ha lanciato nel 2003 la famiglia Natural Power, della quale hanno fatto parte gran parte dei modelli della Casa (dalla Panda alla Punto, dalla Doblò alla Multipla), alla quale si è poi aggiunta anche la Lancia Ypsilon EcoChic a metano nel 2012 dotata della stessa tecnologia. La tecnologia a metano è stata poi portata anche sui veicoli commerciali, con FIAT e Iveco che hanno fatto da pionieri del mercato dei veicoli da lavoro a gas naturale.

Sebbene in molti credano che sia stata proprio FIAT a dare il via alle auto a metano negli anni ’90, in realtà nel 1995 le prime auto alimentate a metano sono state lanciate da BMW e Volvo, rispettivamente con la rarissima BMW 316g Compact, una versione a metano della piccola Serie 3 Compact, e con la Volvo V70 2.4 20v Bifuel, lanciata nel 1996 e capace di ottenere un buon riscontro da parte del pubblico.

Se, però, BMW e Volvo hanno rapidamente abbandonato il metano, insieme a FIAT si sono ritagliate un ruolo di spicco prima Opel che dal 2002 ha proposto la sua gamma EcoM, con i motori 1.6 turbobenzina da 150 CV visti sulla grande Opel Zafira come punto d’arrivo per il metano, capace di unire costi contenuti e prestazioni molto vivaci, e poi Citroen, che nel 2006 ha introdotto una serie di modelli denominati GNV, con doppia alimentazione benzina-metano. Anche Mercedes-Benz, da sempre attenta alle alimentazioni alternative, ha proposto diversi modelli a metano, dalla piccola monovolume Classe B, spinta da motori aspirati e turbo con denominazione NGT, alla più grande e lussuosa Classe E, arrivata nelle generazioni W211 e W212 ad avere in gamma almeno una variante a metano NGT.

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L’ultimo gruppo a livello temporale ad aver puntato sul metano è stata Volkswagen, che sebbene sia arrivata dopo gli altri è quella che ha creduto maggiormente nel gas naturale. Il primo modello VW a metano è stata la Volkswagen Touran 2.0 Ecofuel, dotata di un motore da 107 CV e di grandi bombole posizionate sotto il baule. Dopo il buon successo del monovolume tedesco, seguito dal multispazio Caddy spinto dallo stesso motore, negli anni successivi Volkswagen ha creduto sempre di più nel CNG, lanciando nel 2009 la Touran e la Passat con motore 1.4 TSI EcoFuel da 150 CV e, tra il 2012 e il 2013, sono arrivati due modelli di enorme successo, la Volkswagen eco up! e la Golf TGI, entrambe capostipiti di una gamma di moderni modelli a metano con quasi tutti i marchi del Gruppo.

Dalla piccola up!, infatti, sono nate le Skoda Citigo e SEAT Mii a metano, campionesse di risparmio e consumi, mentre sulla base del 1.4 TGI sono arrivati modelli a metano a marchio Volkswagen (Golf TGI), SEAT (Leon TGI), Skoda (Octavia G-TEC) e persino Audi (A3 g-tron). La gamma a metano si è poi ampliata con il lancio di modelli più piccoli a metano, come la VW Polo o la Skoda Kamiq, e l’arrivo delle Audi A4 e A5 g-tron, con motore 2.0 da 170 CV e un posizionamento decisamente più alto.

Auto a metano, i 5 modelli migliori sul mercato dell’usato

Proprio Volkswagen, purtroppo, è stata l’ultima a credere nel metano, con modelli dotati dell’ottimo 1.5 TGI da 130 CV e del parco 1.0 TGI da 90 CV ad aver rappresentato gli ultimi modelli a metano a listino in Italia. Oggi, quindi, le auto a metano sono ufficialmente un ricordo del passato. Se non ci sono più, quindi, modelli di auto a metano nel 2025 a listino, per avere un’automobile alimentata a gas naturale è necessario scegliere un modello dall’enorme cesto delle auto usate.

Per fortuna, però, c’è una grande possibilità di scelta, con modelli molto interessanti ancora disponibili con bassi chilometraggi e a prezzi intriganti. Per trovare i 5 migliori modelli di auto a metano nel 2025 sul mercato dell’usato abbiamo scelto di considerare auto con non più di 6 anni d’età, quindi prodotte dal 2019 al 2025, permettendo così di mettersi in garage non tanto un’auto iper-economica, ma quanto un veicolo ancora affidabile, robusto e con tanto da dare. Scopriamo quindi quali sono i 5 migliori modelli di auto a metano nel 2025 sul mercato dell’usato.

Audi A4 Avant 2.0 g-tron/40 g-tron

Premium - Audi A4 Avant

Conoscendo meglio i modelli di auto a metano 2025 in ordine alfabetico c’è l’Audi A4 Avant, che con la sua quinta generazione, la B9, ha introdotto il suo primo modello della sua storia alimentato anche a metano, la A4 Avant g-tron. Prodotta tra il 2017 e il 2023, a livello estetico l’unica cosa che la distingue dalle altre versioni della familiare dei Quattro Anelli per il solo logo g-tron sul portellone posteriore. Per il resto, infatti, è sostanzialmente identica alle altre A4 B9, con uno stile elegante, pulito ma anche dinamico e piuttosto sportivo.

Lunga 4,73 metri, la A4 B9 è ancora moderna e al passo coi tempi, nonostante alla fine del 2024 sia stata sostituita dalla nuova A5 B10, mentre all’interno anche la A4 g-tron è caratterizzata da un abitacolo pulito, minimale e raffinato, con una grande qualità costruttiva sia a livello di materiali che di comandi, con rotori, tasti e leve dall’ottimo feedback. Lo spazio è ottimo davanti e buono dietro, mentre al posteriore il bagagliaio ha circa 100 litri di capacità in meno rispetto ai modelli termici, con una capacità di 414 litri.

Realizzata sul pianale MLB con motore longitudinale, l’Audi A4 Avant g-tron è spinta da un motore 2.0 quattro cilindri turbo da 170 CV e 270 Nm, ed è alimentata da un serbatoio di benzina da 25 litri affiancato a delle bombole realizzate con materiali platici rinforzati con kevlar e fibra di carbonio, trazione anteriore e cambio automatico S tronic a doppia frizione e 7 marce. Vivace (0-100 km/h in 8,4 secondi) e con ottimi consumi sulla carta (5,5 kg/100 km), la A4 g-tron è comoda, piacevole da guidare e raffinata, in grado di confermare tutti i pregi della A4 B9 con il risparmio del metano.

FIAT Panda 0.9 TwinAir Natural Power

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Il modello alimentato a metano più popolare in Italia è, senza dubbio, la FIAT Panda Natural Power: l’auto più venduta e amata dagli italiani è proposta, fin dai primi anni ’00, in versione a doppia alimentazione, e con la terza generazione, la Panda 319, lanciata a fine 2011 ha adottato una nuova motorizzazione a metano più moderna e tecnologica, la TwinAir Natural Power. Prodotta tra il 2012 e il 2022, a livello estetico la Panda a metano è caratterizzata da un’altezza da terra maggiorata, la stessa delle versioni 4x4, una scelta pensata per lasciare più spazio alle bombole di metano posizionate sotto il pianale di carico.

Oltre all’assetto rialzato, comunque, l’unica differenza è rappresentata dal logo Natural Power in coda: per il resto, quindi, lo stile simpatico e sbarazzino della Panda disegnata da Roberto Giolito rimane invariato. All’interno, l’unica differenza è rappresentata da un tasto che permette di cambiare l’alimentazione del motore, scegliendo tra benzina e metano. Il resto, invece, è classico per la Panda 319, con una plancia colorata, plastiche rigide ma piuttosto curate e una buona ergonomia, con comandi e quadro strumenti che richiamano il motivo “Squircle”, con il quadrato con i bordi arrotondati. Lo spazio non è esagerato all’anteriore né al posteriore, mentre il bagagliaio è ridotto a 200 litri, comunque una capacità piuttosto buona.

A livello meccanico, invece, se in passato il motore di base per le Natural Power era il classico quattro cilindri Fire, sia 1.2 da 52 CV che 1.4 da 69 CV, con la Panda 319 è arrivata la TwinAir Natural Power. Al posto del classico Fire, quindi, spazio al moderno 900 due cilindri turbo detto TwinAir, che dopo i primi di anni di produzione piuttosto difficili è stato migliorato e reso più affidabile, con gli ultimi modelli prodotti tra il 2019 e il 2022 molto migliorati in termini di robustezza e durabilità. Nonostante una cilindrata ridotta, il due cilindri turbo è capace di 85 CV a benzina e 80 CV nell’uso a metano, e grazie a delle bombole da 12 kg e al serbatoio da 35 litri ha un’autonomia totale di oltre 900 km. Vivace e pronto grazie al turbo, a causa dell’assetto rialzato è meno precisa e più morbida rispetto alla TwinAir “normale”, ma capace di offrire un migliore assorbimento sulle buche.

Opel Astra 1.4 ecoM

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Dopo aver prodotto diversi modelli a metano, dalla prima Zafira con motore 1.6 CNG e aver proposto le Meriva, Astra e Corsa con motorizzazioni a metano, Opel è stata una delle Case più vivaci sul mercato del metano, con la Zafira B con motore 1.6 turbo a metano da 150 CV che rappresentava una delle prime auto di serie con motore turbo a metano. Da quella prima “turbo-metano” del Blitz del 2008, Opel ha creduto nei motori sovralimentati a gas, prima con le monovolume Zafira e Meriva e poi con l’ottima Opel Astra K, la quinta generazione della compatta media tedesca, arrivata fino al 2020 con la sua ultima ecoM a metano, la Opel Astra 1.4 ecoM.

Dotata della stessa estetica dinamica ma raffinata della Astra K, l’ultima prima della transizione ai modelli di origine PSA/Stellantis, la compatta media da 4,37 metri a gas non ha differenze a livello estetico con le altre versioni, condividendo il frontale affilato, e linee laterali pulite e il posteriore raccolto. Anche all’interno, come per tutte le altre di questa classifica, l’unica differenza è l’introduzione di un indicatore supplementare per il livello del metano, anche in questo caso posto in sostituzione dell’indicatore della temperatura della benzina. Per il resto, rimane l’ottima ergonomia, la buona qualità costruttiva e uno stile pulito e maturo, con un’ottima abitabilità sia davanti che dietro.

A livello meccanico, invece, la Astra K 1.4 ecoM prodotta tra il 2017 e il 2019 condivide con le altre versioni un pianale di origine GM-Opel, con motore anteriore turbo e trazione anteriore. Ello specifico, per la Astra ecoM il motore scelto è il noto 1.4 turbobenzina della famiglia SGE, rinforzato e modificato per avere una miglior efficienza. Il quattro cilindri è quindi dotato di 110 CV e 200 Nm, con cambio manuale a 6 marce e bombole da 19 kg che garantiscono un’autonomia a gas di oltre 460 km. Si tratta, poi, di una vettura monofuel, in quanto il serbatoio della benzina è di soli 13 litri. Le prestazioni sono vivaci (0-100 km/h in 9,0 secondi), i consumi ottimi (5,3 kg/100 km), ma la capacità del bagagliaio è piuttosto intaccata dalla presenza delle bombole (240 litri contro i 370 litri delle altre).

SEAT Leon 1.5 TGI

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Una delle bestseller di questa categoria nel corso degli anni è stata l’ottima SEAT Leon 1.5 TGI, con entrambe le ultime generazioni della bella compatta spagnola spinte da un sistema a metano del Gruppo VAG. Dopo l’inaugurale 1.4 da 110 CV, giudicato un po’ troppo tranquillo, con l’arrivo del vivace 1.5 TGI da 130 CV tutte le vetture realizzate sulla piattaforma MQB e alimentate a metano (VW Golf, Skoda Octavia e Audi A3, oltre alla SEAT Leon) sono diventate ancora più appetibili fino all’addio alla produzione, arrivata all’inizio del 2023 per la Leon e poco più tardi per le altre.

Nel dettaglio, la quarta serie della compatta di Martorell è caratterizzata da uno stile molto personale e sportivo, con un frontale affilato, un lungo cofano affusolato e un posteriore sportivo e raccolto, che le dona una grande presenza su strada. Anche i fari anteriori e posteriori a LED fanno la loro figura, mentre all’interno se la qualità costruttiva è buona l’ergonomia è un po’ deficitaria, in quanto diversi comandi sono a sfioramento o demandati al sistema di infotainment, di serie, posizionato al centro della plancia.

Molto vivace e piacevole da guidare, la Leon è la più dinamica delle sorelle, ed è ben seguita dal sistema bifuel benzina-metano che si trova sotto il cofano. A spingere la Leon TGI è infatti il 1.5 TGI, il quattro cilindri turbo benzina-metano con 130 CV e 200 Nm di coppia, disponibile sia con cambio manuale a 6 marce che con il rapido automatico doppia frizione DSG a 7 marce, che rende ancor più vivace il 1.5 (0-100 km/h in 9,8 secondi). I consumi sono ottimi (oltre 26 km/kg secondo l’omologazione WLTP), così come l’autonomia con i 17,3 kg delle bombole di metano posizionate sotto il pianale di carico, che riducono di circa 80 litri la capacità del bagagliaio (300 litri). Il serbatoio di benzina, invece, è da 9 litri, una soluzione che la rende una monofuel, ma che regala solo altri 150/180 km di autonomia a benzina.

Volkswagen eco up!

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Concludiamo con una delle automobili a metano più interessanti per consumi irrisori e per un’ottima diffusione, la Volkswagen eco up!. Prodotta tra il 2012 e il 2023 anche come Skoda Citigo e SEAT Mii, la Volkswagen eco up! è sostanzialmente invariata a livello estetico rispetto alle alte up!, con il solo logo eco up! posizionata sul grande lunotto in vetro posteriore. Realizzata su un pianale dedicato, a livello estetico la up! è stata interessata da un restyling nel 2016 che l’ha migliorata parecchio, rendendola più matura e meno “giocattolosa”.

Anche l’abitacolo è stato interessato da un restyling che ne ha migliorato l’ergonomia, introducendo migliori controlli per gli alzacristalli elettrici, un comodo supporto per il telefono sopra la comoda plancia, dove si trovano i comandi per climatizzatore e radio. L’abitacolo è robusto e ben fatto, con materiali rigidi ma ben fatti, mentre il semplice quadro strumenti ha un doppio indicatore per il serbatoio di benzina e per la quantità di metano rimasto nelle bombole. Lo spazio è ottimo per le dimensioni esterne, mentre il bagagliaio ha una capacità invariata di 251 litri.

A livello meccanico, la piattaforma è identica alle versioni termiche della up!, e anche il motore è derivato da quello delle altre versioni. Sotto il cofano, infatti, troviamo il 1.0 tre cilindri aspirato, adattato per l’utilizzo a gas con un rapporto di compressione aumentato a 11,5:1, candele e centraline dedicate, nuovo catalizzatore e valvole rinforzate.

Rispetto alla versione a benzina da 75 CV, il 1.0 della eco up! ha una potenza di 68 CV e 92 Nm di coppia, per un consumo molto ridotto (34,5 km/kg) e prestazioni tranquille (0-100 km/h in 16,3 secondi).

I prezzi delle auto a metano 2025

Arriviamo così a conoscere i prezzi delle auto a metano nel 2025 sul mercato dell’usato, andando a concentrarci proprio sui cinque modelli di cui abbiamo parlato qui sopra. Andando a conoscere meglio le proposte sul mercato dell’usato, i modelli più economici sul mercato sono rappresentati dai prodotti FIAT come la Panda e il Fiorino Natural Power, proposto sia in versione trasporto passeggeri che furognata, mentre i modelli più costosi sono, senza dubbio, le Audi A4 Avant e A5 g-tron, con prezzi di quasi 40.000 euro.

Scendendo nel dettaglio dei prezzi dei modelli di auto a metano 2025, la FIAT Panda TwinAir è una delle più abbordabili, con prezzi per i modelli con massimo 6 anni e meno di 100.000 km che si attestano intorno ai 7.000 euro per auto in buone condizioni del 2019 per arrivare ai 13.000 euro di modelli con allestimento Cross (dall’estetica ispirata alle belle Panda 4x4 Cross) e meno di 50.000 km, con delle ottime Panda “base” che si trovano, con meno di 10.000 km, a circa 10-11.000 euro.

Rimanendo tra le piccole da città, la Volkswagen eco up! ha prezzi molto interessanti, che partono da circa 7.500 euro per gli allestimenti d’accesso take up! con circa 100.000 km per arrivare ai 13.000 euro delle ultime eco up! prodotte nel 2023 con meno di 40.000 km.

Rimanendo all’interno del Gruppo Volkswagen, per una SEAT Leon 1.5 TGI di quarta generazione, prodotta dal 2021, servono tra i 17.000 euro validi per una TGI con cambio manuale ai 27.000 euro delle più ricche versioni con cambio automatico, allestimento top di gamma e meno i 20.000 km e un paio d’anni di vita. Se, invece, si vuole risparmiare qualcosa, si può scegliere la generazione precedente, che con chilometraggi inferiori ai 100.000 km non supera i 13-14.000 euro.

Ottimo il rapporto qualità-prezzo dell’ultima Opel a metano, la Opel Astra ecoM. Prodotta tra il 2017 e il 2019, la Astra ecoM parte da meno di 10.000 euro, con esemplari con ben meno di 100.000 km che non superano i 12.500 euro. Scegliendo un modello del 2017 o del 2018, inoltre, si scende ben sotto i 10.000 euro.

Infine, a rappresentare il modello più costoso tra i prezzi delle auto a metano nel 2025 più interessanti c’è l’Audi A4 Avant g-tron, che da fine 2019 si chiama “40 g-tron”. Ci sono diversi modelli con oltre 180-200.000 km che si trovano a meno di 16.000 euro, ma se concentriamo la nostra attenzione su vetture ancora “fresche” troviamo le ultime g-tron che partono da 20.000 euro, mentre le ultime A4 a metano interessate dal restyling del 2021 (che ha modificato il frontale e reso più tecnologico l’abitacolo) si parte da circa 29.000 euro, per gli esemplari più ricchi e dotati che arrivano a 35-36.000 euro.

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