
SUV ibridi 2026: i modelli più interessanti e i prezzi
I SUV ibridi, ormai lo sappiamo bene, sono la tipologia di automobile più ricercata dal grande pubblico. In grado di unire la posizione di guida alta e lo stile avventuroso degli Sport Utility all’efficienza e alla longevità dei powertrain ibridi, anche nel 2026 i SUV ibridi sono la combinazione carrozzeria-alimentazione più apprezzata dal pubblico italiano. Che si tratta di un crossover compatto o di un SUV di grandi dimensioni, così come di un sistema Mild Hybrid o di un complesso ibrido Plug-In, l’unione tra la carrozzeria più venduta in assoluto con l’alimentazione preferita non può che creare una “superpotenza” sul mercato dell’auto.
Nonostante appaiano come un concetto nuovo, poi, in realtà i SUV ibridi hanno una storia molto importante, nata oltre 20 anni fa. È infatti datato 2004 il lancio del primo Sport Utility con motore ibrido, la Lexus RX 400h. Realizzata sulla base della seconda generazione del SUV giapponese, la RX 400h utilizzava un vigoroso 3.3 V6 aspirato da 211 CV a due motori elettrici da 167 e 68 CV (il secondo è dedicato alla trazione sull’asse posteriore), con un sistema derivato dal Toyota Hybrid Synergy Drive, il sistema Full Hybrid della prima ibrida di successo, la Toyota Prius.
Inizialmente accolta con diffidenza, la Lexus RX 400h è diventato ben presto uno dei SUV più popolari in Europa tra quelli di grandi dimensioni, capace di dimostrare come prestazioni, presenza su strada, piacevolezza d’uso e consumi relativamente contenuti potessero stare su un solo modello. Dopo di lei, poi, troviamo un altro modello pionieristico tra i SUV ibridi, la Peugeot 3008 Hybrid4. Lanciata nel 2011, è una Full Hybrid che unisce il 2.0 HDi turbodiesel da 163 CV con un motore elettrico posteriore da 37 CV, per una potenza di 200 CV, la trazione integrale e consumi contenuti.
Dopo queste due pioniere, però, nel 2026 i SUV ibridi sono ampiamente sdoganati, e oggi quasi tutti i SUV in commercio sono dotati di un sistema ibrido, qualsiasi sia il livello di elettrificazione. Scopriamo allora quali sono i modelli di SUV ibridi del 2026, i modelli più interessanti, i modelli economici più riusciti e i prezzi.
Sommario
I SUV ibridi del 2026
Dando un primo sguardo al mercato dei SUV ibridi, nel 2026 i modelli dotati di un livello di elettrificazione sono oltre 130, con una presenza quasi capillare di tutti i brand sul mercato italiano che offrono almeno un modello di Sport Utility con alimentazione ibrida. Prima di vedere effettivamente quali siano i modelli di SUV ibridi nel 2026, è da fare una doverosa premessa e ricordare quali siano le tre tipologie di ibride sul mercato. Le Mild Hybrid sono vetture termiche dotate di un piccolo motore elettrico da una manciata di CV, che aiuta il propulsore principale a benzina o gasolio nelle ripartenze e nelle riprese, senza muovere da solo il veicolo.
Le Full Hybrid, invece, sono dotate di un motore termico (quasi sempre a benzina) e un motore elettrico più grande, capace di spingere da solo l’auto e in grado di lavorare in sinergia con il motore termico per ridurre parecchio i consumi. Le Plug-In Hybrid, infine, affiancano al motore termico un propulsore elettrico di grandi dimensioni e una batteria ricaricabile, che permette all’auto di percorrere tra i 50 e i 120 km in modalità 100% elettrica. Si sta facendo spazio anche tra i SUV ibridi 2026 una quarta tecnologia, quella delle Range Extender, sostanzialmente delle auto elettriche con un motore termico che non spinge le ruote, ma fa solamente da generatore di corrente per la batteria del sistema elettrico.
Dopo aver ricordato quali sono le principali tipologie di ibrido, andiamo a conoscere meglio quali sono i modelli di SUV ibridi nel 2026, scoprendo le Case che propongono sistemi ibridi di varie forme e potenze. Conoscendole in ordine alfabetico, troviamo Alfa Romeo che ha in gamma due modelli ibridi, la piccola Junior , dotata di due versioni Mild Hybrid (una anche con trazione integrale Q4) e la più grande Tonale, disponibile sia come Mild Hybrid che che come ibrida Plug-In.
Audi, invece, ha l’intera gamma di SUV elettrificata. Ad eccezione dei modelli 100% elettrici, infatti, dopo l’aggiornamento a Q3 e Q5 l’intera offerta di SUV dei Quattro Anelli ha motorizzazioni sia Mild Hybrid che ibride Plug-In, ad eccezione della piccola Q2, non proposta in versioni ibride. Si parla, quindi, delle Audi Q3 e Q3 Sportback, Q5 e Q5 Sportback, Q7 e Q8.
Anche la “regale” Bentley ha a listino un SUV ibrido, l’enorme Bentayga, declinata in versione Plug-In Hybrid da 462 CV. A differenza della rivale Audi, poi, BMW ha tutti i suoi modelli di SUV ibridi nel 2026, dalle più piccole X1 e X2 fino all’enorme XM da oltre 5 metri e potenze fino a 748 CV. Nel dettaglio, poi, tutti i “SAV” di BMW sono dotati sia di motori Mild Hybrid che Plug-In Hybrid ad eccezione dei SUV-Coupé X4 ed X6, declinati solo in versione ibrida leggera.
Tra i modelli di SUV ibridi 2026 più venduti c’è anche BYD, che con la Seal U DM-i, crossover dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, ha portato alla nascita di altri modelli ibridi ricaricabili della Casa cinese, come la più piccola Atto 2 DM-i. Anche l’italo-cinese Cirelli propone modelli ibridi, sia Mild Hybrid che Full Hybrid, derivati da altri modelli orientali, come le Cirelli 1, 3, 4 e 5.
Grazie all’aggiornamento della gamma, poi, Citroen propone gran parte dei suoi modelli a ruote alte con sistemi ibridi, sia Mild Hybrid (su C3 Aircross, C4 e C5 Aircross) che Plug-In Hybrid sulla più grande C5 Aircross. Spazio, poi, anche a Cupra, che ha due dei suoi modelli a ruote alte disponibili con sistemi Mild e Plug-In Hybrid, la sportiva Formentor e la più pratica Terramar.
Due sono anche i modelli di SUV ibridi 2026 di Dacia, Duster e Bigster, che hanno recentemente rinnovato la propria offerta ibrida. Se, infatti, alla base della gamma c’è la 1.2 TCe a trazione anteriore o integrale, è arrivata sul mercato la 1.2 Hybrid-G, dotata di sistema Mild Hybrid e di impianto GPL con 140 CV, mentre al top la Full Hybrid è ora dotata del sistema con motore 1.8 e potenza di 155 CV.
Passando, invece, ai costruttori cinesi, DFSK propone un modello ibrido, la E5, dotata di un sistema ibrido Plug-In, mentre DR ha nei suoi modelli più grandi, le 6.0 e 7.0, le sue ibride ricaricabili, declinate anche in versione sportiva a marchio Sportequipe come Sportequipe 6 e 8. Restiamo per un momento in Cina citando l’offensiva dei modelli Omoda e Jaecoo, arrivate in Italia con il sistema Super Hybrid che vuole guadagnare una quota di mercato sempre crescente. Il sistema ibrido Plug-In dei due marchi del Gruppo Chery è proposto sulle Jaecoo 7 e Omoda 9 SHS, mentre l’inedita variante Full Hybrid SHS-H è appannaggio dell’Omoda 5.
Molto interessante, invece, la proposta di Leapmotor, che sui suoi SUV B10 e C10, offre un powertrain elettrico con Range Extender, mentre Forthing porta sul mercato una Full Hybrid, la Friday, e la giovane Lepas debutta in Italia con una Plug-In, la L8. Anche Dongfeng è presente nel mercato dei SUV ibridi, con due modelli di dimensioni generose, la Mage e la Huge. Tra le Case 100% cinesi, infine, chiudiamo con SWM, che sulla squadrata G03F propone un sistema Plug-In chiamato, anche in questo caso, Super Hybrid.
Tornando all’ordine alfabetico, di prima, troviamo DS che, in attesa del lancio della nuova N°7 offre la precedente DS 7 con sistema Plug-In e la più piccola DS 3 con motore Mild Hybrid. Il 1.2 tre cilindri PureTech con sistema Middle-Hybrid, motore elettrico all’interno del cambio doppia frizione e tecnologie a metà tra una Mild Hybrid e una Plug-In Hybrid è anche offerto sui marchi FIAT, con la 600 Hybrid, Jeep con la Avenger (anche con trazione integrale 4xe) e la nuova Compass, __Opel__su Mokka, Frontera e Grandland e Peugeot su 2008, 3008, 5008 e 408. Per i modelli più grandi su base STLA Medium (come Peugeot 3008 e 5008, Jeep Compass, Opel Grandland e le già citate Citroen C5 Aircross e DS N°7), poi, si aggiunge il sistema Plug-In Hybrid con motore 1.6, 195 CV e una buona autonomia.
Ford, invece, ha tutti e tre i tipi principali di elettrificazione sulla sua gamma di SUV ibridi del 2026: Mild Hybrid sulla Puma e sia Full Hybrid che Plug-In sulla più grande Kuga. Honda, invece, offre il suo sistema Full Hybrid su tre modelli, ovvero HR-V, ZR-V e CR-V, con quest’ultima proposta anche con sistema ibrido Plug-In al top della gamma, e tutte caratterizzate dal raffinato sistema e:HEV. Quattro, invece, le Hyundai con sistema ibrido: la Bayon (dotata solo di sistema Mild Hybrid), la Kona (solo Full Hybrid), la Santa Fe (Full e Plug-In Hybrid) e la Tucson, disponibile con powertrain Mild Hybrid, Full Hybrid e Plug-In.
Fa lo stesso la cugina Kia, che sulla Sportage offre tutte e tre le tipologie di ibrido (Mild, Full e Plug-In), mentre sulla Niro, già Full Hybrid e Plug-In, si aggiunge la prima auto Full Hybrid con impianto a GPL di serie sul mercato. L’offerta Kia prosegue poi anche sulla rinnovata Stonic e sulla XCeed (solo Mild) e sulla grande Sorento (Full e Plug-In Hybrid).
Spazio in questa speciale classifica anche per Lamborghini, che offre il suo Urus solamente con sistema ibrido ricaricabile, mentre tutti i modelli Land Rover sono elettrificati: Defender, Discovery Sport, Discovery, Range Rover Evoque, Range Rover Velar, Range Rover Sport e Range Rover “full-size”.
Pioniera di questo segmento, Lexus propone tutti i suoi modelli di SUV con motorizzazione ibrida, come le compatte LBX e UX (solo Full Hybrid), la medio-grande NX (Full e Plug-In Hybrid) e l’ammiraglia RX (sia Full Hybrid che ricaricabile). Sono due, poi, i modelli della sino-svedese Lynk & Co ad avere un sistema Plug-In Hybrid, la venduta 01 e la grande 08, dotata di un enorme batteria che le permette un’autonomia di 200 km a zero emissioni.
La Maserati Grecale, invece, è proposta in versione Mild Hybrid accoppiata alle motorizzazioni di base 2.0 turbobenzina, mentre Mazda offre la sua intera gamma di SUV con motorizzazioni ibride: CX-30 e CX-5 sono Mild Hybrid, mentre le più grandi CX-60 e CX-80 al sistema ibrido leggero con motore Diesel aggiungono la Plug-In Hybrid da 326 CV. Molto particolare, infine, la MX-30, elettrica con un motore rotativo Wankel come Range Extender.
Mercedes-Benz, dal canto suo, propone ogni suo modello con motorizzazioni Mild Hybrid o Plug-In Hybrid, con l’unica eccezione formata dalle squadate GLB e Classe G, dotate solo di powertrain ibridi leggeri. Dalla piccola GLA all’enorme GLS, ogni SUV Mercedes termico è dotato di diverse motorizzazioni elettrificate. L’anglo-cinese MG, invece, ha a listino il SUV medio ZS, disponibile con un interessante sistema Full Hybrid da 197 CV, mentre la più grande HS ha sia un sistema ibrido Full (ma con motore 1.5 turbo e maggiore potenza, 224 CV) che un powertrain Plug-In Hybrid da 272 CV.
Mini, invece, non ha confermato la versione ibrida Plug-In della sua Countryman, e ora si “accontenta” delle versioni Mild Hybrid, a benzina o a gasolio. Per quanto riguarda Nissan, invece, la Casa giapponese ha diversi tipi di sistemi ibridi. Le Qashqai e X-Trail, ad esempio, sono proposte con motori Mild Hybrid come versioni d’accesso, mentre la più piccola Juke è disponibile in versione ibrida con una versione del sistema Full Hybrid E-Tech di Renault. Sia Qashqai che X-Trail, però, sono dotate anche del sistema e-Power, un Full Hybrid dove il motore principale è quello elettrico, e quello termico è sostanzialmente un generatore.
Porsche, invece, conserva il suo sistema Plug-In Hybrid sulle potenti Cayenne e Cayenne Coupé, con diversi livelli di potenza da 470 a 739 CV, mentre Renault può contare tra i SUV elettrificati tutti i suoi modelli ad eccezione delle 100% elettriche R4 E-Tech e Scénic, dalla piccola Captur all’ammiraglia di casa Renault, la Rafale, quest’ultima anche Plug-In da 300 CV. Sulla base della Captur, poi, è realizzata anche la sua gemella giapponese, la Mitsubishi ASX, mentre la Casa dei Tre Diamanti propone un altro SUV ibrido, la Eclipse Cross.
Skoda, invece, ha un solo modello ibrido tra i suoi SUV, la grande Kodiaq, disponibile con motorizzazioni Mild Hybrid e Plug-In Hybrid a benzina, mentre Subaru ha due Sport Utility con motore boxer Mild Hybrid, la più piccola Crosstrek e la più versatile Forester. In assenza della Ignis, il SUV ibrido più piccolo sul mercato, Suzuki propone due crossover con motorizzazioni elettrificate, la compatta Vitara e la più grande S-Cross, entrambe disponibili con motori Mild Hybrid o Full Hybrid sviluppati in casa. A queste, poi, si aggiunge la Across, versione a marchio Suzuki della Toyota RAV4 di precedente generazione. Proprio Toyota è una delle Case più presenti tra i costruttori generalisti.
Oltre alla già citata RAV4, appena rivista per la sua quinta generazione, la Casa giapponese ha a listino altri quattro SUV ibridi nel 2026, dalla piccola Yaris Cross all’enorme Highlander. Spazio anche per Volkswagen, che offre il sistema Mild Hybrid eTSI sulla nuova T-Roc e sulle più grandi Tiguan e Tayron, entrambe proposte anche con l’ottimo sistema ibrido Plug-In e-Hybrid. Per la fine del 2026, poi, è attesa la T-Roc Full Hybrid, per il debutto assoluto di questo sistema nel Gruppo tedesco. Infine, Volvo offre i suoi tre Sport Utility termici, ovvero la piccola XC40, l’intermedia XC60 e la grande XC90 con powertrain Mild Hybrid e, sulle due più grandi, anche Plug-In.
SUV ibridi 2026, i 5 modelli migliori sul mercato
Sono questi, quindi, gli oltre 130 modelli di SUV ibridi nel 2026 sul mercato italiano, dall’Alfa Romeo Junior alla Volvo XC90. La scelta è a dir poco ampia, con modelli molto differenti che si propongono a clientele spesso diametralmente opposte tra loro. Come capire, quindi, che SUV ibrido comprare? Diciamo che non c’è una vera e propria risposta univoca a questa domanda: a seconda delle proprie esigenze, del budget disponibile, del tipo di utilizzo che si fa principalmente dell’auto e delle preferenze personali, infatti, ci sono modelli che possono fare maggiormente al caso proprio.
Allo stesso modo, non è così facile rispondere ad un’altra domanda: qual è il miglior SUV ibrido? Noi abbiamo scelto 5 tra i modelli di SUV ibridi 2026 più interessanti sul mercato, spaziando tra le differenti tecnologie e proponendo un modello Mild Hybrid, due Full Hybrid e due Plug-In: scopriamo, allora, quali sono.
Cupra Formentor e-Hybrid
Il sistema ibrido ricaricabile del Gruppo Volkswagen di seconda generazione, noto anche come e-Hybrid su quasi tutti i brand del Gruppo, si sta consolidando come uno dei più interessanti, efficienti e ben realizzati Plug-In degli ultimi anni. In accoppiata con il SUV più sportivo del Gruppo, la Cupra Formentor, questo sistema aggiunge anche un maggior appeal emozionale, diventando uno dei modelli ibridi più appetibili e desiderati attualmente sul mercato. Interamente rinnovato nello stile del frontale nel 2024, il SUV catalano da 4,45 metri è un crossover dallo stile molto spinto, con un muso appuntito e filante, delle linee del tetto più da compatta sportiva che da Sport Utility e una coda molto personale, con la firma luminosa che integra il logo Cupra e le disegna la linea di cintura alta anche di notte.
All’interno, lo spazio per i passeggeri anteriore è molto generoso, dietro si sta un po’ più stretti mentre il bagagliaio, sulla e-Hybrid, è solo discreto (345 litri, contro i 450 delle versioni termiche). Realizzata sulla piattaforma MQB Evo del Gruppo VAG, la Formentor è caratterizzata da una taratura di sospensioni, sterzo e telaio più sportivi, rendendola da un lato un po’ meno comoda, ma dall’altro più gustosa e divertente tra le curve. Sotto il cofano, invece, troviamo l’ottimo sistema e-Hybrid del Gruppo VAG. Il motore termico è un 1.5 TSI quattro cilindri turbobenzina da 150 o 177 CV, affiancato da un motore elettrico da 115 CV posizionato all’interno del cambio automatico doppia frizione DSG a 6 marce.
Disponibile in due livelli di potenza, da 204 o 272 CV, questo sistema è alimentato da una grande batteria da 19,7 kWh netti, che consente di raggiungere un’autonomia in elettrico nel ciclo WLTP compresa tra i 119 e i 125 km. Il punto di forza di questo sistema, però, non è tanto la sua autonomia in elettrico, quanto la capacità di avere un’ottima integrazione tra il motore elettrico e quello termico, che permette alla Formentor di essere vivace (0-100 km/h in 7,6 secondi per la versione da 204 CV) e, allo stesso tempo, di avere consumi molto bassi anche in autostrada, dove il sistema gestisce la batteria sulle lunghe tratte e non scarica tutta la batteria in un colpo solo.
Hyundai Santa Fe
Il secondo modello che si fa notare tra i migliori modelli di SUV ibridi 2026 è la Hyundai Santa Fe. Sport Utility da oltre 4,80 metri, la Santa Fe è arrivata alla sua quarta generazione rompendo con il suo passato, e sfoggiando molta più personalità soprattutto a livello estetico. Ispirata ai SUV di produzione inglese, la Santa Fe è squadrata, possente e massiccia, con un cofano alto e un frontale verticale caratterizzato da luci diurne a forma di H. I passaruota bombati e le enormi superfici vetrate portano poi lo sguardo verso la coda, dove la parola “squadrato” riesce solo parzialmente a descrivere un lato B alto, massiccio e a dir poco rigoroso.
L’enorme portellone nasconde poi un bagagliaio enorme, che in configurazione a 5 posti ha una capacità di 711 litri, mentre l’abitacolo è altrettanto spazioso, con una disponibilità di spazio davvero generosa per tutti e cinque i passeggeri. Disponibile anche a 7 posti, la Santa Fe riprende nuovamente l’ispirazione al mondo Range Rover, ad esempio nella forma del volante e nel layout dei comandi del clima, ma il tutto è pensato per essere razionale, utilizzabile e pratico. C’è tanta tecnologia, come nei due display affiancati da 12,3 pollici per quadro strumenti e infotainment, due pad per la ricarica wireless, tanti vani portaoggetti e persino un vano che pulisce gli oggetti con i raggi UV.
Assemblata con cura e caratterizzata, sulle versioni più ricche, anche da finiture di pregio, la Hyundai Santa Fe è proposta unicamente con motorizzazioni ibride. La più interessante è la Full Hybrid, la 1.6 HEV, dove il 1.6 litri quattro cilindri turbobenzina da 160 CV è affiancato da un motore elettrico da 65 CV, per una potenza di sistema di 215 CV, cambio automatico a 6 marce, trazione anteriore o integrale (meccanica) e consumi ottimi per le dimensioni XL, pari a 14,5 km/l nel ciclo misto WLTP.
Jeep Avenger e-Hybrid
Più piccola, economica e parca nei consumi, tra le auto che potrebbero essere citate come possibile risposta alla domanda “qual è il miglior SUV ibrido?” non può mancare la Jeep Avenger e-Hybrid. La versione ibrida del SUV più venduto in Italia è un vero successo, capace di portare un powertrain elettrificato ad una diffusione ancora più ampia. Lunga 4,08 metri, la Avenger è uno dei crossover compatti più piacevoli a livello estetico, grazie ad un disegno dinamico e aggressivo che riesce ad unire i classici stilemi della Casa americana come le sette feritoie anteriori a delle proporzioni moderne e quasi sportiveggianti.
All’interno, la Avenger e-Hybrid è moderna, con un doppio display da 10,25 pollici per quadro strumenti digitale e infotainment a sbalzo, con pochi comandi fisici concentrati in una plancetta sopra il tunnel centrale e una plancia semplice e colorata, con una fascia lucida che rende più allegro l’abitacolo. Assemblata con attenzione ma caratterizzata da materiali piuttosto rigidi, la Avenger e-Hybrid è spaziosa davanti, meno dietro, mentre il bagagliaio da 380 litri è ottimo considerando le dimensioni.
A livello meccanico, la Avenger è realizzata sul pianale CMP/STLA Small, e condivide con tutti i modelli del Gruppo Stellantis di ultima generazione il sistema “Middle Hybrid”, un Mild Hybrid più raffinato. Il motore termico è il 1.2 tre cilindri turbobenzina con motore elettrico da 28 CV posto all’interno del cambio automatico doppia frizione a 6 marce, che ha 110 CV in versione a trazione anteriore o 145 CV in versione 4xe a trazione integrale, con un secondo motore posteriore da 28 CV che completa un sistema di trazione integrale “virtuale”.
Mercedes-Benz GLC
Tra le Plug-In più interessanti troviamo la Mercedes-Benz GLC, una delle due vetture ricaricabili con motore Diesel insieme alla sorella maggiore GLE. Fin dal 2018, la Casa di Stoccarda ha affiancato ai classici Plug-In a benzina un powertrain ibrido ricaricabile unito al motore a gasolio, con l’obiettivo di offrire consumi bassi anche a batteria scarica. Nel dettaglio, la GLC è lunga 4.72 metri, ed è un D-SUV premium con linee pulite e filanti, più dinamica della prima generazione e al passo con l’attuale corso stilistico della Stella. Disponibile anche con carrozzeria Coupé, più aggressiva e al passo coi tempi, la GLC è raffinata anche per quanto riguarda gli interni.
Salendo a bordo, infatti, la GLC riprende il layout estetico e tecnologico della berlina Classe C dalla quale deriva a livello meccanico, con un abitacolo moderno e pulito, caratterizzato dall’enorme sistema di infotainment MBUX da 11,9 pollici verticale, affiancato da un quadro strumenti digitale e da una plancia assemblata con cura, e che a richiesta può essere realizzata con materiali di qualità e piuttosto ricercati come, ad esempio, diverse tipologie di radica. Lo spazio a bordo è ottimo davanti e buoni dietro, mentre il bagagliaio della versione Plug-In è più piccolo di 150 litri rispetto alla versione termica, passando da 620 a 470 litri.
Per quanto riguarda, invece, la meccanica, la GLC 300 de è dotata dell’unico sistema ibrido Plug-In con motore Diesel presente sul mercato. Sotto il cofano, troviamo il motore 2.0 quattro cilindri turbodiesel OM654 da 197 CV, lo stesso della GLC 220 d, affiancato da un motore elettrico da 156 CV, per un sistema da 333 CV e 750 Nm di coppia totali. Dotata di trazione integrale e cambio automatico a 9 marce 9G-Tronic, la batteria della GLC 300 de ha una capacità di ben 31,2 kWh, che le permette di avere un’autonomia a zero emissioni di ben 136 km (WLTP).
Renault Austral E-Tech Hybrid
Tra i sistemi Full Hybrid più interessanti e complessi attualmente sul mercato c’è l’E-Tech Hybrid di Renault, diverso da tutti gli altri e sotto il cofano di uno dei SUV ibridi del 2026 più interessanti, la Austral E-Tech Hybrid. Lunga 4,50 metri, la Austral è stata recentemente rivista nello stile, adottando un nuovo frontale molto più personale, aggressivo e ispirato alle ultime nate della Casa della Losanga, prima fra tutte la cugina Rafale con cui condivide la meccanica. Le proporzioni pulite e il posteriore originale sono rimasti invariati, mentre salendo a bordo si trova un abitacolo d’impatto, che unisce soluzioni estetiche raffinate con tanta tecnologia.
Spazioso e luminoso, l’interno della Renault Austral ha una serie di soluzioni furbe e raffinate, come ad esempio il tunnel centrale dotato di un poggiapolso regolabile o il layout a L dei due schermi affiancati per quadro strumenti digitale e infotainment. Nel dettaglio, poi, il sistema di infotelematica da 12 pollici verticale con sistema operativo Android Automotive è completo e rapido, molto convincente anche nell’uso quotidiano. Lo spazio è più che buono dietro, generoso davanti e il bagagliaio è nella media del segmento (430 litri), mentre a livello ergonomico ci sono alcune soluzioni non così comode, come i tre devioluci alla destra del volante per gestire trasmissione, tergicristalli e il satellite per l’infotainment.
Realizzata sulla piattaforma CMF-CD, la Austral è disponibile sia con motore Mild Hybrid, il 1.2 TCe da 130 o 160 CV, che in versione E-Tech, la Full Hybrid. Sotto il cofano c’è il 1.2 tre cilindri turbobenzina da 130 CV, affiancato da due motori elettrici, uno principale da 68 CV e uno, più piccolo, da 25 CV, per una potenza di sistema di 200 CV. A scaricarli a terra ci pensa il cambio MultiMode, un automatico derivato dall’esperienza di Renault e Alpine in F1 dotato di 4 marce per il motore termico e due per quello elettrico, privo di frizioni e sincronizzatori e capace di combinare i due motori principali in maniera efficace. Alla guida, la Austral E-Tech è piuttosto vivace (9,1 secondi lo 0-100 km/h), efficiente (21,7 km/l WLTP) e diventa agile e molto piacevole scegliendo il sistema di quattro ruote sterzanti 4Control Advanced.
SUV ibridi economici 2026, i modelli migliori sotto i 35.000 euro
Questi sono, quindi, cinque tra i modelli di SUV ibridi 2026 più interessanti sul mercato italiano, indipendentemente dal loro prezzo di listino. Se, invece, si vuole spendere poco, è possibile portarsi a casa un SUV ibrido economico nel 2026? Ci sono decine di modelli che uniscono un prezzo di listino contenuto ad un powertrain ibrido: scopriamone insieme cinque, tutti offerti ad un prezzo di listino inferiore ai 40.000 euro.
Dacia Duster E-Tech Hybrid
Non può esserci una lista di SUV ibridi economici nel 2026 senza la Dacia Duster: con il debutto della terza generazione del crossover romeno, infatti, la Duster ha ricevuto diverse motorizzazioni ibride, sia Mild Hybrid che Full Hybrid. Lunga 4,34 metri, la Duster è uno dei SUV più venduti in Europa e in Italia, capace di conquistare con uno stile molto più moderno e dinamico che in passato, interni che uniscono l’abitabilità già presente sulle precedenti con una tecnologia e un’ergonomia decisamente migliorate e una meccanica finalmente al passo delle rivali.
Realizzata sulla moderna piattaforma CMF-B, infatti, la Dacia Duster è acquistabile con diversi motori ibridi, dalla 1.2 TCe Mild Hybrid a trazione anteriore a quella integrale, con il tre cilindri oggi disponibile anche in versione Mild Hybrid con impianto a GPL, con potenza portata a 140 CV per le versioni a trazione anteriore e a 150 CV per la 4x4 bifuel. La più raffinata è la 1.8 Hybrid, che utilizza l’ultima evoluzione del sistema E-Tech con motore aspirato. Dotata di un 1.8 quattro cilindri da 109 CV, di due motori elettrici e del cambio MultiMode, la Duster Hybrid ha prestazioni vivaci (0-100 km/h in meno di 10 secondi) e consumi superiori ai 21 km/l nel ciclo WLTP. Il tutto ad un prezzo che non supera mai i 30.000 euro.
Kia Niro PHEV
Tra i migliori modelli di SUV ibridi del 2026 non può mancare la Kia Niro, il primo modello di SUV ibrido multi-energia visto sul mercato. Prima di tutti gli altri, infatti, Kia ha lanciato la prima generazione di Niro nel 2016 con motorizzazioni esclusivamente elettrificate, dal Full Hybrid alla versione Full Electric, passando per la Plug-In Hybrid. Confermata per una seconda generazione nel 2022, la Niro è diventata molto più personale a livello stilistico, capace di declinare i suoi 4,42 metri con delle linee molto affilate e originali, che si fanno notare soprattutto scegliendo la coraggiosa verniciatura bicolore per tetto e montante posteriore.
Più razionale e furba ma altrettanto personale all’interno, la Niro è dotata di un’ottima dotazione tecnologica, di tanto spazio (anche nel bagagliaio) e di una gamma interamente elettrificata, come da tradizione. All’elettrica Niro EV e alla venduta Full Hybrid, nel 2024 si è aggiunta la Full Hybrid con impianto GPL, la Tri-Fuel, mentre la più interessante è la PHEV, l’ibrida Plug-In. Sotto il cofano troviamo un 1.6 aspirato da 93 CV, affiancato da un motore elettrico da 84 CV, per una potenza complessiva di 171 CV, mentre il cambio è un automatico doppia frizione a 6 marce. La batteria da 11,1 kWh, invece, ha un’autonomia nel ciclo WLTP di 65 km, ma grazie ad un sistema ibrido molto riuscito è in grado di consumare poco carburante anche a batteria scarica. Per essere una Plug-In, poi, ha un prezzo abbordabile, con la versione d’accesso offerta a meno di 40.000 euro.
MG ZS Hybrid+
Con l’arrivo della seconda generazione nel 2024, la MG ZS è entrata di diritto tra le ibride più interessanti sul mercato. Lunga 4,43 metri, rispetto alla precedente la ZS è ora più moderna nel look, aggressivo nel frontale e elegante e pulito a livello laterale e posteriore. L’abitacolo è assemblato con cura, spazioso e dotato della giusta dose di tecnologia, anche se tanti comandi sono concentrati nel display dell’infotainment centrale, con pochi tasti fisici a disposizione di chi guida.
Se, poi, il bagagliaio è solo discreto (443 litri), a livello meccanico la ZS è realizzata sulla piattaforma della più piccola MG 3, dalla quale eredita un peso molto contenuto per le dimensioni (meno di 1.350 kg in versione ibrida) e l’ottimo sistema Full Hybrid. Noto in MG come Hybrid+, questo sistema è formato da un motore termico 1.5 quattro cilindri aspirato da 106 CV accoppiato ad un motore elettrico da 136 CV, per una potenza di sistema di 197 CV. Le prestazioni sono vivaci (0-100 km/h in 8,7 secondi) e i consumi contenuti (20,0 km/l WLTP), ma è il prezzo ad essere davvero intrigante, con la versione d’accesso offerta a meno di 25.000 euro.
Suzuki Vitara
Nonostante non sia più un modello particolarmente giovane, la Suzuki Vitara ha ancora diverse frecce nella sua faretra. Lanciata nel 2015, la Vitara è un SUV dalle dimensioni compatte (è lunga 4,14 metri) e ha uno stile semplice ma riuscito, che nonostante le oltre 10 primavere ha ancora il suo appeal. Grazie alle forme squadrate, poi, è facile da manovrare anche in città, e il tetto alto e le superfici vetrate generose la rendono un’auto luminosa e piuttosto spaziosa all’interno, dove nonostante i centimetri non siano tanti offre spazio per i passeggeri anteriori, posteriori e anche nel bagagliaio (362 litri sulla Mild Hybrid).
Gli interni sono pensati per durare, e infatti i materiali sono rigidi e alcune soluzioni un po’ datate, come il quadro strumenti ancora parzialmente analogico e i comandi al volante e del clima che sentono un po’ il peso degli anni, ma funzionano bene e sono piacevoli da usare. Più moderno il sistema infotainment da 9 pollici, mentre la meccanica è molto intelligente e furba. Realizzata su un pianale molto leggero, la Vitara non supera mai i 1.350 kg, ed è disponibile con trazione anteriore o integrale “vera”, con albero di trasmissione e differenziale posteriore. Alla 1.5 Full Hybrid da 114 CV preferiamo la 1.4 Hybrid 48 V, dotata del quattro cilindri turbo da 110 CV e sistema Mild Hybrid, con cambio manuale a 6 marce, consumi contenuti e una bella guidabilità. La versione a trazione integrale, poi, è perfetta per chi vuole davvero usare il proprio SUV lontano dall’asfalto, con prezzi molto interessanti.
Toyota Yaris Cross
Infine, tra i più interessanti SUV ibridi economici del 2026 non può mancare la Toyota Yaris Cross, uno dei crossover più venduti in Italia, nonché una delle ibride più gettonate in Europa. Lunga 4,18 metri, è un crossover dallo stile piuttosto massiccio e muscoloso, dal grande appeal estetico ma capace di non essere troppo aggressivo. Moderna e razionale anche dentro, dove lo spazio è ottimo davanti e solo discreto dietro, la Yaris Cross è funzionale e ben fatta, con una buona dose di tecnologia e un sistema Full Hybrid collaudato e molto efficiente.
Disponibile in Italia solo in versione Full Hybrid, la Yaris Cross è realizzata sul pianale TNGA-B del marchio giapponese, e spinta dall’ottimo sistema Full Hybrid Toyota. Sotto il cofano c’è il 1.5 tre cilindri Dynamic Force da 92 CV, con un motore elettrico da 80 CV e una potenza di 116 o 130 CV e trazione anteriore o integrale i-AWD (al posteriore c’è un piccolo motore elettrico da circa 15 CV che rende motrice anche l’asse posteriore). Grazie al cambio E-CVT, poi, la marcia è fluida e vivace, con consumi ridotti in qualsiasi livello di potenza e trazione (tra i 19,6 e i 22,2 km/l WLTP).
I prezzi dei SUV ibridi 2026
Sono questi, quindi, alcuni dei modelli di SUV elettrificati più interessanti, anche tra le proposte più economiche. A proposito, scopriamo quali sono i prezzi dei SUV ibridi 2026 partendo dall’ormai classico spettro del mercato, vedendo qual è il modello più economico e quello più costoso in questa enorme nicchia di mercato. Listino alla mano, il modello più economico tra i SUV ibridi del 2026 è la Dacia Duster, che in versione 1.2 TCe 48 V Mild Hybrid parte da 23.150 euro. La più costosa, invece, è la Bentley Bentayga, che in versione V6 Hybrid Azure parte da oltre 262.000 euro.
Tra i 10 modelli più interessanti visti qui sopra, invece, il più economico è l’MG ZS Hybrid+, che in versione base parte da 23.490 euro. La dotazione, poi, è molto buona, con di serie clima automatico, Cruise Control Adattivo, frenata automatica, infotainment con navigatore, specchietti elettrici riscaldabili, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, mantenitore di corsia e sensore per l’angolo cieco. Segue, poi, la Dacia Duster, che in versione Full Hybrid con motore 1.8 e allestimento Expression parte da poco meno di 27.000 euro con una dotazione più che buona, con di serie clima manuale, quadro strumenti digitale, infotainment da 10 pollici con Apple CarPlay e Android Auto, sensori di parcheggio posteriori, mantenitore di corsia, cerchi in lega, retrocamera e sensori di parcheggio posteriori.
Tra i modelli di SUV ibridi 2026 più interessanti a livello di prezzi c’è la Jeep Avenger 1.2 e-Hybrid, che in allestimento base Longitude parte da 27.200 euro, e offre di serie Cruise Control, fari full LED, clima automatico, cerchi in lega, sensori di parcheggio posteriori, mantenitore di corsia e cambio automatico DCT, mentre la Suzuki Vitara 1.4 Hybrid in allestimento base Cool+ parte da 26.900 euro e offre di serie cerchi in lega, Cruise Control Adattivo, fari full LED, clima automatico, infotainment da 9 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, mantenitore di corsia, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, sedili anteriori riscaldabili e vetri scuri.
La popolare Toyota Yaris Cross, invece, ha un prezzo di partenza di 28.750 euro in versione 1.5 Hybrid 115 e allestimento base Active, che offre di serie cerchi in lega, clima automatico, Cruise Control Adattivo, fendinebbia, retrocamera posteriore, frenata automatica, infotainment con Apple CarPlay e Android Auto e quadro strumenti digitale.
Molto interessante, poi, il prezzo della Renault Austral E-Tech 200, che in versione base Evolution parte da 38.600 euro. L’allestimento d’accesso è già piuttosto ricco, con di serie cerchi in lega, Cruise Control Adattivo, clima automatico bizona, fari full LED adattivi, infotainment da 12 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, mantenitore di corsia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera e mantenitore di corsia. Per l’ottimo sistema 4Control Advanced di quattro ruote sterzanti, però, è necessario pagare 1.500 euro e abbinarlo almeno all’allestimento Techno, offerto da 40.100 euro.
Tra le ibride Plug-In più abbordabili c’è la Kia Niro 1.6 PHEV, che nell’allestimento base Business ha di serie cerchi in lega, clima automatico bizona, infotainment con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, Cruise Control “base”, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera e mantenitore di corsia, e parte da 39.450 euro. È molto interessante, poi, l’offerta della Cupra Formentor e-Hybrid, che a 46.500 euro è proposta in versione base con una dotazione molto ricca, comprendente Cruise Control Adattivo, fari full LED, fendinebbia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, mantenitore di corsia, clima automatico trizona, frenata automatica e barre sul tetto.
La Hyundai Santa Fe 1.6 HEV ha un prezzo di partenza di 50.100 euro in allestimento base Business, con una dotazione standard che comprende clima trizona, cerchi in lega, fari full LED anteiori e posteriori, infotainment con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, Cruise Control Adattivo, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, portellone motorizzato, mantenitore di corsia e frenata automatica. Infine, la Mercedes-Benz GLC 300 de ha un prezzo di 81.252 euro in allestimento base Advanced, con di serie fari full LED, infotainment MBUX con navigatore, fari full LED, Cruise Control “base”, sensori di parcheggio e telecamera anteriore e posteriore, vetri posteriori scuri, clima bizona e frenata automatica. Sono questi, ricapitolando, i prezzi dei SUV ibridi 2026 visti oggi:
- Cupra Formentor e-Hybrid, da 46.500 euro
- Dacia Duster Hybrid 155, da 26.650 euro
- Hyundai Santa Fe 1.6 HEV, da 50.100 euro
- Jeep Avenger e-Hybrid, da 27.200 euro
- Kia Niro 1.6 PHEV, da 39.450 euro
- Mercedes-Benz GLC 300 de, da 81.252 euro
- MG ZS Hybrid+, da 23.490 euro
- Renault Austral E-Tech Hybrid 200, da 38.600 euro
- Suzuki Vitara 1.4 Hybrid 48V, da 26.900 euro
- Toyota Yaris Cross 1.5 Hybrid, da 28.750 euro


